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venerdì 30 ottobre 2020

Copertina Ottobre 2020




QUADERNI




Filippo Corridoni, Medaglia d'Oro al Valor MIlitare



 

Anno LXXXI, Supplemento on line, X, 2020, n. 58
 Ottobre 2020

www.valoremilitare.blogspot.com
www.cesvam.org

giovedì 29 ottobre 2020

Editoriale Ottobre 2020

 

 Cercando di non farci schiacciare dalla pressione psicologica dovuta alla emergenza sanitaria, le attività di questo mese hanno in parte aiutato ad affrontare la situazione difficile che stiamo vivendo. Gli assembramenti, la mascherina e la distanza sociale devono essere i  must che guidano la nostra giornata, oltre alla quarta regola aulica che sempre deve essere usata. Usare il cervello.

Le ricerche in essere hanno visto una accelerazione su quelle destinate alla Russia, tratte dall'Archivio Resta, che permette di procedere con speditezza nell'ambito di questo progetto (2019/1). Interessante anche gli sviluppi del progetto 2019/2 le cui ricerche si sono estese, grazie alle intese con il col. Bonci, associato al CESVAM anche in Polonia, nell'ambito della documentazione da acquisire, oltre quella disponibile relativa al II Corpo Polacco nel cui ambito ha operato il C.I.L. dal giugno al settembre 1944.

Rimane in sospeso la ricerca in merito alla prigionia in Austria, in quanto le varie attivazioni proposte da settembre in poi ancora non danno i frutti sperati.

Come purtroppo era intuibile  la manifestazione del 31 ottobre 2020 ad Osimo organizzata in sinergia con l'Accademia di Oplologia e Militaria è stata rimandata a data da destinarsi. Rimane in piedi l'iniziativa di inviare le schede e la documentazione iconografica del Dizionario minimo della Grande Guerra a tutte le Federazioni dell'Istituto e a tutte le Presidenze delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma a sottolineare la nostra dedizione e la nostra partecipazione alle manifestazioni per il 4 Novembre. La vicenda di Redipuglia è stato l'evento centrale di questo mese per l'immagine dell'Istituto, che grazie alla iniziativa del Presidente e di alcuni soci benemeriti ha focalizzato una situazione di estremisti che fanno dell'anacronismo, ovvero usare interpretazioni odierne per fatti di ieri al fine di influenzare in modo distorto il futuro, uno degli strumenti di relazioni sociali più usati.

Da ultimo non possiamo non constatare che il circolo virtuoso progetti/ricerche/master/ritorno economico per l'Istituto si sia finalmente messo in moto.


Massimo  Coltrinari.


mercoledì 28 ottobre 2020

Progetto 2019/1 - Le Vicende dei Militari Italiani In Russia

 ARCHIVIO 



Nell'ambito del progetto dedicato ai militari italiani in Russia, la Ricerca ha portato  alla attenzione il documento che proponiamo, Siamo in piena operazione Saturmo, secondo la denominazione russa, e già si traggono lezioni da olte due settimane di combattimenti. (Massimo Coltrinari)



 

UFFICIO OPERAZIONI

 

n. 6785 di protocollo                                                             P. M. 108, lì 26 Dicembre 1942/XXI

 

 OGGETTO : insegnamenti tratti dall'offensiva in atto.

 

AI COMANDI DELLE DIVISIONI DIPENDENTI
AI COMANDI D'ARMA DEL CORPO D'ARMATA

e per conoscenza :

ALL'UFFICIO SERVIZI DEL CORPO D'ARMATA

AL COMANDO ZONA DEL CORPO D'ARMATA

 La grande offensiva nemica tuttora in atto sul fronte della 8 Armata Italiana ha chiaramente messo in evidenza che :

         la fanteria deve essere preparata ad affrontare i carri armati e a distruggerli quando ne ha la possibilità, evitando sbandamenti qualora gli stessi raggiungessero od oltrepassassero le posizioni da essa occupate;

         superate le nostre linee difensive diventa facile ai carri armati eseguire puntate nelle retrovie e raggiungere di sorpresa centri vitali tattici e logistici, procurare la disorganizzazione dei comandi ed arrestare l'alimentazione della battaglia;

         la fanteria nemica, dove non è stata appoggiata da carri armati, non è riuscita a vincere la difesa di truppe decise a combattere e ben sistemate;

         il fosso controcarri è la migliore difesa passiva contro l'azione dei carri armati.

