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sabato 30 aprile 2022

QUADERNI ON LINE. ANNO LXXXIII, Supplemento on line, IV, n. 75. Aprile 2022

SOMMARIO

ANNO LXXXIII, Supplemento on line, IV, n. 75

Aprile 2022

www.valoremilitare.blogspot.com

 

Massimo Coltrinari, Editoriale, Aprile  2022

                            su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data        28.04.2022

Massimo Coltrinari, Copertina, Aprile 2022

                            su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data        29.04.2022

 

 

APPROFONDIMENTI

 

Redazionale, Massimo Coltrinari Viaggio in Ucraina.  Giugno 2011

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 5.04.2022

 

 

 

DIBATTITI

 

Redazionale, Sergio Benedetto Sabetta. La Teoria dei Sistemi

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 1.04.2022

Redazionale, Circolare 2 2022 della Presidenza Nazionale

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 4.04.2022

Redazionale, Antonio Trogu. Contributo Tavola Rotonda

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 6.04.2022

Redazionale, Alessia Biasiolo Contributo alla tavola Rotonda

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 12.04.2022

Redazionale, Renata Hagmann. Contributo alla Tavola Rotonda

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 15.04.2022

Redazionale, Maria Luisa Suprani Querzoli. Contributo alla Tavola Rotonda                     

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 18.04.2022

Redazionale, Luigi Marsibilio. Contributo alla Tavola Rotonda

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 21.04.2022

Redazionale, Stefano Bernini. Contributo alla Tavola Rotonda

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 24.04.2022

 

 

 

ARCHIVIO

 

Redazionale, Emilio Bresciani, vittima dell'azione di spionaggio austriaco

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 11.04.2022

Redazionale, Progetto Prigionia. I Guerra Mondiale

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 13.04.2022

Redazionale, Luigi Lavarone, Caduto nel settembre 1915

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 22.04.2022

Redazionale, Progetto Prigionia

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 27.04.2022

 

 

 

GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE

 

Redazionale, Antonio Trogu. I fondamenti della geopolitica. I

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 7.04.2022

Redazionale, Antonio Trogu. I Fondamenti della Geopolitica. II

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 17.04.2022

Redazionale, Antonio Trogu. I Fondamenti della Geopolitica. III

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 20.04.2022

 

 

SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Redazionale, Nicolò Paganelli. Proteggere gli assetti civili e militari. Parte I

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 23.04.2022

 

 

MUSEI ARCHIVI E BIBLIOTECHE

 

Redazionale, Medaglie Ricordo dei Reparti della I Guerra Mondiale. Brigata Macerata e Brigata Piceno

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 19.04.2022

 

 

SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Redazionale, Luigi Marsibili. Volume: "La Vittoria ed i suoi artefici". Nota a margine

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 2.04.2022

 

 

 CESVAM NOTIZIE

CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

 

Redazionale, Andrea Vazzaz. La Caduta del Monte Maggiore.

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 3.04.2022

Redazionale, Giovanni Riccardo Baldelli. Contributo. Tavola Rotonda

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 9.04.2022

Redazionale, Rivista QUADERNI, Anno LXXXII, Supplemento XX, 2021, n. 3, 20° della Rivista.CESVAM REPORT  Settembre  2019 ottobre 2021

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 10.04.2022

Redazionale, Giornata del Decorato 2022 e Cerimonia 75° Anniversario Fed Prov di Latina.  INFO E DETTAGLI

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 16.04.2022

 

 

AUTORI

 

Pecce Alessio, ricercatore

Bottoni Roberta, Istituto del Nastro Azzurro

Coltrinari, Massimo direttore CESVAM

Francesco Attanasio, Presidente della federazione di Siracusa

Mario Pereira, Vice presidente Federazione di Pistoia

Carandente  Chiara, Istituto del Nastro Azzurro

Baldoni, Massimo, pseudonimo

Giorgio Lavorini, Presidente Federazione di Prato

Federico Levy, collaboratore

Elsa Bonacini, collaboratrice CESVAM

Osvaldo Biribicchi, Associato CESVAM

Alessia Biasiolo, collaboratrice CESVAM

Luigi Marsibilio, membro del Collegio dei redattori della Rivista

Giancarlo Ramaccia, vice direttore CESVAM

Giovanni Cecini membro del Collegio dei redattori della Rivista

 

Numero chiuso in data 30.04. 2022


venerdì 29 aprile 2022

Copertina Aprile 2022

                                            



QUADERNI ON LINE

                                 


                                   

