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lunedì 24 settembre 2018

Dizionario minimo della Grande Guerra. Archivio Digitale


NOTIZIE CESVAM
E' in fase di stampa il Compendio dedicato al 1917 
 del Dizionario minimo della Grande Guerra.
Già è stata data ampia descrizione della struttura del Compendio.
La descrizione del fatto che determina la concessione della Medaglia d'Oro al Valor Militare
è riportata nel Compendio. 
La motivazione della Medaglia d'Oro, per chi volesse consultarla, è rimandata
 all'ARCHIVIO DIGITALE DELL'ISTITUTO NEL NASTRO AZZURRO.
Come esempio si riporta la concessione del Fondatore dell'Istituto, Ettore Viola.


Ettore Viola
Capitano, da Villafranca Lunigiana, del VI Reparto d'assalto, Monte Grappa, 16-17 settembre 1918.

Durante tutta l'estate si susseguirono nostre azioni controffensive, dirette a riguadagnar terreno nella zona del Grappa, e ad allontanare sempre più la stretta del nemico dalla sommità del monte, baluardo intangibile della nostra difesa. Fu in una di queste brillanti azioni locali, che il capitano Ettore Viola, del VI Reparto d'assalto, già ben noto e più volte decorato per precedenti atti di valore, guadagnò la suprema ricompensa.
Il capitano Viola era entrato in guerra semplice soldato di leva, nell'88° Reggimento fanteria. Ottenuta poi la nomina a sottotenente di complemento, alla fine del 1915 fu trasferito nel ruolo del servizio attivo per merito di guerra, in seguito a belle prove di capacità e di ardimento date tra le file del 75° Reggimento fanteria, nel settore delle Cave di Selz. L'anno seguente, in due successivi combattimenti, il 18 maggio ed il 14 luglio, nella zona di Monfalcone, conduceva il suo reparto all'attacco di munitissima posizione nemica e rimaneva entrambe le volte ferito, ogni volta rifiutando di essere allontanato dal terreno della lotta; guadagnava così due Medaglie d'Argento al Valore Militare.[1]
Passò quindi nella zona di Tolmino, e dopo la ritirata nel novembre 17, in quella del monte Tomba, sempre meglio affermando le sue eccezionali qualità di combattente.
Costituitisi i primi reparti d'assalto, il Viola, giunto già al grado di capitano, chiese ed ottenne di passare in quelle nuove formazioni di guerra, e fu assegnato al VI Reparto d’assalto, operante nella zona del Grappa. In un colpo di mano, operato sulla posizione di Cà Tasson, nel maggio 18, egli guidò così sagacemente l'azione e, gravemente ferito, si comportò con tanto coraggio, da meritare di essere insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia.
Il 10 luglio successivo, infine, conduceva ancora la sua compagnia ad una impresa di audacia e di morte: la riconquista della quota 1443, alla testata di val Seren. In soli sette minuti, nonostante la tempesta di fuoco, le trincee avversarie furono raggiunte ed espugnate; il capitano Viola, seguito da soli tre uomini, fu il primo a giungere sulla posizione, ma poco dopo, con estremo accanimento, incominciò una serie di furiosi contrattacchi da parte del nemico. In uno di questi, il capitano Viola fu accerchiato e preso prigioniero, ma dopo sole tre ore riusciva a svincolarsi dalle scelte avversarie e tornava ancora al combattimento, dando ancora esempio mirabile di ardimento e di sprezzo della morte. Medaglia d’Oro al Valor Militare.[2]


[1]        Il testo della motivazione è su: www.istitutonastroazzurro.org/ consulta l'archivio digitale/Ettore/Viola/Esercito/1918/Medaglia d'Argento.
[2]           Il testo della motivazione è su: www.istitutonastroazzurro.org/ consulta l'archivio digitale/Ettore/Viola/Esercito/1918/Medaglia d'Oro.


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