                      

            Occorre pertanto convincere ogni militare :

a)  che il carro armato senza fanteria al seguito non può occupare permanentemente una posizione e che         avendo autonomia e munizionamento limitati può bensì raggiungere posizioni e centri dislocati molto in profondità, ma è obbligato a ritornare presto o tardi verso le proprie basi. La permanenza dei carri in località lontane, senza appoggio di masse di fanteria, deve pertanto essere considerata di breve durata.

b) le azioni di carri armati in profondità hanno generalmente obiettivi ben definiti e limitati (magazzini,   stazioni ferroviarie, ponti, ecc.). Ben difficilmente essi deviano per andare a cacciare militari singoli o reparti fuori del proprio itinerario.

c) che ogni posizione accessibile al carro armato deve essere sbarrata con ostacoli anticarro artificiali (campi di mine, abbattute, fossi anticarro, profonde trincee, buche per tiratori). La creazione di questi ostacoli deve effettuarsi nel più breve tempo possibile: Il lavoro in questo campo non sarà mai troppo e non sarà mai troppo quanto il soldato potrà dare. Si tratta di vita o di morte. Il riparo dei carri armati deve avere la precedenza quasi assoluta su tutti i lavori, anche sulla posa dei reticolati.

 E' inoltre indispensabile che ogni presidio, sia esso piccolo o grande all'annuncio  di operazioni offensive nemiche si metta immediatamente in allarme pronto a fare fronte a qualsiasi evenienza. La difesa dei centri di maggiore importanza deve essere sempre in atto e considerare sia l'azione attiva di reparti schierati e alla mano, pronti ad attaccare l'eventuale fanteria che segue i carri, sia l'azione passiva predisponendo ostacoli a protezione dei reparti e degli stabilimenti principali. Un pronto ed ordinato allarme, una ben rispondente difesa sono frutto di una precisa ed accurata organizzazione, di frequenti esercitazioni, di minute predisposizioni che devono far parte di un progetto conosciuto da tutti gli interessati, ma particolarmente frutto di comandanti capaci che sanno esplicare una energica azione di comando e disciplinare.

 Cito due esempi. Durante il ripiegamento del II Corpo d'Armata un reparto salmerie investito in prossimità della prima linea, come tanti altri servizi, da fuggiaschi, non solo ne subì l'influenza, ma, in perfetta efficienza, eseguì gli ordini ricevuti e raggiunse la zona di raccolta quasi senza perdite di uomini, muli, materiali. In contrasto sta il comportamento di un altro reparto dislocato nelle lontane retrovie che, sotto l'influenza del panico provocato dall'improvvisa comparsa di alcuni carri armati nemici, subì un collasso tale che lo stesso comandante rimase solo senza neppure il proprio attendente, perdendo completamente le dotazioni.

 Le considerazioni dianzi esposte devono costituire argomento di meditazione da parte di tutti, specie degli ufficiali che sono i responsabili della compattezza e disciplina dei reparti. Desidero esse siano opportunamente commentate fino al singolo uomo e che le prescrizioni siano applicate scrupolosamente dai comandanti di reparto e di presidio.

  

                           IL GENERALE DI CORPO D' ARMATA                                                           

                                                                    

                                                           F/ to Gabriele Nasci

 

      

           p. c. c.

 

IL TENENTE COLONNELLO CAPO DI S. M. ff.

           -  Giuseppe Massaioli -

martedì 27 ottobre 2020

Dalla Federazione di Rovigo

 DIBATTITI

Il Monumento storico ai Caduti di Concadirame (RO) 

è stato ristrutturato e arricchito con altri nomi di caduti locali.

Il Nastro Azzurro di Rovigo ha collaborato per l'inaugurazione del sito, attivandosi in prima persona per la presenza del Picchetto Militare.


Il Presidente della Federazione di Rovigo

Graziano MARON 

 

http://www.pietredellamemoria.it/pietre/monumento-ai-caduti-carristi-di-rovigo/

lunedì 26 ottobre 2020

Tesi in progress Wellington e le campagne napoleoni in Spagna

NOTIZIE CESVAM
 Master.


 Il Dott. Agelini, frequentatore del Master do 1° Livello in Storia Militare Contemporanea, sta sviluppando una tesi su la figura di Wellington e le campagne Napoleniche in Spagna sulla base dei oduli tre e quattro del master.

