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lunedì 28 febbraio 2022

Indici Febbraio 2022

SOMMARIO

ANNO LXXXII, Supplemento on line, II, n.73

Febbraio 2022

www.valoremilitare.blogspot.com

Massimo Coltrinari, Editoriale, Febbraio  2022

                            su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data        26.02.2022

Massimo Coltrinari, Copertina, Febbraio 2022

                            su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data        27.02.2022

 

APPROFONDIMENTI

 

Giuseppe Alabastro, Il Piano Polacco per la conquista di Ancona

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 21.02.2022

 

DIBATTITI

 

Redazionale, Progetto Russia. Volume I. Documentazione

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 1.02.2022

Redazionale, Russia. Volume 1. "Un avventura non necessaria". Elenco delle fonti documentali

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 2.02.2022

Redazionale, Terrorismo: L'uccisione di Abramo Lincoln il 14 aprile 1865

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 6.02.2022

Redazionale, Gli Ordinamenti del Regio Esercito tra le due guerre. Nota

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 14.02.2022

Redazionale, La Prima Medaglia d'Oro al Valore Militare

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 17.02.2022

Redazionale, Gli ordinamenti del Regio Esercito tra le due Guerre. Iconografia I

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 18.02.2022

Redazionale, Gli ordinamenti del Regio Esercito tra le due Guerre. Iconografia II

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 19.02.2022

Redazionale, L'Arte della Guerra nella Roma Tardo Imperiale. Vegezio. Notizie biografiche

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 22.02.2022

Redazionale, Piero Pieri. Il Valore militare dopo il fallimento delle insurrezioni (1820 - 1831)

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 23.02.2022

Redazionale, Gli Ordinamenti del Regio Esercito fra le due Guerre

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 24.02.2022

  

ARCHIVIO

 

Redazionale, Un gesto significativo. il gen. Utili ed il Comando Francese

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 9.02.2022

Redazionale, Il Corteo Presidenziale del 28 giugno 1946

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 11.02.2022

Redazionale, L'Istituto Nazionale per gli Studi ed esperienze di Architettura Navale.

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 16.02.2022

 

 SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Redazionale, Vero Fazio Il Seguito della Storia

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 3.02.2022

Redazionale, Rosa dei Venti. Poesie

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 10.02.2022

RedazionaleL'Arte della guerra nella Roma tardo-imperiale. Vegezio.

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 15.02.2022

 

UNA FINESTRA SUL MONDO

 

Redazionale, L'Immigrazione in Italiana (2020). L'inverno demografico

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 6.02.2022

Redazionale, La variegata composizione delle Russie di Putin

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 12.02.2022

Redazionale, Il problema demografico in Italia. Situazione 2020

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 13.02.2022

Redazionale, L'Italia e la popolazione fra 40 anni; nel 2065

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 20.02.2022

Redazionale, La popolazione mondiale fra 30 anni

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 25.02.2022

 

 CESVAM NOTIZIE

CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

 

Redazionale, Decorazione d'Onore Interforze dello Stato Maggiore della Difesa

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 4.02.2022

Redazionale, Ettore Viola. Scritti al rientro in Patria

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 7.02.2022

 

  AUTORI

 

Pecce Alessio, ricercatore

Bottoni Roberta, Istituto del Nastro Azzurro

Coltrinari, Massimo direttore CESVAM

Francesco Attanasio, Presidente della federazione di Siracusa

Mario Pereira, Vice presidente Federazione di Pistoia

Carandente  Chiara, Istituto del Nastro Azzurro

Baldoni, Massimo, pseudonimo

Giorgio Lavorini, Presidente Federazione di Prato

Federico Levy, collaboratore

Elsa Bonacini, collaboratrice CESVAM

Osvaldo Biribicchi, Associato CESVAM

Alessia Biasiolo, collaboratrice CESVAM

Luigi Marsibilio, membro del Collegio dei redattori della Rivista

Giancarlo Ramaccia, vice direttore CESVAM

Giovanni Cecini membro del Collegio dei redattori della Rivista

 

Numero chiuso in data 28.02. 2022


domenica 27 febbraio 2022

Copertina Febbraio 2022




QUADERNI ON LINE



m.o.v:m.  ETTORE ASCOLI




                                              


                                                   Anno LXXXIII, Supplemento on line, II, 2022, n. 74

 Febbraio 2022
valoremilitare.blogspot.com
www.cesvam.org 

sabato 26 febbraio 2022

Editoriale Febbraio 2022

  Il mese di febbraio ha visto il chiudersi di importanti lavori editoriali che sono approdati alla fase finale. Questo rileva che il sistema adottato di lavoro sta dando i suoi frutti. Il Martedì ed il Venerdì sono i giorni di incontro e produzione con tutti i componenti del CESVAM, giorni che permetto di fare dei punti di situazione dedicati.

In pieno svolgimento la preparazione per il Convegno programmato pere il 26 Marzo 2022 "Ad un anno dal Centenario". Stanno arrivando via via le conferme degli inviti, nelle modalità che sono già state sperimentate per il Convegno del mese di Ottobre

La situazione pandemica sembra allentarsi, anche se è stata sostituita nelle nostre preoccupazioni dalla guerra in Ucraina i cui sviluppi ancora tengono tutti in ansia.  Avendo la possibilità di accedere  e stare insieme  in modo più libero si pensa di poter organizzare delle attività come "Incontri con l'Autore" nel mese di aprile per poi proseguire a Maggio e Giugno, dando un peso scientifico anche in questo settore al semestre accademico del CESVAM. 

