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venerdì 30 dicembre 2016

Copertina Dicembre 2016 Di guardia.




QUADERNI ON LINE





Anno LXXVII, Supplemento on line XI, n.15
Dicembre 2016
www.valoremilitare.blogspot.com 



giovedì 29 dicembre 2016

Editoriale.Per sopravvivere, meglio in bianco e nero che a colori

Il 10 gennaio prossimo scade la domanda di presentazione dei Progetti da presentare al Ministero della Difesa. Anche quest'anno è stato ribadito che nessun  soldo sarà dato a manifestazioni di carattere commemorativo-rievocativo, o a presidenzialismo di carattere turistico-militare. Saranno sostenuti quei progetti ed attività che aiutino la Difesa a divulgare l'immagine ed il pensiero militare. Noi, con il CESVAM siamo orientati a questo, cercando di perseguire, come per l'anno che si sta chiudendo, le indicazioni del Ministero. Quaderni On Line sarà uno degli strumenti che useremo per dare segmenti di realizzazione dei progetti, sia quelli che saranno finanziati sia quelli che non saranno finanziati. Il finanziamento non è il dato ultimo del nostro procedere. Molte cose si possono realizzare a "costo zero": basta avere inventiva, iniziativa, capacità aggregativa e progettualità operativa, oltre che la voglia di fare. Rimane sullo sfondo, senza dubbio, la questione finanziaria: ma è arrivato il momento anche di prendere in esame aspetti che sono suggeriti dall'impiego operativo dei fondi. E' evidente che molto cose belle non si potranno più realizzare, tante cose che si facevano non si potranno fare. E' un aspetto che dovremo affrontare, anche se delicato e molto pericoloso in quanto tocca equilibri facilmente alterabili. Ma lo dobbiamo fare, altrimenti dietro l'angolo c'è la non operatività. Il 2017 quindi dovrà essere un ulteriore anno di crescita sotto tutti gli aspetti. Anche se personalmente non mi trova molto d'accordo, questa similitudine si addice molto ai nostri casi: occorre guardare alle realizzazioni in bianco e nero, e rinunciare, per forza di cose, al colorato. Soluzioni in bianco e nero riequilibrano i conti e fanno campare, il resto potrebbe essere un bel canto, un bel agire, ma anticipatore di quell'impotenza che in questo momento sta attanagliando tante Associazioni Combattentistiche e d'Arma. Ma porsi il problema, è già per metà assolto e sicuramente si troveranno soluzioni veramente degne di nota con la collaborazione di tutti.

Con questo editoriale si chiude il 2016; ieri si è fatto un punto di situazione; oggi non rimane che augurare a tutti i Soci, i non Soci, i lettori che ci seguono un rinnovato, di cuore, augurio di buon 2017!
Il direttore
(massimo coltrinari)

mercoledì 28 dicembre 2016

Bilancio 2016

Non può' che essere positivo.
Siamo riusciti a mantenere la cadenza giornaliera dell'inserimento dei post. Dopo la accettazione del Ministero della Difesa del Progetto Dizionario Minimo della Grande Guerra "Quaderni on Line"  e' diventata supporto alla ricerca, dovendosi approntare sei volumi di oltre 300 pagine l'uno; questo sulla scia di quanto introdotto a novembre in merito al volume di prossima pubblicazione "Quattro battaglie per il Veneto" . Infatti come noto, e' stata pubblicata gran parte della iconografia inedita, ancorché' senza didascalie e indicazioni di riferimento che sara' impiegata a corredo illustrativo del volume; inoltre saranno pubblicati i documenti di riferimento coevi (decreti, proclami, articoli di giornale del tempo, note) che non possono essere pubblicati sul volume a stampa per via della loro estensione e che appesantirebbe troppo il volume stesso che già' solo di testo ha superato le 300 pagine.
Questa funzione biunivoca allontana la rivista dalla funzione meramente informativa; questa funzione e' demandata dal sito dell'Istituto, sia nella sua parte generale che nella sua parte di finestra dedicata al CESVAM. Su questa parte del sito e' stata pubblicata una notizia nel 2016, misero risultato dovuto alla incapacità' di risolvere i passi procedurali atti ad usare questo strumento. Cosi' come non e' entrata in funzione la e mail "centro studicesvam@ istituto nastro azzurro.org".
Obiettivo del nuovo anno, con la convenzione che si sta approntando in merito agli aspetti operativi informatici, che chiude con il passato, si spera di riuscire a raggiungere questi risultati minimi.
Ancora deficitario il rapporto con le Federazioni. Salvo casi isolati, i ritorni sono stati quasi nulli. Anche l'apertura di una apposita e-mail "quadernionline@libero.it non ha dato frutti. Una delle cause potrebbe essere individuata nella insufficiente spiegazione data alla funzione del CESVAM, che e' quella di svolgere ricerche a livello accademico sul valore militare e non quella di comunicazione giornalistica, divulgazione e commemorazione; tutte funzioni encomiabili queste ma fuori della finalità' istitutiva. Il 2017 sara' l'anno in cui si cercherà' di migliorare tutto questo, sempre in vista della data centenaria del 2023.
Il Direttore CESVAM.

venerdì 23 dicembre 2016

Auguri!



A tutti i lettori dei
"Quaderni on Line"
un sincero augurio di Sereno Natale ed un Felice Anno Nuovo

Le pubblicazioni riprenderanno  il 28 dicembre 2016

giovedì 22 dicembre 2016

Auguri

ORDINE CONGREGAZIONALE TEMPLARE "JACQUES DE MOLAY"

ACCADEMIA ALTI STUDI STORICI E POLITICI "ZALEUCO"

Carissimi,
in occasione delle festività desidero augurare a Voi ed alle Vostre famiglie pace e serenità.
L'anno che sta per finire è stato ricco di tante attività e novità per il Nostro Nobilissimo Ordine e ringrazio tutti quelli che ci hanno seguito e stimolati a fare meglio.
Siamo sulla strada giusta per ottenere sempre maggiori risultati in termini di aiuto agli altri ma anche in termini di acquisizione personale di saggezza e sapienza.

Aristotele nell’Etica Nicomachea definisce la saggezza come "una disposizione vera, accompagnata da ragionamento, che dirige l’agire e concerne le cose che per l’uomo sono buone e cattive" e la sapienza invece come "scienza delle realtà che sono più degne di pregio coronata dall’intelligenza dei supremi principi.


Ricambiamo di cuore

martedì 20 dicembre 2016

Incontro del Direttore del CESVAM con l'Ambasciatrice d'Albania in Italia

COMUNICATO

Promosso dall'Ambasciatore Mario Bova, questa mattina si è svolto un cordiale incontro nella sede dell'Ambasciata d'Albania a Roma, tra il Direttore del CESVAM, Gen. Dott. Massimo Coltrinari, e l'ambasciatrice d'Albania  presso la Repubblica Italiana, Anila Bitri Lani.
Presenti, oltre all'amb. Mario Bova, nella sua qualità di promotore del Progetto "Albania" la responsabile Cultura e Stampa, Dott.ssa Gerarta Zheji Ballo.

Sono state definite le linee essenziali per lo svolgimento del Convegno che si terrà il 3 febbraio p.v. presso l'Istituto "A Gramsci" di Roma, diretta emanazione del progetto dell'Istituto del Nastro Azzurro 2015 "Il Valore dei soldati italiani in Albania". Il Contributo Italiano alla Nascita dello Stato Albanese 1943-1946".  Tale convegno che vedrà la partecipazione di studiosi sia italiani che albanesi, rientra nella volontà di avviare una terza fase di studi ed approfondimenti delle vicende dei soldati e dei cittadini italiani in Albania dal 1943 al 1945, premessa per ulteriori studi ed approfondimenti per gli anni successivi.