  
                                             Anno LXXXIII, Supplemento on line, II, 2022, n. 75

 Aprile 2022
valoremilitare.blogspot.com
www.cesvam.org 

giovedì 28 aprile 2022

Editoriale Aprile 2022

 Nel solco di quanto scrivemmo lo scorso marzo nell'editoriale dedicato a quel mese, anche per Aprile si è in grado di  affermare che la pianificazione predisposta ad inizio anno è stata rispettata. In questo mese è uscito il quarto volume dall'inizio anno nel quadro del Progetto "Capire la Grande Guerra". Con questo volume si completa il progetto con la edizione di tre volumi. (vds www.stroiainlaboratorio.blogspot.com)

Il titolo del volume è: Riflessioni sulla Grane Guerra. La Guerra. Una Vittoria sul campo, per i tipi della Società Editrice Nuova Cultura - Università Sapienza Roma.Si riporta il testo della IV di Copertina, sitensi del volume

"L'talia condusse la Grande Guerra come una guerra di logoramento e nel settembre 1917 l’Austria dichiarava che la prossima offensiva italiana sarebbe stata quella finale, ovvero la sua sconfitta. Occorreva aiuto, ovvero la nostra strategia stava per dare i suoi frutti. La Germania corse in aiuto al suo alleato e, con una nuova tattica, sospinse dall’Isonzo al Piave gli italiani, salvando Vienna dalla disfatta. L’Austria tentò con due battaglie disperate di “debellare” l’Italia e non ci riuscì, esaurendo le ultime sue risorse. L’Italia superò la prova e, con sorpresa generale, nell’ottobre 1918 lanciò quell’ultima difensiva che gli Austriaci paventavano già un anno prima. Vittorio Veneto fu una battaglia combattuta con accanimento da ambo le parte, e che distrusse la capacità operativa delle forze austro-ungariche. Fu una battaglia vinta dall’Italia che portò, sul campo, alla “debellatio” austriaca, frutto di una strategia di logoramento attuata con undici battaglie offensive, due difensive e quella finale. Si può dire lo stesso dell’Esercito franco-britannico? “La Francia e la Gran Bretagna debellarono la Germania? Distrussero sul campo l’Esercito tedesco? L’Esercito tedesco fu fatto prigioniero o disperso come quello austriaco? Gli Alleati avevano pianificato l’offensiva finale nella primavera del 1919 quando l’aiuto americano si sarebbe manifestato, ovvero nel 1918 non erano in grado di lanciare nessuna offensiva finale. Allora, perché la guerra finì nel 1918? Perché l’Esercito tedesco ripassò in ordine con le bandiere e le musiche in testa ai propri reparti e rientrò in ordine nelle sue sedi stanziali, nella sostanza, invitto? Chi sconfisse sul campo il proprio avversario? In sostanza, chi vinse sul campo la guerra? A questi ed altri interrogativi si tenta di rispondere, o meglio articolare argomenti di risposta, con questo volume."

(massimo coltrinari)

mercoledì 27 aprile 2022

Progetto Prigionia

 ARCHIVIO

Cimiteri e Memoria

Piemonte

 Alessia Biasiolo

Sacrario Gran Madre di Dio, Torino

La bella chiesa dedicata alla Gran Madre di Dio, realizzata tra il 1827 e il 1831 a Torino, fu scelta durante il regime fascista come luogo per erigere un sacrario ai morti della Grande Guerra. Su progetto dell’architetto Giovanni Ricci, venne realizzata una cripta dove verranno posti i resti di 3.851 caduti, traslati dal cimitero monumentale il 27 giugno 1932 con una solenne cerimonia.

Il Sacrario venne inaugurato il 25 ottobre successivo; “questo ossario che a glorificazione degli eroici figli di Torino caduti nella Grande Guerra del MCMXV-MCMXVII accogliendo il voto dell’associazione delle famiglie dei caduti il municipio di Torino fece costruire monumento di gloria di pietà di riconoscenza ora e sempre”.

 

Cimitero comunale di Asti

Ivi sono sepolti 388 militari deceduti negli ospedali di Asti dov’erano ricoverati durante la prima guerra mondiale, oppure qui portati dai luoghi di battaglia dov’erano caduti.

 

Sacrario degli Alpini, Limone Piemonte

Il Sacrario è stato realizzato nella cappella cinquecentesca ricostruita dedicata a San Maurizio e tramutata in Sacrario degli Alpini caduti in guerra.

