ARCHIVIO
Ricostruzione storica
dell'intervento italiano
nella guerra civile spagnola
ANACLETO NOVARESE, M.B.V.M. E C.G.V.M.
DELL’AVIAZIONE (LEGIONARIA)
L’arruolamento nella
Regia Aeronautica e il successivo addestramento
Anacleto
Novarese, figlio di Angelo e Maria Gabbiano, nasce il 26 luglio 1911 in quello
che oggi è il Comune di Dusino San Michele, appartenente alla Provincia di
Asti. Terminati gli studi con la quinta classe elementare, il suo futuro in un
primo tempo sembrò indirizzarsi verso il lavoro di falegname, ma la partecipazione,
fra il 1930 e l’anno successivo, al “Corso di Specializzazione pre-Aeronautica”,
specialità Motoristi, rende manifesta l’ambizione del ragazzo di vivere
esperienze dal respiro ben più ampio.
Infatti,
i giovani che, dopo un consistente numero di lezioni, ne avessero superato le
prove finali avevano diritto all’arruolamento nell’”Arma
Azzurra”. Anacleto fu tra questi e così, il 15 maggio 1932, prestò giuramento
presso il Distaccamento di Napoli (Capodichino) della “Scuola Specialisti Arma
Aeronautica”.
Il suo battesimo dell’aria avvenne, dopo un lungo periodo di
addestramento a terra, il 5 aprile 1934, su un biplano da ricognizione e
bombardamento IMAM Ro.1bis della 40a Squadriglia Aeroplani.
Seguirono molti altri decolli, quasi sempre su tale velivolo come pure,
sporadicamente, su uno dei pochissimi biplani da ricognizione Ansaldo A.300/6
in dotazione alla Regia Aeronautica. Nel tempo, Anacleto prese dimestichezza
con tutte le operazioni di bordo, compreso addirittura il “lancio di
manifestini” e alla fine dell’anno il tempo di volo che poté vantare assommò a quasi
39 ore.
Tale quotidianità andò avanti fino all’agosto del 1935, sempre
nei cieli piemontesi sopra e vicino all’Aeroporto di Venaria Reale, situato a
circa 5 km dalla città di Torino e base della 40a Squadriglia.
Il mese successivo Anacleto passò al XIII Stormo Aeroplani da
Bombardamento - XLIII Gruppo - 5a Squadriglia, di stanza all’Aeroporto
di Lonate Pozzolo, nel varesino, iniziando a volare sull’imponente bombardiere, trimotore e monoplano, Savoia-Marchetti S.81 Pipistrello, acquisendo su di esso particolare
esperienza con il puntamento ed i “tiri di caduta” [1].
Salì poi, per la prima volta, il 16 aprile 1937, sul bombardiere
medio bimotore FIAT B.R.20 Cicogna, entrato in servizio l’anno precedente, i cui primi esemplari
usciti dalla fabbrica erano stati distribuiti proprio alla 5a
Squadriglia, che per questo assunse il nome di “5a Squadriglia
BR.20” (sempre di base nello stesso Aeroporto e sempre facente parte degli
stessi Stormo e Gruppo).
Ciò che cambiò la tranquilla quotidianità di Anacleto,
proiettandolo in un crudele conflitto internazionale, nel quale si guadagnò la
M.B.V.M. ed anche la C.G.V.M., aveva avuto la sua genesi poco più di un anno prima
del suo primo volo sul B.R.20, in una Nazione molto lontana dall’Italia.
Parliamo della Spagna ove, nel febbraio del 1936, un gruppo
di partiti di sinistra, riuniti nel cosiddetto “Fronte Popolare”, grazie anche
all’appoggio degli anarchici, aveva vinto le elezioni proclamando la
Repubblica. Ciò aveva determinato la reazione delle forze di destra, che iniziarono
a cospirare per rovesciare tale governo. Regista delle trame fu il Generale
Emilio Mola, Comandante della guarnigione di Pamplona [2], capitale
della Navarra. Egli, infatti, riuscì ad unificare tutte le componenti golpiste
le quali, il successivo 17 luglio, si sollevarono in armi (Alzamiento).
