APPROFONDIMENTI
Sviluppo del
Progetto 2017/2
Manoscritto 5
In
conseguenza delle decisioni prese nella Conferenza di Tunisi, alla fine di
dicembre, lo Stato Maggiore combinato, già incaricato della compilazione del
progetto, fu nuovamente riunito presso il Comando della 5a Armata.
Poiché
la forza del Corpo di spedizione era stata però qua si raddoppiata, il
personale di S. M. fu aumentato adeguata mente, non solo, ma, ai
rappresentanti delle tre Forze Armate fu aggiunto un Ufficio d'informazione per
gli sbarchi, specie per le notizie riguardanti lo stato delle spiagge della
zona di sbarco[1].
L'ammiraglio
americano designato a far parte, quale capo dello S. M. combinato che doveva
compilare il progetto, fu nominato anche comandante delle forze d’assalto e
comandante effettivo di un gruppo d'assalto americano per eseguire l'operazione.
Come tale egli fu reso responsabile non solo dell'organizzazione, dell'imbarco
e dello sbarco delle forze terrestri, ma anche del loro successivo appoggio,
fino a quando esse si fossero saldamente stabilite a terra.
Le
direttive per la compilazione del nuovo progetto, la cui preparazione ed
esecuzione fu affidata al comando della 53 Armata, furono le seguenti:
¾ forza
da considerare: 2 divisioni di fanteria; 2 gruppi corazzati; 1 reggimento
paracadutisti; 1 battaglione «rangers» e 2 «commandos»;
¾ compito:
tagliare le linee di comunicazione nemiche e minacciare il tergo del XIV C. A.
tedesco schierato di fronte alla 5a Armata sul Rapido-Garigliano;
¾ data
di esecuzione: ultima decade di gennaio, con tendenza verso il 20 gennaio per
consentire un eventuale rinvio in caso di cattivo tempo;
¾ comando
del grosso delle forze terrestri: affidata al comandante del VI C. A.
americano;
¾ mezzi
da sbarco: da definire, senza particolare riferimento alle segnalate effettive
disponibilità.
Sulla
base di tali direttive fu iniziata la compilazione del nuovo progetto.
Il
primo problema che si presentò fu se si dovesse costituire un Corpo di
spedizione omogeneo, per evitare le difficoltà amministrative che sarebbero
conseguite dalla presenza di reparti di diversa nazionalità, oppure costituire
un contingente misto. Tenuto conto: del limitato tempo disponibile per la
formazione di un complesso operante, tutto americano o tutto inglese; della
necessità di mantenere segreta la sua costituzione; di poter assegnare due G.
U. fra le migliori di quelle presenti nella Penisola: nonostante il parere
contrario del generale Eisenhower, fu progettato un Corpo di spedizione misto e
fu escogitata la migliore soluzione per risolvere tutte le difficoltà
logistiche.
Le
forze partecipanti all'operazione furono pertanto cosi precisate:
a) terrestri:
3a divisione americana di fanteria; 6615°
battaglione “rangers”; 509° gruppo americano di paracadutisti; 1a divisione
inglese di fanteria; 46° reggimento inglese carri armati; 9° e 43° Commandos.
b) navali:
2 gruppi d’assalto: uno americano e
l'altro inglese.
Il primo, denominato “Gruppo d'assalto X
Ray”, doveva essere costituito da: 1 nave comando; 1 incrociatore; 8
cacciatorpediniere; 2 cacciatorpediniere di scorta; 6 dragamine ausiliarie; 12 navi
pattuglia; 220 cacciasommergibili; 18 yachts dragamine; 6 lancia salvataggio
per aviazione.
Il secondo, denominato: “Gruppo d'assalto
Peter”, doveva essere costituito da: 1 nave comando; 4 incrociatori; 8
cacciatorpediniere d'alto mare; 6 cacciatorpediniere; 2 navi contraeree; 2
cannoniere; 1 dragamine d'alto mare; 6 posamine; 4 mezzi artiglierie; 4 mezzi
contraerei; 4 mezzi con cannone razzo.
Il quantitativo dei mezzi d'assalto e da
sbarco valutato necessario fu di: 8 navi da sbarco (LSI) e 90 mezzi da sbarco
(LCI) per fanteria; 88 navi da sbarco (LST) e 60 mezzi da sbarco (LCT) per
carri armati; 24 navi “Liberty”.
c) aeree:
12° comando appoggio aereo, rinforzato da
2 gruppi americani e dall’” Air Forces” del Deserto, per l’appoggio diretto;
reparti, non precisati a prìori, dell’” Air Force” costiera, per la protezione
della base d'imbarco e lungo una parte del viaggio; reparti dell’aviazione da
bombardamento tattico, per azioni importanti nel corso dell’operazione.
(segue con post in data 26 luglio. i precedenti sono stati pubblicati in data9 e 21 luglio 2020)
[1]
I comandi alleati, sbarcando in Italia, disponevano di magnifici atlanti di
tutte le spiagge italiane con fotografie, corredate di ogni possibile dato
interessante lo sbarco, riferito a carte a grande scala. Ciò che dimostra, da
una parte, la meticolosa e previggente organizzazione informativa alleata e,
dall'altra, le deficienti misure cautelative da parte delle Autorità italiane.
(Puddu M., Lo sbarco e la Battaglia di Anzio, Roma, Tipografia artistica, 1956)
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