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lunedì 31 agosto 2020

Indici Agosto 2020

 

SOMMARIO

ANNO MMXX, Supplemento on line, X, n.56

Agosto 2020

www.valoremilitare.blogspot.com

Massimo Coltrinari, Editoriale, Agosto 2020

                            su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data        29.08.2020

Massimo Coltrinari, Copertina, Agosto 2020

                            su www. valore militare cesvam.blogspot.com con post in data       30.08.2020

APPROFONDIMENTI

Redazionale, Anzio 5. La preparazione dello sbarco e l'avvicinamento

      su www. valore militare.blogspot.com con post in data  3.08.2020

Redazionale, Anzio. I giorni iniziali

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 5.08.2020

Redazionale, Riflessioni sulla Grande Guerra 1

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 7.08.2020

Redazionale, Anzio 6 Iconografia. Il primo giorno dello sbarco 22 gennaio 1944

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 9.08.2020

Redazionale, Anzio 7. 22 gennaio 1944. La presa di terra

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 15.08.2020

Redazionale, 1914 Le accuse di tradimento all'italia

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 17.08.2020

Redazionale, Anzio 8. La situazione 23-24 gennaio. L'iniziale allargamento della testa di ponte

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 20.08.2020

Redazionale, Riflessioni sulla grande guerra. Perchè non attaccammo nel 1914?

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 23.08.2020

Redazionale, Anzio 9. Il consolidamento della testa di ponte 25-26 gennaio 1944

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 25.08.2020

Redazionale, Riflessioni sulla Grande Guerra. Il valore dell'esercito Italiano

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 28.08.2020

 

DIBATTITI

 

Elisa Bonacini, Aprilia. Azioni di decoro urbano

      su www. valore militare.blogspot.com con post in data  1.08.2020

Redazionale, Riflessioni sulla Grande Guerra 2

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 11.08.2020

Redazionale, Materiali per il Glossario 1944.

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 13.08.2020

Redazionale, Materiali per il Glossario 1944

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 19.08.2020

Redazionale, Materiali per il Glossario 1944

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 21.08.2020

Redazionale, Materiali per il Glossario 1944

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 24.08.2020

Redazionale, Materiali per il Glossario 1944

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 27.08.2020

 

ARCHIVIO

 Redazionale, Dizionario minimo della Grande Guerra Indici. Impero Russo

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 2.08.2020

Redazionale, Archivio Aldo resta sulla Guerra in URSS

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 4.08.2020

Redazionale, Dizionario minimo della Grande Guerra. Indici. Belgio. Serbia, Romania

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 8.08.2020

Redazionale, Archivio Aldo Resta sulla Guerra in URSS 2

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 10.08.2020

Redazionale, Archivio Aldo resta sulla Guerra in URSS 3

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 14.08.2020

Redazionale, Dizionario minimo della Grande Guerra. Indici. Regno d'Italia. Armate. Corpo d'Armata

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 16.08.2020

Redazionale, Archivio Aldo resta sulla Guerra in URSS 4

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 18.08.2020

Redazionale, Archivio Aldo resta sulla Guerra in URSS 5

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 22.08.2020

Redazionale, Archivio Aldo resta sulla Guerra in URSS 6

                     su www. valore militare.blogspot.com con post in data 26.08.2020

  CESVAM NOTIZIE

CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

 Redazionale, Visita al Battaglione "Morbegno" da parte di una delegazione della Federazione di Lecco. Note

su www. valore militare.blogspot.com con post in data 6.08.2020

RedazionaleMaster in Storia Militare

                              su www. valore militare.blogspot.com con post in data 12.08.2020

 

  AUTORI

 Pecce Alessio, ricercatore

Bottoni Roberta, Istituto del Nastro Azzurro

Coltrinari, Massimo direttore CESVAM

Francesco Attanasio, Presidente della federazione di Siracusa

Mario Pereira, Vice presidente Federazione di Pistoia

Carandente  Chiara, Istituto del Nastro Azzurro

Baldoni, Massimo, pseudonimo

Giorgio Lavorini, Presidente Federazione di Prato

Federico Levy, collaboratore

Elsa Bonacini, collaboratrice CESVAM

Osvaldo Biribicchi, Associato CESVAM

Alessia Biasiolo, collaboratrice CESVAM

Luigi Marsibilio, membro del Collegio dei redattori della Rivista

Giancarlo Ramaccia, vice direttore CESVAM

Giovanni Cecini membro del Collegio dei redattori della Rivista

 

Numero chiuso in data 30.08.2020

 

domenica 30 agosto 2020

Copertina Agosto 2020




QUADERNI ON LINE











Anno LXXXI, Supplemento on line, VIII, 2020, n. 56
 Agosto 2020

www.valoremilitare.blogspot.com
www.cesvam.org

sabato 29 agosto 2020

Editoriale Mese di Agosto


Il mese di agosto ha visto il CESVAM in pausa accademica estiva, intesa questa come momento di fare solo quello che piace.