Epicentri della rivolta furono: al nord la Navarra; al sud Cadiz, Granada e Sevilla;
i territori del Marocco spagnolo. Era scoppiata la “Guerra civil española” che
ebbe, quali maggiori protagonisti:
-
per le forze
reazionarie (Nazionalisti); Francisco Franco, Gonzalo Queipo de Llano, José Enrique Varela
e il già citato Emilio Mola;
-
per le forze
governative (Repubblicani); Julio Álvarez del Vayo, Francisco Largo Caballero, Vicente Rojo Lluch, Enrique Líster Forján, Manuel Azaña Díaz, José Giral Pereira.
Nell’Aviazione
Legionaria
Prima
di spiegare come Anacleto s’inserì in tale conflitto, occorre necessariamente
parlare di come lo fece la Regia Aviazione. Già alla fine di luglio del 1936,
erano decollati dall’Italia dodici S.81, portati da equipaggi italiani, tutti di
volontari. Il Colonnello Ruggero Bonomi ne era il Comandante. I “Pipistrelli” provenivano: tre dal VII
Stormo Aeroplani da Bombardamento; tre
dal X Stormo Aeroplani da Bombardamento;
tre dal XIII Stormo Aeroplani da Bombardamento.
In quest’ultimo, come già detto, prestava servizio Anacleto, cui certamente non
sfuggì la partenza dei colleghi.
La
missione era quella di portare i bombardieri ai Nazionalisti che li avevano
acquistati. Quattro S.81 non superarono il viaggio, pertanto ne giunsero in
Spagna solo otto, fra cui quello di Bonomi. Egli, partì dall’Italia d’accordo
con il Governo circa il fatto di potere: se gli fosse stato chiesto, rimanere
in Spagna come consulente
aeronautico del Generale Francisco Franco; dire agli altri piloti, come pure
agli specialisti, della possibilità, su base volontaria, di rimanere a istruire
i colleghi spagnoli. Certamente,
sapeva d’avere carta bianca anche per arruolarsi nel “Tercio”, la
“Legión Extranjera Española” e ancora chiedere a tutti i suoi uomini di
fare altrettanto, cosa che effettivamente avvenne. Il suo racconto [3]:
Mi reco a Melilla in auto e prendo
contatto con le locali autorità militari spagnole. Nessuno ha ordini per noi.
Faccio chiedere istruzioni telefonicamente a Tetuan. Il Generale Franco
comunica che ha assoluto e urgente bisogno degli apparecchi per iniziare le
operazioni. Mi informa sulla situazione generale. I nazionali dispongono di ben
pochi piloti. Quasi tutto il personale di aviazione è rimasto dalla parte dei
rossi, molti volontariamente, ma molti anche costretti. Le basi principali sono
a Madrid, a Barcellona, a Los Alcazares, ad Albacete. Gli aviatori di
sentimenti nazionali o sono stati uccisi o devono per forza far servizio per i
rossi che tengono in ostaggio le loro famiglie. Che fare? Il Generale Franco ha
bisogno dei nostri apparecchi subito. E chi li impiega se non rimaniamo noi? A
Melilla è di sede la quarta bandera de "El Tercio". Decido
di arruolarmi nella "Legione Straniera", in questo
glorioso "El Tercio", magnifico corpo fondato dall'eroe
nazionale Milan Astray. Lo Stato Maggiore di Melilla accoglie con entusiasmo la
mia decisione. Ritorno a Nador e riunisco gli equipaggi. Metto il personale al
corrente della situazione, comunico che mi sono arruolato nel "El Tercio" e
invito a fare un passo avanti quelli che vogliono seguirmi volontariamente.
Tutti indistintamente, senza la minima indecisione, aderiscono
entusiasticamente al mio invito, fieri di dare la loro opera di fascisti alla
causa nazionale spagnola.
Nacque così la
cosiddetta “Aviacion de El Tercio”, comandata da Bonomi, che raggiunse, il 28
dicembre 1936, giorno del suo scioglimento, la forza di: un gruppo di S.81; un
gruppo di Ro.37; quattro squadriglie di C.R.32; un gruppo spagnolo di Junkers;
una squadriglia spagnola di Ro.37 (BASI a: Sevilla; Arenas de San Pedro; Cáceres
– CAMPI a: Cordova; Granada; Navalmoral; tre a Talavera; due a Torrijos).