Il conflitto tra armeni ed atzeri

 SCENARI, QUADRANTI, REGIONI


Nagorno Karabakh: la scintilla che infiamma il Caucaso meridionale




 

Il 27 settembre sono ripresi gli scontri armati tra Armenia e Arzebagian lungo la linea di contatto tra il Nagorno-Karabakh e l'Azerbaigian. L’enclave del Nagorno-Karabakh (Il termine nagorno significa montuoso in lingua russa; kara vuol dire nero in turco, mentre bağ significa sia giardino in persiano che vite in turco), e’ situata all’interno del territorio dell’Azerbaigian con un estensione di 11.500  chilometri quadrati ed una popolazione di circa 140.000 abitanti tra armeni cristiani e turchi azeri. La storia del Nagorno-Karabakh e’ recente, a seguito della fine della guerra russo-persiana del 1804-1813  e del trattato di pace stipulato tra l'impero russo e l'impero persiano firmato il 24 ottobre 1813 nel villaggio di Golestan, nel Karabakh la Persia cedette la provincia di Arran ai Russi, ponendo le basi della formazione dell’attuale Repubblica dell’Azerbaigian. Dopo la rivoluzione russa del 1917, il Karabakh fu inglobato nella Federazione Transcaucasica, che ben presto si divise tra Armenia, Azerbaigian e Georgia. Il territorio del Nagorno Karabakh venne rivendicato sia dagli armeni (che all'epoca costituivano il 98% della popolazione) sia dagli azeri e per volere di Stalin, dopo la conquista bolscevica del 1920, il territorio venne assegnato all'Azerbaigian,  il governo sovietico la istituì come oblast autonomo a maggioranza armena e il Nagorno-Karabakh divenne così un'enclave di minoranza all'interno dell'Azerbaigian. Nel febbraio del 1988, il Parlamento del Karabakh decise di chiedere l’annessione all’Armenia; con il crollo dell’Unione Sovietica le violenze aumentarono, il 2 settembre 1991, la regione si autoproclamò indipendente e, il 10 dicembre 1991, ci fu un referendum a cui seguì un conflitto che arrivò ad un momentaneo accordo di cessate il fuoco il 12 maggio 1994 ed agli armeni rimase il controllo del Karabakh. L'autoproclamata Repubblica del Nagorno-Karabakh ha dichiarato la sua indipendenza all'inizio del 1992 e da allora ha tenuto diverse elezioni indipendenti, nonché un referendum del 2006 che ha approvato una nuova costituzione. L'Azerbaigian ha dichiarato queste azioni illegali secondo il diritto internazionale e ad oggi l'indipendenza dell'autoproclamata nazione enclave non è stata riconosciuta a livello internazionale.

Quella odierna è senza dubbio una fase molto pericolosa del conflitto che in una settimana ha avuto una preoccupante escalation con bombardamenti e lancio di missili e un numero crescente del numero dei morti e feriti. Da sottolineare inoltre le posizioni di Turchia e della Russia alla luce del sostegno della Turchia all'Azerbaigian e della Russia che mantiene un’alleanza militare con l’Armenia, dove esiste una base russa. Sostenendo con forza l’Azerbaigian, la Turchia potrebbe cambiare gli equilibri e costringere la Russia a farsi coinvolgere più di quanto non vorrebbe.

Con una posta in gioco alta così alta, le Nazioni Unite hanno tenuto una riunione di emergenza sulla questione e sono già in corso contatti diplomatici separati tra i belligeranti e Russia, Turchia e altri. Da considerare che anche qualora si raggiungesse un cessate il fuoco, rimarrebbe il problema di come risolvere una questione che coinvolge profondamente le identità sia degli armeni che degli azeri.

 

Antonio Trogu    trogant@libero.it

 

 

 


domenica 25 ottobre 2020

Presentazione volume Riflessioni sulla Grande Guerra Osimo (AN) Sala del Consiglio Comunale 31 ottobre 2020 ore 16,30

 NOTIZIE CESVAM



 

MASSIMO COLTRINARI, Riflessioni sulla Grande Guerra. La vittoria ed i suoi artefici. I Generali Italiani della Grande Guerra, Roma Società Editrice Nuova Cultura, 2019, Vol. III, I Libri del Nastro Azzurro, n. 15, 21 Euro, SSBN 97898 3365265 8.

