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venerdì 4 settembre 2020

Anzio 3 Il progetto di sbarco dopo la conferenza di Tunisi

APPROFONDIMENTI
 Sviluppo del 
Progetto 2017/2
 Manoscritto 5



In conseguenza delle decisioni prese nella Conferenza di Tunisi, alla fine di dicembre, lo Stato Maggiore combinato, già incaricato della compilazione del progetto, fu nuovamente riunito presso il Comando della 5a Armata.
Poiché la forza del Corpo di spedizione era stata però qua­ si raddoppiata, il personale di S. M. fu aumentato adeguata­ mente, non solo, ma, ai rappresentanti delle tre Forze Armate fu aggiunto un Ufficio d'informazione per gli sbarchi, specie per le notizie riguardanti lo stato delle spiagge della zona di sbarco[1].
L'ammiraglio americano designato a far parte, quale capo dello S. M. combinato che doveva compilare il progetto, fu nominato anche comandante delle forze d’assalto e comandante effettivo di un gruppo d'assalto americano per eseguire l'operazione. Come tale egli fu reso responsabile non solo dell'organizzazione, dell'imbarco e dello sbarco delle forze terrestri, ma anche del loro successivo appoggio, fino a quando esse si fossero saldamente stabilite a terra.
Le direttive per la compilazione del nuovo progetto, la cui preparazione ed esecuzione fu affidata al comando della 53 Armata, furono le seguenti:
¾   forza da considerare: 2 divisioni di fanteria; 2 gruppi corazzati; 1 reggimento paracadutisti; 1 battaglione «rangers» e 2 «commandos»;
¾   compito: tagliare le linee di comunicazione nemiche e minacciare il tergo del XIV C. A. tedesco schierato di fronte alla 5a Armata sul Rapido-Garigliano;
¾   data di esecuzione: ultima decade di gennaio, con tendenza verso il 20 gennaio per consentire un eventuale rinvio in caso di cattivo tempo;
¾   comando del grosso delle forze terrestri: affidata al comandante del VI C. A. americano;
¾   mezzi da sbarco: da definire, senza particolare riferimento alle segnalate effettive disponibilità.
Sulla base di tali direttive fu iniziata la compilazione del nuovo progetto.
Il primo problema che si presentò fu se si dovesse costituire un Corpo di spedizione omogeneo, per evitare le difficoltà amministrative che sarebbero conseguite dalla presenza di reparti di diversa nazionalità, oppure costituire un contingente misto. Tenuto conto: del limitato tempo disponibile per la formazione di un complesso operante, tutto americano o tutto inglese; della necessità di mantenere segreta la sua costituzione; di poter assegnare due G. U. fra le migliori di quelle presenti nella Penisola: nonostante il parere contrario del generale Eisenhower, fu progettato un Corpo di spedizione misto e fu escogitata la migliore soluzione per risolvere tutte le difficoltà logistiche.
Le forze partecipanti all'operazione furono pertanto cosi precisate:
a)  terrestri:
3a divisione americana di fanteria; 6615° battaglione “rangers”; 509° gruppo americano di paracadutisti; 1a divisione inglese di fanteria; 46° reggimento inglese carri armati; 9° e 43° Commandos.
b)  navali:
2 gruppi d’assalto: uno americano e l'altro inglese.
Il primo, denominato “Gruppo d'assalto X Ray”, doveva essere costituito da: 1 nave comando; 1 incrociatore; 8 cacciatorpediniere; 2 cacciatorpediniere di scorta; 6 dragamine ausiliarie; 12 navi pattuglia; 220 cacciasommergibili; 18 yachts dragamine; 6 lancia salvataggio per aviazione.
Il secondo, denominato: “Gruppo d'assalto Peter”, doveva essere costituito da: 1 nave comando; 4 incrociatori; 8 cacciatorpediniere d'alto mare; 6 cacciatorpediniere; 2 navi contraeree; 2 cannoniere; 1 dragamine d'alto mare; 6 posamine; 4 mezzi artiglierie; 4 mezzi contraerei; 4 mezzi con cannone razzo.
Il quantitativo dei mezzi d'assalto e da sbarco valutato necessario fu di: 8 navi da sbarco (LSI) e 90 mezzi da sbarco (LCI) per fanteria; 88 navi da sbarco (LST) e 60 mezzi da sbarco (LCT) per carri armati; 24 navi “Liberty”.
c)  aeree:
12° comando appoggio aereo, rinforzato da 2 gruppi americani e dall’” Air Forces” del Deserto, per l’appoggio diretto; reparti, non precisati a prìori, dell’” Air Force” costiera, per la protezione della base d'imbarco e lungo una parte del viaggio; reparti dell’aviazione da bombardamento tattico, per azioni importanti nel corso dell’operazione.

(segue con post in data 26 luglio. i precedenti sono stati pubblicati in data9 e 21 luglio 2020)



[1] I comandi alleati, sbarcando in Italia, disponevano di magnifici atlanti di tutte le spiagge italiane con fotografie, corredate di ogni possibile dato interessante lo sbarco, riferito a carte a grande scala. Ciò che dimostra, da una parte, la meticolosa e previggente organizzazione informativa alleata e, dall'altra, le deficienti misure cautelative da parte delle Autorità italiane.

(Puddu M., Lo sbarco e la Battaglia di Anzio, Roma, Tipografia artistica, 1956)

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