 Il 1 marzo esce nella cadenza trimestrale INFOCESVAM  il bollettino di informazioni del nostro centro che apparirà sia su www.valoremilitare.blogspot.com che si www.cesvam.org/informazioni che su sito dell'istituto www.istitutodelnastroazzurro.org/cesvam. Questo per dare una più ampia base di informazione sull'andamento delle ricerche e studi del nostro Centro.

massimo coltrinari

 direttore del Cesvam

venerdì 25 febbraio 2022

giovedì 24 febbraio 2022

Gli Ordinamenti del Regio Esercito fra le due Guerre

 DIBATTITI

Progetto 2020/1. Fase finale. Prefazione


La necessità di dotare la collana “I Libri del Nastro Azzurro” di un volume dedicato interamente ed esclusivamente ad una materia tipicamente militare è stata soddisfatta con l’accettazione dell’Autore della mia proposta formulata in contemporanea con la presentazione del progetto al Ministero della Difesa, nell’agosto 1919, titolato “Le riforme militari tra il 1919 ed il 1939. Evoluzione degli ordinamenti del Regio Esercito tra le due guerre. Capire come affrontammo la Seconda Guerra mondiale”. Nelle more della decisione del Ministero in merito ai progetti l’Autore accettò di avviare immediatamente le ricerche in merito che all’inizio dell’estate del 2020 produssero il numero 10 (quarto dell’anno) delle CESVAM PAPERS, la scelta editoriale che abbiamo adottato per fronteggiare il pericolo degli inediti, ovvero per evitare che si attivino ricerche che per motivi finanziari o tecnico-tipografiche.  Molto sorprendentemente il progetto fu accolto ed accettato dal Ministero per l’anno 2020, la cui comunicazione arrivo nel dicembre dello stesso anno.

Quindi fu chiesto all’autore di procedere ad affinare alcuni aspetti delle ricerche già svolte per arrivare alla possibilità di avere la possibilità di pubblicare un volume. Il lavoro richiesto ha dato i suoi frutti e si è in grado di pubblicare quanto già realizzato. Me realizzare il volume, ovviamente si è reso disponibile altro materiale che ha permesso di allargare la ricerca e quindi la possibilità di realizzazione. Il presente volume nel quadro del tema generale “Le riforme militari tra il 1919 ed il 1939.” tratta quindi la descrizione della evoluzione degli ordinamenti, via via che si sono succeduti in una concatenazione facilmente intuibile, si è reso necessario avere ulteriore spazio al secondo approccio adottato, ovvero come affrontammo la prova della guerra e quindi capire l’impatto che i nostri ordinamenti ebbero sull’andamento delle operazioni.

 Si apre quindi il dibattito che va avanti dagli anni del secondo dopoguerra in merito all’adozione della divisone binaria, per la fanteria, e delle divisioni “celeri” Un dibattito veramente interessante che il presente volume ed il prossimo sicuramente ravviveranno. E quindi entrambi i volumi rappresentano una fonte di titoli per le tesi del Master in Storia Militare Contemporanea, di cui i volumi sono integrati nell’offerta didattica. E questo è valido non solo per la seconda guerra mondiale, ma anche per le guerre precedenti il 1940, compresa quella in Etiopia e l’intervento a sostegno a Franco, in Spagna.

Il volume tratta anche aspetti particolari con l’ordinamento delle Truppe Coloniali e della Guardia alla Frontiera. Per le prime vi era il retaggio dell’Italia umbertina, mentre per la seconda un Corpo di recentissima formazione che doveva difendere le frontiere, soprattutto quelle settentrionali, sulle Alpi.

mercoledì 23 febbraio 2022

Piero Pieri. Il Valore militare dopo il fallimento delle insurrezioni (1820 - 1831)

DIBATTITI



Il valore militare italiano fu evidenziato con la descrizione delle "imprese degl'italiani nelle guerre napoleoniche. Ne aveva dato l'inizio un maggiore del genio dell'esercito del Regno italico, il milanese barone Camilla Vacani, passato in verità al servizio austriaco e finito poi generale dell'esercito italiano negli ultimi due anni della sua vita. Egli nel 1823 aveva pubblicato, in tre grossi volumi, con un atlante, la Storia delle campagne e degli assedi degl’italiani in Ispagna dal 1806 al 1813, lavoro tecnicamente magistrale, in cui il valore oscuro e i sacrifici degl'italiani in una guerra da loro non sentita erano messi in chiara evidenza e con ampia documentazione. E il Bianco l’aveva utilizzata per il suo trattato.  Ma era un’opera   spesso fin troppo tecnica e limitata alle guerre della penisola iberica. 

Nel 1829 uscivano invece i primi due volumi in-16° di un'opera destinata a protrarsi con altri undici volumi fino al 1838: Fasti e vicende dei popoli italiani dal 1801 al 1815, o Memorie di un uffiziale per servire alla storia militare italiana, Italia 1829. Ne era autore Cesare De Laugier, di Porto Ferraio nell'isola d'Elba, ov'era nato il 5 ottobre 1789, che nel 1848 comandò la piccola divisione toscana nell'epica battaglia di Curtatone e Montanara. Aveva combattuto in Ispagna nella divisione Lechi, aveva partecipato nella Guardia Reale dell'esercito italico alla campagna cli Russia del 1812, quindi alla difesa della fronte giulia nell'autunno del 1813.

