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venerdì 30 aprile 2021

Indici Aprile 2021

SOMMARIO

ANNO LXXXI, Supplemento on line, IV, n.64  

Aprile 2021

www.valoremilitare.blogspot.com

Massimo Coltrinari, Editoriale, Aprile  2021

                            su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data        28.04.2021

Massimo Coltrinari, Copertina, Aprile 2021

                            su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data        29.04.2021

 

DIBATTITI

 

Redazionale, Progetto 2019/2 Vicende dei Militari Italiani in Russia

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 3.04.2021

Redazionale, La relatività dei momenti storici

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 8.04.2021

Maria Luisa Suprani QuerzoliGenerali della Prima Guerra Mondiale. Cesare Pettorelli Lalatta

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 20.04.2021

Osvaldo BiribicchiLa conclusione della Grande Guerrra sul fronte italiano.

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 22.04.2021

Redazionale, La Resistenza Ebraica in Europa

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 24.04.2021

 

ARCHIVIO

 Redazionale, Progetto Prigionia 2017/1 I Guerra Mondiale

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 7.04.2021

Redazionale, Maria Luisa Suprani Querzoli. Dietro la Fotografia

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 9.04.2021

Alessandro Andò, Sommergibile Regia Marina Scirè. Dati tecnici

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 12.04.2021

Redazionale, Sommergibile Regia Marina Scirè II Il Valore Militare

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 15.04.2021

Redazionale, Documentazione. La Componente sanitaria del Corpo Italiano di Liberazione

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 21.04.2021

Redazionale, 25 Aprile. La Liberazione

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 25.04.2021

 

 CESVAM NOTIZIE

CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

 

Redazionale, Sito del Nastro Azzurro. Banner Il Valore Militare, Oggi

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 2.04.2021

Redazionale, Sito del Nastro Azzurro. Banner Storia dell'Istituto del Nastro Azzurro

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 5.04.2021

RedazionaleDizionario minimo della Guerra di Liberazione. 1943. Compendio.

Il momento delle Scelte. Vol. 2

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 11.04.2021

RedazionaleINFOCESVAM, Anno VIII, N. 4 1 aprile 2021

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 13.04.2021

RedazionaleSito del Nastro Azzurro. Il Comparto CESVAM

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 14.04.2021

RedazionaleSito del Nastro Azzurro. Banner Ordini Cavallereschi

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 16.04.2021

RedazionaleDizionario minimo della Guerra di Liberazione. Glossario. Suddivisone per Comparti

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 19.04.2021

 

UNA FINESTRA SUL MONDO

 RedazionaleAntonio Trogu: Ankara produrrà il sistema missilistico antiaereo S-500 in collaborazione con la Russia

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 1.04.2021

RedazionaleLa Geopolitica della Pandemia. Venerdi 30 aprile 2021 h. 18.

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 17.04.2021

RedazionaleDietro la Foto. Gli Italiani in Libia

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 18.04.2021

RedazionaleIl fallimento delle Regioni. La ristrurazione del governo locale.

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 27.04.2021

 

SEGNALAZIONI LIBRARIE

RedazionaleRegie Truppe Coloniali Libiche

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 6.04.2021

RedazionaleNicola della Volpe. I Militari per la Guerra Partigiana 1943 – 1945

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 23.04.2021

 

 GEOGRAFIE DELLE PROSSIME SFIDE

 

RedazionaleAntonio Trogu: La nuova estensione del trattato nucleare START

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 10.04.2021

RedazionaleAfganistan. La realtà odierna

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 26.04.2021

 

 

 AUTORI

 

Pecce Alessio, ricercatore

Bottoni Roberta, Istituto del Nastro Azzurro

Coltrinari, Massimo direttore CESVAM

Francesco Attanasio, Presidente della federazione di Siracusa

Mario Pereira, Vice presidente Federazione di Pistoia

Carandente  Chiara, Istituto del Nastro Azzurro

Baldoni, Massimo, pseudonimo

Elsa Bonacini, collaboratrice CESVAM

Osvaldo Biribicchi, Associato CESVAM

Alessia Biasiolo, collaboratrice CESVAM

Luigi Marsibilio, membro del Collegio dei redattori della Rivista

Giancarlo Ramaccia, vice direttore CESVAM

Giovanni Cecini membro del Collegio dei redattori della Rivista

 