Sarebbe poco opportuno non ottemperare a questa prassi sopratutto in questi mesi dove la epidemia di coronavirus ha richiesto sforzi fisici e psichici molto pesanti. Quindi è necessario cercare di recuperare il più possibile attraverso la ricerca costante della serenità e della distensione. La capacita di programmazione che gli strumenti informatici offrono permette di continuare ad essere presenti su queste vetrine.

La raccomandazione è quindi quella di riposarsi il più possibile, recuperare le forze mentali e fisiche e quindi essere presenti alla ripresa con novelle energie .

(massimo coltrinari)

venerdì 28 agosto 2020

Riflessioni sulla Grande Guerra. Il valore dell'esercito Italiano

APPROFONDIMENTI
Le considerazioni dei nostri avversari


I generali tedeschi parlando, concordi, delle truppe austriache, affermano ripetutamente la netta superiorità dell’esercito tedesco sull'alleato ed i risultati della guerra sembrano dar loro ragione. Ma per quello che ci concerne, occorre mettere in chiaro due cose l'esercito austriaco, formato di nazionalità diverse, che avevano nella guerra mondiale interessi assai disparati, risultò naturalmente composto di parti di diversissimo valore militare; ora contro l’Italia, non si era portato l’esercito austriaco, ma, per quanto si poteva, la parte migliore di esso; ed il Falkenhayn lo afferma parlando della fronte russa. Lo stesso era avvenuto per la fronte serba finchè esistette. Nel 1915 «la posizione dei territori degli alleati rispetto alla Serbia avrebbe reso possibili le più efficaci operazioni avvolgenti. Questa circostanza non potè tuttavia essere pienamente sfruttata. Le truppe austro-ungariche esistenti nella Bosnia Erzegovina, indebolite da cessioni fatte alla fronte dell’Isonzo, non erano in grado di attuare un'offensiva contro la Serbia».

Nell’esercito austro-ungarico le truppe tedesche e le magiare si dimostrarono, durante tutta la guerra, ottime truppe; la guerra contro l’Italia era talmente popolare pressochè in tutto l'impero e l'odio contro di noi così generale, che la combattività delle truppe ne era naturalmente esaltata. Afferma il generale tedesco Cramon, addetto, durante la guerra, al gran quartier generale austriaco: «In seguito alla dichiarazione di guerra dell’Italia, la popolazione sud-slava fu presa da profonda eccitazione che si manifestò nel desiderio che le truppe di nazionalità croata o slovena fossero impiegate contro l’Italia». Ed il Falkenhayn conferma: «Era ancor più importante che il comando austriaco non fosse riuscito mai a considerare imparzialmente la precedenza da darsi alle due fronti (russa ed italiana). L’indignazione, a lungo covata contro l’alleata diventata nemica, divampava ovunque con vive fiamme in tutto l'impero danubiano. Ciò era vantaggioso, in quanto che il giusto sdegno innalzava la forza di resistenza delle truppe imperiali. Esso aveva però il grande inconveniente di indurre il comando austriaco a dare in certo modo il primo posto a questa fronte sulle altre. A questo però aveva, anche se incoscientemente, contribuito la convinzione che la Germania fosse più costretta a supplire colle proprie forze ad eventuali rovesci su altre fronti che non su quella italiana . . . .».
Hindenburg, a sua volta, scrive colla solita efficace brevità: «Contro la Russia l’esercito austriaco combatteva soltanto coll’animo, contro l’Italia invece anche col cuore».
Fatto sta che l’esercito austriaco sulla nostra fronte dimostrò un elevato grado di combattività. Il Cramon, mentre lamenta i difetti dell’organizzazione austriaca, conferma però che il soldato era ottimo: «Durante i miei molti viaggi con l’Imperatore Carlo io ho avuto occasione di visitare quasi l’intera fronte. Ho potuto venire quindi alla conclusione che la stoffa dell’uomo dell’esercito austriaco non era inferiore a quella delle altre potenze e che esso non meritava i rimproveri che spesso gli furono rivolti. Su di un terreno roccioso che rendeva indicibilmente difficili i lavori di difesa, sotto il fuoco nemico che moltiplicava le difficoltà, tra i ghiacci e le nevi, su montagne che sembravano accessibili solo agli alpinisti, fra le più gravi difficoltà di rifornimento e la mancanza delle cose più necessarie, la truppa colla sua perseveranza ha compiuto grandi cose».
Si vedrà come anche da parte austriaca non mancò, fra i combattenti, chi riconobbe lealmente il valore di quell’avversario che essi chiamavano ereditario solo perchè, dopo essere stato soggetto per qualche secolo, aveva ardito cacciare i dominatori del suo paese.