 Nel 1815 era entrato nell'esercito di Gioacchino Murat come comandante di un battaglione, e si era ben distinto nella ritirata a Castel di Sangro, quando ormai tutto pareva crollare. Dopo sette anni di vita eroica e la prigionia di guerra in Ungheria, era tornato in Toscana, e nel 1819 era stato accettato nell'esercito granducale come capitano. Dopo di che aveva preso a raccogliere materiale per un'ampia storia degl'italiani nelle guerre napoleoniche fatta con intenti veramente patriottici, sopra un quadro ampio e quel che più importa ponendo in evidenza l'azione di tutti gl'italiani sui vari fronti di guerra. Non era un'opera ardente e incitatrice come quella del Bianco, ma era pur sempre una bella e generosa rivendicazione del valore italiano, e tale da dover servire in seguito di base per qualsiasi nuovo lavoro su tale argomento.


 Nel 1830 uscivano il III e IV volume, con l'indicazione non più di Italia come luogo di stampa, ma di Firenze, e così fino al XIII volume. Egli era stato in corrispondenza con molti reduci e nell'insieme era riuscito minuto e obbiettivo. Tanto il lavoro del Bianco che quello del Laugier avrebbero dato veramente la spinta sia ad affrontare il problema dell'utilizzazione di tutte le forze vive della nazione ai fini della risurrezione italiana, sia a rivendicare le prove di valore e di capacità militare fornite in un passato non molto lontano dagl'italiani, così che non perdessero la fiducia in se stessi.

martedì 22 febbraio 2022

L'Arte della Guerra nella Roma Tardo Imperiale. Vegezio. Notizie biografiche

 DIBATTITI

Sulla persona di Publio Flavio Vegezio Renato2 si sa molto poco. Sicuramente, oltre che del trattato qui presentato (a cui è stato dato anche il generico titolo De re militari), fu autore della Mulomedicina, un trattato di veterinaria, anch'esso in quattro libri,3 che presenta numerose affinità sia stilistiche sia nell’architettura delle argomentazioni, soprattutto nelle parti prefatorie, con l’Epitoma. Egli visse probabilmente tra la fine del IV secolo e i primi decenni del V d.C., da una famiglia di codici si può forse desumere che l’alta carica di comes sacrarum largitionum, carica simile a quella di un ministro delle finanze.4 Sempre nei codici leggiamo che fu vir illustris, appartenne cioè al ceto più alto della società tardoromana. Dal prologo alla Mulomedicina si può dedurre che, in quanto allevatore di cavalli, dovette essere anche un ricchissimo possidente terriero. Anche se qualcuno ha sostenuto che Vegezio fosse stato attivo all’interno dell’esercito, si è generalmente portati a credere il contrario, data la mancanza nel suo trattato militare di espliciti riferimenti agli aspetti pratici della vita militare a lui contemporanea.5 Si può anche pensare che non fosse militare di professione anche dal fatto che la classe a cui apparteneva era tradizionalmente esclusa dall’esercito.6 Si crede inoltre che Vegezio fosse cristiano, visto che riporta la formula del sacramentum militare, del giuramento cioè su Dio, Gesù e sullo Spirito santo, oltre che sull’imperatore (II, 5, 3); il nome Renatus sarebbe un'ulteriore conferma.7 Egli è stato insomma un tipico esponente dell’élite senatoria della fine del IV secolo, di cui facevano parte politici, intellettuali ed eruditi pagani e cristiani, come Simmaco, Nicomaco Flaviano, Agorio Pretestato, Macrobio, Avieno e tanti altri.

 

 

2 Questo il nome adottato dai più. In realtà la tradizione offre al riguardo dati non unitari. Nel manoscritto più antico dell'Epitoma e in quelli della Mulomedicina compare il nome di Publius Vegetius Renatus. Nella sua edizione del trattato militare K. Lang 1869 stampa il nome di Flavius Vegetius Renatus e crede che i due trattati non abbiano lo stesso autore (p. XI n. 2). Questo nome è in effetti presente nella tradizione medievale, soprattutto nel IX secolo (cfr. Ph. Richardot 1998, pp. 6 sg.). Il nome Flavius, all'inizio un gentilizio imposto da Costantino agli alti funzionari dell'impero, divenne presto un titolo onorifico, ambito persino dai capi barbari romanizzati. Pertanto il nome completo sembra essere Publius (Flavius) Vegetius Renatus, come è ormai accettato da A. R. Neumann 1965 (RE) in poi, Cfr. anche M. D. Reeve 2000, pp. 247 sg.

3 Edizione a cura di E. Lommatzsch 1903. Si veda anche V. Ortoleva 1992. Anche la Mulomedicina vegeziana ebbe una sua fortuna, se si pensa che fu molto popolare nel medioevo e che alla prima traduzione trecentesca in italiano ne seguirono altre, a ulteriore conferma del grande interesse per i testi tecnico-scientifici antichi e tardoantichi nutrito dagli umanisti. Cfr. Ph. Richardot 1998, pp. 5 sg.