 

 Cimiteri e Memoria

Toscana

 

Sacrario Santa Maria al Fortino, San Miniato

L’oratorio risale al XV secolo e raccoglie i resti dei residenti morti durante la prima guerra mondiale e la guerra di Liberazione. Visitabile su prenotazione, è annuale luogo di commemorazione il 4 novembre.

 

Parco della Rimembranza, Via delle Porte Sante, Firenze

Negli anni Venti del Novecento, venne deciso di riunire in un parco unico i parchi del ricordo sorti in città a seguito della Grande Guerra. Sorse allora sul Colle di San Miniato, e venne inaugurato nel 1927, il Parco della Rimembranza: consta di tremila cipressi e lecci piantumati a ricordo degli altrettanti militari fiorentini caduti in guerra. Venne anche realizzato il monumento al fante presso il quale fu costruito anche un altare.

 

Parco della Rimembranza della Croce Rossa Italiana, Firenze

Anch’esso si erge sul colle di San Miniato, in Via del Monte alle Croci, circondato da una siepe, voluto al termine della prima guerra mondiale dal Comitato della Croce Rossa di Firenze che intendeva onorare i suoi morti piantando dei cipressi con la targa riportante il nome del caduto. Dapprima in Lungarno Soderini, negli anni Quaranta del Novecento Niccolò Antinori chiese al Comune l’uso di un’area più consona, dove sono posti cipressi riportanti i nomi di 54 membri del Corpo Militare e di Infermiere Volontarie del Centro di Mobilitazione della Croce Rossa di Firenze deceduti nelle due guerre mondiali.

 

 

 


martedì 26 aprile 2022

Stefano Bernini. Contributo alla Tavola Rotonda

 DIBATTITI

CONVEGNO STUDI E RICERCA   CESVAM  26 marzo 2022

Mi chiamo Stefano Bernini,sono iscritto all’Istituto dal 2011  e  dal 2017 sono Presidente della Federazione di Pistoia (nata come Gruppo Pistoia il 24 febbraio 1925)

1)       Chi siamo

2)      Cosa facciamo

Il mio percorso all’interno del Sodalizio e’ sempre stato improntato ,oltre che alla diffusione di Amor  Patrio ed alla difesa di quei Valori fondanti e fondativi della nostra Nazione.La costante ricerca di nuove modalita’ di approccio verso i giovani ,il variare l’attivita’ su diverse piattaforme divulgative mi ha permesso  di entrare in contatto con nuove realta’  rivelatosi preziose fonti di accrescimento per l’Istituto.Proprio in questo periodo credo sia sempre piu’ importante dare un ‘impronta culturale multimediatica all’attivita’ federale che possa servire per servire da solida base per innalzare la reputazione della Federazione .

3)      Cosa Vogliamo

Ed e’ seguendo questo solco che stiamo organizzando sempre piu’ conferenze storiche ,pubblichiamo libri di  storia locale il tutto per fare quella Memori Storica Territoriale atta  alla creazione un punto di contatto tra la macrostoria e la microstoria .seguendo i dettami Statutari cerchiamo di dare risalto agli Eroi ed alle loro gesta affinche’ non vengano dimenticati .Abbiamo contribuito a ripulire Monumenti  ,organzzato cerimonie ,prodotto attraverso ricerche archivistiche liste di Caduti ( non ultima la lista di cittadini pistoiesi Caduti nelle Foibe);tutto questo affinche’ l’oblio del tempo non offuscasse il Loro Ricordo.Ovviamente cerchiamo ,per ora con successo,a produrre iniziative a costo zero,cosa che in questi periodi riteniamo basilare.

4)      Dove Andiamo

Continuando cosi’ la Federazione Pistoia cerchera’ in futuro non solo di proseguire nel solco intrappreso ma di migliorare ulteriormente la propria offerta culturale cercando di divenire un punto fermo dell’associazionismo nella provincia di Pistoia.Questo cercando sempre di intrattenere ottimi rapporti co le Autorita’ politiche e Militari della zona ma anche lanciandosi in collaborazioni con altri Sodalizi affinche’ si possa creare una forte sinergia propositiva in ambito locale.

W il Nastro Azzurro

W l’Italia

 

STEFANO BERNINI (Presidente Federazione Provinciale Pistoia)


lunedì 25 aprile 2022

Festa della Liberazione. ComuNicato della Presidenza Nazionale

25 aprile 2022 Festa della Liberazione

NOTIZIE CESVAM

 Qui vivono per sempre gli occhi 

che furono chiusi alla luce

 perché tutti li avessero aperti

 per sempre alla luce 


Con queste parole il poeta Giuseppe Ungaretti volle ricordare tutti i caduti della Resistenza italiana contro il nazifascismo; facendo proprie le medesime parole “l’Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti e decorati al valor militare” vuole onorare tutti i combattenti del Corpo Volontari della Libertà che, sotto il comando del generale Raffaele Cadorna, senza alcuna discriminazione e distinzione di fede, razza, ideologia politica, combatterono e diedero la vita contro il barbaro invasore, per la libertà, per l’uguaglianza, per l’integrità territoriale della nostra Patria, gettando solide basi per la nostra Repubblica. 