 Il volume è parte integrante del progetto dedicato alla Grande Guerra. Riporta le biografie e le considerazioni sul Generale Luigi Cadorna e sul generale Armando Diaz e poi si sviluppa con l’indicazione degli incarichi ed i relativi periodi di durata di tutti i generali che hanno assolto compiti a livello Armata e Corpo d’Armata, con il corredo delle relative loro fotografie. Negli intendimenti è propedeutico allo studio sia delle loro biografie sia del loro operato. Si riporta la valutazione di Nelson Pace sull’operato nei nostri generali, che si accetta integralmente:

 l’opinione che l’abbattimento degli Imperi centrali si sarebbe ottenuta più facilmente e che la guerra mondiale sarebbe finita più presto attraverso l’Austria-Ungheria  che attraverso la Germania era stata sostenuta a lungo dagli italiani, e questa idea era stata con calore fatta sentire per qualche tempo prima del collasso finale della Duplice Monarchia. Gli argomenti, in breve, erano che, l’Austria era composta da un certo numero di popoli soggetti che, sebbene buoni combattenti, erano ora stanchi, e probabilmente a sufficienza affetti dalla propaganda di libertà , da combattere con minore risolutezza se essi avessero trovato tutti gli alleati uniti nell’attaccare l’Austria.

Avesse dovuto soccombere il suo principale alleato la Germania trovandosi con il suo fianco esposto avrebbe dovuto dividere le sue forze per difendersi e sarebbe stata senza dubbio più trattabile di ora. L’esito degli eventi dimostrò che gli argomenti avevano diritto di essere accolti con maggiore rispetto di quello che ottennero da coloro cui furono rivolti. La verità pura è che essi furono ricevuti senza considerazione alcuna.”

 Il volume è acquistabile in tutte le librerie. Oppure

Presso la Casa Editrice, (Società Editrice Nuova Cultura attraverso la email:

ordini@nuovacultua.it o il sito: www.nuovacultura.it/ collane scientifiche)

Presso la Segreteria dell’Istituto del Nastro Azzurro (segrreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)

Informazioni e dettagli su www.cesvam.it

 





sabato 24 ottobre 2020

Mostreggiature dell'Esercito Italiano

ARCHIVIO

Le mostrine si riferiscono alle Armi (Fanteria, Cavalleria, Artiglieria, dei Trasporti e Materiali ed ai Corpi, Sanitario, degli Ingegneri e Altre Mostreggiature per identità particlari)




Gianluca Bonci, Le Mostreggiature dell'Esercito Italiano, Focus Storia Wars Soldati e Battaglie, Trimestrale Maggio 2020


 

venerdì 23 ottobre 2020

Le mostreggiature dell'Esercito Italiano I

 ARCHIVIO

L'evoluzione uniformologica dell'Esercito Italiano ha portato ad una evoluzione delle mostrine, che sono una delle caratteristiche del nostro esercito. Gianluca Bonci, componente del CESVAM, ha preparato per la rivista Focus quattro tavole in cui riporta le mostrine attualmente in uso che con post riporteremo.









Gianluca Bonci, Le Mostreggiature dell'Esercito Italiano, Focus Storia Wars Soldati e Battaglie, Trimestrale Maggio 2020

mercoledì 21 ottobre 2020

Presentazione Volume. Riflessioni sulla Grande Guerra. La Vittoria ed i Suoi Generali.

 NOTIZIE CESVAM


1918   4 NOVEMBRE  2020

Istituto Nastro Azzurro CESVAM               Accademia di Oplologia

INVITO

ALLA PRESENTAZIONE DEL VOLUME DI Massimo Coltrinari

LA VITTORIA ED I SUOI ARTEFICI

I Generali italiani della Grande Guerra

 

Ne parleranno con l’Autore

Germano Vicarelli e Niccolò Duranti

Osimo Sala del Consiglio Comunale, Sabato 31 Ottobre Nell’occasione, a ricordo di tutti i Caduti, sarà illustrato il

DIZIONARIO MINIMO DELLA GUERRA

12 volumi

Compendio 1914   Glossario 1914   Compendio 1915   Glossario 1915 Compendio 1916                                                                                                                            Glossario 1916 Compendio 1917    Glossario 1917 Compendio 1918                                                                                                                             Glossario 1918 Percorsi di Ricerca  Indici

Info: www.cesvam.org/libri

I Volumi presentati sono parte integrante del modulo dedicato alla Grande Guerra del

MASTER DI 1° Livello in STORIA MILITARE CONTEMPORANEA 1796 – 1960

presso la Università N. Cusano Telematica Roma


martedì 20 ottobre 2020

L'USO DEI TERMINI IN TEMA DI ANACRONISMI. Il termine Genocidio

 GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE

L'uso degli anacronismi'

in geopolitica.



Genocidio è un termine che è stato coniato nel 1944 e che oggi è usato per eventi precedenti alla sua coniazione, distogliendo la prospettiva reale degli eventi stessi.