giovedì 27 agosto 2020

Materiali per il Glossario 1944

 DIBATTITI


DIZIONARIO MINIMO DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE

comparto 6 La Coalizione Hitleriana

Giampietro Domenico Pellegrino, 

ricerca di notizie e dinformazioni

mercoledì 26 agosto 2020

Archivio Aldo resta sulla Guerra in URSS 6

ARCHIVI
La Documentazione Aldo Resta
VI parte



61.   L. Rivera – I fatti del 1831 – Il generale pontificio Filippo Resta e le lettere a lui dirette dall’arcivescovo di Spoleto Giovanni Maria Ferretti – Archivio Rivera
62.   P. Resta – N. 1792 + 1862 – Campagna contro il brigantaggio 1860 – AUSSME
63.   P. Resta – N. 1919 – Intervistato da Epoca (Grazzini) il 21/08/1870
64.   F. Martini – Campagna di Russia – Archivio Martini
65.   F. Martini – Campagna di Russia – prigionia – Archivio Martini
66.   F. Martini – La restituzione delle salme dei caduti italiani in Russia – Archivio Martini
67.   P. Tetro – I protagonisti dei “Lancieri di Novara” sul fronte russo dalla rivista di Cavalleria 2-1991
68.   n.n. – La beffa di Velichi Mamon – Omaggio al ten. Raimondo del 80° rgt ftr novembre 1942
69.   L. E. Longo – Il btg “Monte Cervino” 1941/1943 da Storia 1988
70.   M. Coltrinari – Le immani perdite dei soldati italiani – da rassegna ANRP 2001
71.   C. Silva – Il soldato e la steppa – da Selezione 12/1983
72.   L. E. Gianturco – Il ritorno dalla Russia del 3° rgt Bersaglieri – ed. Marte
73.   Cicogna Mozzoni -  Il disastro dell’Otto settembre 1943 e la rinuncia del Re Italiano – da il 2° Risorgimento ANRP 7-8-9-10 / 1998
74.   P. Moretti e C. Molinari e M. Re – Norme per l’uso del barchetto per truppe d’assalto mod.’40  ed. Zevio
75.   Operazioni del IV° corpo dell’esercito nelle provincie già pontificie dal 10 al 20 settembre 1870 – ed. Voghera 1870
76.   E. Biagi – Tornano a casa le gavette di ghiaccio
77.   V. Luoni – La sola speranza era di morire! Estate 1942. L’epica lotta dei fanti della “Sforzesca” in quei torridi giorni d’Agosto – da Historia n.88/1973
78.   V. Luoni – Ruolino di marcia della compagnia arditi di Millerovo 28/12/42 – 7/ 01 /1943 (privato per P. Resta)
79.   Gorbatchev – “Casse” histoire  d’un complot – da Paris mattcht n. 29 1991
80.   F. Valla e G. Roggero – Sul Don degli italiani – dall’Airone pag.37e 38 n.142 2/143
81.   M.D.E. Onorcaduti – Elenco deceduti nel corso della prigionia sovietica
82.   F. Martini – Situazione militare – archivio Martini
83.   F. Resta a Talleacotiis – Accademico degli arcadi (Ormonte Pereteo) – Poesie Biblioteca Casanatese – Roma
84.   G. Pagani – Luci di nostra gente – pag. 369 e 461 – ed. La Moderna 1978
85.   Don G. Gattinara – Storia di Tagliacozzo – ed. Città di Castello 1894
86.   Varii – La insurrezione milanese del marzo 1848 – ed. Ricciardi 1949
87.   p. N. Petrone – Chiesa e convento di san Francesco dell’O.F.M.C. in Tagliacozzo – ed. San Francesco 1984
88.   p. G. Brevi – Fascicolo NKVD
89.   F. Pasqualone – Tagliacozzo – Guida storica e artistica
90.   De Tournon – Le livre d’or du capitole – Catalogo ufficiale della nobiltà romana – archivio centrale dello Stato in Roma
91.   Pietramellara – Nobiltà romana – catalogo ufficiale della nobiltà romana - archivio centrale dello Stato in Roma
92.   G.G. Belli – I sonetti – ed. Mondadori vol. I°, II° e III°
93.   p. A. Di Monda – OF.M.C. – Bartolomeo Agricola (BAUER) – ed. O.F.M.C. – Napoli 1996
94.   p. O. Casabura – O.F.M.C. – Il venerabile p. Bartolomeo Agricola (BAUER) – ed. Laurenziana 1987
95.   E. Maccalini e L. Lo Sardo – Prigionieri di guerra ad Avezzano – ed. Archeoclub
96.   p. L.A. Resta – Directorium AC Visitandorum – biblioteca Casanatense in Roma – ed. Facciotti 1593
97.   f.r. P. Resta – De falsa et de vera sapientia - biblioteca Casanatense in Roma – ed. Facciotti 1599
98.   Conferma iscrizione nobiltà romana: Giuseppe Resta 1641, Filippo Resta 1842 – archivio capitolino Roma
99.   Don T. Amayden – La storia delle famiglie romane – ed. Istituto araldico vol. I° e II°
100.   P.N. Petrone – Chiesa e convento di san Francesco dei frati minori conventuali in Tagliacozzo – ed. San Francesco 1984