4 L’unico a mettere in dubbio questo dato è W. Goffart 1977, p. 87.

5 Vede in Vegezio un soldato di professione D. K. Silhanek 1972. Tra gli altri A. Marcone 1981 dà invece per scontato che Vegezio fosse «estraneo per competenza ed esperienza ai problemi militari» (p. 121), così anche E Wille 1986, pp. 11 sg. J.-M. Carrié 1989 ricorda che in generale le arti della guerra erano scritte «in gran parte da civili del tutto estranei alla vita militare» (p. 103). 6 Così M. Lenoir 1996, p. 86 e implicitamente B. Meißner 1999, p. 285.

7 Cfr. I. Kajanto 1965, p. 137. Dell'adesione di Vegezio alla religione cristiana si è recentemente occupato V. Marek 2001, che non fornisce però nessun nuovo dato, ma si limita a discutere e contestualizzare risultati altrui.

           


lunedì 21 febbraio 2022

Il Piano Polacco per la conquista di Ancona

 APPROFONDIMENTI

 

Giuseppe Alabastro

La situazione tattico-operativa: una occasione non colta.

 Il II Corpo d’Armata Polacco, che sostituisce nel versante adriatico il I Corpo d’Armata Britannico, è duramente provato a Cassino ed ha bisogno di organizzarsi, tantochè il gen. Anders, per non usurarlo troppo ed andare incontro a spiacevoli sorprese, impiega una sola divisione, la Karpatica, lungo la litoranea, tenendo praticamente in riserva il resto del Corpo.

All’interno la manovra è affidata al Corpo Italiano di Liberazione (C.I.L.). Inizialmente, oltre Pescara, del Corpo Italiano di Liberazione è operativa solo la 184a compagna motociclisti della Nembo, che si dirige prima verso l’Aquila e poi verso Teramo. Sono zone praticamente sgombre di Tedeschi, tranne qualche elemento ritardatore. I soldati della Nembo invitano la popolazione a dare un contributo sostanziale al ripristino delle strade. Quando il grosso del Corpo Italiano di Liberazione si mette in marcia, questa funzione risulterà essere ben assolta.

Il fronte adriatico, quindi, vede lungo la litoranea l’avanzare della divisione Karpatica, ed all’interno il Corpo Italiano di Liberazione. Questi, nell’avanzata, mostra tutti i suoi limiti oggettivi, il principale del quale è il fatto che non è motorizzato, per cui in realtà su mezzi, autotrasportata, si muove solo la Nembo, scaglionata in profondità.

Questo dello scaglionamento in profondità delle truppe è una caratteristica dell’impiego del Corpo Italiano di Liberazione in quanto il pericolo sul fianco da parte dei Tedeschi è praticamente inesistente.

Scrive Massimo Mazzetti:


“…..per cui abbiamo sempre una forza rilevante a sinistra non si sa bene perche. Comunque è chiaro, che la forza d’urto di queste unità, l’una scarsamente motorizzata e l’altra duramente provata, non poteva essere trascinante, anche se l’avanzata procede bene in effetti, però, la prima resistenza, è nell’area di Filottrano, rappresenta per gli Italiani l’unico grande combattimento che hanno sostenuto. Per quanto riguarda i Polacchi, le cose sono un po’ diverse...”[1]

 

I Polacchi combattono in Italia, pensando alla Polonia; devono conseguire vittorie sul terreno da far pesare poi sul piano politico a vittoria ottenuta. Questo si sposa con l’interesse britannico a non dare per contro agli Italiani opportunità atte a conseguire sul terreno vittorie che poi sarebbero imbarazzanti sul piano politico. Su questo interesse di fondo si basa il piano generale dell’azione su Ancona, che prevedeva l’azione sostanzialmente sviluppata solo dai Polacchi nei tratti principali, lasciando agli Italiani, di cui non si può fare a meno, quelli secondari.

L’azione principale, quella di rottura, viene svolta dai Polacchi stessi; agli Italiani vengono affidati compiti di copertura e sicurezza del solo  fianco sinistro d’attacco; quello destro non esiste in quanto vi è il mare, ove si è costretti a sostenere solo piccoli scontri, ma in cui - come vedremo - verranno svolti compiti di inganno ed occultazione.

 


Scrive ancora Massimo Mazzetti:

 

Non mi sembra che il comando del Corpo di Liberazione Italiano si sia reso conto, preoccupato come era solo di limitare le perdite, che in realtà c’erano dei problemi più gravi, i tempi d’arresto imposto dai Tedeschi avevano un motivo ben preciso, cioè di far perdere tempo. Quando gli Americani sono arrivati ormai all’Arno, quando gli Inglesi si sono avvicinati a Firenze, questi ultimi si sono resi conto, ed è il Comando dell’VIII Armata, non la testa gloriosa del Comando del Gruppo d’Armate, (il Maresciallo Harold Alexander, n.d.a), che si rende conto che la direttrice di penetrazione più facile è quella adriatica. Allora viene ritirato il Corpo di Liberazione Italiano, e viene sostituito da una serie di unità di punta canadesi, che dovevano impartire il colpo d’ariete.” [2]

 

In questa situazione, l’errore di Alexander è di non aver compreso che la direttrice adriatica era la più redditizia, attirati come sono i Comandanti alleati abbagliati dal miraggio di arrivare a liberare Roma per primi, come accadde al gen. Clark, ed allo stesso Alexander, Firenze, per trovarsi poi ai piedi degli Appennini al termine della stagione estiva.