Nel volume Axis Rule in Occupied Europe, scritto da Raphael Lemkin, avvocato di origine israelita, la parola Genocidio è stata usata per indicare lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti tedeschi Genocidio è la combinazione della parola tratta dal greco antico “genos” con la parola tratta dal latino “cidio”. “Genos” fu interpretato da Lemkin come “razza” “tribù” mentre “cidio”, derivato dal verbo “caedere”, tradotto in “massacro”. Due parole di due lingue diverse, di due culture diverse, coniate e combinate tra loro per indicare un evento che mai si era visto prima nella storia della umanità come il sistematico sterminio di un popolo su scala industriale, scientifica, con il consenso di tutto un altro popolo e non solo, ma anche di parte di altri popoli, come fu l’azione dei nazisti tedeschi verso gli ebrei dal 1933 al 1945.

 L’uso di questa parola dovrebbe essere limitato al solo sterminio degli ebrei in Germania nel periodo considerato, dalle le peculiarità che esso mostra. Invece è diventato di uso comune in tutte le lingue per indicare altri eventi che poco hanno a che fare con lo sterminio degli ebrei, anche se vi sono alcuni elementi in comune. Abbiamo quindi il genocidio dei pellirossa negli Stati Uniti, il genocidio degli Armeni (1915 -1916), il genocidio dei bosniaci (Anni ’90), il genocidio in Ruanda (anni ’90).

Applicare al passato criteri e mentalità di oggi è diventata una prassi comune. L’uso di termini impropri agevola questo che si può chiamare “anacronismo”. IL problema sorge quando degli anacronismi se ne fa un uso strategico per legittimare obiettivi di potenza. Niente è più pericoloso di un anacronismo abbracciato con entusiasmo dal popolo.[1]

(massimo coltrinari)

[1] Nota  elaborata sull’articolo “Manuale di sopravvivenza agli anacronismi”, di Jacob L. Shapiro, in Limes, Rivista Italiana di Geopolitica, Agosto 2020


lunedì 19 ottobre 2020

Rivista QUADERNI La Storia Il Valore. Pianificazione

 NOTIZIE CESVAM
  Il Collegio dei Redattori, ha accolta la proposta del Presidente Nazionale di dedicare un numero della Rivista al Centenario della Traslazione del milite Ignoto che cade nel prossimo anno.

Pertanto la pianificazione della Rivista risulta la seguente:


Anno  LXXXI, Supplemento  XVII, n.Luglio- Settembre 2020, n. 3   dedicato alla presentazione dell'evento.

Anno  LXXXI, Supplemento  XVIII, n.Ottobre - Dicembre 2020, n. 4  Numero Speciale Decorati

Anno  LXXXII, Supplemento  IX, n. Gennaio - Marzo 2021, n. 1   dedicato Tesi CESVAM

Anno  LXXXII, Supplemento  XX, n. Aprile - Giugno, n. 2   Numero Speciale Milite Ignoto


sabato 17 ottobre 2020

Dizionario minimo della Guerra di Liberazione. Note a Margine

 ARCHIVIO

La Memoria.

Resistenza dei Militari Italiani all'estero

Albania

La scoperta dei figli e nipoti e la loto volontà di preservare la memoria.

 

Questa  fase, che rappresenta le ragioni del congresso di Pistoia tenutosi alcuni anni fa, inserito in un programma quadriennale di studi e ricerche, ebbe origine dalla constatazione che era emersa una volontà di andare oltre la presenza del testimone e continuare le ricerche. Nel 2013 a Cesena, in occasione della presentazione del Volume “Il Gran Rifiuto” da parte dell’Istituto Vittorio Emanuele Giuntella, si decise in modo non certamente pomposo o manicaemente formale, di proseguire le ricerche anche in onore di chi fu protagonista, nel caso specifico Pietro Vaenti. Su questo si innestò altre personalità come Cosimo Finiguerra e la sua passione per ricordare gli avvenimenti, attestata dalle ricerche in Russia e in Albania, i Gruppi Associativi di diversa configurazione a Foligno, Spoleto, Ancona, Roma ecc, l’attività messa in essere dai discendenti che, in gran parte all’oscuro delle vicende di cui fu protagonista il proprio familiare, volevano saperne di più. Ovvero l’attività della Sig. Tosi qui a Pistoia e da ultimo quella di Loretta Galli a Firenze.

