ARCHIVIO
Redazionale
Le Coppe dell'Istituto del Nastro Azzurro in palio per reparti delle Forze Armate.
Un semplice volumetto di sei pagine riporta i premi che il
Nastro Azzurro mise a disposizione di Reparti delle Forze Armate Italiane negli anni ventii: sono tre coppe di pregevole
fattura artistica che rispecchiano il gusto dell’epoca.
La motivazione di fondo della istituzione dei premi si basa su un assunto immutabile nel tempo. A qualsiasi evento occorre preparasi guardando avanti, e non trincerarsi nel passato dietro il perimetro difensivo dell’immobilismo effervescente, al riparo del quale non si rischia nulla. Interessante il giudizio dato sulla Prima Guerra Mondiale: la immane carneficina è lo spreco di enormi risorse è dovuto al fatto che gli Stati Maggiori pensavano di condurre una guerra sul modello di quella franco-prussiana del 1870-71. Non fu così.
I Premi erano tre: uno messo in palio tra le squadriglie
da Bombardamento della Regia Aeronautica, uno fra gli idrovolanti e reparti
aerei dell’aviazione ausiliaria della Regia Marina, e il terzo fra gli
equipaggi delle Regie Navi addetti alle artiglierie addetti al tiro contraereo.
La simbologia è chiara nelle relative coppe: la prima riporta una bomba, la
seconda un siluro la terza delle frecce.
Non portando la data si può supporre che tale concorso
sia stato bandito a metà degli anni venti, quando ancora esisteva l’aviazione
ausiliaria della Regia Marina.
Un regolamento
dettava le condizioni e i criteri di assegnazione dei premi, che erano
accompagnati dalla somma di 1000 lire
Interessante le fattura delle Coppe: sono state ideate ed eseguite dall’artista e scultore Publio Morbiducci, nato nel 1888 e morto nel 1963 MOrbiducci si può considerare uno degli artisti più significativi degli anni trenta in tema di medaglistica e della xilografia.
Publio Morbiducci è autore, tra l’altro, della statua al Bersaglieri a Porta Pia, del monumento al Duca d'Aosta a Torino, del busto di Pietro Mascagni, (1946) ed è autore dei Dioscuri (1940-1957) che fronteggiano il Palazzo delle Esposizioni all’Eur (Roma).
La riscoperta critica di questo scultore la si deve a Bruno Martina e Vittorio Sgarbi negli anni novanta ( Mostre del 1992 e del 1999)
La istituzione di un premio per migliorare l'efficenza e la competitività di reparti delle Nostre Forze Armate rappresenta un interessante precedente che rileva una mentalità
aperta verso la società ed in particolare verso il futuro, degna di nota.
(Fonte. Archivio dell’Istituto del Nastro Azzurro)
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