 Mazzetti - e non si può non concordare con lui - muove una critica al Comando del Corpo di Liberazione Italiano attribuendo ad Utili ed a tutto il suo Stato Maggiore il demerito non solo di non aver afferrato l’importanza di non subire perdite e di non esporsi a rischi come quello dal quale è derivata la disfatta di Montelungo, ma anche il non aver saputo cogliere l’importante occasione di intervento operativo venutasi a creare a seguito sia degli errori strategico-decisionali di Alexander che dall’assenza di presidio nemico sul territorio, determinatesi con il ritiro tedesco dal settore adriatico.

Nel sopra descritto contesto, estremamente importante e vantaggioso per gli Italiani si palesava un eventuale accreditamento  a punta di diamante dell’offensiva, dapprima su Ancona e poi verso la Linea Gotica, e ciò non solo in termini di rinnovamento motivazionale, bensì anche e soprattutto perché una rapida avanzata sul versante adriatico avrebbe certamente dato una svolta decisiva verso la fine della guerra in Italia.

La mancata comprensione ed attuazione di tale circostanza ha condizionato tutto l’operato del Corpo Italiano di Liberazione nell’estate del 1944.

 

Utili, dopo la battaglia di Filottrano, avrebbe potuto e dovuto con fermezza tentare di convincere Anders all’utilizzo del Corpo Italiano di Liberazione, al fine di poter svolgere un ruolo attivo e fondamentale nella conquista di Ancona. Le posizioni tedesche sul Monte della Crescia, perno della difesa tedesca, potevano essere attaccate e la partecipazione a ciò, insieme ai Polacchi, avrebbe dato ampio lustro sia al Corpo Italiano di Liberazione che all’Italia.

 

Queste riflessioni, naturalmente, non cambiano il corso della Storia, ma sottolineano come il  Corpo Italiano di Liberazione, dopo Filottrano, abbia perso una concreta occasione per essere protagonista dell’attacco diretto su Ancona. Per contro, tuttavia, troppo debole era il tessuto tattico-operativo di provenienza, troppo labile il potere del Capo di Stato Maggiore Generale maresciallo Messe e ancora più fragile il potere politico. Non si poteva rischiare quel poco che Filottrano aveva dato in termini di prestigio, investendolo in azioni certamente di ampia redditività politico-strategica, ma tali da andare ben al di là delle risorse con le quali il Corpo Italiano di Liberazione stava già affrontando la difficile situazione tattica nella quale era venuto a trovarsi.

Il Corpo Italiano di Liberazione partecipò, dunque, all’attacco di Ancona, accontentandosi tuttavia di un ruolo subalterno nel quadro delle operazioni, con una partecipazione di bassissimo profilo, al fine di evitare il rischio di un'altra Montelungo.  

 

 



[1] Mazzetti M., Aspetti operativi della campagna primavera-estate 1944, in Atti del Convegno di Studi, Corinaldo 22.23.24 Giugno 1994, Sala Grande del Comune, Roma, Centro Studi e Ricerche sulla Guerra di Liberazione, Scena Illustrata Editrice, 1996.

[2] Mazzetti M., Aspetti operativi della campagna primavera-estate 1944, cit.. Secondo Mazzetti, …”la mancata comprensione dell’utilità della direttrice adriatica, ha provocato  il prolungamento  di alcuni mesi, quelli invernali 1944-1945, della guerra in Italia. Questo perché, se la gravitazione sulla linea adriatica fosse stata operata fin dall’inizio, avrebbe dato la possibilità alle truppe alleate di trovarsi al di là della linea degli Appennini, prima che le piogge bloccassero ogni cosa, avrebbe permesso di muovere senza troppe difficoltà come avverrà, in fondo, nell’aprile dell’anno dopo”.


domenica 20 febbraio 2022

L'Italia e la popolazione fra 40 anni; nel 2065

 UNA FINESTRA SUL MONDO



La popolazione italian nel 2065 sarà circa 54, 1 . 6 milioni in meno di quella attuale.

Fonte. LIMES, Rivista Italiana di Geopolitica, Ottobre 2021. 

sabato 19 febbraio 2022

Gli ordinamenti del Regio Esercito tra le due Guerre. Iconografia II

 DIBATTITI

Progetto 2021/1

Cartoline di alcune Unità Italiane








 Il volume è stato predisposto da Giovanni Riccardo Baldelli






venerdì 18 febbraio 2022

Gli ordinamenti del Regio Esercito tra le due Guerre. Iconografia I

 DIBATTITI

Progetto 2021/1

 Caroline di alcune unità italiane







IL volume è stato predisposto da Giovanni Riccardo Baldelli



giovedì 17 febbraio 2022

La Prima Medaglia d'Oro al Valore Militare

DIBATTITI


Riceviamo, inviata anche al Presidente Nazionale ed al Direttore del CESVAM dall'Ammiraglio di Squadra, membro del CESVAM, Socio della Federazione Provinciale di Sassari la seguente comunicazione:


Illustre Presidente 

Sono stato invitato informalmente alla cerimonia in oggetto (anniversario ritiro corpo spedizione francese (capitanato da giovane Napoleone Bonaparte) seguito atto valore di Domenico Millelire da Isola Maddalenaseguito atto valore di Domenico Millelire. Ritengo opportuno che Nastro Azzurro sia invitato e , per tale evento , sono disponibile a rappresentarla . come anticipato a Gen Coltrinari , una accurata ricerca condotta da dr Salvatore Sanna e altri del Centro Studi Storici Maddalenino Corisma , ha appurato che in epoca antecedente, 1787,  il Re di Sardegna attribuì due Medaglie d' Oro  a Agostino Millelire , fratello Maggiore di Domenico,  piloto di una mezza galera e a un cannoniere , Laghé , distintisi nel contrasto antipirateria di uno sciabecco delle reggenze barbaresche.  
IN breve, la documentazione ufficiale custodita  presso l'Archivio di Stato di Cagliari , di cui sono state effettuate copie , rende a questo punto necessario rivedere l'elenco nazionale. 
Caso affermativo , chiederò al Seg Comunale di La Maddalena  di inoltrare invito a Presidenza Nastro Azzurro 
Cordiali saluti 
Ammiraglio di Squadra. (R) Mario Rino Me

mercoledì 16 febbraio 2022

L'Istituto Nazionale per gli Studi ed esperienze di Architettura Navale.