Numero chiuso in data 30.04. 2021

 ( indici a cura di Chiara Mastroantonio.

giovedì 29 aprile 2021

Copertina Aprile 2021




QUADERNI ON LINE





 Anno LXXXII, Supplemento on line, IV 2021, n. 64

   Aprile 2021

www.valoremilitare.blogspot.com
www.cesvam.org

mercoledì 28 aprile 2021

Editoriale. Aprile 2021

 Il mese di aprile è stato un mese di grande speranza:l'avvio della campagna vaccinale permette di nutrire fondate speranze per ritornare ad avere una vita di relazione e riprendere tutti i contatti sociali. Si annuncia una interessante iniziativa per il mese di maggio in occasione della Giornata del Decorato. Sarebbe un indice di inizio di normalità.

I ritmi di attività che il CESVAM si è dato e che ha mantenuto devono essere mantenuti anche per il mese di maggio e di giugno, per presentarsi al termine del semestre con livelli accettabili e quindi arrivare al Congresso di Arezzo con un bilancio che al momento appare quanto mai soddisfacente.  Queste sono le linee programmatiche, che si spera di poterle sostenere.


 (massimo coltrinari)

martedì 27 aprile 2021

Il fallimento delle Regioni. La ristrurazione del governo locale.

 UNA FINESTRA SUL MONDO


La pandemia di Covid ha messo in evidenza che è necessario un riaccentramento dei poteri al centro, avendo le Regioni fallito miseramente. Senza lo Stato centrale, non potremmo mai  uscire dalla pandemia, sopratutto per il peso internazionale ed europeo che si deve avere.  Decisione unitari ala centro, esecuzione , con il controllo, a livello locale. La Società Geografica Italiana ha elaborato un  progetto di ristruturazione del governo locale con una suddivisione interprovinciale dei poteri, ed ovviamente un sistema politico di responsabilità su basi completamente diverse. 


Il numero di Marzo 2021 di LImes tratta di questo aspetto.
Un post è su www.atlanteitalia.blogspot.com con posto in data 20 maggio 2021

lunedì 26 aprile 2021

Indici Aprile 2021

Afganistan. La realtà odierna

 GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE

Afganistan, oggi





Lorenzo Prodan, frequentatore del Master di 1° Liv. in Politica Militare Comparata attivato presso l'Università degli Studi N. Cusano Telematica Roma, rientrato da Kabul ha predisposto una nota che è stata pubblicata su www.atlanteasia.blogspot.com in data 20 aprile 2021

domenica 25 aprile 2021

25 Aprile. La Liberazione

 ARCHIVIO

Il Manifesto a firma del Presidente Nazionale




25 APRILE FESTA DELLA LIBERAZIONE 

 76° Anniversario della Resistenza

 Le decorazioni al Valor Militare che spiccano sui gonfaloni delle Regioni, delle Province e delle Città sono la testimonianza delle indicibili sofferenze e dei sacrifici che le popolazioni hanno subito negli anni che hanno portato alla Liberazione. A loro l'Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valore Militare vuole idealmente collegare tutti i militari internati nei campi di concentramento per non aver voluto continuare a combattere nell’esercito tedesco, i Gruppi di Combattimento del Corpo Italiano di Liberazione, gli appartenenti alle altre Forze Armate, il Corpo Volontari della Libertà e, certamente non ultimi, tutti i combattenti della Libertà, senza alcuna discriminazione e distinzione di fede, razza o ideologia politica. Molti di loro diedero la vita per la rinascita del Paese, gettando le basi su cui nacque la nostra Repubblica. Oggi 25 Aprile 2021 la nostra comunità nazionale, subisce ancora gli effetti di una pandemia mondiale che ha in breve tempo seminato lutti su tutto il territorio nazionale. A sua difesa assistiamo all'operato infaticabile di medici, infermieri, sanitari, pubblici ufficiali, protezione civile, forze dell'ordine, forze armate e volontari che contrastano a prezzo della loro vita il subdolo nemico. Al loro Valore, riconoscenti e vicini, vogliamo in questo giorno glorioso per la nostra storia Patria rendere omaggio, nel legame ideale della Resistenza. Il loro sacrificio non può e non sarà dimenticato. Certi che tutti insieme sapremo superare questa durissima prova e far rinascere la nostra Italia, ci stringiamo intorno al nostro tricolore, simbolo della nostra unità nazionale e del nostro comune destino e gridiamo con forza: 

 VIVA LA REPUBBLICA, VIVA L'ITALIA.


