DIBATTITI
Convegno
di Studi e Ricerca “Ad un anno dal Centenario”
Cosa
vogliamo. Dove andiamo
Alessia
Biasiolo
Roma,
26 marzo 2022
L’impegno per il
centenario dell’Istituto del Nastro Azzurro deve essere volto a celebrare un
importante traguardo, nella consapevolezza di essere ad un punto di partenza.
Adesso che giustamente dobbiamo festeggiare, ci dobbiamo anche rimboccare le
maniche per portare avanti l’Ente nell’ottica di scegliere se mantenerlo
un’associazione malinconica che non solo guarda al passato, ma anche ai sempre
più esigui numeri dei militari e, di conseguenza, di persone interessate a ciò
che può fare un Ente morale equiparato nell’immaginario comune ad
un’associazione combattentistica e d’arma come tante.
Non c’è idea del servizio militare,
se non per pochi (speriamo che sia così anche per l’immediato futuro, se non
per i bravi elementi che lo scelgono volontariamente) e non c’è idea di
spessore di a cosa serva mantenere la memoria, se non per puro esercizio di
rivisitazione di momenti, persone e ricordi.
Quindi in questo convegno dobbiamo
porre dei traguardi in tema di:
divulgazione: il bacino d’utenza deve essere esteso,
così come è ben stato fatto con i Master e con la programmazione e
progettazione di un percorso accademico/didattico di prim’ordine;
associati: ai quali offrire programmi curati con
scientificità sia sul piano dell’insegnamento della Storia, sia sul piano della
linea guida da perseguire rispetto alle notizie da dare, rispetto alla
programmazione di corsi sul territorio, di viaggi di
studio/istruzione/motivazione storica, eccetera;
periodico: che deve diventare un vero strumento
di divulgazione per il Nastro Azzurro nell’ottica di attirare lettori e
conoscitori, non soltanto tesserati che forse nemmeno lo leggono;
visibilità/pubblicità: tramite la creazione di punti di
incontro dotati (anche le sedi locali) di emeroteca o comunque di una
biblioteca (materiale o virtuale) che dialoghi con il Nastro Azzurro,
soprattutto attraverso le nuove generazioni;
educazione: ai valori del Nastro Azzurro. Bisogna
insegnare alle nuove generazioni, e alle generazioni dei nuovi italiani, cos’è
il Valore e il Valore Militare, non come vanagloria, ma come punto di
formazione personale, anche in seno alla rinata Educazione Civica didattica;
istruzione: continuando il percorso di formazione
anche degli associati, di creazione di corsi, di Master universitari e di ogni
altra forma che possa mettere il Nastro Azzurro nella logica di essere punto
d’incontro e di dialogo con Enti e Istituzioni. Con maggiore presenza nella
scuole, ad esempio, su tutto il territorio nazionale, con specifici progetti
condivisi che siano unitari per tutte le Federazioni, su modelli funzionali
anche di altre tipologie di associazioni che hanno trovato una modalità di dialogo
con il Ministero dell’Istruzione in tale senso, in modo organico e
continuativo.
Bisogna quindi incrementare tutto
questo, facendoci riconoscere come persone che non sono nostalgiche di un
passato in divisa come molti detrattori sostengono, ma come persone che credono
nei valori fondanti della Costituzione della Repubblica Italiana e li
perseguono in questo modo. Senza per questo negare le manifestazioni pubbliche,
che siano in questa prospettiva cariche di senso e non solo di esibizione.
prof.ssa Alessia
comm. Biasiolo Sicio della Federazione provinciale di Ancona
Nessun commento:
Posta un commento