L'Istituto del Nastro Azzurro ed il CESVAM esprimono la loro sincera gratitudine all'Ambasciata d'Albania presso la Repubblica Italiana per l'attenzione posta ad un segmento della Storia recente Italiana in cui i nostri soldati diedero esempi di valore militare e dedizione alla Patria in circostanze estremamente difficili.

Roma 20 dicembre 2016.



Copertina del volume edito nel 1995, oggi praticamente esaurito
E' prevista la ristampa nella
 Collana Storia in Laboratorio - I Libri del Nastro Azzurro,
uno dei segmenti del progetto "Albania"

Dizionario minimo della Grande Guerra. 1918 Looghi, Battaglie Reparti ed Unità

 Lemmi 5
Parte Prima Italia
Capitolo 1 -  Parte generale
Capitolo 2 – Personaggi e protagonisti
Capitolo 3 – Luoghi,Battaglie,, Reparti ed Unità.
Capitolo 4 – Unità, Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militare


Battaglia del Solstizio, 15-24 giugno 1918, battaglia difensiva. Gli Austriaci alle ore 3 del 15 giugno 1918 lanciarono una violentissima azione contro le posizioni sul Piave e sul Grappa, per arrivare alla vittoria e concludere l'azione iniziata l'anno prima a Capretto.. L?efficace difesa italiana, annullò ogni iniziale vantaggio, il 23 giugno gli Austriaci furono costretti a ripassare il Piave e a rinunciare ad ogni ulteriore azione offensiva.(Italia Virtus432)
Battaglia del Piave, vds. Battaglia del Solstizio,
Bligny, , operazioni a, Il II Corpo Italiano distaccato in Francia vi condusse dal 15 al 23 luglio 1918  una serie di attacchi che costarono 5000 cadutied oltre 6000 feriti ((Italia Virtus432)
Malakastra, battaglia della, svoltesi dal 6 al 9 luglio 1916al duplice scopo di allargare il campo trincerato di Valona e di cooperare all'offensiva dell'Esercito d'Oriente in Macedonia,  Le perdite furono di 150 morti e 600 ferti, mentre gli Austriaci lamentarono 1000 Caduti  ed oltre 2000 prigionieri. (Italia Virtus432)
Corpo di Spedizione in Siria ed in Palestina, contingente di truppe italiane che dal narzo 1917 all'agosto 1919 operarono come componente della Colonna Interalleata che partecipò alle operazioni  che portarono alla occupazione di Gaza e di Gerusalemmte
Distaccamento Irredenti Italiani, composto da soldati austriaci prigionieri dei Russi proveniente da terre irredente, fu costituito a Kranoyarsk e raggiunse il numero di 3000 soldati. Partecipò alle operazioni svolte dal 1918 al 1919, con i Russi Bianchi,  sulla Transiberiana e giungeva fino ai confini della Mongolia. Fu posto al comando del ten. col. Fassini Camossi. Rimpatriò nel 1920(Italia Virtus432)

lunedì 19 dicembre 2016

Dizionario minimo della Grande Guerra 1917 Luoghi Battaglie Reparti ed Unità

Lemmi  3

Parte Prima Italia
Capitolo 1 -  Parte generale
Capitolo 2 – Personaggi e protagonisti.
Capitolo 3 – Luoghi,Battaglie,, Reparti ed Unità.
Capitolo 4 – Unità, Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militare.


Palestina. (Carabinieri in). Nel quadro delle operazioni militari condotte contro la Turchia dalle Potenze dell’Intesa (v.) nel 1917 fu inviato in Palestina un contingente italiano che operò su quel fronte in seno al Corpo di Spedizione Inglese. Il 6 maggio 1917 la Compagnia Carabinieri parti dal porto di Napoli ed il 13 giugno giunse a Porto Said e subito dopo, attraversato il Canale di Suez arrivò a Rafa, in Palestina e subito fu impegnata sulla linea del fronte. (Abecedario) Da Assegnare come lemma in quanto occorre verificare se il contingente era anche dell’esercito(Abecedario/226)
10a Battaglia dell'Isonzo, 12 maggio -6 giugno 1917
11a Battaglia dell'Isonzo, 18 agosto – 5 settembre 1917
12a Battaglia dell'Isonzo, vds. Caporetto
Caporetto, detta anche 12a Battaglia dell'Isonzo, 24 ottobre – 10 novembre 1917.
Battaglia d'Arresto al Piave e sul Grappa,  10 novembre  4 dicembre 1917


domenica 18 dicembre 2016

Dizionario minimo della Grande Guerra 1916 Luoghi, Battaglie, Reparti ed Unità

Parte Prima Italia
Capitolo 1 -  Parte generale 
Capitolo 2 – Personaggi e protagonisti
Capitolo 3 – Luoghi,Battaglie,, Reparti ed Unità.
Capitolo 4 – Unità, Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi   e Terminologia Militare.

5a Battaglia dell'Isonzo , 11-16 marzo 1916. Fu sferrata unicamente a concorrere all'alleggerimento della pressione che in quelle settimane il semico esercitava sul fronte occidentale nella offensiva contro il campo trincerato di Verdun (v.)
Controffensiva Italiana nel Trentino, giugno-luglio 1916, operazioni susseguenti al contenimento della  “Strafe Expedition” (v.) e che ristabilirono le linee sugli Altipiani, impedendo agli Austriaci lo sbocco in pianura.

Dizionario minimo della Grande Guerra 1915. Luoghi Battaglie, Reparti ed Unità

Parte Prima Italia
Capitolo 1 -  Parte generale 
Capitolo 2 – Personaggi e protagonisti
Capitolo 3 – Luoghi,Battaglie,, Reparti ed Unità.
Capitolo 4 – Unità, Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi   e Terminologia Militare.

Sbalzo Offensivo, le operazioni che il Regio Esercito condusse all'indomani della dichiarazione di guerra che si conclusero nella prima metà del giugno 1915. Per lo più furono occupate posizioni e luoghi che il nemico aveva volutamente tralasciato di difendere per arroccarsi su posizioni arretrate più forti
Amalfi, incrociatore corazzato italiano silurato il 7 luglio 1915 in Adriatico (Imperiali/178)
Garibaldi, incrociatore corazzato italiano, varato nel 1899 nei canieri Ansaldo di Genova. Venne affondato il 15 luglio 1915 dal sommergibile austriaco U.4 mentre era impegnato nel bombardamento della ferrovia Ragusa-Cattaro. ( Imperiali/182)
Ancona, piroscafo.    Aveva a bordo cittadini americani.
1a Battaglia dell'Isonzo, 23 giugno-7 luglio 1915, offensiva lanciata dalla 1a e dalla 2a Armata che costò 15.000 Caduti e che non fu coronata da successo.
2a Battaglia dell'Isonzo, (18 luglio 3 agosto 1915), con obiettivo principale Monte San Michele, si sviluppò sul Monte Sei Busi e si combattè strenuamente sul Monte Nero, sul Sabotino, sul Podgora. Furono coinvolti 230 battaglioni italiani. Le perdite italiane
 furono 42.000 Caduti, mentre gli Austriaci lamentarono 47.000 morti.
3a Battaglia dell'Isonzo ,21 ottobre -4 novembre 1915, si sviluppò su tutta la fronte dal Mare al Monte Nero. L'Italia ebbe 67.000 morti
4a battaglia dell'Isonzo, 10 novembre 2 dicembre 1915
Salvataggio dell'Esercito serbo., operazioni condotte dalla Regia Marina  nel dicembre 1915 e gennaio 1916 volte alla evacuazione dai porti dell'Albania a Corfù dell'Esercito Serbo in ritirata.
Durazzo, occupazione di, effettuata dalla truppe italiane il 29 dicembre 1915, al fine di andare incontro all'Esercito serbo in ritirata e provvedere al suo salvataggio (v.)


venerdì 16 dicembre 2016

Dizionario minimo della Grande Guerra 1914. Luoghi, Battaglie, reparti, Unità.


