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giovedì 10 settembre 2020

Grande Guerra La memoria 2


Cimiteri in Friuli Venezia Giulia


di Alessia Biasiolo

Cimitero di Fogliano Redipuglia (Gorizia)
Raccoglie le spoglie di 14.550 militari austro-ungarici caduti sul fronte dell’Isonzo durante la Grande Guerra; i militari appartenevano a varie etnie dell’impero, come bosniaci, italiani, ungheresi, rumeni.

Cimitero degli Invitti (della Terza Armata), Colle di Sant’Elia, Fogliano Redipuglia (Gorizia)
Primo sacrario militare monumentale costruito alla fine della prima guerra mondiale, ad opera dell’ente “Cura e onoranze delle salme dei caduti in guerra” di Udine, inaugurato nel 1923, raccoglieva 30mila caduti, riesumati dai vari cimiteri di guerra della zona. Creato su un’altura carsica di grande impatto emotivo, era stato costruito in sette balze concentriche del terreno, a ricordare i gironi del Purgatorio di Dante, con uno sviluppo complessivo di 22 chilometri. Molti i cimeli lasciati tra le tombe come resti di filo spinato, armi, oggetti personali dei combattenti. La condizione del cimitero era tale che gli eventi atmosferici deturpavano il sacrario, tanto che furono necessari interventi di consolidamento negli anni Trenta, comprese la scolpiture dei nomi dei caduti che andavano scolorendo. Tuttavia era evidente la necessità di collocare in modo più adeguato la memoria di quei resti, fino alla costruzione del monumentale sacrario conosciuto come Redipuglia.

Sacrario militare di Fogliano Redipuglia (Gorizia)
Il sacrario si trova su uno dei luoghi più significativi dei combattimenti della Grande Guerra, il versante occidentale del Monte Sei Busi, luogo conteso violentemente perché, malgrado a sola quota 89, permetteva di dominare una vasta zona dell’altipiano carsico. Il luogo di memoria fu costruito in sostituzione del Cimitero degli Invitti di Colle Sant’Elia, e proprio di fronte a questo, e venne inaugurato nel 1938 come prototipo dei memoriali di guerra. Disposto su un sistema di gradoni, si presenta come una scala monumentale in salita, la Via Eroica, simbolo del percorso delle anime dei militari caduti verso il cielo; dalla sommità della scalinata si domina un panorama ampio, fino al Mare Adriatico. Con la scritta “Presente” che ricorda ciascuno, il sacrario in pietra bianca del Carso, custodisce le spoglie di centomila187 soldati, amorevolmente sorvegliati dalla tomba di Emanuele Filiberto duca d’Aosta, che volle essere sepolto con i suoi uomini dopo il funerale di Torino. Unica donna sepolta nel memoriale, la crocerossina Margherita Kaiser Parodi Orlando, Medaglia di Bronzo al Valor Militare, morta ventunenne a seguito della febbre spagnola contratta alla fine del conflitto.

Cimitero militare austroungarico Fogliano Redipuglia (Gorizia)
È un luogo sacro che raccoglie 14.550 caduti austro-ungarici le cui salme sono state traslate da vari cimiteri di guerra, poste sotto cippi di cemento con lapide. Soltanto di 2.550 soldati si conoscono le generalità.

Dolina dei 500 o del XV Bersaglieri, Monte Sei Busi
È un museo all’aperto che ricorda le battaglie dell’Isonzo dal 1915 al 1916 e il Posto di primo soccorso della linea di San Martino, accanto al quale era stato creato un cimitero di guerra.

Sacrario monumentale Monte San Michele, Sagrado-San Martino del Carso (Gorizia)
Il sacrario sorge su un territorio molto conteso dai combattenti, perché altura carsica (275 m s.l.m.) che domina la Valle dell’Isonzo. Riconquistato dalle fanterie italiane e strenuamente difeso, specialmente con la Sesta Battaglia dell’Isonzo,  Monte San Michele divenne zona monumentale già nel 1922.

Cimitero austro-ungarico di Aurisina (Trieste)
Il luogo sacro, a pochi chilometri da Monte Hermada, custodisce i resti di 1934 militari austro-ungarici, caduti tra il 1915 e il 1917.

Cimitero austro-ungarico di Prosecco (Trieste)
Il cimitero riunisce 5050 caduti austro-ungarici della Grande Guerra, dei quali 1369 provenienti dal cimitero di Doberdò del Lago e 1103 dal cimitero di Piedimonte sul Monte Calvario, oltre a 679 provenienti dalla zona limitrofa.




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