 L'Istituto Nazionale per gli Studi ed Esperienze di Architettura è stato istituito con Regio Decreto Legge il 23 giugno 19127 ed in base all'articolo 16 del predetto Regio Decreto ha iniziato la propria attività il 1 luglio 1927.

Si riporta questo dato in relazione alla Istituzione dell'Istituto del Nastro Azzurro a sottolineare che in quegli anni lo Stato intendeva intervenire nei vari aspetti della vita culturale e scientifica della Nazione con apposite leggi. Questo a marcare in quanto ampiamente necessario il fatto che l'Istituto del Nastro Azzurro non è una Associazione, espressione di diritto privatistico discendete dalla volontà di singoli cittadini.

 Nel Cerimoniale ad esempio la precedenza spetta sempre ai rappresentanti ed al Labaro del Nastro Azzurro, prima dei rappresentanti di  Assoarma e di tutti i rappresentanti e le insegne delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma.

lunedì 14 febbraio 2022

Gli Ordinamenti del Regio Esercito tra le due guerre. Nota

DIBATTITI

 

 Giovanni Riccardo Baldelli

La storia di una Forza Armata non è fatta solo di eventi bellici e delle storie degli uomini che vi hanno fatto parte, ma comprende anche lo studio della sua struttura organica nei diversi momenti che hanno attraversato la sua esistenza. Il Regio esercito alla fine del 1° conflitto mondiale costituiva un apparato bellico considerevole-le, strutturato su svariate grandi unità e reparti che avevano combattuto una guerra particolare, soprattutto per gli aspetti pedoclimatici dell’ambiente operativo.

 La forza armata dovette far fronte, in tempi abbastanza brevi, a causa di ragioni economiche e sociali, alla smobilitazione della massa dei combattenti alle armi. Il concetto dell’uomo solo al comando avvenuta con l’avvento del fascismo, si rifletté anche sulle forze armate italiane e, in particolare sul Regio esercito, in quanto Mussolini avendo avocato a sé, per la quasi totalità del ventennio, i poteri di ministro, esercitò i propri poteri per prendere alcune decisioni o avallare provvedimenti ordinativi che avrebbero influito in modo negativo sulla condotta della seconda guerra mondiale. In circa venti anni, dal 4 novembre 1918 al 10 giugno 1940, il Regio esercito fu attraversato da diversi riordini organici che non migliorarono l’efficienza globale dello strumento militare terrestre, in quanto si tenne poco conto degli ammaestramenti del primo conflitto mondiale, dello sviluppo tecnologico.

 Non ci fu lo spirito né la voglia di mettere il naso fuori dal salotto di casa per scoprire cosa stesse accadendo negli altri eserciti, dove, invece, grazie anche alla lungimiranza di pochi, combinando la struttura organica delle unità, i nuovi mezzi motocorazzati e i pro-cedimenti d’impiego, si ottennero risultati che risulteranno utili nel corso del conflitto che scoppierà il 1° settembre 1939.

 

 


domenica 13 febbraio 2022

Il problema demografico in Italia. Situazione 2020

 UNA FINESTRA SUL MONDO

La situazione demografica in Italia 


La popolazione in Italia è pari a 60, 2 milioni di persone, di cui 16, 2 (27%) nel Nord -Ovest, 11,7 (19,4%) nel Nord -Est, 12, 1 milioni ( (20%) nel centro mentre 20,7 (34,4%) nel meridione.

Fonte: LIMES,  Rivista Italiana di Geopolitica, Ottobre 2021.

sabato 12 febbraio 2022

La variegata composizione delle Russie di Putin

UNA FINESTRA SUL MONDO


  Fonte. Rivista LIMES. Rivista Italiana di geopolitica, n. 11 novembre 2021


La Carta mostra la organizzazione interna della Russia, con le sue criticità e con le sue specificazioni. IL dato centrale della Russia odierna è che la popolazione diminuisce alla media di 1 milione di abitanti all'anno. Al momento del crollo della Unione Sovietica la popolazione assommava a 159 milioni di ab. oggi ne conta 139. milioni. Putin è costretto ad una politica estera che distolga l'attenzione ai suoi problemi interni. Oltre al calo demografico, l'altro grande problema è la mancanza di credibilità delle istituzioni e dei rappresentanti politici, frutti di incapacità, corruzione e disillusione. La crisi ucraina potrebbe apparire come stendere un velo pietoso sui problemi interni, che le sanzioni occidentali non fanno che acuire.