Dalle
sue ceneri sorse l’”Aviazione Legionaria”, con a capo il Colonnello Vincenzo Velardi, che però,
inizialmente incorporò
solo quanto c’era di italiano, velivoli - piloti - specialisti, nell’Aviazione “tercista”,
quindi: il gruppo di S.81, il gruppo di Ro.37 e le quattro squadriglie di
C.R.32. Sarà in essa che qualche mese dopo Anacleto troverà posto. Vedremo
come, ma prima è essenziale, scopriremo fra poche righe il perché, raccontare la battaglia di
Guadalajara, cominciata l’8 marzo
1937.
Tale città era il punto di convergenza di importanti strade
che dal nord e dal Mediterraneo si dirigevano verso Madrid, distante solamente
58 chilometri. Quindi, i Nazionalisti intendevano conquistarla per aprirsi la
via proprio verso la capitale spagnola. Il peso principale dell’offensiva fu
sopportato dal “Corpo Truppe
Volontarie” (C.T.V.) italiano
che, tuttavia, non riuscì a svellere le difese Repubblicane. Questa volta
l’Aviazione Legionaria non influì positivamente, come in altre precedenti occasioni,
sull’andamento della lotta. Le ragioni furono varie, ma una delle più
importanti è che il numero dei suoi aerei era di molto inferiore a quello cui
disponevano i Repubblicani che per giunta continuavano a riceverne dall’Unione
Sovietica.
In seguito a tale insuccesso, il Generale Mario Roatta,
Comandante del C.T.V., cominciò pressantemente a chiedere al Governo italiano “quanti
più possibile apparecchi S.79 o B(R).20 e Ba.65” [4]. Tale
richiesta venne esaudita. A condurli, sempre piloti e specialisti della Regia
Aeronautica volontari.
Stavolta partì anche Anacleto, inquadrato nella 230a
Squadriglia Bombardamento Terrestre (XXI Stormo - XXIV Gruppo) dell’Aviazione
Legionaria [5].
L’8 giugno 1937 raggiunse Palma de Mallorca, quindi le piste di Sevilla-Tablada
ed infine, il successivo giorno 18, quelle del campo di aviazione di Soria,
cittadina a metà strada tra Valladolid e Zaragoza. Campo così disastrato che,
complici le pessime condizioni atmosferiche, sia il decollo sia l’atterraggio
degli aerei Nazionalisti ivi radunati per partecipare alla battaglia di
Guadalajara, erano stati problematici. Ecco un altro motivo che influì sul
negativo andamento di detto scontro.
Le
missioni del 1937
Anacleto ebbe il suo battesimo del fuoco poco tempo dopo, il
1° luglio, quando partecipò al bombardamento di Cifuentes, cittadina a pochi
chilometri da Guadalajara. Nei mesi a seguire decollò con il suo B.R.20, per
missioni di guerra, praticamente ogni giorno. Poi, il 16 novembre, la sua Squadriglia
si trasferì dal malridotto campo di Soria a quello, vicino ed assai migliore, di
Tudela.