Gen. Carlo Maria Magnani

Presidente Nazionale dell'Istituto del Nastro Azzurro

sabato 24 aprile 2021

La Resistenza Ebraica in Europa

DIBATTITI



 Martedì 27 aprile alle 18.30, 

Anna Quarzi

Presidente dell'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e Amedeo Spagnoletto, Direttore del MEIS, presenteranno il volume "La resistenza ebraica in Europa" (Donzelli, 2021) assieme all'autore Daniele Susini.

Susini, storico ed esperto di educazione alla Memoria, attraverso il suo libro  affronta una tematica cruciale per lo studio della Shoah: la reazione individuale degli ebrei all'esclusione e alla persecuzione, gli episodi di ribellione e le diverse strategie di resistenza.

 

L'incontro fa parte delle iniziative del Comitato Celebrazioni 25 aprile della Prefettura e del Comune di Ferrara ed è organizzato in collaborazione con ISCO Ferrara.

 

Per prenotarti premi il pulsante:

IL LINK PER ACCEDERE VERRÀ INVIATO PRIMA DELL'INIZIO DELL'EVENTO

venerdì 23 aprile 2021

Nicola della Volpe. I Militari per la Guerra Partigiana 1943 - 1945

 SEGNALAZIONE LIBRARIE

25 aprile 2021. 

In occasione della data anniversaria del 25 aprile, Festa della Liberazione, si presenta il volume di Nicola della Volpe, con la nota del Presidente Nazionale, Gen. Comm. Carlo Maria Magnani, posta in occasione della  edizione per la Collna I Libri del Nastro Azzurro.


L’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti decorati al Valor Militare, nel promuovere progetti di ricerca, tramite il suo Centro Studi sul Valor Militare – CESVAM, ha tenuto presente come campi di ricerca ed approfondimento anche la Seconda Guerra Mondiale.

In particolare, di questa Guerra, si è già pubblicato un volume dedicato alla Prigionia italiana in mano alla URSS, che si è sviluppata dal 1941 al 1954, suscitando all’epoca attenzione e partecipazione nella pubblica opinione italiana. Il volume edito reca il titolo: “La Guerra Italiana alla URSS. 1941-1943. Le Operazioni, Roma. Nuova Cultura, 2010 (I Edizione 2010) II Edizione (2018). A seguire è stato riproposto un volume dedicato alla Campagna di Tunisia 1942-1943, anche questo come premessa alla prigionia italiana in mano straniera, questa volta degli Stati Uniti d’America e della Gran Bretagna, nonchè della Francia Libera.

Con la II edizione di questo volume si vuole integrare la Collana dei Libri del Nastro Azzurro con un contributo dedicato alla Guerra di Liberazione (1943-1945). Un contributo di approfondimento e di propedeuticità nel quadro del progetto in essere (Ministero della Difesa/Gabinetto del Ministro/ 2019/1) dedicato al Corpo Italiano di Liberazione C.I.L. ( marzo-settembre 1944)

Il volume in questa II Edizione sarà parte integrante della letteratura di riferimento ed approfondimento relativa al Master di 1° liv. in “Storia Militare Contemporanea dal 1796 al 1960” attivato dall’anno accademico 2018/2019 presso la Università degli Studi N. Cusano Telematica Roma, per la IV Edizione, Anno Accademico 2021/2022.