martedì 25 agosto 2020

Anzio 9. Il consolidamento della testa di ponte 25-26 gennaio 1944

APPROFONDIMENTI
Sviluppo
Progetto 2017/2
 Manoscritto 5



IL Gruppo Armate C ordinò alla Quattordicesima Armata di assumere la direzione delle operazioni tedesche di fronte ad Anzio. Quando, il 25 gennaio, la Quattordicesima Armata, comandata dal generale Eberhard von Mackensen, prese il comando, elementi di otto divisioni tedesche erano impiegati sulla linea difensiva intorno alla testa di sbarco, ed altre cinque divisioni con molte unità ausiliarie si trovavano in marcia verso la zona di Anzio.Il 28 gennaio la Quattordicesima Armata aveva affidato il comando delle forze di difesa del settore orientale del perimetro della testa di sbarco (dinanzi a Cisterna) alla divisione Corazzata “Hermann Goering”; quello del settore centrale (dinanzi a Campoleone) alla 3a Divisone Corazzata Granatieri; quello del settore occidentale (dietro al fiume Moletta) alla 65° Divisione fanteria. Oltre questo perimetro, altre unità erano raggruppate per il contrattacco. Il 24 gennaio, una distanza di 6 e 8 chilometri separavano la linea principale di resistenza tedesca dalla linea principale della testa di sbarco occupata dal VI Corpo alleato. La reazione delle forze nemiche frenò l’impeto del grosso della Quinta Armata ed allontanò la prospettiva di un congiungimento fra le forze meridionali e la testa di sbarco. Inoltre, se il VI Corpo si fosse spinto troppo innanzi verso i Colli Laziali che erano il suo principale obiettivo, avrebbe rischiato di essere tagliato fuori da un improvviso contraccolpo tedesco. Prima della fine del giorno D si calcolava che i tedeschi avessero 20.000 uomini nelle zone dalli quali potevano marciare rapidamente verso la testa di sbarco. Il giorno D+2 avevano raddoppiato questa cifra e continuarono ad accrescerla fino a raggiungere un totale di più di 70.000 uomini al giorno D+7, sfruttando il vantaggio di buone vie di comunicazione stradale e ferroviaria e nonostante la minaccia alleata. Questa forza in aumento indicava che il VI Corpo avrebbe dovuto apprestarsi ad affrontare una pressione nemica valutata sufficiente per respingere in mare le forze alleate. Per conseguenza il VI Corpo dal 24 al 29 gennaio consolidò le sue posizioni. Le truppe alleate, in attesa di rinforzi, saggiavano il terreno lungo, le due principali direttrici di marcia in direzione degli obiettivi interni di Cisterna e Campoleone, che dovevano servire da punti strategici da cui prendere lo slancio per l’avanzata verso i Colli Albani. Sulla destra la 3a divisione mosse lungo le strade che conducevano a Cisterna attraverso il canale Mussolini; sulla sinistra gli Inglesi si spinsero sulla strada di Albano verso Campoleone[1]  (Cartina 4).
Il pomeriggio del 24 gennaio, quattro compagnie del 15° e del 30° fanteria fecero una ricognizione preliminare in forze verso Cisterna ma non poterono progredire molto a causa della resistenza opposta da forti nuclei mobili nemici. Il generale Truscott ordinò allora una avanzata con forze rilevanti all’alba del 25 gennaio, sulle due strade principali che guidavano alla città attraverso i campi fangosi.  Il I Battaglione del 30° fanteria avanzò a sinistra sulla strada di Campoleone-Cisterna, mentre il II Battaglione del 15°Fanteria si diresse verso destra per la strada di Conca-Cisterna.
