GEOGRAFIA DELLE PROSSIME SFIDE
Scheda sintetica sulla NATO
Antonio Trogu
La sigla NATO sta per North
Atlantic Treaty Organization, ovvero Organizzazione del Trattato
dell'Atlantico del Nord. Si tratta di un'organizzazione internazionale che ha
lo scopo di creare una collaborazione fra i paesi membri sotto il punto di
vista della difesa.
La NATO nasce dal Patto Atlantico,
firmato a Washington il 4 aprile 1949, ed entrato in vigore il 24
agosto dello stesso anno. L'organizzazione ha sede a Bruxelles, in Belgio.
I paesi fondatori della NATO sono:
Belgio |
Islanda |
Paesi Bassi |
Canada |
Italia |
Portogallo |
Danimarca |
Lussemburgo |
Regno Unito |
Francia |
Norvegia |
Stati Uniti |
Oggi la lista dei paesi membri ha
invece raggiunto quota 30, come mostra l'elenco sul sito della NATO.
L'elenco è in continuo aggiornamento,
poiché - come espresso dal regolamento dell'organizzazione - può diventare
membro della NATO “qualsiasi altro Stato europeo in condizione di soddisfare i
principi di questo trattato e di contribuire alla sicurezza dell'area nord-atlantica”.
Ci sono solo due limiti generali:
Solo gli Stati europei sono
candidabili per l'ingresso
I candidati devono essere approvati da
tutti i membri attuali
I punti fondamentali su cui si basa la
NATO:
La NATO promuove i valori
democratici e consente ai membri di consultarsi e collaborare in
materia di difesa e sicurezza per risolvere i problemi, creare fiducia e,
nel lungo termine, prevenire i conflitti.
La NATO si impegna a risolvere
pacificamente le controversie. In caso di fallimento degli sforzi diplomatici,
ha il potere militare di intraprendere operazioni di gestione delle
crisi in base alla clausola di difesa collettiva presente nell'Articolo 5
del Trattato di Washington o dietro mandato delle Nazioni Unite, da
soli o in collaborazione con altre organizzazioni internazionali.
Cosa significa in parole povere? Che
la NATO tende a risolvere le controversie internazionali in modo pacifico, ma
che ha il potere di entrare in guerra qualora venga ritenuto necessario. E in
quali casi questo accade?
L'articolo 5 del Trattato
di Washington stabilisce
che un attacco armato a uno dei paesi membri viene considerato un
attacco diretto contro tutte le parti dell'organizzazione. Ciò comporta, si
legge nell'articolo, che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse,
nell'esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva,
riconosciuto dall'art. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte
o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di
concerto con le altre parti, l'azione che giudicherà necessaria, ivi
compreso l'uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza
nella regione dell'Atlantico settentrionale.
Va da sé, quindi, che la guerra per la
NATO e i suoi paesi membri non è una situazione praticabile a meno che non sia
compromessa la pace di uno o più degli stati che ne fanno parte. Alla base di
questo c'è la forte preoccupazione per gli sviluppi della guerra in
Ucraina: allo stato attuale la
Russia non ha invaso in alcun modo la territorialità di un paese facente parte
della NATO, ma questo non implica che non potrebbe accadere. I paesi confinanti
con la Bielorussia (le Repubbliche baltiche: Estonia, Lettonia e Lituania)
che attualmente sostiene la Russia sul fronte militare, sono infatti parte
della NATO, e si teme un allargamento del conflitto su fronti diversi da quello
ucraino.
Se questo dovesse accadere, c'è la
concreta possibilità che i paesi della NATO si trovino obbligati a intervenire
militarmente in difesa degli stati attaccati militarmente, creando
un'escalation del conflitto su larga scala.
La NATO e’ una alleanza fra Paesi dell’Europa
e dell’America del Nord. Rappresenta un legame unico fra questi due continenti
che possono così consultarsi e collaborare in materia di difesa e di sicurezza
e condurre insieme operazioni multinazionali di gestione delle crisi.
Antonio Trogu trogant@libero.it
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