venerdì 11 febbraio 2022

Il Corteo Presidenziale del 28 giugno 1946

ARCHIVIO

Le recenti immagini del corteo presidenziale che saliva al Quirinale dopo il Giuramento del Presidente della repubblica a Montecitorio davanti al Parlamento Riunito ha mostrato che il rituale è uguale dall'inizio della Repubblica. Cambiano solamente i protagonisti. Cambiano anche le Uniformi. In questa fotografia che risale al 28 giugno 1946 quando Luigi Einaudi salì al Quirinale, i Corazzieri a Cavallo indossano l'uniforme storica dei carabinieri a cui appartengono, non la loro uniforme storica come lo scorso 3 febbraio. I soldati del cordone d'onore indossano l'uniforme dei Gruppi di combattimento, che non è altro che il Battle Dress britannico con buffetterie annesse sempre britanniche, mentre il copricapo è il caratteristico basco floscio di colore kaki che diede adito al soprannome di "verdoni" per i soldati stessi. I carristi invece indossavano il caratteristico basco nero che poi fu esteso a tutta la fanteria qualche decennio fa, e quindi generalizzato come copricapo..

 

mercoledì 9 febbraio 2022

Un gesto significativo. il gen. Utili ed il Comando Francese


 Su disposizione del Comando Alleato, il Corpo Italiano di Liberazione passò alle dipendenze del Corpo di Spedizione Francese in Italia al comando del gen. Jouin. L'area operativa era le Mainarde. i Francesi in Italia erano tutti seguaci della variegata composizione di Forze che si era aggregata al Ge, De Gaulle dopo il suo annuncio del 18 giugni 1940 in cui ribadiva che la Francia aveva si perso una battaglia ma che ancora combatteva la guerra dichiarata alla Germania. De Gaulle fu condannato a morte e degradato dal Governo Petain che succedette al Governo legittimo il 18 giugno 1940. Questo Governo firmò a Villa Incisa un armistizio con il Regno d'Italia il 25 giugno 1940.

I Rapporti tra Italiani e Francesi , per gran parte volontà di quest'ultimi, divennero presto difficilissimi. Tra i tanti dinieghi vi fu anche il rifiuto di concedere l'autorizzazione alla conquista di Monte Marrone. Anche sul piano personale i rapporti erano tesi: Jouin rifiutò sempre di ricevere Utili. 

Eppure Utili rappresentava forze legittime di un Governo legittimo quello del Re d'Italia. Jouin rappresentava forze di un ribelle, De Gaulle, condannato a morte dal legittimo governo Francese di Petain. In Pratica De Gaulle era sullo stesso piano di Mussolini che il 23 settembre 1943 fondo la Repubblica Sociale Italiana, che non è la continuazione del Regno d'Italia. Solo che Mussolini e i suoi gerarchi non ebbero mai una condanna a morte da parte del Regno d'Italia.

Al fine di superare questa inverosimile situazione Utili per ben due volte presentò  le sue dimissioni. 

 La situazione fu risolta con la decisione del Comando Alleato di mettere il Corpo Italiano di Liberazione alle dipendenze del II Corpo d'Armata Polacco, al comando di Anders, anche queste forze espressione del legittimo governo polacco rifugiatesi nel 1939 a Londra, il 20 marzo 1944. I Polacchi erano di tutt'altro avviso e solo un settimana dopo il 31 marzo si ebbe la brillantissima azione di Monte Marrore. Utili seppe ben giocare le sue carte, nell'interesse del Regio Esercito.

martedì 8 febbraio 2022

Terrorismo: L'uccisione di Abramo Lincoln il 14 aprile 1865

 DIBATTI

Uccisione del Tiranno o eliminazione di un avversario politico?



Gli estremisti nordisti contrari alla politica di Lincoln nei confronti degli stati del sud, sconfitti nella guerra di secessione sono un esempio di come i terroristi individuano in un tiranno quello che solo loro lo classificano tale (Vedi lezione 7 del Corso Generale 1)

 

L’uccisione del Presidente degli Stati Uniti da parte dell’attore John Wilkes Booth la sera del 14 aprile 1865 mentre a teatro assisteva ad una rappresentazione. Booth, attore noto nell’ambiente di Waschington sudista, già prima della fine della guerra aveva progettato di rapire il Presidente, per evitare la sconfitta del Sud.

Il 9 aprile 1965 fu firmata l resa incondizionata dell’esercito sudista ad Appomatox. Booth ed i suoi trasformarono i piani di rapimento in un vero e proprio attentato terroristico per l’uccisione di Lincoln.

All’indomani della firma della pace Lincoln aveva ampiamente dichiarato che si doveva assolutamente riconciarsi con il sud e quindi svolgere azioni volte a integrare la società sudista in quella nordista per fare compiuti gli Stati Uniti d’America. Questa politica era molto contestata da vasti settori della società nordista che voleva assolutamente punire del sud, spogliarlo di tutti i suoi averi e quindi arricchirsi, dopo una guerra vittoriosa. In questo contesto tutta la vicenda dell’attentato di Booth presenta molti dubbi incertezze coincidenze veramente strane e soprattutto il risultato finale fu che, morto Lincoln, fini la non applicazione della pace dignitosa con il sud, e gli estremisti nordisti ebbero campo libero per attuare vere e proprie spoliazioni nei confronti degli Stati del sud che Lincoln aveva sempre avversato.