Le missioni di guerra compiute da Anacleto in Spagna durante
il 1937, iscritte sul suo libretto di volo, furono tutte compiute sul B.R.20 e
per comodità del lettore sono state elencate nella seguente tabella:
08.06
|
Guidonia (Montecelio)
|
Palma de Mallorca
|
Trasferimento
|
11.06
|
Palma de Mallorca
|
Sevilla
|
Trasferimento
|
18.06
|
Sevilla
|
Soria
|
Trasferimento
|
01.07
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to di
Cifuentes
|
11.07
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Valdemorillo
|
13.07
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Galapagar
|
18.07
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Villanueva
de la Cañada
|
23.07
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Villanueva
de la Cañada
|
24.07
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Villanueva
de la Cañada
|
24.07
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Valdemorillo
|
26.07
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Villanueva
de la Cañada
|
05.08
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Stazione
Gibaja (Santander)
|
15.08
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Puerto
del Escudo (Santander)
|
17.08
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Stazione
Ferr.ia Saron (Santander)
|
01.09
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Truppe
a Belchite (Aragón )
|
13.09
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Truppe
a est Canredondo
|
27.09
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Truppe
a Argente
|
28.09
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Campo
Aviazione Sariñena
|
18.10
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Campo
Aviazione Bujaraloz (Aragón )
|
18.10
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Caspe
(Aragón )
|
02.11
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Bujaraloz
(Aragón)
|
11.11
|
Soria
|
Soria
|
Bomb.to Caspe
(Aragón )
|
16.11
|
Soria
|
Tudela
|
Trasferimento
|
05.12
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Muniesa
(Aragón)
|
10.12
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Barbastro
(Aragón)
|
13.12
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Bujaraloz
(Aragón)
|
19.12
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Perales
del Alfambra (Teruel)
|
26.12
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Peralejos
(Teruel). Violenta reazione antiaerea
|
27.12
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Rubiales
(Teruel). Reazione antiaerea
|
28.12
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Villalba
Baja (Teruel). Violenta reazione antiaerea
|
29.12
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to trincer.ti
e batterie Celadas (Teruel). Violenta reazione antiaerea
|
30.12
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to El
Muletón (Teruel). Violenta reazione antiaerea
|
Come dimostrato dalle località bombardate, la Squadriglia di
Anacleto partecipò a quattro importanti battaglie che influirono profondamente sulla
prima fase della guerra spagnola, ovvero:
- la
battaglia di Brunete (6 luglio÷24 luglio), scatenata dai Repubblicani al fine
di interrompere, o almeno disturbare, l’azione Nazionalista sia su Santander sia
verso il Nord della Spagna. I risultati non furono quelli voluti, in quanto Brunete
venne sì espugnata ma fu presto riconquistata dai Nazionalisti;
-
la battaglia di Belchite (24 agosto÷7 settembre), sempre su
iniziativa dei Repubblicani, con l’obiettivo: in primis di continuare a distogliere
i Nazionalisti dall’avanzare verso il Nord della Spagna; in secundis d’aprirsi la
strada verso Zaragoza, situata
a pochi chilometri dietro le linee nemiche, che era il centro strategico per le
comunicazioni di tutta la regione dell'Aragón di cui era il capoluogo. Seppur la
vittoria arrise agli attaccanti, anche stavolta le
conseguenze non furono appieno quelle sperate, poiché l’obiettivo di rompere
definitivamente le linee nemiche circondanti Zaragoza non venne raggiunto.
- la
battaglia di Santander (14 agosto÷1° settembre), una delle più sanguinose di tutta la guerra
civile, stavolta provocata dai Nazionalisti che, alla fine, riuscirono a sfondare
al Nord, conquistando l’importante territorio della Cantabria. Ciò fu
possibile anche grazie al sostanziale apporto dell’Aviazione Legionaria;
- la
battaglia di Teruel (15 dicembre 1937÷22 febbraio 1938),
voluta dai Repubblicani allo scopo di impedire che i Nazionalisti
avanzassero sull’importante regione della Catalogna, densa di industrie pesanti,
nonché di distrarli dal solito obiettivo di prendersi Madrid. Alla fine, il successo arrise ai
Nazionalisti, che così poterono avanzare proprio verso la Catalogna. Per tale
motivo, oltre a quello delle ingenti perdite di uomini, mezzi e materiali subite
dai Repubblicani, fu una delle battaglie fondamentali di tutto il conflitto.
Anche stavolta il contributo dato dall’Aviazione Legionaria fu fondamentale.
In riconoscimento di tale incessante ed importante servizio, ad
Anacleto fu concessa la prima decorazione al Valor Militare, la Croce di
Guerra, con la seguente motivazione: “Volontario in missione di guerra per
l’affermazione degli ideali fascisti, già distintosi in precedenza partecipava
ad altre azioni belliche, riconfermando le sue qualità di combattente calmo e
sprezzante del pericolo – Cielo di Spagna, giugno - dicembre 1937”.