Parte Prima Italia
Capitolo 1 -  Parte generale 
Capitolo 2 – Personaggi e protagonisti.
Capitolo 3 – Luoghi,Battaglie, Reparti ed Unità
Capitolo 4 – Unità, Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militare.


Prima Guerra Balcanica,  tra Grecia, Montenegro, Serbia, Bulgaria contro l’Impero ottomano. Che con il trattato di Londra del 1913 divennero indipendenti. E’ considerata una delle cause (v) della Prima Guerra Mondiale
Seconda Guerra Balcanica, tra Grecia, Serbia, Impero Ottomano e Romania contro la Bulgaria per il controllo della Tracia. La Bulgaria fu sconfitta e vide il proprio territorio ridursi.  E’ considerata una delle cause (v) dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. (Pallitta 10)
Volontari Italiani nella guerra europea, scoppiata la guerra, molti italiani di tradizione risorgimentale si arruolarono volontari negli Eserciti che combattevano contro la Germania e l'Austria: alcuni si arruolarono nell'Esercito Serbo, altri nella Legione Straniera Francese o nella Legione garibaldina (v.) L'intento era quello di portare aiuto alle nazioni amiche ma sopratutto per stimolare l'intervento italiano a fianco dell'Intesa.
Volontari Italiani in Serbia, interventisti, partirono per la Serbia ove si arruolarono volontari con l'intento  di favorire l'irredentismo giuliano-dalmata. Giunti in Serbia via Grecia furono inquadrati in una banda di “comitagi” che fu posta al comando del cap. garibaldino Mario Corvisieri., che si battè eroicamente a Babina Glava presso Visegrad (Bosnia).
Volontari Italiani in Francia,  vds Legione Garibaldina
Legione Garibaldina
Lemma5  da completare
Saseno, occupazione di, (dicembre 1914) Un reparto della Regia Marina nel dicembre 1914 occupò l'isolotto di Saseno, all'imbocco della baia di Valona, per il controllo di quel porto.
Valona, nel dicembre 1915 un Corpo di truppe, composto dal 10° Reggimento bersaglieri  e da una batteria da montagna, sbarcò in città e prese il controllo del porto. Iniziarono quindi i lavori per il campo trincerato e per il potenziamento del porto stesso, che all'indomani della entrata in guerra dell'Italia, fece di Valona la base principale della nostra presenza oltreadriatico interra albanese.


giovedì 15 dicembre 2016

Dizionario minimo della Grande Guerra 1918 Personaggi e Protagonisti

Lemmi 3 
Parte Prima. L’Italia nel 1918
Capitolo 1 -  Parte generale
Capitolo 2 – Personaggi e protagonisti
Capitolo 3 –  Luoghi e Battaglie
Capitolo 4 – Unità, Uniformi, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militare

Umberto Amedeo di Savoia-Aosta, conte di Salemi, (1889-1918), fu uno dei esponeti di Casa Reale che morì in guerra. Arruolatesi volontari in cavalleria nel 1915, era la comando della 243a batteria bombarde, sul Grappa quando fu colpito da fuoco nemico. Morrì a Crespano  Veneto il 18 ottobre 1918
Albricci Alberigo, (….......................) generale italiano comandante il II Corpo d'Armata inviato nel 1918 in Francia e che si distinse nelle operazioni attorno a Bligny (v.)
Sifola, tenente colonnello, comandante il distaccamento Savoia in Murmania (Italia Virtus432

mercoledì 14 dicembre 2016

Dizionario minimo della Grande Guerra 1917 Personaggi e Protagonisti

Lemmi 1
Parte Prima. L’Italia nel 1917
Capitolo 1 -  Parte generale
Capitolo 2 – Personaggi e protagonisti
Capitolo 3 –  Luoghi e Battaglie
Capitolo 4 – Unità, Uniformi, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militare

Marconi, Guglielmo, (1874-1937), Durante la grande guerra fece parte della missione capeggiata dal Principe di Udine (v). Nel giugno 1919 venne incluso nella seconda delegazione alla Conferenza di pace di Parigi, si dimise, deluso dalle trattative condotte da Orlando (v) (Imperiali/

martedì 13 dicembre 2016

Dizionario minimo della Grande Guerra 1916 Personaggi e Protagonisti 10 lemmi

Lemma 1
Parte Prima. L’Italia nel 1916
Capitolo 1 -  Parte generale
Capitolo 2 – Personaggi e protagonisti
Capitolo 3 –  Luoghi e Battaglie
Capitolo 4 – Unità, Uniformi, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militare

Boselli Paolo, (1838-1932), politico italiano, deputato dalla XI alla XX legislatura, presidente del Consiglio dal giugno 1916 all’ottobre 1917, nominato senatore il 10 aprile 1921 per la 3° e la 5 categoria

lunedì 12 dicembre 2016

Dizionario minimo della Grande Guerra 1915 Personaggi e Protagonisti 10 lemmi

Lemm1 4
Parte Prima Italia
Capitolo 1 -  Parte generale 
Capitolo 2 – Personaggi e protagonisti.
Capitolo 3 – Luoghi,Battaglie, Reparti ed Unità
Capitolo 4 – Unità, Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militare.

Squitti di Palmieri e Guarna Nicola, (1853-1933), diplomatico, ministro d’Italia in Serbia dal novembre 1912 al gennaio 1916.(Imperiali/193)
Cadorna Luigi, (1850-1928), tenente generale italiano, Capo di Stato Maggiore, nominato senatore il 16 ottobre 1913 per la 14 Categoria. Assunse la carica di comandante supremo nel luglio del 1914 e la mantenne fino al novembre 1917, quando fu delegato a rappresentare l’Italia al Consiglio Supremo Interalleato (v) a Wersailles. (Imperiali/173)
Greppi Edmondo, conte, maggiore, addetto militare all’ambasciata d’Italia a Londra nel 1915. (Imperiali/199)
Filippo Corridoni, (----1915), nato a Pa.....oggi Corridonia, sindacalista rivoluzionario, interventista, cadde il 23 ottobre 1915 alla Trincea delle frasche durante la 3z battaglia dell'isonzo. Medaglia d'Argento poi tramuta in Medaglia d'Oro nel 1915.

domenica 11 dicembre 2016

Dizionario minimo della Grande Guerra 1914 ll Personaggi e Protagonisti 10 lemmi

Lemmi 8
Parte Prima Italia
Capitolo 1 -  Parte generale 
Capitolo 2 – Personaggi e protagonisti.
Capitolo 3 – Luoghi,Battaglie, Reparti ed Unità
Capitolo 4 – Unità, Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi e Terminologia Militar