Circa due miglia oltre i canale, il 30° Fanteria fu arrestato da una compagnia della Divisione Corazzata Hermann Goering trincerata attorno al nodo stradale a mezza strada per Ponte Rotto. Alla destra del 30° Fanteria il II Battaglione del 15° Fanteria avanzò di un migliore mezzo sulla strada Coca-Cisterna prima di essere fermato dai mitraglieri tedeschi annidiati nelle case coloniche lungo la strada. Carri armati e caccia carri del DCCLI (751°) Battaglione carri e del DCI (601°) Battaglione Cacciatori Carri furono impiegati per eliminare questi caposaldi. Prima che i mezzi corazzati potessero entrare in azione, unità tedesche penetrarono nel letto di un ruscello costringendo gli avamposti del fianco destro del II battaglione a ritirarsi. La compagnia C che stava effettuando un’azione diversiva su di una strada parallela a destra della strada Conca-Cisterna, si arenò di fronte ad una resistenza altrettanto valida. Perdite: quattro carri armati di accompagnamento di fronte al cannone semovente perduto dal nemico
I veterani della Divisione Corazzata Hermann Goering con forza inaspettata avevano smussato le punte di penetrazione della 3a divisione. Non avevano tempo a sufficienza per allestire difese stabili, i tedeschi avevano piazzato mitragliatrici e cannoni controcarri in ogni casa colonica lungo la strada. Questi capisaldi erano forniti di eccellenti settori di tiro allacciati l’un l’altro attraverso la campagna dolcemente ondulata ed erano appoggiati da carri armati e da cannoni semoventi. Essi dovevano essere eliminati uno per uno dai carri e dai cacciatori di carri americani prima che la fanteria potesse avanzare.
Il 504° paracadutisti di fanteria fece un attacco diversivo lungo il canale principale in direzione di Littoria. Avanzando sotto la protezione di un intenso fuoco di appoggio rinforzato dai tiri nell’incrociatore “Brooklyn” e di due cacciatorpediniere, occupò i villaggi di Borgo Sabatino, Borgo Piave e Sessano sulla sponda orientale del canale. La compagnia D, tuttavia, fu tagliata fuori oltre Borgo Piave da un contrattacco di sorpresa effettuato da 5 carri armati e 8 “flakwagons” (cannoni contraerei semoventi) della divisione corazzata Hermann Goering; essa subì gravi perdite benchè molti uomini riuscissero a tornare indietro.
Quella notte, il 504° paracadutisti di fanteria s ritirò dalle sue posizione rimaste scoperte, lasciando indietro forti pattuglie di combattimento. Il mattino seguente, 26 gennaio, la 3a divisione riprese la sua pressione in direzione di Cisterna.
Nella zona del 30° reggimento il I battaglione penetrò intorno al nodo stradale sotto Ponte Rotto dove era stato trattenuto e costrinse il nemico ad indietreggiare. Nel pomeriggio il I battaglione del 15° Fanteria si gettò verso nord-est sulla strada attraverso il ramo occidentale del canale per stabilire un blocco sulla strada Cisterna-Littria.
Nonostante un fuco nutrito di appoggio della durata di 70 minuti, aperto dai Battaglioni IX, X, XXXIX di artiglieria da campagna, e di tiri di neutralizzazione di cannoni di maggior calibro, i tedeschi restarono tenacemente abbarbicati alle loro posizioni.
Il 27 gennaio, il II battaglione del 15° Fanteria in seguito ad una azione di artiglieria ugualmente accurata, si spinse su per la strada Conca-Cisterna, Contemporanea il I battaglione del 15° Fanteria proseguiva nel suo attacco sulla destra guadagnando terreno ma senza riuscire ad aprirsi un passaggio verso il suo passaggio .I Tedeschi, lasciando in linea nuove unità via via sopraggiungevano, facevano ogni sforzo per impedire agli americani di raggiungere la strada statale n. 7. In attacchi dal 25 al 27 gennaio, la 3a Divisione raggiunse posizioni situate una o due miglia oltre il ramo occidentale dal canale Mussolini ma era ancora a tre miglia da Cisterna.
Era chiaro che per raggiungere ‘obiettivo assegnato  alla divisione sarebbe stato necessario uno sforzo superiore a quello immediatamente realizzabile, perché il generale Truscott fermò l’avanzata per organizzare una azione più consistente. Per fiancheggiare la marcia della 3a Divisione, fu ordinato alla Ia Divisone britannica di spostarsi sulla strada di Albano verso Campoleone per garantirsi questo importante nodo stradale e ferroviario quale base di lancio per un ulteriore avanzata.




