APPROFONDIMENTI
La prima guerra mondiale
Nota di sintesi
SINTESI
DEL 1915
Cadorna, in questo periodo diede quattro grandi
battaglie; nessuno da parte avversaria può, meglio del Krauss, precisarne le
caratteristiche. «Le truppe del Carso, egli ricorda, nei combattimenti
preliminari dal 6 al 22 giugno, dovettero respingere quarantuno attacchi; nei
sedici giorni poi della grande battaglia (dal 23 giugno al 7 luglio) dovettero
respingere ottantasei pericolosi attacchi. Molti di questi attacchi portarono,
dopo il permanere di intere unità sotto il fuoco d'artiglieria pesante dietro
cattivi ripari, a mischie a corpo a corpo. In frequenti lotte di ore ed ore,
ovvero in contrattacchi notturni, fu necessario respingere il nemico penetrato
nelle nostre linee. Questa battaglia sarà sempre, per le truppe che vi hanno
partecipato, di massimo onore. Col loro sangue dovettero difendere ogni zolla e
lo fecero. L'alto comando potè soltanto far arrivare il più presto possibile le
riserve delle altre fronti e sostenere e lodare la fermezza delle truppe.
Durante la 1° battaglia dell’Isonzo si combattè accanitamente anche al XV corpo
d’armata (fronte monte Nero-Tolmino)».
Le truppe austriache meritarono certamente la lode
del loro capo di stato maggiore, ma i dati di fatto esposti rendono degne di
ugual lode le nostre truppe, quando si pensi alle già descritte condizioni del
terreno e dei mezzi. L’«Osterreichisch-ungarische Kriegs-berichte» pubblicato a
Vienna durante la guerra, circa le prime due battaglie dell’Isonzo dice tra
l’altro: «molto preoccupanti erano i progressi della fanteria italiana nel
settore meridionale del Podgora. Alla sera del 3 luglio il nemico aveva
guadagnato una linea rafforzata la quale era distante appena 180 passi dai
nostri reticolati . . . .
« . . . di notte gli zappatori avanzavano strisciando con tubi ripieni
di esplosivi per aprire varchi. Essi (questi eroi, direi io) pagarono per lo
più con la vita il loro proposito e questo era il sistema corrente». La stessa
relazione descrive altri esempi avvenuti anche in pieno giorno durante questa
battaglia: «un ufficiale del genio si portò strisciando verso le ore 16 sino ai
reticolati. Egli vi cacciò dentro un tubo pieno di ecrasite e riuscì a farlo
esplodere. L’ardimento gli costò la vita, ma il risultato fu troppo limitato
per consentire un nuovo attacco».
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