Oggi la nostra comunità nazionale, colpita e scossa dalla guerra fratricida che si combatte alla periferia dell’Europa occidentale, si schiera a fianco e a sostegno dell’Ucraina invasa, certi e convinti che alla fine trionferà la luce della libertà e dell’indipendenza. 

Nello stringersi tutti insieme intorno al nostro tricolore, 

alle nostre Forze Armate difesa delle Istituzioni Repubblicane, 

alla Comunità Europea, gridiamo con forza: 

Viva la Repubblica 

Viva l’Italia 

sabato 23 aprile 2022

Nicolò Paganelli. Proteggere gli assetti civili e militari. Parte I

SCENARI REGIONI E QUADRANTI


 

La Sicurezza consiste forse nell'esigenza primaria di ogni Stato, Organizzazione, Ente, ecc. e ciò costituisce una sfida in costante evoluzione caratterizzata da minacce sempre più avanzate e pericolose, comportando continua ricerca di soluzioni innovative e alternative idonee, con sviluppo tecnologico e motivazione degli addetti ai lavori. Essa è però considerata onerosa sui piani economico, organizzativo e operativo e quindi poco accettata da soggetti/enti non interessati all'ambito o non aventi mansioni operative, spesso non curanti dei rischi e/o pericoli che potrebbero correre, sottovalutandoli. Perciò è importante proteggere detti assetti perché “critici” e “strategici” per la Nazione e la sua stabilità commerciale, relazionale internazionale, economica, securitaria, sociale e politica e quindi divengono probabili bersagli di azioni ostili da parte di Gruppi terroristici locali/internazionali, milizie, movimenti oppositori ed eversivi, criminali e hackers cibernetici. Senza una sufficiente dettagliata analisi descrittiva delle diverse minacce, risulta difficile determinare precisamente il quantitativo di protezione richiesta per difendere e salvaguardare un assetto da inaccettabili conseguenze di un attacco. In generale le strutture critiche sono: centri/edifici governativi, sedi diplomatiche (ambasciate/consolati), quartieri generali (QG)/basi delle Forze di Sicurezza, stazioni di Polizia/penitenziari/tribunali, infrastrutture di comunicazione/media, strade/ponti, aeroporti, dighe idroelettriche, centrali elettriche, pozzi petroliferi/raffinerie, sorgenti acqua potabile/sistemi smaltimento liquami, cliniche/ospedali, scuole/università, luoghi di culto; vitali per la stabilità e quindi potenziali bersagli. Nello specifico: caserme/aero-campi/sedi di Unità/Comandi Operativi/Enti, magazzini/parchi/stabilimenti di mezzi/materiali di alto valore, depositi di munizioni/equipaggiamenti/ecc., installazioni attive con normale protezione fisica/sistemi protettivi elettronici o inattive per custodia materiale di basso valore.

Centri/edifici governativi sono necessari alle funzioni di Governo; sedi diplomatiche sono funzionali a rapporti e collaborazione/cooperazione tra i Paesi; QG/basi delle Forze di Sicurezza servono appunto ad esse per esercitare le loro funzioni, con all'interno equipaggiamenti, veicoli, velivoli, sistemi d'arma e munizionamento; stazioni di Polizia/penitenziari/tribunali sono necessari al contrasto della criminalità e utili in operazioni di Counterinsurgency; infrastrutture di comunicazione/media sono importanti per l'informazione e l'opinione pubblica; strade/ponti sono necessari per spostare persone e beni; aeroporti servono agli spostamenti sia su territorio statale che da/per l'estero; dighe/centrali  servono per contenere l'acqua, produrre energia elettrica e provvedere alle riserve idriche, molto importanti per la vita quotidiana e il buon funzionamento economico dello Stato, come lo sono anche pozzi petroliferi/raffinerie/risorse di carburante; sorgenti acqua potabile/sistemi smaltimento liquami sono molto importanti per la salute pubblica, idem cliniche/ospedali; scuole/università/luoghi di culto influiscono sull'opinione pubblica e hanno grande importanza culturale. Rischi e minacce per la sicurezza sono: attacchi balistici armati, IED/bombe piazzate (mine anti-uomo/carro), attacchi suicidi, distruzione assetti, sommosse violente, campi di ordigni inesplosi, movimenti islamici radicali, guerriglieri/milizie (confini/frontiere), passaggio terroristi da Stati vicini, criminalità organizzata, microcriminalità (furti/ecc.), rischi CBRN, rischi/attacchi Cyber (hacker).  Per capire quindi l'importanza della sicurezza di ogni Stato, prendiamo ad esempio l'Africa in cui sono avvenuti oltre 200 Colpi di Stato dal 1960 ad oggi (circa 40 negli ultimi 20 anni) nelle Capitali ed è più probabile un cambio di Regime/Governo nel breve tempo: in questo caso gli assetti più importanti da proteggere (parere mio personale) sono edifici governativi (sede del potere costituito), infrastrutture di comunicazione/media (visibilità mediatica) e aeroporti/porti (punti d'accesso al Paese) perché controllando questi un eventuale Golpe può avere facilmente successo, minacciando anche la stabilità e la sicurezza dei Paesi limitrofi.