Borghese, Livio, (1874 -1939), diplomatico, consigliere d’ambasciata a Londra dal novembre 1912 all’ottobre 1918 (Imperiali/125) (10 17/8)
Cagni, Umberto (1863-1932), ammiraglio, comandante delle forze dell’Alto Adriaco dal 1914, poi del Mediterraneo fino al 1919, nominato senatore il 24 febbraio 1919 per la 14a categoria (Imperiali/178) (18 19/8)
Carlotti, Andrea, marchese di Riparbella (1864-1920) diplomatico  ambasciatore d’Italia a San Pietroburgo dal dicembre 1912 e a Madrid dal novembre 1917. (Imperiali/140 e 145) (25 17/8)
Cippico Antonio (1877 -1935), irredentista, visse a Londra dal 1906 insegnando letteratura italiana all’University College fino al 1928. Svolse attività di pubblicista in favore della Dalmazia italiana. Nel 1919 iniziò a collaborare al Popolo d’Italia (v.) ed appoggiò l’impresa di Fiume. Fu nominato senatore il 19 aprile 1923 per la 20a Categoria. (Imperiali/127) (11 17/8)
De Bosdari, Alessandro, (1867-1929), diplomatico, ministro plenipotenziario italiano ad Atene dal febbraio 1913 al maggio 1918. (Imperiali/171). (16 19/8)
Sallier de la Tour Giuseppe Amedeo, principe di Castelcicala e duca di cavello ( (1860-1937), diplomatico italiano, ministro plenipotenziario nei Paesi Bassi ( Imperiali/183) (17 19/8)
Saputo Giuseppe (1890-1945), inviato del Ministro degli Esteri italiano a Londra dal luglio 1914 al maggio 1915. Non era in ottimi rapporti con l’ambasciatore d’Italia, Imperiali (Imperiali/154)(9 18/8)
Tittoni, Tommaso, (1855-1931) diplomatico e politico, deputato alla XVI legislatura fu nominato senatore il 25 novembre 1902 per la 3a categoria. Ambasciatore d’Italia a Parigi dall’aprile 1910 al novembre 1916, successe a Sydney Sonnino come ministro degli Esteeri nel giugno 1919 e divenne capo della seconda delegazione italiana alla conferenza di Pace. Presidente del Senato dal dicembre 1919 al gennaio 1919. ( Imperiali/137) (19 17/8)e.


lunedì 5 dicembre 2016

Dizionario Minimo della Grande Guerra. 1914 I

Note integrative per il volume n. 1. 1914 L'Anno fatale.

Indice
Premessa ........................................................................................................ x
Introduzione.................................................................................................. x

Parte Prima Italia
Capitolo 1 -  Parte generale ......................................................................  x
Capitolo 2 – Personaggi e protagonisti.................................................. x
Capitolo 3 – Luoghi,Battaglie,, Reparti ed Unità................................. x
Capitolo 4 – Unità, Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi
                       e Terminologia Militare........................................................ x

Parte Seconda Europa
Capitolo 1 – Il Nemico................................................................................. x
1.2. Personaggi e Protagonisti................................................................... x
1.3. Luoghi Battaglie, Reparti ed Unità.................................................. x
1.4  Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi
      e Terminologia Militare......................................................................... x


Capitolo 2 – Gli Alleati................................................................................ x
1.1.Parte Generale ........................................................................................ x
2.2. Personaggi e Protagonisti................................................................... x
2.3. Luoghi, Battaglie,. Reparti ed Unità................................................ x
2.4. Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi
      e Terminologia Militare......................................................................... x

Capitolo 3  I Neutrali .................................................................................. x


3.1.Parte Generale ........................................................................................ x
3.2. Personaggi e Protagonisti................................................................... x
3.2. Luoghi,Battaglie,Reparti ed Unità..............................x
3.4 .Uniforme, Equipaggiamenti, Gradi
       e Terminologia Militare........................................................................ x

Postfazione. ................................................................................................... x

Documenti...................................................................................................... x

Annessi............................................................................................................ x

Indice dei Nomi............................................................................................. x

Bibliografia..................................................................................................... x

Capitolo 1
Parte Generale

“Belle Epoque”, effervescente immagine letterario-giornalistica dovuta ai continui progressi tecnico-scientifici con cui si suole definire l’inizio del novecento in Europa, non corrispondente alla realtà effettiva nel continente europeo.  Vds. Blocchi Contrapposti; Triplice Intesa; Triplice Alleanza. (Pallitta 10)
Antefatti della Prima Guerra Mondiale, possono essere considerati l’annessione della Bosnia Erzegovina da parte dell’Austria (1908), il fallimento delle trattative per la composizione della rivalità navale anglo-tedesca, la crisi marocchina (1915-1911), la conquista della Libia da parte dell’Italia (1911-1912), le due guerre balcaniche (1912-1913).
Grande Guerra, vds. Prima Guerra Mondiale
Guerra Europea (vds. Prima Guerra Mondiale) (2 1/8)
Nemico. Dell’Italia. Nel 1914 L’Italia non aveva Stati nemici avendo dichiarato la propria neutralità il 2 agosto 1914. In questo dizionario viene esteso al 1914 l’architettura delle Alleanze (v.) e delle Coalizioni (v) nemiche che poi si delineeranno,per l'Italia, l’anno successivo, il 1915. (3 1/8)  
Popolo d’Italia (il), giornale fondato da Benito Mussolini dopo la sua espulsione dal partito socialista con l’aiuto di capitali stranieri, soprattutto francesi, ed italiani, per sostenere la causa interventista. (Palitta 39)
Prima Guerra Mondiale, la decisione della Germania di alterare gli equilibri europei (v.) per allargare la propria sfera di influenza politica ed economica, appoggiata dall’Austria, determino lo stato di guerra con l’Intesa (v). Inizialmente guerra di movimento (v.), poi di trincea o di logoramento (v.)  vide contrapposte la Triplice Intesa (v.) e  gli Imperi Centrali (v.); durò dal 1914 al 1918 coinvolgendo  tutte le Potenze del tempo.
Blocchi contrapposti, In Europa, durante la Prima Guerra Mondiale da una parte la Triplice Intesa (v.) dall’altra La Triplice Alleanza (v.) su sui si reggevano gli equilibri europei. (v.)
Equilibri Europei,  accordi reciproci fra le Potenze europee per gestire le zone di influenza politiche ed economico-commerciali. Quando venne meno questo riconoscimento si arrivò alla guerra. Vds. Blocchi contrapposti e Prima Guerra mondiale.
Attentato di Sarajevo, contro l'Erede al Trono d'Austria Francesco Ferdinando; vi presero parte sei attentatori, di cui due soli entrarono in azione Gravili Princip (v) e  Nedeliko Cabrimovic (v.)

Guerra su Due Fronti, condizione strategica  della Germania, che doveva combattere sia ad occidente contro la Francia che ad Oriente contro la Russia, e che il piano Schlieffen (v) aveva previsto di evitare.