Le
missioni del 1938
Anche nel 1938, le missioni di guerra compiute da Anacleto in
Spagna, sempre riportate sul suo libretto di volo, avvennero tutte sul
bombardiere B.R.20. Pure stavolta, per comodità del lettore sono state elencate
in una tabella analoga a quella precedente:
02.01
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Tortajada (Teruel)
|
06.01
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Strada
fra Villalba Baja e Tortajada (Teruel)
|
11.01
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Villastar (Teruel). Violenta reazione antiaerea
|
13.01
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Fañanás (Huesca)
|
15.01
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to (località
illeggibile). Violenta reazione antiaerea
|
17.01
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Villalba Baja e Dintorni (Teruel). Violenta reazione antiaerea
|
17.01
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to El
Muletón (Teruel). Violenta reazione antiaerea
|
21.01
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Velillas (Huesca). Violenta reazione antiaerea
|
25.01
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Sierra Palomera (Teruel)
|
21.02
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Quota
1041 Est (località illeggibile) (Teruel). Violenta reazione antiaerea
|
09.03
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Strada
fra (località illeggibili)
|
11.03
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Strada fra Muniesa e Alacón (Aragón)
|
13.03
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Andorra (Aragón)
|
17.03
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Torrecilla (Alcañiz). Avvistata caccia nemica
|
17.03
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Fórnoles (Alcañiz)
|
18.03
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Quota
595 Santa Barbara (Alcañiz)
|
19.03
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Quota
595 Santa Barbara (Alcañiz)
|
20.03
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Quota
595 Santa Barbara (Alcañiz)
|
20.03
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to (località
illeggibile)
|
26.03
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Torre
del Compte (Alcañiz). Attacco da 4 caccia nemici del tipo “Rata”
|
27.03
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Mas
de Labrador (Alcañiz). Reazione antiaerea
|
29.03
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Cañada
del Verich (Aragón)
|
29.03
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Maella (Caspe)
|
30.03
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to (località
illeggibile)
|
30.03
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to e
lancio manifestini Strada Gandesa (Cataluña)
|
31.03
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Strada Caseres - Gandesa (Cataluña). Reazione antiaerea vivace e precisa
|
02.04
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Trivio est Prat de Comte (Cataluña)
|
03.04
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Strada fra Gandesa e El Pinell de Brai (Cataluña)
|
05.04
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Xerta
(Cataluña)
|
06.04
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Alfara de Carles (Cataluña)
|
08.04
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Strada fra Paüls e Xerta (Cataluña)
|
08.04
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Zona
Cimitero di Xerta (Cataluña). Reazione anitaerea
|
11.04
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Strada fra Prat de Comte e Xerta (Cataluña). Violenta e precisa reazione
antiaerea
|
12.04
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to
Regués (Cataluña). Reazione antiaerea
|
15.04
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Ponti
Stradali di Tortosa (Cataluña). Individuata batteria antiaerea. Violenta
reazione antiaerea
|
15.04
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to Ponti
di Tortosa (Cataluña)
|
16.04
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to (località
illeggibile)
|
19.04
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to di
Tortosa e Dintorni (Cataluña)
|
01.05
|
Tudela
|
Tudela
|
Bomb.to mancato
Accampamento (località illeggibile) (Teruel)
|
Le azioni aeree che
impegnarono la Squadriglia di Anacleto, oltre a quelle relative alla già
descritta battaglia di Teruel che proseguì fino al 22 febbraio 1938, riguardarono
l’offensiva Nazionalista di
Aragón (7 marzo÷19 aprile), la cui meta fu, dopo aver aperto un corridoio a sud
dell’Ebro, quella di raggiungere il Mediterraneo. In tal modo la Catalogna sarebbe
rimasta isolata dal resto della Repubblica, di conseguenza sarebbe diventata
una facile preda. Regione che, è il caso di ripetere, faceva gola a Franco ed
ai suoi per le industrie pesanti che la costellavano. L’attacco si sviluppò: prima
con la conquista di Alcañiz; dopo di Caspe e Alcorisa; poi di Zaragoza e di Gandesa; infine di Tortosa. Pertanto,
i Nazionalisti raggiunsero l’obiettivo voluto, ponendo al tempo stesso una
forte ipoteca sulla vittoria finale.