(La parte 2 Sarà pubblicata il 26 aprile 2022)


venerdì 22 aprile 2022

Luigi Lavarone, Caduto nel settembre 1915.

 ARCHIVIO


Ricordo del Fante Leverone Luigi

Milite Ignoto nella Grande Guerra e della sua famiglia.

 

 


            Il Fante Leverone Luigi nato a Moconesi, località Cornia, in provincia di Genova, lontano dalla costa, cade nel settembre 1915 sul Carso, esplodendo su una mina, circostanza che nel perdere la piastrina non ne permette più l’identificazione, divenendo quindi, Milite Ignoto.

            Lascia cinque figli, due maschi e tre femmine, la prima figlia nata nel 1910, gli ultimi sono due gemelli nati nel 1915 che il Fante riesce a vedere una sola volta prima di partire per il fronte.

            La moglie Dondero Mary, nata a New York (U.S.A.) porta avanti la famiglia aiutata dal suocero, che per  sfamare i nipoti organizza una vendita di legna per forni, tagliata dal monte Caucaso, dietro Chiavari, oltre alla coltivazione di alcune fasce di terreno.

            Non ottengono altri aiuti e la vedova muore a soli 53 anni, soffrendo tra l’altro di una grave forma di artrite deformante.

Si ricorda che la mamma raccontava che talvolta passava dalla nonna un vecchio boscaiolo, compagno d’armi nel Carso del nonna che le chiedeva un bicchiere di vino dicendo di immaginare di darlo al nonno.

Non esistono foto del Fante caduto.

                                                    

      Ass.Naz. Fam. Caduti e Dispersi in Guerra

                                                               Il  Presidente Prov.le di Genova                     


giovedì 21 aprile 2022

Luigi Marsibilio. Contributo alla Tavola Rotonda

 DIBATTITI

ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO

 

Convegno di Studi e Ricerca

“Ad un anno dal centenario. Chi siamo, Cosa facciamo, Cosa vogliamo, Dove andiamo”

Roma, 26 marzo 2022 – Sala Grande della Presidenza Nazionale

 

 

Tavola rotonda su: Convegno di studi e ricerca “Ad un anno dal centenario”.

(Roma 26 marzo 2022)

 

Il 26 marzo 2023 verrà celebrato il Centenario della fondazione dell’Istituto del Nastro Azzurro. L’evento rivestirà una importanza fondamentale per l’Istituto, al cui programma dovranno lavorare, in maniera sinergica, la Presidenza Nazionale e le Federazioni provinciali. In tale prospettiva, acquisisce particolare rilevanza il Convegno odierno, organizzato proprio “Ad un anno dal centenario”. Il Presidente ed i soci della Federazione di Ancona, sono fortemente consapevoli dell’importanza e del significato del Convegno che certamente serve per porre le basi per la piena riuscita della Celebrazione e quindi della necessità di lavorare con concretezza ed armonia nell’ambito del Sodalizio. In tale prospettiva, a nostro giudizio, diventa imperativo promuovere, non solo nell’ambito della Presidenza, ma soprattutto nel contesto delle realtà locali delle Federazioni, incontri, dibattiti e manifestazioni affinché vengano esaltati ed adeguatamente approfonditi i concetti di Valore morale e sociale dei sentimenti nazionali, scaturiti dagli eventi bellici del secolo scorso e dagli eventi sociali che hanno caratterizzato il primo scorcio del secolo corrente. In tal senso, il ruolo del CESVAM, quale tribuna e luogo di approfondimento delle tematiche afferenti il Valore Militare, sarà essenziale. Tali occasioni saranno altrettanto importanti per far meglio conoscere la storia dell’Istituto, lo Statuto, il museo, le attività e le modalità di adesione. Quest’ultimo aspetto, secondo noi, dovrà essere particolarmente analizzato e seguito alla luce dell’ormai conclamata crisi anagrafica che il nostro Paese ha inesorabilmente imboccato. Siamo altresì consapevoli che la realizzazione di ogni qualsivoglia attività promozionale comporterà un dispendio di risorse, non soltanto umane, ma soprattutto finanziarie. Il rapporto fattibilità/costo dovrà necessariamente essere tenuto nella dovuta considerazione, al fine di evitare che il sogno finisca per prevalere sulla realtà. Perché quanto indicato possa essere messo nella giusta pratica, occorrerà una piena assunzione di responsabilità sia a livello Centrale sia periferico, affinché dallo sforzo unitario possa scaturire il buon andamento dell’organizzazione e dell’esecuzione della celebrazione del Centenario del Nastro Azzurro.