 NICOLA DELLA VOLPE. I MILITARI PER LA GUERRA PAETIGIANA 1943 -1945, Roma, Società Editrice Nuova Cultura – Università Sapienza, Collana I Libri del Nastro Azzurro, Pag. 426, ISBN 978 88 61 344785, Euro 28,

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             

Il Volume documenta, con ricchezza di particolari, il contributo dei militari italiani alla Guerra di Liberazione, guerra che si è combattuta sul territorio accanto alla Campagna d’Italia, come gli Alleati chiamavano il loro impegno sul fronte italiano, e guerra sul fronte meridionale, come i tedeschi chiamavano il loro impegno per la difesa dei confini del sud del loro Reich.  Aver tracciato le origini della Guerra di Liberazione, con note relative ai Partiti Politici sorti dopo la crisi armistiziale, il CLN, e la situazione nel Paese, un capitolo è dedicato all’addestramento ed alla logistica delle forze che sono a disposizione nel Regno del Sud. Indi si descrive le operazioni prima nell’Italia centrale e la progressione verso nord, indi le operazioni nell’Italia settentrionale. Segue un preciso e puntuale capitolo dedicato alle Missioni che unità scelte operano dietro le linee nemiche sia in modo autonomo che in collaborazione con le missioni alleate. Il volume si conclude con una parte dedicata ad aspetti particolari della Guerra di liberazione (la ferocia del nemico, i rastrellamenti, eccidi, rappresaglie, i rapporti con le bande, i patrioti, la propaganda)  e alcune considerazioni come l’analisi dei meriti e riconoscimenti, l’appropriazione della Resistenza, militari e vertici militari, e la questione della frontiera orientale. In copertina la foto della Medaglia d’Oro al Valor Militare ten. Renato Del Din della Brigata “Osoppo”.

 

 Nicola Della Volpe, generale, ha prestato servizio presso l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito dal 1974 al 2001, dove è stato Vice Direttore e ha diretto l’Archivio. E’ autore di numerose opere di Storia e iconografia militare.

 

Il volume è acquistabile in tutte le librerie. Oppure

Presso la Casa Editrice, (Società Editrice Nuova Cultura attraverso la email:

ordini@nuovacultua.it o il sito: www.nuovacultura.it/ collane scientifiche)

Presso la Segreteria dell’Istituto del Nastro Azzurro (segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)

Informazioni e dettagli su www.cesvam.it

 



giovedì 22 aprile 2021

La conclusione della GRande Guerrra sul fronte italiano.

 DIBATTITI

La Battaglia di Vittorio Veneto

 

di

Osvaldo Biribicchi

 


 

 

La Battaglia di Vittorio Veneto, o terza battaglia del Piave, fu l’ultima combattuta dal Regio Esercito Italiano nella Prima Guerra Mondiale, tra il 24 ottobre ed il 4 novembre 1918. Lo scenario politico-sociale in cui maturò lo scontro finale tra gli eserciti italiano ed austro-ungarico era radicalmente diverso da quello dell’anno precedente in cui il primo, dopo Caporetto, si era ritrovato carente di armi, munizioni ed equipaggiamenti. Alla disfatta materiale si era accompagnata anche quella, non meno importante, psicologica; tutto sembrava perduto. Eppure, come spesso è accaduto nella storia d’Italia, la lacerante sconfitta subita nella 12a battaglia dell’Isonzo (Caporetto) gettò le basi per la ripresa morale di tutta la nazione. Rimosse dispute e divisioni, il governo avviò un grande piano industriale nazionale per riorganizzare l’esercito e salvare la patria. Le industrie belliche, che all’inizio del conflitto erano 125, nel 1918 raggiunsero il numero di 5.700 con 1 milione e 668 mila occupati[1]. Nel fronte avversario, invece, in quell’ultimo anno di guerra la situazione era tragica ed i segnali del crollo si erano manifestati già nel corso del 1917. In Germania, presa nella morsa del blocco navale britannico, le masse operaie avevano incrociato le braccia paralizzando le fabbriche. In Austria, devastata dalla fame a causa dell’assedio dell'Intesa, la situazione politica ed economica era addirittura peggiore.

La battaglia finale fu preceduta da due battaglie non meno importanti: quella di Arresto (o prima battaglia del Piave) sulla linea difensiva Monte Grappa – Montello – Mare Adriatico sviluppatasi in due periodi, dal 10 al 26 novembre e dal 4 al 26 dicembre 1917 (le truppe del generale Josef Krautwald tentarono senza riuscirci di sfondare il fronte) e dalla battaglia del Solstizio (o seconda battaglia del Piave) dal 15 al 23 giugno 1918. Il Regio Esercito, ancora una volta, riuscì prima a contenere le forze nemiche e subito dopo, nella notte tra il 22 e il 23 giugno, a sopraffarle grazie al decisivo e risolutivo intervento dell’artiglieria.  

