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lunedì 21 settembre 2020

Riflessioni sulla Grande Guerra. La mancata cooperazione Serba

APPROFONDIMENTI
La Prima Guerra Mondiale
 Rapporti con gli alleati



(vds nota pubblicata in data 16 settembre 2020

Ora i motivi della decisione russa sono così esposti dal Danilow:
«Io ricordo che nel corso dell’estate 1915 il gran quartier generale ricevè la visita di un rappresentante del comando serbo, del quale, con mio gran rincrescimento non ho ritenuto il nome.
«Questo rappresentante del nostro valoroso alleato fece un esposto particolareggiato della situazione dell’esercito serbo. La Serbia, se lo si fosse giudicato indispensabile, era in condizioni di sferrare un’offensiva energica, ma breve; dopo ciò essa sarebbe estremamente indebolita e senza possibilità di ristabilirsi per lungo tempo. La Serbia, ci dichiarò il suo rappresentante, era pronta a fare questo ultimo sforzo al primo cenno del generalissimo russo, ma bisognava che la Russia sapesse bene che in seguito essa non potrebbe più nulla per la causa comune: essa rimarrebbe inanimata, senza forze . . . .
«La Russia non poteva accettare un così grande sacrificio da parte dell’eroico piccolo paese. Il nostro esercito era costretto a ripiegare su tutta l’estensione della sua fronte sud-ovest; l’offensiva italiana sull’Isonzo era arrestata; la cooperazione della Serbia in virtù della convenzione russa-italiana era rimasta lettera morta. In queste condizioni non sarebbe stato giudizioso di sacrificare l’esercito serbo e il granduca Nicola trovò preferibile di non insistere per un'offensiva della Serbia; il suo esercito doveva soltanto rimanere in stato di perfetta preparazione, alfine di potere entrare in azione al momento voluto.
«Questa decisione non fu, tuttavia, accolta molto favorevolmente in occidente dove si giudicò indispensabile la cooperazione italo-serba che non fu, del resto, mai realizzata . . . .» certamente però, non per colpa dell’Italia.

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