mercoledì 20 aprile 2022

Progetto Prigionia. I Guerra Mondiale

ARCHIVIO 

 

Cimiteri e Memoria: Emilia Romagna

Alessia Biasiolo 

Famedio di Ferrara

Collocato nel cimitero comunale cittadino, il Famedio Militare raccoglie i resti di 823 militari deceduti negli ospedali di Ferrara e provincia durante le due guerre mondiali.

In modo particolare vi sono state collocate sepolture dai cimiteri della Certosa di Ferrara e del campo 30 del Presidio Militare, oltre che al campo 38 destinato ai prigionieri di guerra austro-ungarici. La scelta di un’area della Certosa come “Campo di inumazione e tumulazione dei morti per la Patria” avvenne il 27 ottobre 1915 con delibera comunale n. 17.814.

 

Cimitero monumentale di San Cataldo, Modena

Nel cimitero un’area è occupata dalla quadra militare, un campo dedicato alle sepolture dei soldati deceduti negli ospedali da campo o militari di Modena e provincia (Bastiglia, ospedale da campo n. 39; Nonantola, ospedale da campo n. 44; Castelfranco Emilia, ospedale da campo n. 0152; Mirandola, casa Maletti; Carpi, ospedale da campo n. 242). Anche in questo caso, l’assegnazione dell’area cimiteriale è del 1915, mentre in loco il monumento ai caduti è stato inaugurato nel 1923. La quadra raccoglie 1.124 militari, dei quali 1.100 soldati, sia italiani che stranieri, e 24 ufficiali italiani.

 

Cimitero monumentale Certosa, Bologna

Nel cimitero è stato realizzato il Sacrario Militare in cui riposano tremila soldati deceduti negli ospedali di Bologna, e caduti bolognesi al fronte riportati a casa. I lapidi nel sacrario riportano nome, cognome e grado del militare defunto.

 

Cimitero comunale di Parma

Nel cimitero è stata realizzata una cripta dedicata ad ospitare 835 militari morti negli ospedali militari di Parma e provincia come l’ospedale militare Centrale, l’ospedale militare o Lazzaretto, l’ospedale San Benedetto e l’ospedale salesiane presso il convento salesiano di San Benedetto, l’ospedale di Collecchio, l’ospedale di Colorno, l’ospedale Angelo Mazza, la Clinica Medica, l’ospedale Felice Cavallotti, l’ospedale Maria Luigia, l’ospedale Civile, l’ospedale della Croce Rossa, l’ospedale Cocconi e l’ospedale Villa Ombrosa.

 

Famedio di Piacenza

All’interno del cimitero comunale cittadino, raccoglie le spoglie di 1.285 militari deceduti negli ospedali militari della zona.

 

Sacrario di Rocca San Casciano

La chiesa era dedicata a Sant’Antonio e nel 1934 venne ricostruita e adibita a Sacrario davanti al Parco della Rimembranza, dove piccole targhe indicano i nomi dei militari caduti nella prima guerra.

Antonio Trogu. I fondamenti della geopolitica III

 GEOGRAFIA DELLE PROSSIME SFIDE




Scheda sintetica sulla NATO


 Antonio Trogu

La sigla NATO sta per North Atlantic Treaty Organization, ovvero Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord. Si tratta di un'organizzazione internazionale che ha lo scopo di creare una collaborazione fra i paesi membri sotto il punto di vista della difesa.