Il tempo era maturo perché ad Anacleto fosse concessa una
seconda decorazione al Valor Militare, stavolta di Bronzo. La motivazione fu:
“Volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti
partecipava quale armiere mitragliere, a numerose azioni belliche, a bordo di
apparecchio da bombardamento, dimostrando sprezzo del pericolo e valore – Cielo
di Spagna, dicembre 1937- maggio 1938”.
Anche la neonata Spagna Franchista insignì Anacleto di prestigiose
onorificenze: la “Medalla Militar”; la “Medalla de la Campaña”; la “Cruz Roja”.
La
sua ultima missione spagnola avvenne il 1° maggio 1938, con il mancato
bombardamento di un accampamento nella zona di Teruel. Le ore di volo di guerra
che compì inquadrato nell’Aviazione Legionaria furono più di 133.
Dal cielo di Spagna a quello della Libia
Anacleto
tornò in Italia, ma non per starci, infatti, fu trasferito all’Aeronautica
della Libia. Dopo essersi imbarcato a Napoli il 25 luglio 1939, sbarcò tre
giorni dopo a Bengasi per raggiungere, il Ferragosto successivo, l’Aeroporto di
Castel Benito, situato ad una trentina di
chilometri a sud di Tripoli, inquadrato nel 2° Stormo Caccia Terrestre
(C.T.) - XIII Gruppo - 78a Squadriglia.
Proprio
a Castel Benito, il 28 marzo 1940, in occasione del 28°
Anniversario della Fondazione dell’Aeronautica, gli fu consegnata la M.B.V.M.
meritata in Spagna. Ad appuntargliela sul petto, Italo Balbo, Quadrunviro del
Fascismo diventato Governatore Generale della Libia, con in testa il
caratteristico berretto dalla
doppia greca da Maresciallo dell’Aria. Tale momento è immortalato in una delle fotografie
che corredano questo articolo. Non possiamo non emozionarci vedendo, vicino a
quello degli “Arditi d’Italia - Reparto di Tripoli”, il Labaro del “Nastro Azzurro
- Sezione di Tripoli”. Il Generale
che appare all’estrema sinistra della fotografia sembra proprio essere Alberto
Briganti, Comandante dell’Aeronautica della Libia e amico di Balbo.
Il libretto di
volo di Anacleto, relativamente al periodo libico annota pochissimi voli, per
giunta su aerei destinati prevalentemente al trasporto (Savoia-Marchetti S.75;
S.82; S.75). Il Foglio Matricolare, invece, fornisce maggiori informazioni. Le
più salienti riguardano: il suo rientro in Patria, ove restò dall’aprile al novembre
del 1941 (Aeroporti di Milano; Venegono (VA); Ciampino Nord); il ritorno, il 24
febbraio 1942, all’Aeroporto di Castel Benito.
Quando i britannici vinsero la seconda battaglia di El Alamein, combattuta fra la fine di
ottobre ed i primi di novembre del 1942, i resti delle forze italo-tedesche
furono costretti ad abbandonare, definitivamente, la Libia, sconfinando in Tunisia
per salvarsi. Anacleto, in una testimonianza registrata, racconta di come
avvenne il suo ripiegamento dall’Aeroporto di Tobruk, ove si trovava, alla
città di Sfax. Non in volo, poiché “i nostri aerei Savoia Marchetti
erano stati tutti distrutti dalle incursioni nemiche”. Bensì, insieme a una
trentina di uomini affidatigli dal Comando: in una prima fase su un autobus; poi
su un camion. Il viaggio, incredibilmente complicato nonché drammatico ed
esilarante al tempo stesso, meriterebbe un racconto a parte. Basti sapere che
alla fine tutti raggiunsero Sfax. Dal vicino Aeroporto di Gabès, Anacleto e
pochi altri decollarono, l’ultimo giorno di gennaio 1943, su “un aereo con le
ruote bucate e sistemato alla bell’e meglio” per atterrare, poche ore dopo, all’Aeroporto di Castelvetrano, rischiando fino
all’ultimo in quanto, “in avvicinamento […] i nostri ci sparano
addosso perché dovevamo segnalare l’arrivo del nostro aereo. Alla fine ci hanno
riconosciuti permettendoci l’atterraggio. Cosa volevi segnalare se tutte le
strumentazioni di bordo e anche la radio erano in disuso?”.