[1]        La stazione di Campoleone. La città di Campoleone è situata ad oltre due chilometri più a nord. I riferimenti di questo studio a Campoleone concernono la stazione ferroviaria e non la città vera e propria.

lunedì 24 agosto 2020

Materiali per il Glossario 1944

 DIBATTITI

DIZIONARIO MINIMO DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE

Comparto 2 . IL fronte ribellistico

Gastaldi Aldo, i

La MOVM ad Aldo Gastaldi è stata concessa con questa motivazione: "Fra i primissimi ad accorrere in difesa della sua terra oppressa dal nemico, partecipava a numerose azioni di guerra alla testa dei suoi partigiani che lo avevano eletto capo per l'indomito coraggio e l'alto spirito di sacrificio sempre ed ovunque dimostrati. Audace assertore di azioni di sabotaggio distruggeva con leggendario ardimento e tecnica perfetta importanti opere fortificate avversarie, inseguendo, disperdendo e catturando i nemici atterriti, ma ammirati, dalla sua audacia. Mentre completava la sua missione restituendo alle loro case i partigiani superstiti della lotta, suggellava con la morte la sua giovane eroica esistenza". (o.b.)


ricerca di notizie ed informazioni

 


domenica 23 agosto 2020

Riflessioni sulla grande guerra. Perchè non attaccammo nel 1914?