La somma di tutto questo sta a significare che può partire, se non è partita, una terza fase di ricerche, che, da un lato si ripromette di divulgare quanto fino ad ora acclarato e documentato nella prima e nella seconda fase, dall’altro sviluppare altre ricerche ed approfondimenti per documentare meglio quegli anni in Italia ma soprattutto all’estero, in particolar modo in Albania. I temi di ricerca, messi in sistema con quelli della Prigionia Militare, quinto fronte della Guerra di Liberazione, al momento sono quelli che precedentemente sono stati affrontati in modo generale:

-          la guerra partigiana condotta dall’E.L.N.A., Esercito di Liberazione Nazionale Albanese, nella sua interezza, in modo sistematica e secondo le dottrine di guerriglia e controguerriglia del tempo;

-          l’attività delle Missioni Militari Alleate, oltre a quelle Britanniche ed Americane, anche e soprattutto quelle Sovietiche.

-          i rapporti tra il Partito Comunista Albanese ed il Partito Comunista Jugoslavo, sia sul piano ideologico che si quello militare

-          i rapporti tra la Resistenza Albanese e quella Greca ( ove anche qui vi erano militari italiani) soprattutto per l’area della Ciamuria, contesa tra le due Nazioni;

-           l’attività collaborazionista, sia da parte albanese (Il Balli Kombetar e la sua politica, i rapporti con gli altri partiti ecc) e quella svolta da Soldati Italiani che avevano aderito alla vecchia alleanza;

-           La questione degli ebrei scampati alle persecuzioni nel resto d’Europa che avevano trovato in Albania, territorio italiano, un sicuro rifugio.

-          La gestione amministrativa dei territori liberati prima del novembre 1944

-          La situazione morale e materiale degli oltre 40.000 che non poterono essere inseriti nelle unità combattenti dell’E.N.L.A e che vivevano nascosti e braccati su tutto il territorio albanese

-          Il problema del Rimpatrio dei soldati Italiani e le vicende ad esse connesse.

-          Da ultimo, una ricostruzione del perché i protagonisti non vollero al loro ritorno parlare e rendere edotti tutti delle loro vicende e, quindi, una analisi della preservazione della memoria durante i quaranta anni di oblio.

 

Un agenda abbastanza fitta che, si ripete, rappresenta le ragioni del convegno di Pistoia. Convegno organizzato e voluto attraverso la lente delle vicende dei Soldati Pistoiesi e Toscani in genera, della Divisone “Firenze” che possono essere tranquillamente presentati come un esempio di tutto quello che accadde agli altri soldati italiani in Albania all’indomani della crisi armistiziale del 1943.  (massimo Coltrinari)

venerdì 16 ottobre 2020

Collaborazione con altre riviste

 NOTIZIE CESVAM


Dal mese di Luglio il CESVAM ha iniziato una collaboprazione con il settimanale

 Meridiana

che si pubblica settimanalmente in Osimo (Ancona)

 su temi riguardanti la Guerra di Liberazione, della storia del Risorgimento e quelli della prima guerra mondiale

I Materiali sono tratti da quelli disponibili per i progetti in essere

Master di 1° Livello in Politica Militare Comparata dal 1960 ad oggi

 NOTIZIE CESVAM

Attività didattica


INDICAZIONE DI MASSIMA PER LA FREQUENZA DEL

MASTER


Completate le formalità di iscrizione (scadenza il 30 novembre p.v.) per l'Anno Accademico 2020-2021,II Edizione  sarà dalla Direzione scientifica tenuto un primo colloquio che sarà di presentazione che illustrerà i seguenti punti

RICEVIMENTO STUDENTI

Il ricevimento virtuale da parte del Direttore Scientifico del Master è IL LUNEDI DALLE ORE 9.00 ALLE ORE 13. Il Cellulare del Direttore è stato comunicato attraverso la vostra email. Fuori di questi orari per qualsiasi motivo non si risponde.

La email base di comunicazione è la seguente:  didattica,cesvam@istitutonastroazzurro.org

RAPPORTI CON LA SEGRETERIA AMMINISTRATIVA

Ogni questione di carattere amministrativo, giuridico, legale, di organizzazione è di competenza della Segreteria Master della UNICUSANO è non della Direzione Didattica Confondere le due cose depone male per il Frequentatore.

La Direzione Scientifica cura solo la parte Didattica e scientifica del  Master

MODALITà DIDATTICHE

La prima sessione utile per la discussione della tesi è la prossima autunnale di Novembre
E' prassi consolidata che dal momento della iscrizione il corso deve essere affrontato con la cadenza di un modulo a settimana; al termine del modulo è consigliabile, ancorchè facoltativo, compilare i test preposti ed inviarli per la correzione a questa direzione-
Ogni accesso alla piattaforma è tracciato. Pertanto è vivamente sconsigliato chiedere la Tesi  senza aver acquisto le nozioni esposte nei moduli. 
La Tesi come espresso nel modulo apposto necessita come preparazione  dalle otto alle sedici settimane dal momento in cui viene assegnata.