10 LEMMI NON CORRETTI E NON REVISIONATI. IPOTESI DI LAVORO.

domenica 4 dicembre 2016

1866 III Guerra di indipendenza.Proclami dei Comandanti austriaci sul campo

Proclama dell'Arciduca Alberto per l'Esercito del Sud, schierato contro l'Italia

<< Soldati!
<< Il momento aspettato da lungo tempo è giunto finalmente, la guerra comincia.
<< Di nuovo il vicino allunga il braccio, per dar di piglio alla bella gemma della corona del nostro monarca affidata alla vostra guardia.
<< L'onore dell'esercito, l'onore d'ognun di noi in particolare è impegnato a conservarla. Non saprei darvi una prova più splendida della mia fiducia che dicendovi francamente aver il nemico operato immensi armamenti, e che ci è di molto superiore per numero.
<< Il compito che c'incombe è certamente difficile, ma è degno di voi!
<< Con l'aiuto di Dio lo compiremo questa volta gloriosamente con instancabile perseveranza e con quella tenacia ch'è retaggio dell'austriaco e che non dubitò mai di se stessa; da parte nostra trovasi il diritto, e questo deve finire sempre per trionfare!
<< Checché possa accadere, nulla scrollerà il vostro coraggio ardente, nulla scuoterà la vostra ferma fiducia nella vittoria finale.
<< Accecato da facili successi ottenuti altrove, alleandosi col tradimento, con la fellonia e la corruzione, il nostro avversario non conosce più limiti alla sua arroganza, alla sua rapacità; sogna di impennare le sue bandiere sul Brennero e sulle alture di Kartz. Ma, questa volta, trattasi d'una lotta aperta con una potenza che sente esser questione oggi della sua esistenza, ed è risoluta a vincere o a cader gloriosamente, se bisogna.
<< Possiate di nuovo ricordare al nemico quante volte fuggì dinanzi a voi.
<< Avanti, soldati! Gli sguardi pieni d'aspettazione dell'imperatore e della patria, gli sguardi pieni d'ardentissima simpatia delle vostre madri, delle vostre donne e de' vostri fratelli son diretti su di voi. Avanti dunque alla battaglia! In nome di Dio, col grido rimbombante: viva l'imperatore.

<< Quartier generale di Verona, 21 giugno 1866,
<< ARCIDUCA ALBERTO, FELDMARESCIALLO.>>
     Comandante dell'Esercito austriaco del Sud 

Il generale Benedek, al momento di venire alle armi, parlò così alle truppe poste sotto il suo comando:
<<Soldati!
<< Noi siamo alla vigilia di grandi e sanguinosi avvenimenti. Forti di numero e di coraggio, come nel 1859, voi siete schierati intorno alla nostra bandiera.
<< Soldati!
<< Trattasi di riparare al cospetto del mondo la sconfitta di allora: trattasi d'infliggere un castigo efficace a un nemico arrogante e sleale. Ho fiducia che vi mostrerete all'altezza del vostro compito. Abbiate fiducia anche voi in me, e siate certi che io farò tutto il possibile per terminare la campagna prontamente e gloriosamente.
<< Noi ci troviamo di fronte ad un esercito che si compone di due parti: la linea e la landwehr: La prima consta di giovani che non sono abituati né alla fatica né alle privazioni, e che non fecero mai nessuna seria campagna. La seconda parte è costituita di elementi incerti e malcontenti, che preferirebbe abbattere il loro proprio governo piuttosto che guerreggiare contro noi.
<< Il nemico, avendo attraversato i lunghi anni di pace, non ha neppure un generale che abbia avuto occasione di sviluppare i suoi talenti sui campi di battaglia.
<< Veterani del Mincio e di Palestro! Io penso che voi, condotti da capi provati, vi farete un punto d'onore di non lasciar riportare il menomo vantaggio a simile avversario.
<< Il giorno della battaglia la fanteria metterà i suoi berretti, e deporrà tutti i suoi bagagli, per piombare colla massima rapidità sopra un nemico sovraccarico di arnesi; ogni soldato avrà con sé la sua borraccia piena di vino misto con acqua, una razione di carne e di pane. Gli ufficiali, prima della battaglia, si sbarazzeranno delle loro sciarpe e di tutte le insegne del loro grado.
<< Ogni uomo, senza distinzione di nome di grado, otterrà un avanzamento immediato se si distingue sul campo di battaglia.
<< Tutte le bande musicali dei reggimenti si collocheranno dietro le file per suonare le antiche nostre marce eroiche.
<< Il nemico vanta da lungo tempo la rapidità e la sicurezza del suo tiro; ma io penso, miei bravi amici, che ciò non gli gioverà punto. Probabilmente non gli lasceremo il tempo di tirare su noi. L'attaccheremo colla baionetta e col calcio del fucile.
<< Appena il nemico, con l'aiuto di Dio, sarà battuto e costretto a ritirarsi, l'inseguiremo da vicino. Poi vi riposerete nelle sue province, dove potrete procacciarvi numerose distrazioni che un esercito vittorioso ed eroico avrà ben meritate.

<<Quartier generale d'Olmutz.

<< Luigi di BENEDEK, feldmaresciallo comandante l'esercito austriaco del Nord

( A cura di Roberta Bottoni  e Chiara Carandente)