Il Comando Supremo con la terza battaglia del Piave passò all’offensiva con lo scopo di dividere la massa austriaca del Trentino da quella del Piave nel punto dello schieramento avversario, che andava dalle Alpi dolomitiche nei pressi di Bormio al Mare Adriatico passando per le colline venete, tatticamente più debole ovvero nel tratto del Piave (di circa 40 Km) tra il paese di Pederobba e l’isolotto Grave di Papadopoli. Il piano d’attacco fu messo a punto dal colonnello Cavallero, all’epoca capo ufficio operazioni del Comando Supremo, e concordato con il generale Caviglia, comandante dell’8a Armata.

Le forze in campo erano le seguenti: gli italiani schieravano 57 Divisioni, 50 di prima linea e 7 di riserva per complessivi 912.000 uomini. Di queste, 6 Divisioni erano alleate: 3 britanniche, 2 francesi e 1 cecoslovacca più un reggimento di fanteria statunitense. Rilevante il numero delle bocche da fuoco con 7.700 pezzi di artiglieria e 1.745 bombarde. La componente mobile era costituita dalla cavalleria, dai reparti ciclisti e da quelli montati sulle autoblindo. Importante fu anche il contributo dell’aviazione con 650 velivoli, di cui 100 alleati, e 7 dirigibili.

L'Esercito austro-ungarico disponeva di forze superiori a quelle italiane: 63 Divisioni (1.070.000 uomini); sua era ancora la superiorità, qualitativa e quantitativa, nelle mitragliatrici. In particolare, nel settore scelto dagli italiani per lanciare l’offensiva, dal Brenta a Ponte di Piave, erano schierate 23 Divisioni austro- ungariche (18 in prima linea, 5 in seconda). Nelle retrovie erano disponibili 10 Divisioni di riserva facilmente spostabili dall’uno all’altro settore. Complessivamente, il Comando austro-ungarico poteva opporre direttamente e immediatamente all’offensiva italiana una massa di 33 divisioni, senza indebolire alcun settore della fronte. Mitragliatrici, cannoncini da trincea, bombarde in grandissima quantità costituivano l'armamento per la difesa immediata delle opere austro-ungariche. Potenti masse di artiglierie – in totale oltre 2.000 pezzi – pronte ad eseguire tiri di preparazione, di sbarramento, di interdizione e di controbatteria erano addensate ai fianchi e dietro i singoli settori della difesa.

Fra le diverse opzioni possibili, l’operazione del Piave venne scelta dal Comando Supremo essenzialmente per due motivi: primo perché richiedeva meno tempo ed offriva maggiori possibilità di sorpresa; secondo, perché, a sfondamento avvenuto, avrebbe consentito di conquistare Vittorio[2] e realizzare lo scopo prefissato. La riuscita di questa manovra era fondata sulla sorpresa, sulla rapidità d’azione e sulla superiorità delle forze nel punto scelto per la rottura della fronte nemica. La battaglia fu concepita, organizzata e condotta, infatti, con modalità diverse da quelle che avevano contraddistinto la maggior parte delle battaglie combattute nel corso della guerra e che l’avrebbero caratterizzata come guerra statica, di posizione.

L'idea operativa dello Stato Maggiore austriaco, invece, a partire dall’estate 1918 era di tenere le posizioni sul Piave il più a lungo possibile, creando una lunghissima linea difensiva che dal Golfo di Venezia si estendeva fino al Tirolo meridionale, passando per San Donà di Piave, Valdobiadene, Asiago ed il nord del Garda. La linea era difesa ad est dall’esercito del Piave e ad ovest dall’esercito del Trentino che teneva la linea di Asiago e il Trentino meridionale.

     Nell’estate del 1918 la situazione ad occidente stava cambiando, bisognava agire vigorosamente.

Necessaria ed indispensabile per l’attuazione di questo sforzo principale era la conduzione di un’azione diversiva sul Grappa da parte della 4a Armata. Per lo sviluppo dell’intera operazione fu rinforzata l’8a armata con 2 divisioni di Arditi ed incrementate numericamente le due ali. Alla destra, la 10a Armata, formata da due Divisioni italiane e due inglesi, con il 232° Reggimento di fanteria americano. Alla sinistra, la 12a Armata.