Tutta la vicenda della cattura di Booth ha inquietanti lacune. Saltando dal palco di Lincoln la sera del 14 aprile 1860 si ruppe una gamba, ma riuscì a fuggire dall’unico varco non presidiato a Waschington. Dodici giorni dopo accerchiato in un fienile della Virginia, fu ucciso. Il sergente che aveva sparato dichiarò di averlo fatto credendo che Booth stesse per fuggire, ma Booth aveva una gamba rotta.

Mentre la rapina del nord verso i sudisti era in piena applicazione, dell’attenta

to fu accusato il presidente della Confederazione Jafferson Davis, ma il processo dimostrò che le accuse contro di lui erano completamente infondate.

 Si apre quindi la stagione, tipica degli attentati contro i presidenti degli Stati Uniti, come lo è stato anche per il Presidente Kennedy, in cui emergono dati e situazioni che metto in dubbio la versione ufficiale, significando quindi che latto terroristico fu l’espressione di parti politiche, deboli politicamente che non avevano altro mezzo che ricorrere all’attentato per attuare la propria politica; cosa che in questo caso ebbe successo.

Gli interrogativi posti portano alla figura del Ministro della Guerra, Stanton, e di altri che sono rimasti più o meno nell’ombra.

Questi sono: come mai non furono presi provvedimenti per fermare i sospetti che alloggiavano nella locanda ove si erano radunati i complottisti. In questa locando vi era ospite anche un funzionario del ministero della Guerra che, insospettito, fece regolare rapporto, ma rimase senza alcun esito. Eppure c’era l’ordine di arrestare qualsiasi uomo sospetto. Nella locanda vi erano addirittura un grippo di sospetti.

Nel palco a teatro, perché la guardia del corpo lascio incustodito il palco stesso, in cui Booth si nascose non fu punita?

Perché Stanton respinse la richiesta che lo stesso Lincoln aveva avanzato che per quella sera voleva come guardia del corpo il maggiore Eckart, uomo di grande esperienza ed abilità?

Tutti gli ordini scritti per il blocco delle strade in uscita da Washington sono stati ritrovati, tranne quello riguardante la strada da cui Booth fuggì?

Come mai l’uomo che sparò a Booth non fu sottoposto a inchiesta ma internato in un manicomio’ Forse perché a sparare non era stato lui, ma il capo dei servizi segreti Lafayette Baker?

Stenton era noto per le sue posizioni; ma queste erano comuni a molti altri esponenti delle forze politiche nordiste. In fondo, perché si era combattuta la guerra?

Infine se si pone più attenzione sulla figura dell’attentatore principale, Booth si può dire che era un fervente sudista, ma si era ben guardato dall’arruolarsi nell’esercito del Sud. Durante la guerra, aveva continuato a vivere al nord, a Waschington. Che fosse un doppiogiochista, al servizio dei confederati è molto probabile, ma in realtà è evidente che era manovrato dagli estremisti dell’Unione. Questa è un’ipotesi molto consistente.

Se il mistero rimane fitto, ai nostri fini questo attentato dimostra che riuscì a raggiungere gli scopi per cui fu messo in esecuzione. Eliminare la figura del Presidente Lincoln che voleva una politica di conciliazione e rispetto nei confronti del sud, a cui erano contrari la maggioranza dei politici nordisti, che perseguivano lo scopo di avere dei frutti e vantaggi dalla vittoria contro la Confederazione, e quindi anche vantaggi economici e personali. La strategia del debole (gli estremisti nordisti non in grado di contrastare politicamente Lincoln, a loro contrario) verso il forte, Lincoln ed il suo partito, ebbe successo attraverso l’atto terroristico, messo in atto anche con l’aiuto e la partecipazione di elementi degli apparati di sicurezza della Unione.

 


lunedì 7 febbraio 2022

Ettore Viola. Scritti al rientro in Patria


Ettore Viola, tornato in Patria nel 1944, riprese il suo impegni civile e politico ed assunse nuovamente la Presidenza dell'Associazione nazionale combattenti e reduci risultando successivamente confermato per cinque volte in tale carica fino al 1958.

domenica 6 febbraio 2022

L'Immigrazione in Italiana (2020). L'inverno demografico

UNA FINESTRA SUL MONDO

LIMES di ottobre 2021 a pag 215 affronta il tema demografico. Un declino asimmetrico che svuoterà il Sud. Decisiva la scarsa attrazione dei flussi migratori e la fuga dei giovani.

La carta mostra un primo riquadro suddividendo l'Italia in quattro zone dell'Italia, con la percentuale per ogni zona; le percentuali son il 34% nord-ovest, 24% nord est, 25% centro, 17% il  meridione.

Per le Regioni vengono indicate sette regioni  CON LA MAGGIORE IMMIGRAZIONE: LOMBARDIA 1.142696, EMILIA ROMAGNA 537556, LAZIO, 625572, VENETO 480.948, PIEMONTE 406489, TOSCANA 392108, CAMPANIA 257053.

i PRIMI 10 PAESI PER LA PROVENIENZA DEI MIGRANTI, CHE RAPPRESENTANO 8,7% DELLA POPOLAZIONE, PARI A 5,2 MILIONI DI PERSONE.

La immigrazione dai seguenti paesi:

Egitto, 2,4%, Moldova, 2,5, Bagladesch 2,7, India 3%, Filippine 3,7%, Ucraina 4,6%, Cina 9, 2%, Marocco 8,1, Albania 8,4%, Romania 23%.

 Fonte. LIMES, Rivista Geopolitica Italiana, Ottobre 2021