La NATO nasce dal Patto Atlantico, firmato a Washington il 4 aprile 1949, ed entrato in vigore il 24 agosto dello stesso anno. L'organizzazione ha sede a Bruxelles, in Belgio.

I paesi fondatori della NATO sono:

Belgio

 

Islanda

 

Paesi Bassi

 

Canada

 

Italia

 

Portogallo

 

Danimarca

 

Lussemburgo

 

Regno Unito

 

Francia

 

Norvegia

 

Stati Uniti

 

 

Oggi la lista dei paesi membri ha invece raggiunto quota 30, come mostra l'elenco sul sito della NATO.

L'elenco è in continuo aggiornamento, poiché - come espresso dal regolamento dell'organizzazione - può diventare membro della NATO “qualsiasi altro Stato europeo in condizione di soddisfare i principi di questo trattato e di contribuire alla sicurezza dell'area nord-atlantica”.

Ci sono solo due limiti generali:

Solo gli Stati europei sono candidabili per l'ingresso

I candidati devono essere approvati da tutti i membri attuali

I punti fondamentali su cui si basa la NATO:

La NATO promuove i valori democratici e consente ai membri di consultarsi e collaborare in materia di difesa e sicurezza per risolvere i problemi, creare fiducia e, nel lungo termine, prevenire i conflitti.

La NATO si impegna a risolvere pacificamente le controversie. In caso di fallimento degli sforzi diplomatici, ha il potere militare di intraprendere operazioni di gestione delle crisi in base alla clausola di difesa collettiva presente nell'Articolo 5 del Trattato di Washington o dietro mandato delle Nazioni Unite, da soli o in collaborazione con altre organizzazioni internazionali.

Cosa significa in parole povere? Che la NATO tende a risolvere le controversie internazionali in modo pacifico, ma che ha il potere di entrare in guerra qualora venga ritenuto necessario. E in quali casi questo accade?

 L'articolo 5 del Trattato di Washington stabilisce che un attacco armato a uno dei paesi membri viene considerato un attacco diretto contro tutte le parti dell'organizzazione. Ciò comporta, si legge nell'articolo, che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell'esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall'art. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l'azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l'uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell'Atlantico settentrionale.

Va da sé, quindi, che la guerra per la NATO e i suoi paesi membri non è una situazione praticabile a meno che non sia compromessa la pace di uno o più degli stati che ne fanno parte. Alla base di questo c'è la forte preoccupazione per gli sviluppi della guerra in Ucraina: allo stato attuale la Russia non ha invaso in alcun modo la territorialità di un paese facente parte della NATO, ma questo non implica che non potrebbe accadere. I paesi confinanti con la Bielorussia (le Repubbliche baltiche: Estonia, Lettonia e Lituania) che attualmente sostiene la Russia sul fronte militare, sono infatti parte della NATO, e si teme un allargamento del conflitto su fronti diversi da quello ucraino.

Se questo dovesse accadere, c'è la concreta possibilità che i paesi della NATO si trovino obbligati a intervenire militarmente in difesa degli stati attaccati militarmente, creando un'escalation del conflitto su larga scala.

La NATO e’ una alleanza fra Paesi dell’Europa e dell’America del Nord. Rappresenta un legame unico fra questi due continenti che possono così consultarsi e collaborare in materia di difesa e di sicurezza e condurre insieme operazioni multinazionali di gestione delle crisi.

 


 

Antonio Trogu     trogant@libero.it

 


lunedì 18 aprile 2022

Maria Luisa Suprani Querzoli. Contributo alla Tavola Rotonda

 DIBATTITI

Convegno di Studi e Ricerca

“Ad un anno dal centenario. Chi siamo, Cosa facciamo, Cosa vogliamo, Dove andiamo”

Roma, 26 marzo 2022 – Sala Grande della Presidenza Nazionale

 

Sulla percezione contemporanea del Valore Militare

Una proposta

 

Predisporsi alla celebrazione del centenario di un Ente costituisce di per sé un invito alla riflessione.

I principi fondanti di esso non risultano in discussione: sarà invece oggetto d’analisi la percezione odierna di tali principi.

Il 1923 vide la nascita dell’Istituto del Nastro Azzurro a pochi anni dalla conclusione della Grande Guerra in cui l’Italia ebbe magna pars. Indubbiamente i Giovani che poterono sfoggiare quello che un tempo veniva definito un bel petto costituivano l’esempio vivente del Valore Militare, amplificato dalla memoria di molti di loro, caduti per la Patria: le gesta degli Eroi erano di dominio comune, circondate dall’affetto grato di chi aveva, seppur in diverso modo e in diversa misura, attraversato l’esperienza sfibrante della guerra.