L'inizio delle operazioni, previsto per il 10 ottobre, era stato rinviato per la mole e la complessità della preparazione, unitamente all’incognita rappresentata dal Piave, caratterizzato da piene che non consentivano di posizionare i ponti. L’artiglieria fu schierata sul terreno in modo da neutralizzare quella avversaria ed accompagnare le varie fasi dell’attacco.

    L’offensiva fu sferrata all’alba del 24 ottobre. «Ebbe inizio con il bombardamento, effettuato da 1400 cannoni, delle posizioni austriache attorno al monte Grappa»[3], il settore tenuto dalla 4a Armata; al fuoco di preparazione partecipò anche l’artiglieria della 6a Armata (altopiano di Asiago). L’intervento iniziò alle ore 03.00 del 24 ottobre e terminò alle 07.15 quando le fanterie mossero all’attacco. Malgrado l’impegno profuso, la 4a Armata ottenne inizialmente scarsi risultati a causa dell’accanita resistenza austriaca; tuttavia conseguì il risultato di distogliere dal settore prescelto per lo sfondamento le divisioni di riserva austriache. Il Piave, che dal giorno 22 ottobre era in piena, stava decrescendo tanto che, nelle prime ore del 24 ottobre, unità britanniche ed italiane della 12a Armata avevano potuto, secondo i piani prestabiliti, occupare l’isolotto Grave di Papadopoli. Tuttavia a causa delle proibitive condizioni atmosferiche il forzamento del Piave, stabilito inizialmente per la notte 25 ottobre, fu rinviato. All’imbrunire del 26 ottobre, i genieri, con la corrente del fiume ancora molto forte, iniziarono i lavori per posizionare i ponti di barche e, nella notte del 27 ottobre, sotto una pioggia battente e tra molte difficoltà, riuscirono a costruirne uno ad est del paese di Pederobba e due davanti al Montello.

All’alba del 28 ottobre, il fiume portò via i ponti lasciando isolate le teste di ponte.

Nonostante la piena in corso, fu posizionato un nuovo ponte di barche a Palazzon dove il 28 ottobre il Generale Caviglia fece passare tutto il XVIII Corpo d’Armata che puntò con decisione verso nord. Il giorno 29 ottobre, l’8a Armata di Caviglia spezzò in due lo schieramento austroungarico e minacciò di avvolgimento i reparti austriaci ancora aggrappati sulle colline di Conegliano. Nel frattempo, la 4a Armata, pur non essendo riuscita a dividere le truppe austro-ungariche della zona alpina da quelle del piano, riuscì nel compito di logorare le riserve avversarie impedendo loro di essere lanciate nella pianura ad arginare la breccia ormai aperta dalle truppe italiane delle armate 8a, 10a e 12a.  L’esercito austroungarico, dopo una tenace resistenza, il 30 ottobre crollò ed iniziò a retrocedere. Alle ore 15.00 del 30 ottobre gli italiani entrarono a Vittorio.

Alla sera del 31 ottobre, mentre l’esercito imperiale era in completa rotta, l’Alto Comando italiano diramò l’ordine di inseguire e colpire il nemico. In quelle stesse ore a Villa Giusti del Giardino  vicino Padova iniziarono le trattative fra le Commissioni d’Armistizio del Regno d’Italia e dell’Impero Austro-ungarico. Il 3 novembre, mentre le prime pattuglie di cavalleria entravano a Trento e Udine ed i bersaglieri sbarcavano a Trieste, alle ore 18.40, il generale Weber firmò l’armistizio che sarebbe entrato in vigore a decorrere dalle ore 15.00 del 4 novembre.

L’ultima battaglia costò all’Italia un pesante tributo di vite umane: «36.498 uomini tra morti, feriti e dispersi»[4]. La guerra era finita. Una guerra particolarmente dura che aveva causato oltre 600.000 morti, circa 480 al giorno, e più di un milione di feriti.

 

Bibliografia sommaria

Colarizi Simona, Storia del Novecento Italiano – Cent’anni di entusiasmo, di paure, di speranza, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 2004.