Primo Colloquio: per quanto sopra si invita Lor Signori a contattare il Direttore Scientifico il lunedì dalle 9 alle 13 per il colloquio di presentazione. Nel contempo si prega inviare se possibile il proprio Curricula come iniziale forma di presentazione e comunicare la data di Iscrizione al Master e quindi quanti moduli già si sono svolti.
Dopo il primo colloquio si comunicheranno i siti e  gli accessi a rete che sono a corollario del programma didattico.

Si fa presente che un Master di I° Livello non è un corso di Laura ne triennale Ne specialista ne tantomeno un corso di perfezionamento o di aggiornamento. La Direzione Scientifica reputa che il Frequentatore deve vestire i panni non dello Studente ma del Frequentatore, volontario, interessato e partecipativo. Qualora si voglia approfondire questo concetto si consiglia vivamente di rileggere e riflettere su il testo della Lettera inviata da Niccolò Macchiavelli a Francesco Vettori, documento così noto che non ha bisogno di altre indicazioni.


giovedì 15 ottobre 2020

Prima Guerra Mondiale. Ordinamento dell'Austria-Ungheria. Le Formazioni Volontarie

ARCHIVIO
   
Formazioni volontarie
Ora, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Auer, composta da 15 ufficiali, 57 sottoufficiali e 359 soldati, nel Rayon IV (Val di Fiemme).
Bolzano, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Bozen, composta da 15 ufficiali, 64 sottoufficiali e 229 soldati, impiegato nel II Settore (Riva) del Rayon III (Tirolo Meridionale).
Bressanone, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Brixen, composta da 15 ufficiali, 63 sottoufficiali e 292 soldati, impiegato nel III Settore (Sbarramento Val d'Adige) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Marebbe, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Enneberg, composta da 10 ufficiali, 41 sottoufficiali e 211 soldati, impiegato nel Rayon V (Val Pusteria).
Glorenza, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Glurns, composta da 15 ufficiali, 66 sottoufficiali e 361 soldati, impiegato nel IV Settore (Folgaria-La varone) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Gries, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Gries, composta da 11 ufficiali, 32 sottoufficiali e 256 soldati, impiegato nel IV Settore (Folgaria-Lavarone) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Val Gardena, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Gröden, composta da 12 ufficiali, 38 sottoufficiali e 144 soldati, impiegato nel Rayon IV (Val di Fiemme).
Imst, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Imst, composta da 13 ufficiali, 63 sottoufficiali e 247 soldati, impiegato nel Rayon V (Val di Pusteria).
Innsbruck I, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Innsbruck I, composta da 31 ufficiali, 90 sottoufficiali e 404 soldati, impiegato nel Rayon V (Val di Pusteria).
Innsbruck II, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Innsbruck II, composta da 24 ufficiali, 71 sottoufficiali e 420 soldati, impiegato nel Rayon V (Val di Pusteria).
Caldaro I, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Kaltern I, composta da 11 ufficiali, 29 sottoufficiali e 153 soldati, impiegato nel V Settore (Val Sugana) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Caldaro II, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Kaltern II, composta da 12 ufficiali, 46 sottoufficiali e 277 soldati, impiegato nel Rayon II (Tonale).
Castelrotto, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Kastelruth, composta da 9 ufficiali, 39 sottoufficiali e 146 soldati, impiegato nel Rayon IV (Val di Fiemme).
Kitzbühel, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Kitzbühel, composta da 11 ufficiali, 55 sottoufficiali e 273 soldati, impiegato nel IV Settore (Folgaria-Lavarone).
Kitzbühel, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Kitzbühel, composta da 11 ufficiali, 55 sottoufficiali e 273 soldati, impiegato nel IV Settore (Folgaria-Lavarone) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Chiusa, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Klausen, composta da 17 ufficiali, 53 sottoufficiali e 505 soldati, impiegato nel I Settore (Giudicarie) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Kufstein, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Klausen, composta da 12 ufficiali, 63 sottoufficiali e 383 soldati, impiegato nel IV Settore (Folgaria-Lavarone) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Lana, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Klausen, composta da 12 ufficiali, 41 sottoufficiali e 183 soldati, impiegato nel II Settore (Riva) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Landeck, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Klausen, composta da 19 ufficiali, 79 sottoufficiali e 509 soldati, impiegato nel III Settore (Sbarramento Val d'Adige) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Lienz, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Lienz, impiegato con la 57. HABrig. nell'Armeegruppe Rohr.