L’Armistizio
dell’8 settembre sorprese Anacleto all’Aeroporto pisano di Metato. Per lui la
guerra era finita.
Congedo dall’Aeronautica
Militare
Il 2 agosto
1950, il Tenente Colonnello Paolo Zanini scrisse un “rapporto informativo
relativo al maresciallo armiere NOVARESE” riguardante il lasso di tempo marzo-settembre
del 1942. L’alto ufficiale, in tale periodo era stato Comandante della già
citata 78a Squadriglia in cui Anacleto aveva prestato servizio.
Eccone il contenuto:
Quale Comandante la 78a Squadriglia C.T. (2°
Stormo C.T.) ho avuto alle mie dirette dipendenze il Maresciallo Novarese […].
Di aspetto distinto, ha maniere signorili ed è assai educato; serio, riservato.
Capo-Armiere della Squadriglia ha dato ogni sua energia, instancabilmente, di
giorno e di notte, per la cura, l’approntamento e la riparazione delle armi, la
cui efficienza era gravemente compromessa dal continuo uso di esse, dai terreni
sabbiosi dei campi e dalla scarsezza di materiale di ricambio e di personale
specialista. Animato da nobili ed alti sentimenti non ha conosciuto riposo e,
sempre, silenziosamente, con scrupolosa serietà e con raro attaccamento al
dovere, ha saputo anche egregiamente assolvere i compiti che gli venivano
affidati in ufficio e quelli della cura e del controllo del personale. In
considerazione delle sue doti d’animo, di specialista e di militare, posso
giudicare – in sintesi – il Maresciallo NOVARESE uno dei migliori sottufficiali
dell’Arma.
Nessun Bronzo,
nessuna Croce, né smalti, né nastrini, ma diamantine parole in grado di
incidere profondamente il nome di Anacleto nella durissima pietra dell’Onore
militare.
Anacleto
diventò: il 16 settembre 1937 Sergente; il 1°ottobre 1938 Sergente Maggiore; il
1° maggio 1942 Maresciallo di 3a Classe. Mentre chiuse la carriera militare
il 2 marzo 1953, data del Foglio di Congedo Illimitato, con il grado di
Maresciallo di 2a Classe per poi essere, il 27 luglio 1973, collocato
in congedo assoluto per raggiunti limiti d’età. Compirà il suo ultimo decollo
verso l’azzurro del Cielo il 25 aprile 1997.
Conclusioni
Nel 1940, Anacleto
sposò la sua Irene. Dall’unione nacquero cinque figli: Annamaria, Maria Luisa,
Pier Giorgio, Chiara e Grazia. Pier Giorgio, stimato membro della Federazione
di Asti del nostro Istituto, è purtroppo deceduto. Pochissimi giorni prima dell’infausta
data, mi ha affidato, fornendo la necessaria documentazione, il compito di
scrivere la storia militare del Padre. Spero d’aver degnamente adempiuto al compito,
in modo da onorare, meritatamente, non solo un Eroe di Guerra, ma anche Pier
Giorgio, Gentiluomo del tempo di pace.
Il Presidente
della Federazione di Asti
Marco
Montagnani
[1] Ciò
fu reso possibile perché nei pressi dell’Aeroporto
venne requisita un'area di circa 250 ettari di brughiera che divenne poligono
di tiro per l'addestramento al bombardamento.
[4] Pedriali Ferdinando, Guerra di Spagna e
Aviazione Italiana, 2a ed., Roma, Ufficio Storico Aeronautica
Militare Italiana, 1992, pag. 208.
[5] Il 15 novembre 1937, tale Squadriglia cessò di
far parte del XXIV Gruppo Bombardamento Terrestre e passò alle dipendenze del
XXXV Gruppo Speciale, poi Gruppo autonomo dal luglio 1938.
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