Martin Gilbert, La grande storia della Prima Guerra Mondiale, Volume secondo, Arnoldo Mondadori Editore, 1998, Milano.

Pieropan Gianni, Storia della Grande Guerra sul fronte italiano 1915-1918, Mursia, Milano, 2012.

 

Sitografia sommaria

https://www.comune.vittorio-veneto.tv.it/home.html

http://www.difesa.it/Area_Storica_HTML/editoria/2019/Dalla_battaglia_arresto_alla_vittoria/Pagine/files/basic-html/page250.html

https://www.esercito.difesa.it/storia/Pagine/La-battaglia-del-solstizio.aspx

 

                                                                      



[1] Nel corso del conflitto, l’industria degli armamenti produsse 12.000 pezzi di artiglieria, 37.000 mitragliatrici ed oltre 70 milioni di proiettili. L’industria meccanica solo nel 1918 produsse 20.000 automobili, 15.000 motori d’aviazione e 6.523 aerei.

[2] Città veneta sulle pendici delle Prealpi Trevigiane, nel 1923 al nome Vittorio fu aggiunto “Veneto”.

[3] Martin Gilbert, La grande storia della Prima Guerra Mondiale, Volume secondo, Arnoldo Mondadori Editore, 1998, Milano, p. 584.

[4] Pieropan Gianni, Storia della Grande Guerra sul fronte italiano 1915-1918, Mursia, Milano, 2012, p. 848.

 

 

 

 

 

mercoledì 21 aprile 2021

Documentazione. La Componente sanitaria del Corpo Italiano di Liberazione

ARCHIVIO


   In questa pubblicazione del 1946 di S Fondsduri è descritta la vicenda della 51ma sezione di Sanità prima del I Raggruppamento Motorizzato  e poi del Corpo Italiano di Liberazione. 

martedì 20 aprile 2021

Generali della Prima Guerra Mondiale. Cesare Pettorelli Lalatta.

  DIBATTITI


Maria Luisa Suprani Querzoli

Cesare Pettorelli Lalatta: una voce inascoltata


 

Ricordare la figura del Generale Cesare Pettorelli Lalatta[1] permette di considerarne una costante che contrassegnò la sua esperienza nella Grande Guerra e che ebbe inoltre ripercussioni sulle sorti stesse del conflitto.

Proveniente da una famiglia di ferventi patrioti[2], entrò volontario nel Regio Esercito in giovanissima età ed ebbe in seguito modo di perfezionare la conoscenza di diverse lingue presso l’Ambasciata italiana a Berlino. Allo scoppio della guerra, le abilità maturate gli permisero di ricavare elementi di rara efficacia dai prigionieri[3]. Nonostante il ruolo di sostanziale rilievo ricoperto nel Servizio Informazioni  e, soprattutto,  l’apporto potenzialmente determinante sulle sorti della guerra, la portata dei riscontri ricevuti fu pressoché nulla rispetto alla validità del suo operato.

Le anticipazioni dettagliate circa la Strafexpedition non vennero valutate dal Capo di Stato Maggiore in ragione della loro attendibilità: fra i probabili motivi, possono essere ipotizzati i dissidi gravi sorti, per il modus operandi peculiare dell’Ufficio Informazioni della I Armata (presso cui Pettorelli Lalatta era in forze), fra quest’ultimo e  alcuni alti Comandi, tra i quali compariva una delle figure più influenti del Comando Supremo, l’allora Tenente Colonnello Ugo Cavallero[4].

Pettorelli Lalatta fu protagonista di un altro  episodio, noto come Sogno di Carzano, occorso a breve distanza dalla XII Battaglia dell’Isonzo: «[n]ella notte fra il 18 e il 19 settembre 1917, a Carzano, sul fronte del Trentino, fu incredibilmente perduta una grande occasione di irrompere di sorpresa nelle linee austriache, di conquistare d’impeto Trento e di minacciare quindi alle spalle tutto lo schieramento nemico, con conseguenze importantissime e forse decisive per le sorti della guerra»[5].  L’apporto del Maggiore Pettorelli Lalatta fu determinante nella costruzione di un disegno acutissimo e ponderato nei minimi dettagli.  L’efficacia del piano  venne però completamente vanificata da lentezze burocratiche, farragini e dalla scelta di figure inadeguate al compito.

