Cimiteri in Friuli Venezia Giulia
di Alessia Biasiolo
Cimitero
di Fogliano Redipuglia (Gorizia)
Raccoglie le spoglie di 14.550 militari
austro-ungarici caduti sul fronte dell’Isonzo durante la Grande Guerra; i
militari appartenevano a varie etnie dell’impero, come bosniaci, italiani,
ungheresi, rumeni.
Cimitero degli Invitti (della Terza Armata),
Colle di Sant’Elia, Fogliano Redipuglia (Gorizia)
Primo sacrario
militare monumentale costruito alla fine della prima guerra mondiale, ad opera
dell’ente “Cura e onoranze delle salme dei caduti in guerra” di Udine, inaugurato
nel 1923, raccoglieva 30mila caduti, riesumati dai vari cimiteri di guerra
della zona. Creato su un’altura carsica di grande impatto emotivo, era stato
costruito in sette balze concentriche del terreno, a ricordare i gironi del
Purgatorio di Dante, con uno sviluppo complessivo di 22 chilometri. Molti i
cimeli lasciati tra le tombe come resti di filo spinato, armi, oggetti
personali dei combattenti. La condizione del cimitero era tale che gli eventi
atmosferici deturpavano il sacrario, tanto che furono necessari interventi di
consolidamento negli anni Trenta, comprese la scolpiture dei nomi dei caduti
che andavano scolorendo. Tuttavia era evidente la necessità di collocare in
modo più adeguato la memoria di
quei resti, fino alla costruzione del monumentale sacrario conosciuto come
Redipuglia.
Sacrario militare di Fogliano
Redipuglia (Gorizia)
Il
sacrario si trova su uno dei luoghi più significativi dei combattimenti della
Grande Guerra, il versante occidentale del Monte Sei Busi, luogo conteso
violentemente perché, malgrado a sola quota 89, permetteva di dominare una
vasta zona dell’altipiano carsico. Il luogo di memoria fu costruito in
sostituzione del Cimitero degli Invitti di Colle Sant’Elia, e proprio di fronte
a questo, e venne inaugurato nel 1938 come prototipo dei memoriali di guerra.
Disposto su un sistema di gradoni, si presenta come una scala monumentale in
salita, la Via Eroica, simbolo del percorso delle anime dei militari caduti
verso il cielo; dalla sommità della scalinata si domina un panorama ampio, fino
al Mare Adriatico. Con la scritta “Presente” che ricorda ciascuno, il sacrario in
pietra bianca del Carso, custodisce le spoglie di centomila187 soldati,
amorevolmente sorvegliati dalla tomba di Emanuele Filiberto duca d’Aosta, che
volle essere sepolto con i suoi uomini dopo il funerale di Torino. Unica donna
sepolta nel memoriale, la crocerossina Margherita Kaiser Parodi Orlando,
Medaglia di Bronzo al Valor Militare, morta ventunenne a seguito della febbre
spagnola contratta alla fine del conflitto.
Cimitero
militare austroungarico Fogliano Redipuglia (Gorizia)
È un luogo sacro che raccoglie 14.550 caduti
austro-ungarici le cui salme sono state traslate da vari cimiteri di guerra,
poste sotto cippi di cemento con lapide. Soltanto di 2.550 soldati si conoscono
le generalità.
Dolina dei 500 o del XV Bersaglieri, Monte
Sei Busi
È un museo
all’aperto che ricorda le battaglie dell’Isonzo dal 1915 al 1916 e il Posto di
primo soccorso della linea di San Martino, accanto al quale era stato creato un
cimitero di guerra.
Sacrario monumentale Monte San Michele,
Sagrado-San Martino del Carso (Gorizia)
Il sacrario
sorge su un territorio molto conteso dai combattenti, perché altura carsica
(275 m s.l.m.) che domina la Valle dell’Isonzo. Riconquistato dalle fanterie
italiane e strenuamente difeso, specialmente con la Sesta Battaglia
dell’Isonzo, Monte San Michele divenne
zona monumentale già nel 1922.
Cimitero
austro-ungarico di Aurisina (Trieste)
Il luogo sacro,
a pochi chilometri da Monte Hermada, custodisce i resti di 1934 militari
austro-ungarici, caduti tra il 1915 e il 1917.
Cimitero austro-ungarico di Prosecco
(Trieste)
Il cimitero
riunisce 5050 caduti austro-ungarici della Grande Guerra, dei quali 1369
provenienti dal cimitero di Doberdò del Lago e 1103 dal cimitero di Piedimonte
sul Monte Calvario, oltre a 679 provenienti dalla zona limitrofa.
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