sabato 3 dicembre 2016

Il Terzo Reich e la scienza

di Alessia Biasiolo*

I medici generici aderirono ampiamente al partito nazista, accanto al 60% dei biologi e all’80% dei professori di antropologia, molti dei quali erano medici. Nella Germania nazista i progressi tecnologico-scientifici furono molti, assieme al perfezionamento di molti studi e ricerche. E molti furono i tedeschi emigrati, soprattutto negli Stati Uniti nel primo dopoguerra, che chiesero di rientrare nella patria d’origine dopo l’avvento al governo di Hitler, essendo diventati scienziati e lavorando in America in campi correlati alla scienza. Durante il periodo nazista, in Germania ci fu la fissione nucleare scoperta da Otto Hahn e Lisa Meitner nel 1938; la ricerca sugli ormoni e le vitamine; un’ampia ricerca farmacologica; innovazioni per la benzina, la gomma, l’automobile, il gas nervino sarin, il tabun usato per la guerra chimica, il metadone sintetizzato nel 1941. Venne progettato il primo missile balistico intercontinentale e negli anni ’40 furono i tedeschi a progettare il primo sedile a espulsione. La prima registrazione al mondo su nastro magnetico fu di un discorso di Hitler. Accanto alla complicità dei medici nelle campagne di sterilizzazione, o di eutanasia in epoca nazista, molto si fece anche per la ricerca, soprattutto contro il cancro, uno dei principali interessi di Hitler in campo medico. La storiografia si è concentrata maggiormente sul razzismo della Germania dell’epoca, spesso omettendo i successi ottenuti con studi seri e deontologicamente irreprensibili sui coloranti alimentari, il tabacco o la polvere. Spesso l’omissione più radicale è avvenuta proprio in Germania, dove i ricercatori contemporanei non vogliono ammettere di non essere i primi nel campo della ricerca su quello che era stato chiamato il male del secolo ventesimo, a causa della naturale avversione nei confronti di tutto ciò che è accaduto in Germania tra gli anni Trenta e Quaranta di quel secolo.
Eppure, gli attivisti nazisti hanno messo a punto il programma di prevenzione più aggressivo ed efficace contro il cancro, essendo la ricerca tedesca sulla malattia la più avanzata a quel tempo. Ad esempio, gli scienziati tedeschi furono i primi a scoprire i tumori della pelle causati dai distillati di catrame minerale e dimostrarono, già nel 1870, che l’estrazione dell’uranio poteva causare i tumori al polmone, tanto che fu la Germania il primo Paese al mondo a riconoscere il tumore polmonare come malattia professionale indennizzabile per i minatori che estraevano l’uranio. Identificarono per primi i rischi di tumore alla vescica collegati al colorante all’anilina (dato che la Germania era il maggior produttore mondiale di coloranti sintetici) già nel 1895, o i rischi di tumore alla pelle collegati all’esposizione solare già nel 1894. Sempre i medici tedeschi furono i primi a diagnosticare una forma tumorale indotta dai raggi X nel 1902, mentre nel 1906 dimostrarono che i raggi X possono provocare la leucemia. Furono sempre scienziati tedeschi a utilizzare per primi coloranti istologici come agenti chemioterapici nel 1922, così come genetisti tedeschi dimostrarono che il cancro al colon può essere ereditario come carattere dominante. La Germania fu sede del primo congresso internazionale della ricerca sul cancro nel 1906, ed essendo la patria dei raggi X, del colposcopio e dell’endoscopio rettale, fu anche pioniera nella diagnosi ottica del cancro. Sempre i tedeschi furono i primi a ipotizzare, già nel 1928, che il fumo passivo di tabacco potesse causare il tumore polmonare. Con il Terzo Reich, fu ampliato il Comitato per la lotta contro il cancro, nato nel 1931; istituiti archivi per registrare l’incidenza e la mortalità causati dalla malattia; implementate le misure di prevenzione; varate leggi contro l’adulterazione alimentare e medicinale, vietato di fumare e ridotto l’uso di cosmetici cancerogeni. Il motivo di tanto interesse è dato dall’indice di mortalità causata dal cancro tra le più alte al mondo, dato l’alto grado di industrializzazione della Germania. I partiti socialisti avevano da tempo chiesto più sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, ottenendo il sistema previdenziale più elaborato del mondo e varato già nel 1883, anche in risposta alle insistenze dei sindacati. Così, la Medicina tedesca era diventata potente e politicizzata, con forti movimenti di ritorno alla natura che cavalcavano il cancro come esempio di ciò che poteva portare il tendere solo al profitto. Inoltre, anche le assicurazioni trovavano più vantaggioso interessarsi alla prevenzione che non pagare per le terapie, così la lotta contro il cancro divenne sempre più precisa e accanita. E il nazismo non si lasciò sfuggire l’interesse politico di mantenere la stessa determinazione. Hitler stesso era vegetariano, non fumava e non beveva alcolici e non permetteva a nessuno di farlo in sua presenza, se non di tanto in tanto alle donne. La propaganda nazista insistette molto su questo punto, celebrando il salutismo del Führer contro l’accanimento di fumatori di Stalin, Roosevelt e Churchill, ad esempio; del resto anche Benito Mussolini e Francisco Franco non fumavano. Il salutismo del regime fece sì che gli Avventisti del Settimo Giorno appoggiassero il nazismo sin dal 1933, perché finalmente la nazione era affidata ad un uomo che aveva ricevuto il suo incarico direttamente dalle mani di Dio e che, appunto essendo vegetariano e senza vezzi di fumo e alcol, era senz’altro più vicino di chiunque altro alla concezione di salute degli Avventisti stessi. Gli omeopati si schierarono con il nazismo sempre per identità di vedute su alcuni elementi chimici dannosi. Ecco allora che la lotta contro il cancro doveva essere forte, determinata come tutto era tale per i nazisti del Terzo Reich. La prevenzione divenne determinante perché nell’epoca dell’obbedienza e del salutismo esasperati, arrivare dal medico con un cancro in stadio avanzato era indice di poca idoneità all’epoca in cui si viveva. Soprattutto le donne venivano guardate con disprezzo se avevano un cancro all’utero o alla mammella, proprio per la forte convinzione che la diagnosi precoce poteva curarle e salvarle. Dopo la scoperta del colposcopio, che veniva utilizzato per diagnosi al collo dell’utero e della cervice, il suo inventore Hinselmann sostenne che i medici che non lo adoperavano si rendevano responsabili della morte di 400mila donne all’anno in tutto il mondo. La campagna di prevenzione per le donne era stata organizzata capillarmente, utilizzando soprattutto giornali e radio, volantini e addirittura film. Iniziarono le lezioni di autoesame del seno (che negli Stati Uniti, ad esempio, iniziarono soltanto negli anni Sessanta) e si incentivarono visite anche semestrali per la diagnosi precoce del cancro. La campagna rallentò soltanto durante la guerra, nel 1942, ma non venne mai meno del tutto. Sembra che molti medici, però, contestassero ad esempio la validità di alcuni strumenti come il colposcopio, affermando che poteva bastare uno speculo e l’occhio del ginecologo per diagnosticare il cancro al collo dell’utero. Forse fu per rispondere alle critiche sulla sua invenzione, che Hinselmann mise a punto ad Auschwitz con Wirths, il medico comandante del campo, un progetto che veniva realizzato utilizzando il colposcopio per raccogliere campioni di tessuti cervicali dalle prigioniere del campo, per poi inviarli ad Amburgo per essere esaminati. Non è ben chiaro quali fossero i reali intenti del progetto, anche se forse dovevano appunto testimoniare sulla bontà dell’uso del colposcopio. A molte prigioniere, non essendo ben chiara ai medici la tecnica di utilizzo dello strumento, venne asportata tutta la cervice, causando emorragie e infezioni che le portavano alla morte. Alla fine della guerra, un testimone definì gli esperimenti di Hinselmann crudeli come molti altri riferiti nel campo di Auschwitz.
I provvedimenti legislativi nazisti, tuttavia, inficiarono la ricerca sul cancro, impedendo ad esempio, come a seguito della legge del 7 febbraio 1933, a molti ebrei, o comunisti, di continuare a lavorare. Al più celebre istituto di ricerca, presso l’ospedale Charité di Berlino, dodici ricercatori su tredici persero il lavoro e non poterono lavorare nemmeno per continuare ricerche così basilari per la salute pubblica. Vennero a mancare ricerche sull’immunologia o l’istologia che non sarebbero più state allo stello livello di prima delle leggi naziste, essendosi specializzati in alcuni ambiti soltanto scienziati ebrei.
I ricercatori che persero il lavoro a seguito delle leggi naziste furono circa un centinaio, ebrei secondo la definizione nazista dell’ascendenza. Rimase al suo posto, tra i pochi, Otto Warburg, biochimico e premio Nobel, che continuò a dirigere l’Istituto di fisiologia cellulare malgrado i vari tentativi di rimuoverlo, sembra perché Hitler credeva che fosse prossimo a scoprire una cura per il cancro. È vero, tuttavia, che l’Istituto contava su potenti appoggi, oltre ad essere una fondazione privata sulla quale le leggi potevano poco, oltre che godendo dei fondi della Rockefeller Foundation. In ogni caso, la ricerca sul cancro venne nazionalizzata in Germania, perché la “rivoluzione nazionalsocialista aveva creato opportunità del tutto nuove” anche in quel settore. Ciò non toglie che, anche secondo il direttore del registro dei casi di cancro di Norimberga, uno dei centri di schedatura obbligatoria dei casi della malattia istituiti, lamentasse come le leggi antisemite avessero ostacolato la raccolta dei dati relativi al cancro. I medici ebrei potevano operare soltanto su ebrei e in Germania uno su otto aveva ascendenza ebrea; pertanto aggiornare i registri dopo il 1938 sarebbe stato molto difficile, dati anche i trasferimenti di pazienti, oltre che di medici e ricercatori, in quanto appartenenti alla razza ebraica. Gli stessi registri medici, inoltre, vennero utilizzati come utile e rapido sistema per identificare la popolazione ebraica da deportare, quindi gli studi scientifici ebbero un forte rallentamento. Allo stesso tempo, le malattie classificate come ereditarie avevano portato a risultati pratici terribili. Nel 1933 venne varata, come abbiamo scritto, la legge sulla sterilizzazione in caso di molti difetti genetici e anche in caso di cancro familiare. Nel 1936 si ritenne che bambini affetti da un cancro agli occhi dovessero essere sterilizzati, tutto al fine di impedire la procreazione di razze umane cancerose. Tra gli aspetti pratici di queste teorie, vi erano le credenze che il fumo di tabacco fosse più comune nei tipi sclerotici, e naturalmente ci si riferiva anche a Winston Churchill, mentre i consumatori di tabacco da fiuto, snelli e astenici, erano tipicamente gli agricoltori bavaresi. Era diffusa la credenza che gli ebrei fossero più predisposti al cancro e non solo, che lo diffondessero in vari modi. Infatti, gli ebrei vennero accusati, nel 1941, di avere introdotto il consumo di tabacco in Germania e che dominassero i centri d’importazione di tabacco di Amsterdam, così come commerciassero con elementi pericolosi al fine di indurre malattie. Gli ebrei non solo erano immuni dal cancro, ma lavoravano per alterare i cibi tedeschi e portare malattie al “popolo eletto”.
L’alimentazione per i nazisti era fondamentale. Per avere persone sane e vigorose bisognava avere e consumare cibi sani ed energetici. I nutrizionisti tedeschi del tempo cominciarono a demonizzare la carne, i dolci e i grassi, in favore di alimenti più sani come i cereali, la frutta fresca e la verdura. Si pubblicizzava l’alimentazione sbagliata come originaria del cancro, anche alla luce dell’estrema incidenza del cancro allo stomaco degli anni Venti e Trenta non solo in Germania, ma in altre parti d’Europa e negli Stati Uniti, per motivi non ben chiari. Di certo i cibi molto salati, spesso fermentati o avariati, le frequenti contaminazioni di muffe della carne che veniva consumata, ma anche delle verdure e dei cereali dell’epoca, doveva avere contribuito alla diffusione della malattia. Tuttavia i nazisti demonizzavano alcuni alimenti anche per ragioni simboliche. Ad esempio, la panna montata veniva associata alla golosità, il pane integrale lo si associava alla cultura contadina; il colore del burro falsamente biondo veniva associato dai nazisti a chi si decolorava i capelli per assomigliare meglio al cliché di ariano di moda al tempo, e così via. Lo slogan era che l’alimentazione non fosse una faccenda privata: il corpo apparteneva allo Stato e si doveva operare per averlo al massimo grado di efficienza; quindi lo Stato si preoccupava di avere cittadini vigorosi per motivi politici, più che per il loro bene.
Chiedersi quale fosse l’alimentazione migliore era un dovere di ogni bravo nazista, ma il dibattito sull’alimentazione naturale era acceso. Agli inizi dell’Ottocento i tedeschi consumavano 14 chili di carne e 250 chili di cerali all’anno, per passare a 56 chili di carne e 86 di cereali nel 1830. Negli anni Trenta del Novecento, il consumo tedesco di zucchero era passato da 4 a 24 chili pro capite all’anno, con aumento delle carie dentali, di malattie gastriche, nervose, digestive, cardiache e vascolari. Nel 1937, molte reclute erano state scartate per motivi odontoiatrici e questo veniva ritenuto assolutamente riprovevole. Bisognava ridurre i consumi assolutamente, non solo e forse non tanto per la salute, ma anche (e forse soprattutto) per motivi di risparmio economico. Il cancro veniva utilizzato come spauracchio per indurre ad un’alimentazione migliore, visto che non era ancora isolato il “germe” che lo causava.