APPROFONDIMENTI
 I dilemmi della Grande Guerra



P
Se il compito era immenso, le condizioni della nostra lotta non erano meno gravi. Anzitutto l’Italia doveva compiere la propria mobilitazione e cioè richiamare, vestire ed inquadrare i richiamati, requisire i quadrupedi ed i materiali occorrenti per la costituzione dei servizi € trasportare tutta questa massa nella zona d’operazione.
Con le molte unità, già rinforzate c sistemate presso il confine, si era in grado di effettuare un'avanzata per occupare qualche posizione entro breve raggio, ma non si poteva però parlare di operazioni in grande stile prima che i reggimenti fossero raggruppati in grandi unità e prima che fossero disponibili i servizi: occorrevano per queste una ventina di giorni. Analogamente aveva agito la Germania allo scoppio della guerra: le operazioni incominciarono il 18 agosto, oltre quindici giorni dopo la dichiarazione di guerra; unica eccezione il colpo di mano di Liegi, fortezza a breve distanza dal confine, compiuto dalle unità sul piede di pace dei corpi d’armata di frontiera.
Si noti, però, che le ferrovie germaniche — pur facendo le debite proporzioni con l’entità dell’esercito — possedevano una potenzialità ben superiore a quelle italiane, considerato in modo particolare che la linea adriatica era minacciata dalle incursioni della flotta austriaca e che ad est del Tagliamento la potenzialità delle nostre ferrovie si riduceva notevolmente, tanto che fu necessario, durante la guerra, migliorare molto le ferrovie di Udine e di Cervignano impiantando il secondo binario, ampliando stazioni, ecc..
Quindi sino alla seconda metà di giugno vere operazioni di guerra non erano possibili.
I nostri avversari avevano in maggio discusso la possibilità di un’offensiva immediata: per questa, il Falkenhayn riteneva necessario riunire contro di noi 40 divisioni, il che indica quale conto egli facesse del nostro esercito. Ma parve miglior partito ridursi alla stretta difensiva, inviando al confine il minimo di forze necessarie per trattenerci, tenuto conto del terreno favorevole alla difesa. Su 550 chilometri di frontiera, 500 erano di montagna e per la maggior parte alta ed il resto di terreno carsico. Ora, tutta la guerra mondiale sta a provare la difficoltà di ottenere successi in montagna. Nè Falkenhayn, nè Ludendorff e neppure Foch pensarono di agire offensivamente nei modesti Vosgi; i russi nei Carpazi non fecero che logorarsi, e se il Falkenhayn riuscì a sconfiggere i rumeni, lo si deve, per la battaglia di Hermanstadt, al fatto che questi avevano lasciato sguarniti i monti Cibin, sì che l’alpenkorps tedesco potè, senza incontrare resistenza, giungere alle spalle della 1° armata rumena ed intercettarne la linea di rifornimento. Nel novembre 1916 poi il Falkenhayn attaccò nella zona del passo di Szurduck, dove la parte montagnosa più elevata era già nelle mani dei tedeschi e dove le scarse truppe dell’avversario difendevano non la cresta, ma la parte collinosa sottostante. In sostanza l’esercito rumeno, specialmente dopo le gravi perdite del settembre, non aveva forze tali da poter difendere tutto il confine, e perciò si presentava possibile la manovra e la sorpresa, specie da parte di un esercito agguerrito, ben guidato e condotto contro truppe e capi nuovi alla guerra.
La relazione ufficiale austriaca, dopo aver ammesso che queste considerazioni possono avere qualche valore, afferma che: «non si può concordare che l’esercito italiano fosse fin dal principio condannato a guerra di logoramento. Esso non era costretto a ciò neppure quando l’arciduca Eugenio e Boroevic a metà giugno avevano già organizzato una forte fronte difensiva sull’Isonzo. Anche ammesso che la resistenza di quella fronte avversaria non consentisse più l’opportunità per un breve urto, vi erano però indubbiamente in direzione di Tarvis e Villach possibilità di successo, il cui sfruttamento, data la occupazione ancora molto rada, avrebbe potuto produrre la caduta della fronte dell’Isonzo. Napoleone, nel 1797, ha seguito la via che lo condusse rapidamente a Leoben. L’operazione, iniziata da Cadorna in quella direzione nelle prime setti- mane di guerra, mancò fin da principio del necessario slancio: e quanto all’avanzata su Toblac, essa non si sviluppò affatto».
Napoleone è meglio lasciarlo stare, e tanto meno conviene citarlo alla leggera. La marcia su Leoben non fu una lotta ad armi pari, fu l'inseguimento di un esercito vincitore contro un altro ripetutamente battuto: i pochi e rapidi scontri ebbero luogo fra piccole masse che agivano in fondo valle e non possono essere citati come esempio di operazioni montane nelle quali l’avversario occupi valli ed alture. Quale fosse la sua opinione sulla guerra nelle Alpi Napoleone ce lo ha esplicitamente detto: « Le regioni di montagna dipendono dalle sottostanti pianure che le alimentano e non hanno influenza su queste se non in quanto le tengono sotto la portata dei loro cannoni. . .... Una linea di operazione non deve passare per una regione montagnosa: 1°, perchè non vi si può vivere; 2°, perchè vi si trovano ad ogni passo strette che bisognerebbe occupare con fortificazioni; 3°, perchè la marcia vi è difficile e lenta; 4°, perchè colonne di valorosi possono esservi arrestate da pochi contadini cenciosi allontanatisi dall’aratro ed essere vinte e disfatte; 5°, perchè il segreto della guerra di montagna è di non attaccare mai; anche quando si vuole conquistare, bisogna aprirsi il cammino mediante manovre di posizione, che non lasciano altra alternativa all’esercito incaricato della difesa, che di prendere l’iniziativa dell’attacco o di indietreggiare; 6°, infine, perchè una linea di operazione deve anche prestarsi alla ritirata e come si può pensare a ritirarsi a traverso gole, strette, precipizi ? E’ accaduto che grandi eserciti, quando non potevano fare diversamente, hanno attraversato zone di montagne per sboccare in belle pianure e bei paesi. Per giungere in Italia, per esempio, bisogna necessariamente attraversare le Alpi. Ma fare sforzi soprannaturali per attraversare montagne inaccessibili e trovarsi ancora in mezzo a precipizi, a strette, a rocce, senz’altra prospettiva che quella di avere per lungo tempo gli stessi ostacoli da sormontare, le stesse fatiche da sudare; essere preoccupati ad ogni nuova marcia in avanti di lasciarsi dietro tanti passi difficili; essere ogni giorno più in pericolo di morire di fame, e ciò quando si può fare diversamente, è un volersi compiacere delle difficoltà e lottare contro giganti: è un’agire senza buon senso e per di più contro lo spirito dell’arte della guerra ».
Quanti tra coloro che sentenziarono sulla nostra guerra, hanno prima meditato su queste massime dettate dal buon senso del grande maestro della guerra? Il pericolo di morir di fame è passato, ma è ben cresciuto quello di mancare di munizioni.
La relazione austriaca vorrebbe dunque che noi avessimo attaccato su Villach; ma questa era la direzione sperata dal Conrad per contrattaccarci «di sorpresa» allo sbocco delle strette montane. «Ma affinchè tale piano riuscisse — dice il Falkenhayn — era necessario che gli italiani cadessero nella trappola così preparata». Dunque, secondo il Falkenhayn ed il Conrad il più grave errore che avremmo potuto commettere sarebbe stato l’offensiva nella direzione indicata, ora, dalla relazione ufficiale austriaca. Basta pensare che noi avremmo dovuto avanzare su di un’unica rotabile poichè le ferrovie, oltre il confine, sarebbero state interrotte, mentre gli austriaci avevano ben 5 binari indipendenti che affluivano sul tratto Villach-Tarvis; questo al tempo di Napoleone non esisteva, ma si deve convenire che mancava agl’italiani, in questa direzione, il fattore indispensabile della strategia, cioè la possibilità logistica o, per parlare più alla buona, la possibilità di risolvere in condizioni non troppo dissimili dal nemico il problema dei trasporti.