A distanza di cento anni il mondo è mutato radicalmente: per preservare l’eredità tuttora viva del Valore Militare è necessario ristabilire il dialogo con la società civile. Questo passaggio costituisce il presupposto ineludibile per evitare ogni interpretazione deviante del Valore: oggigiorno si assiste al successo di reality o di videogiochi incentrati sulla vita militare in cui non è impossibile leggere una richiesta (seppur molto superficiale) di riferimenti morali per arginare lo sfaldarsi del tessuto sociale.

Militarizzare la società (anche indulgendo all’uso di videogiochi non certo edificanti, mirati a contenere – o, peggio, ad alimentare - la violenza) non dà risposta a tale istanza inconsapevole: non è lo sfoggio di efficienza fisica o l’abilità nell’impiego di armi in situazioni che simulano quelle belliche[1] che renderà Cittadini migliori.

Il generale Luigi Capello vede nell’onore militare (di cui il Valore costituisce la sublimazione) la proiezione dell’onore civile.

 

L’onor militare, derivante dalla tradizione e dell’elevatezza del sentimento nazionale, richiede come base l’onor civile, ma di questo è una sublimazione; ciò che nella morale civile può esser considerato come virtù rara ed eroismo, nella morale militare non rappresenta che il semplice compimento di un dovere.[2]

 

Ritengo che proprio dall’onor civile sia necessario rifarsi per creare i presupposti alla comprensione del significato del ‘Valore Militare’.

Un tempo, la storia della guerra, drammaticamente, era parte della vita familiare. I nomi delle battaglie erano legati indissolubilmente con la storia di molte famiglie italiane. L’assenza di chi non era più ritornato a casa alimentava un impegno morale indissolubile: il sacrificio non poteva essere dimenticato e si trasformò così in vincolo morale per chi era sopravvissuto.

Le vicissitudini del Paese, il secondo aspro conflitto ed i rivolgimenti che ebbero luogo catturarono l’attenzione e l’oblio cadde sui protagonisti del primo momento fondante dell’unità nazionale, la Guerra del 15 – 18. Deceduta anche la generazione che visse la Seconda Guerra Mondiale, scomparvero i ricordi e, con essi, il legame che unisce onore civile e onore militare.

Il ricordo, ora, è patrimonio esclusivo dell’Ente.

Rimangono i Monumenti ai Caduti che, anche nelle frazioni di poche anime, ricordano allo sguardo spesso distratto di abitanti e viaggiatori i nomi di giovani di cui rimane solamente qualche sparuto dato anagrafico.

Diverso sarebbe se, accanto a tali sintetici riferimenti, vi fosse anche il luogo di morte per contestualizzare il sacrificio e ricondurlo ad un momento preciso nel disegno sofferto che portò l’Italia a definire il Corpo Fisico della Nazione nel caso della Prima Guerra o a qualsiasi altro momento che appartenga alla storia d’Italia.

Chi era quel Soldato? Perché morì? Ha fatto tesoro la Nazione del suo sacrificio?

Tali quesiti scomodi bussano alla coscienza del presente e non ammettono risposte evasive.

Nello spirito della celebrazione perenne del Milite Ignoto, ricostruire il vissuto dei Caduti di entrambe le guerre costituirebbe il primo passo per reintegrare la memoria nel presente, senza circoscriverla a momenti del ricordo altisonanti avulsi – in larga parte - dalla vita quotidiana del Soldato di allora e del Cittadino di oggi.

La percezione di una realtà viva, seppur sepolta dall’oblio, fornirebbe la prospettiva maggiormente efficace per poter osservare dall’angolazione più opportuna il concetto di ‘Valore Militare’.

I Comitati di quartiere, le Pro Loco potrebbero costituire le figure ideali dell’interlocutore a cui affidare il culto della memoria a misura d’uomo.

Solo ripartendo dalla considerazione della vita e del sacrificio di ogni Soldato italiano è possibile riannodare il presente con le radici da cui consapevolmente trarre linfa vitale per il futuro.

 

dott.ssa Maria Luisa Suprani Querzoli



[1] Il riferimento è al Tiro Dinamico Operativo (Combat Shooting):si tratta di una specialità di tiro, praticata da coloro che prediligono l’azione alla concentrazione richiesta dalla disciplina del tiro agonistico.

[2] L. Capello, Note di guerra, vol. I, Milano: Fratelli Treves Editori, 1921, p. 91.