Merano I, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Meran I, composta da 10 ufficiali, 37 sottoufficiali e 255 soldati, impiegato nel V Settore (Val Sugana) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Merano II, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Meran II, composta da 19 ufficiali, 75 sottoufficiali e 310 soldati, impiegato nel III Settore (Sbarramento Val d'Adige) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Merano III, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Meran III, composta da 12 ufficiali, 36 sottoufficiali e 162 soldati, impiegato nel III Settore (Sbarramento Val d'Adige) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Nauders, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Nauders, composta da 19 ufficiali, 52 sottoufficiali e 404 soldati, impiegato nel Rayon IV (Val di Fiemme).
Val Passiria, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Passeier, composta da 19 ufficiali, 61 sottoufficiali e 242 soldati, impiegato Rayon IV (Val Pusteria).
Prato allo Stelvio, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Prad, Stilfs (Stelvio) e Taufers (Tubre), con un organico complessivo di 19 ufficiali, 112 sottoufficiali e 412 soldati, impiegato nel Rayon I (Ortles).
Rattenberg, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Rattenberg, composta da 10 ufficiali, 18 sottoufficiali e 120 soldati, impiegato nel V Settore (Val Sugana) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Reutte I, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Reutte I, composta da 13 ufficiali, 58 sottoufficiali e 306 soldati, impiegato nel IV Settore (Folgaria-Lavarone) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Reutte II, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Reutte II, composta da 15 ufficiali, 73 sottoufficiali e 279 soldati, impiegato nel V Settore (Val Sugana) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Sarentino, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Sarnthein, composta da 11 ufficiali, 39 sottoufficiali e 78 soldati, impiegato nel II Settore (Riva) del Rayon III (Tirolo meridionale), diventò nel 1917 la Stanschützenabteilung Sarntal (Val Sarentina).
Silandro, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Schlanders, composta da 30 ufficiali, 146 sottoufficiali e 441 soldati, impiegato nel Rayon I (Ortles).
Schwarz, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Schwarz, composta da 9 ufficiali, 49 sottoufficiali e 231 soldati, impiegato IV Settore (Folgaria-Lavarone) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Sillian, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Sillian, composta da 10 ufficiali, 50 sottoufficiali e 248 soldati, impiegato nel Rayon V (Val Pusteria).
Silz, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Silz, composta da 11 ufficiali, 58 sottoufficiali e 216 soldati, impiegato nel Rayon V (Val Pusteria).
San Leonardo in P., formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon St. Leonhard, impiegato nella piazzaforte di Trento, fu ridotto presto a compagnia e incorporato nel battaglione Ennberg (Marebbe).
Vipiteno, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Sterzing, composta da 12 ufficiali, 76 sottoufficiali e 294 soldati, impiegato nel IV Settore (Folgaria-Lavarone) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Val d'Ultimo, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Ulten, composta da 16 ufficiali, 54 sottoufficiali e 207 soldati, impiegato nel Rayon II (Tonale).
Nova Levante, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Welschnofen, composta da 19 ufficiali, 54 sottoufficiali e 190 soldati, impiegato nel Rayon IV (Val di Fiemme).
Zillertal, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Sterzing, composta da 15 ufficiali, 76 sottoufficiali e 297 soldati, impiegato nel V Settore (Val Sugana) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Bezau, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Bezau, composta da 13 ufficiali, 51 sottoufficiali e 341 soldati, impiegato nel I Settore (Giudicarie) del Rayon III (Tirolo meridionale).
Bregenz, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Bregenz, composta da 17 ufficiali, 91 sottoufficiali e 389 soldati, impiegato nel Rayon IV (Val di Fiemme).
Bludenz, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Bludenz, composta da 12 ufficiali, 42 sottoufficiali e 412 soldati, impiegato nel Rayon I (Ortles).
Dornbirn, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Dornbirn, composta da 12 ufficiali, 57 sottoufficiali e 303 soldati, impiegato nel Rayon IV (Val di Fiemme).
Feldkirch, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Feldkirch, composta da 10 ufficiali, 41 sottoufficiali e 211 soldati, impiegato nel Rayon IV (Val di Fiemme).
Rankwell, formazione volontaria k.k. Stanschützenbattaillon Rankwell, composta da 8 ufficiali, 31 sottoufficiali e 202 soldati, impiegato nel Rayon IV (Val di Fiemme).