Comm. Alessia Biasiolo, vice presidente della Federazione del nastro Azzurro di Brescia, collaboratrice di "Quaderni".

venerdì 2 dicembre 2016

La Carrettera de la Muerte

di Federico Mammarella*

La guerra civile spagnola fu uno degli episodi più drammatici della storia di Spagna, la guerra colpì un paese già duramente provato da una forte crisi economica e da una crisi politico sociale senza precedenti. La Seconda Repubblica Spagnola, sorta il 14 Aprile 1931, a seguito della partenza per l’esilio del re Alfonso XIII, stava vivendo momenti molto convulsi, a seguito delle sollevazioni dei gruppi conservatori più estremisti e dei partiti di destra di ispirazione fascista e nazionalista.
La situazione precipitò quando, il 17 Luglio 1937, il generale Francisco Franco, di stanza nel Marocco spagnolo, diede inizio ad una sollevazione militare nella città di Melilla; il giorno successivo la rivolta era già divampata in tutta la Penisola. Le forze franchiste trovarono il sostegno e l’appoggio militare di Italia e Germania, che inviarono uomini e mezzi per condurre una sanguinaria guerra contro le forze popolari, al potere della Repubblica; dal conto loro, i repubblicani, non potevano contare su aiuti così consistenti: di tutte le potenze mondiali ed europee, solo l’URSS partecipò direttamente allo sforzo bellico, inviando direttamente mezzi ed aiuti; le altre forze democratiche europee risposero debolmente all’appello: Francia e Gran Bretagna non presero parte direttamente alla guerra, nonostante le dichiarazioni fatte di aiuto e supporto alla causa repubblicana. Cionostante, l’opinione pubblica europea rispose autonomamente alla richiesta, formando le Brigate Internazionali, ovvero gruppi di volontari che da tutta Europa affluirono in Spagna in aiuto della Repubblica Spagnola e finanziate ed armate, in gran parte, dall’URSS. Giunsero volontari da ogni singolo paese, compreso dall’Italia, dove le forze antifasciste, risposero immediatamente alla chiamata.
Purtroppo però la superiorità delle forze nazionaliste non tardò palesarsi, tanto che a Febbraio del 1939, quasi l’intera Penisola era già nelle mani del Caudillo.
Il 2 febbraio Franco giunge a Siviglia e da qui pianifica l’attacco alla città di Malaga, città non strategicamente rilevante, in termini militari, ma necessaria per mantenere i collegamenti con il Marocco. Malaga fu posta sotto assedio da sei colonne militari, appoggiati da tedeschi ed italiani con truppe, aerei e carri armati.
Il 3 Febbraio venne sferrata la prima offensiva contro la città, alla guida di Gonzalo Queipo de Llano, tenente generale dell’Arma di Cavalleria. I repubblicani asserragliati in città opposero una strenua resistenza. Donne, bambini ed anziani furono fatti evacuare, e si misero in marcia verso Almeria, l’ultima grande città non ancora sotto assedio.
Nel frattempo, i nazionalisti penetravano in città, attuando nel contempo fucilazioni sommarie per spaventare la popolazione. Autore di questi crimini fu il generale Carlos Arias Navarro, che verrò soprannominato El Carnicero de Malaga, il Macellaio di Malaga.

