APPROFONDIMENTI
La Prima Guerra Mondiale
Rapporti con gli alleati
(vds nota pubblicata in data 16 settembre 2020
Ora i motivi della decisione
russa sono così esposti dal Danilow:
«Io ricordo che nel corso
dell’estate 1915 il gran quartier generale ricevè la visita di un
rappresentante del comando serbo, del quale, con mio gran rincrescimento non ho
ritenuto il nome.
«Questo rappresentante del
nostro valoroso alleato fece un esposto particolareggiato della situazione
dell’esercito serbo. La Serbia, se lo si fosse giudicato indispensabile, era in
condizioni di sferrare un’offensiva energica, ma breve; dopo ciò essa sarebbe
estremamente indebolita e senza possibilità di ristabilirsi per lungo tempo. La
Serbia, ci dichiarò il suo rappresentante, era pronta a fare questo ultimo
sforzo al primo cenno del generalissimo russo, ma bisognava che la Russia
sapesse bene che in seguito essa non potrebbe più nulla per la causa comune:
essa rimarrebbe inanimata, senza forze . . . .
«La Russia non poteva
accettare un così grande sacrificio da parte dell’eroico piccolo paese. Il
nostro esercito era costretto a ripiegare su tutta l’estensione della sua
fronte sud-ovest; l’offensiva italiana sull’Isonzo era arrestata; la
cooperazione della Serbia in virtù della convenzione russa-italiana era rimasta
lettera morta. In queste condizioni non sarebbe stato giudizioso di sacrificare
l’esercito serbo e il granduca Nicola trovò preferibile di non insistere per
un'offensiva della Serbia; il suo esercito doveva soltanto rimanere in stato di
perfetta preparazione, alfine di potere entrare in azione al momento voluto.
«Questa decisione non fu,
tuttavia, accolta molto favorevolmente in occidente dove si giudicò
indispensabile la cooperazione italo-serba che non fu, del resto, mai
realizzata . . . .» certamente però, non per colpa dell’Italia.
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