Musica in prigionia nella prima guerra mondiale
Alessio Benedetti
«A Mauthausen s’era anche formata una banda musicale. Composta di abili
suonatori, taluni di professione e diretta da un ufficiale italiano, essa
rallegrava qualche volta con buoni concerti la folla dei concentrati.» (Giuseppe
Toso, 27 mesi a Mauthausen)
Quella di
Giuseppe Toso è solo una delle numerose testimonianze sulla presenza di bande e
orchestre nel campo di Mauthausen (Austria) nella prima guerra mondiale. La
musica, insieme al teatro, alla pittura e ad altre forme di svago, servivano in
qualche modo ad alleviare il dolore della lontananza, il dramma della fame,
l’incertezza del domani. Tra i suonatori di una banda c’era Gilardi Massenzio
Pietro, di Gravedona (CO), di cui ancora oggi la famiglia conserva tutto il
carteggio, composto da più di mille documenti tra corrispondenza, fotografie,
agendine e altro. Partendo da questa ricca fonte si sta cercando di ricostruire
il più possibile tutto ciò che ha ruotato intorno a quella vicenda: musiche
scritte ed eseguite nel campo (anche se alcune sono già disponibili, portate a
casa sempre da Massenzio), immagini, corrispondenza, diari e altro che possano
aggiungere preziosi tasselli a quelli già presenti.
Chi avesse
informazioni da fornire, anche quelle che apparentemente potrebbero sembrare di
poco conto, può contattare direttamente il curatore della ricerca, Alessio
Benedetti (alessio.benedetti@libero.it), che se ne sta occupando a nome del Centro
Studi Musica e Grande Guerra di Reggio Emilia (musicaegrandeguerra.com).
L’appello è rivolto soprattutto ai discendenti dei musicanti, che potrebbero
fornire importanti documenti salvando così dall’oblio questa incredibile storia
di uomini, soldati e musica.
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