Il 4 Febbraio fu lanciato l’attacco finale e la città si arrese definitivamente. La caduta della città causò una fuga in massa di civili verso la capitale almeriense. La colonna di rifugiati si mise in marcia, ma in molti non arriveranno a destinazione: la pista è lunga 200 Km, la colonna faceva circa 40-50 Km al giorno, così che per giungere a destinazione ci sarebbero voluti 5 giorni. Mentre la colonna marciava faticosamente verso una incerta salvezza, a Malaga, le fucilazioni continuavano, arrivando a 14.000 fucilazioni nell’arco di una settimana.
I rifugiati erano circa 50.000, di questi 1/5 non raggiungerà mai Almeria, perdendo la vita lungo la strada; assieme alle persone, marciavano muli, asini e cavalli carichi all’inverosimile di tutto quello che i cittadini di Malaga riuscirono a portare con se. Inoltre molti erano i bambini, circa 5.000, che alla fine giunsero ad Almeria scalzi e vestiti di stracci.
Come se non bastasse, le forze nazionaliste non davano tregua. Italiani e tedeschi continuavano ad inviare mezzi, e il generale in capo delle forze italiane Mario Roatta, al comando del Corpo Truppe Volontarie (CTV) diede ordine alle navi Baleares e Canarias e all’incrociatore Almirante Cervera di bombardare dal mare la colonna in marcia. Nello stesso tempo, Navarro a Malaga ricevette l’ordine di intensificare ulteriormente le fucilazioni e le rappresaglie contro la popolazione civile.
In questo triste quadro, un angelo custode giunse per alleviare le fatiche dei rifugiati in marcia: infatti il medico canadese Norman Bethune, con la sua ambulanza, cercò in tutti i modi di assistere coloro che necessitavano di cure mediche, andando avanti ed indietro lungo la colonna in marcia.
Coloro che, il 10 Febbraio, riuscirono finalmente a raggiungere Almeria, vennero prontamente accolti ed assistiti, ma era destino che le loro disavventura non fossero ancora giunte al termine. Infatti il 12 febbraio, 10 ordigni esplosero nel centro della città, esattamente dove erano stati fatti accampare i rifugiati, causando decine di morti e feriti.
A Maggio la guerra giunse anche ad Almeria, e il 31 la città fu fatta oggetto di un pesante bombardamento da parte di cinque navi da guerra tedesche, che alle 7:29 aprirono il fuoco sulla città. Vennero sparati 200 colpi, che al finale lasciarono sul campo 19 morti, 55 feriti e 35 edifici distrutti. La città pero continuerà a combattere e a resistere fino al 29 Marzo del ’39, quando cadrà anch’essa nelle mani dei nazionalisti.
La guerra cesserà definitivamente il 1° Aprile, quando, dopo la caduta di Madrid, Franco proclamò infine la vittoria e l’inizio del nuovo regime franchista.


Federico Mammarella, 
laureando in Relazioni internazionali, 
Almeria 26/11/2016

(Ha collaborato con il CESVAM durante il periodo di Tirocinio presso L'ISAG di Roma. Attualemnte in Spagna, Almenria,  per Erasmus per il periodo ottobre 2016- dicembre 2017)

giovedì 1 dicembre 2016

Ricerca di Documetazione

Dei Seguenti nominativi, tutti cittadini eletti al parlamento nelle varie legislature, si ricercano documetazilone relativa alla medaglia al Valor Militare loro concessa
Inviare a: Massimo Coltrinari all'indirizzo direttore.cesvam@istitutinastroazzurro.org.
Via via che arrivano notizie. si aggiorna la documetazione.


BARDANZELLU, Giorgio
Trasferitosi a Torino in giovane età, svolse attività pubblicistica e si laureò in giurisprudenza nel 1911. Successivamente entrò nella carriera militare (31 dicembre 1914) e, con l'ingresso dell'Italia nella Prima guerra mondiale, fu nominato sottotenente di complemento nell'arma di fanteria.
 Incorporato nel reparto mitraglieri della Brigata Taro, si distinse per alcune azioni considerate eroiche nella difesa del Coni Zugna, così da meritare
Successivamente partecipò alla Battaglia del Passo Buole (31 maggio 1916) e ad un'azione sul Monte Pertica (1917), dove guadagnò un'ulteriore medaglia al valore (di bronzo) 
e fu promosso sul campo al grado di capitano.
 Infine, fu ferito sul Monte Grappa, ove fu decorato con la Croce al merito di Guerra.
Collocato in congedo nel 1919, si dedicò alla professione di avvocato penalista, e, a Torino, aderì alla Lega Democratica per il rinnovamento della politica nazionale di Gaetano Salvemini, insieme a Piero Gobetti[2]. Dopo loscioglimento di tale formazione, si presentò alle Elezioni politiche italiane del 1921, nelle liste dei Blocchi Nazionali, e risultò il primo dei non eletti a Torino.
Giorgio Bardanzellu prese la tessera del Partito Nazionale Fascista nell'agosto 1922. Nell'ottobre 1923 fu eletto Segretario del Fascio torinese, ma, nel dicembre successivo, la sua relazione fu clamorosamente bocciata e fu costretto a dimettersi[3].
Nel 1934 fu inserito nella lista unica per le elezioni alla Camera ed eletto deputato; nel 1935 fu riammesso nella riserva dell'Esercito italiano e promosso prima maggiore (1936) e poi tenente colonnello (1940). Nel 1939non venne ricandidato al Parlamento in quanto - sostenne poi di fronte alla Commissione di epurazione - oppositore della politica della Segreteria del partito fascista, che riteneva troppo totalitaria[4]. Nel 1944 giurò fedeltà alla Repubblica Sociale Italiana, ma non rivestì alcuna carica politica; per tale motivo, nel 1945, fu completamente prosciolto dall'apposita Commissione, che appurò la sua estraneità a qualsiasi profitto del regime di Salò.
Nella II e III legislatura repubblicana, si presentò con il Partito Nazionale Monarchico e fu rieletto deputato. La sua proposta di limitare a 50 km/h la velocità dei veicoli nei centri abitati[5] fu recepita dal codice della strada del 1959. Il 23 marzo 1956, il Parlamento approvò la sua proposta di legge per la difesa della quercia da sughero. Contemporaneamente, riprese la sua attività pubblicistica per La Nuova Sardegna. Vice presidente (1958-63) del gruppo parlamentare monarchico, nel 1962 fu nominato da Umberto di Savoia, membro della Consulta dei Senatori del Regno[6].
La sua partecipazione alle elezioni politiche del 1963 e del 1968, nelle liste del PDIUM, non ebbe successo. Contrario alla fusione del partito monarchico con il Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale, preferì restar fuori da tale progetto e aderì ad Alleanza Monarchica.
  • Giorgio Bardanzellu, Passo di Buole nel ricordo di un combattente, Roma, 1917.
  • Giorgio Bardanzellu, Pagine di guerra, Roma, Gatti, 1957.
  • Aldo Pezzana, Gli uomini del Re. Il Senato durante e dopo il fascismo, Foggia, Bastogi, 2001.
  • Medardo Riccio, Il valore dei Sardi in Guerra, Sassari, Tip. Ed. Moderna, 1917.
Bibliografia



BAUER, Riccardo
BERGMANN, Giulio
BONOMI, Paolo
BORELLINI, Gina
BRANDOLINI, Brandolino
CAMIA, Andrea
CARTIA, Giovanni
CHIRI, Ercole
DE TOTTO, Giovanni
DI BELLA, Francesco Aurelio
FAVIA, Nicola
FORNI, Cesare
FORNI, Roberto
GAZZONI, Umberto
GRACCEVA, Giuseppe
MAFFEI, Gino
MALAGUGINI, Alcide
MENEGHETTI, Egidio
OLIVI, Giuseppe
OMODEO, Adolfo
PAGLIA, Gianfranco
PETTI, Raffaele
PETTINI, Domenico
PIZZONI, Alfredo
RACCHIA, Carlo Alberto
SCOTTI, Alessandro
VISCONTI VENOSTA, Giovanni
VOLTERRA, Edoardo
ZANCAN, Lanfranco