sabato 22 agosto 2020

Archivio Aldo resta sulla Guerra in URSS 5

ARCHIVI
La Documentazione Aldo Resta
V parte


61.    
62.   Tesi di Laurea (1) Monica Boraso – Unversità Ca Foscari Venezia – La campagna di Russia – nella testimonianza dei reduci – un indagine nel campo
63.   Tesi di Laurea (2) S.Tenente Giuseppe Izzo – Università di Roma La Sapienza – L’attività dell’Arma dei Carabinieri  reali nel fronte militare clandestino di resistenza in Roma
64.   Tesi di Laurea (3) M.T. Giusti – Università di studi L’Aquila – Rapporti tra Italia e Unione Sovietica: i prigionieri italiani nell’URSS durante la Seconda Guerra Mondiale, dalla propaganda antifascista nei campi al rimpatrio (110 e lode)
65.   Tesi di Laurea (4) Luca Vaglica – Università degli studi di Milano – I prigionieri di guerra italiani in Unione Sovietica tra la propaganda e rieducazione politica – L’”Alba” 1943- 1946 (110 e lode)
66.   Gen. Nasci – Relazione sui fatti d’arme dal 14/01 al 31/01/1943 – AUSSME L14 – 87/2
67.   Gen. Zingales – Relazione sulle operazioni svolte da XXV C. d’Armata (CSIR) dal 5/11/42 al 31/12/42 – AUSSME 14 87/2
68.   M.T. Giusti – Dalle marce del “ DAVAI” ai campi di prigionia
69.   A. Biagini – Album con i ritratti di 53 ufficiali prigionieri
70.   V. Luoni – Storia della compagnia “Volontari italiani di Millerovo” (privata per P.Resta)
71.   Don M. D’Auria – C. Vicentini – don Trappo – d’Alessandro: La battaglia di Rossosch 14/16 gennaio 1943
72.   I. Achilli – Celebrazione in Viterbo del 60° anniversario della battaglia del Don
73.   M.D.E CED – elenco caduti e dispersi della provincia di Piacenza
74.   D. Carrer – Relazione sulla legione Tagliamento (reduce)
75.   Storia delle fanterie vol. VII° - Bersaglieri – Ed. USSME
76.    Gen. Zingales – Relazione sulle operazioni svolte da XXV C. d’Armata (CSIR) dal 5/11/42 al 31/12/42 – AUSSME 14 87/3 (VEDI n. 96)
77.   G. Messe  - La 1^ Armata italiana in Tunisia – la  relazione degli avvenimenti – pag. 1/11 – AUSSME 1022 D.S.
78.   G. Messe – La situazione ereditata dal comando della 1^ Armata – pag. 13/54 – AUSSME 1022 D.S.
79.   G. Messe – L’attività operativa della 1^Armata – dal 20 febbraio 1943 all’inizio della battaglia del Mareth pag.55/96 -  AUSSME 1022 D.S.
80.   G. Messe – LA Battaglia del Mareth el Hamma ed il ripiegamento sulla linea Akarit – Chotts  17 marzo 1943- pag. 97/158 - AUSSME 1022 D.S.
81.   G. Messe – La battaglia di Chotts – 5/6 aprile - pag. 159/195 - AUSSME 1022 D.S.
82.   G. Messe – La battaglia di Nfidaville (19/30 aprile 1943) pag. 196/330 - AUSSME 1022 D.S.
83.   Gen. Mancinelli – Sulla missione svolta tra il 12 e il 13 maggio 1943 per la trattazione della resa della 1^Armata presso il comando del X° Corpo d’Armata inglese – AUSSME 1022 D.S.
84.   B. Mussolini – Lettera al Generale Messe – AUSSME 1022 D.S.
85.   Don Michele d’Auria – Lettera al Gen. Incisa di Camerana per la MAVM alla bandiera dell’arma del Genio per il XXX btg. Guastatori del C. d’Armata alpino
86.   Don Michele d’Auria – A proposito degli spropositi
87.   F. Cappellano – LA battaglia di Serafimoch (dal D.S. del 120° rgt artiglieria d.f.)
88.   A. Resta – il Natale di sangue a Fiume – dicembre 1920 – con il II° btg. Mobile  CC.RR. Napoli II°
89.   Gen. S. Vices Vinci -  I Bersaglieri in Russia – 1941/1943
90.   M.T. Giusti – Il rimpatrio dei prigionieri italiani dall’URSS – (1941- 1946)
91.   G. Buffa – Il XXVI btg. CC.RR. sulla fronte russa e i combattimenti del 12 e 18 gennaio 1943
92.   M.d.G. – Corrispondenza telegrafica per il CSIR e dal CSIR – AUSSME
93.   B. Berini – La 121 ^ cp. Cannoni da 47/32 Granatieri di Sardegna – Ricordi di guerra Archivio Berini
94.   M. Marciano – Raccolta di voci e sentimenti – archivio marciano
95.   M. Cerri – Relazione e brigantaggio nel mezzogiorno d’Italia – archivio tocci
96.   C. Vicentini e P. Resta – A Onorcaduti – Da “Notiziario a Onorcaduti”
97.   V. Stasi – Racconti di guerra – Il 121° rgt. Artiglieria d. f. “Ravenna” archivio Resta
98.   C. Vicentini – L’arte della giustizia distributiva – da rassegna ANRP
99.   M. Coltrinari – Campagna di Russia – caduti, dispersi, prigionieri – da rassegna ANRP
100.   M. T. Giusti – La propaganda antifascista tra i prigionieri di guerra nell’URSS – Il Mulino 3/09/2000 N* 3