Le sue memorie circa quell’episodio, pubblicate a guerra conclusa, furono censurate dal regime fascista e le copie sequestrate del libro vennero distrutte da un bombardamento alleato durante la Seconda Guerra Mondiale[6].

Nel 1967 egli decise di ridare alle stampe la sua testimonianza:

 

[p]oi, mi sono deciso a farlo, superando ogni residua incertezza, perché mi è sembrato che sull’argomento si sia voluto stendere un falsamente pietoso velo di silenzio e perché la verità – per quanto spiacevole – va sempre detta. […] Cadorna emerge nell’episodio come il personaggio – chiave, in quanto egli, il comandante supremo, accettò con entusiasmo il piano nel suo sviluppo strategico, dimostrando di avere completa fiducia nella sua riuscita, e preparò anche, con la consueta larghezza di vedute, i mezzi necessari per l’attuazione. Però, come spesso accade, per fatalità, non solo non volle invadere nello studio dei particolari i compiti degli esecutori operativi del piano, ma non intervenne neppure, quando si era ancora in tempo, per correggere disposizioni in assoluta discordanza con le finalità e gli obiettivi meno immediati dell’azione. È, quindi, nell’interesse della storia, quella vera, che ristampo oggi il libro distrutto: perché, tolti pochi italiani, e tutti del nostro Servizio Informazioni, gli attori di quell’episodio sono da anni scomparsi e, di conseguenza, tutta la documentazione annessa vuole unicamente conservare il proprio valore storico, non di polemica spicciola.[7]

 

Il Generale Cesare Pettorelli Lalatta riposa nel cimitero di Carzano.

 

 

 



[1] Cesare Pettorelli Lalatta Finzi, Milano, 6 giugno 1884 – Roma, 29 marzo 1969.

[2] «A mia madre Agnese Finzi, mantovana e dello stesso ceppo del grande patriota Giuseppe», dedica in C. Pettorelli Lalatta, L’occasione perduta. Carzano 1917,  Milano: Mursia, 1917.

[3] A. Vento, In silenzio gioite e soffrite. Storia dei servizi segreti italiani dal Risorgimento alla Guerra Fredda, Milano: Il Saggiatore, 2010, cfr. p. 129. Pettorelli Lalatta introdusse per primo «l’attività di infiltrare i suoi fiduciari, per lo più boemi o italiani dalla perfetta conoscenza del tedesco in divisa nemica tra i prigionieri austroungarici» (ivi, p. 130). Inoltre, azioni più rischiose vennero  organizzate dietro le linee nemiche (cfr. ibidem).

[4] Ibidem.

[5] C. Pettorelli Lalatta, L’occasione perduta. Carzano 1917, cit., aletta anteriore della sovraccoperta.

[6] Ivi, Prefazione a cura dell’Autore, p. 7.

[7] Ivi, Prefazione a cura dell’Autore, p. 8.

lunedì 19 aprile 2021

Dizionario minimo della Guerra di Liberazione. Glossario. Suddivisone per Comparti

 NOTIZIE CESVAM


Si propone una suddivisione dei Lemmi, indicati precedentemente per solo ordine alfabetico, suddivisi in nove comparti. Questi comparti possono aiutare la ricerca dei lemmi in base ai loro significati. La titolazione dei lemmi indica i contenuti e i significati dei lemmi stessi. Naturalmente la suddivisione è a larghissime spanne, non escludendo che qualche lemma possa avere due o più ulteriori significati

 

 Comparto 1 – I Fronte della Guerra di Liberazione.

                        Il Regno del Sud

Comparto 2 - II Fronte della Guerra di Liberazione

                        Il Ribellismo

Comparto 3 – III Fronte della Guerra di Liberazione

                         L’Internamento

Comparto 4 – IV Fronte della Guerra di Liberazione

                         La Resistenza all’estero

Comparto 5 – V Fronte della Guerra di Liberazione

                         La Prigionia di guerra

Comparto 6 – La Coalizione hitleriana. La Repubblica Sociale.

                        Il nemico

Comparto 7 – Le Nazioni Unite.

                         L’ex nemico

Comparto 8 –  Parte Generale     

Comparto 9 – Onorificenze e Medaglie. Uniformi e Distintivi