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martedì 12 aprile 2022

Alessia Biasiolo Contributo alla tavola Rotonda

 DIBATTITI

Convegno di Studi e Ricerca “Ad un anno dal Centenario”

Cosa vogliamo. Dove andiamo

Alessia Biasiolo

Roma, 26 marzo 2022

 

L’impegno per il centenario dell’Istituto del Nastro Azzurro deve essere volto a celebrare un importante traguardo, nella consapevolezza di essere ad un punto di partenza. Adesso che giustamente dobbiamo festeggiare, ci dobbiamo anche rimboccare le maniche per portare avanti l’Ente nell’ottica di scegliere se mantenerlo un’associazione malinconica che non solo guarda al passato, ma anche ai sempre più esigui numeri dei militari e, di conseguenza, di persone interessate a ciò che può fare un Ente morale equiparato nell’immaginario comune ad un’associazione combattentistica e d’arma come tante.

            Non c’è idea del servizio militare, se non per pochi (speriamo che sia così anche per l’immediato futuro, se non per i bravi elementi che lo scelgono volontariamente) e non c’è idea di spessore di a cosa serva mantenere la memoria, se non per puro esercizio di rivisitazione di momenti, persone e ricordi.

            Quindi in questo convegno dobbiamo porre dei traguardi in tema di:

divulgazione: il bacino d’utenza deve essere esteso, così come è ben stato fatto con i Master e con la programmazione e progettazione di un percorso accademico/didattico di prim’ordine;

associati: ai quali offrire programmi curati con scientificità sia sul piano dell’insegnamento della Storia, sia sul piano della linea guida da perseguire rispetto alle notizie da dare, rispetto alla programmazione di corsi sul territorio, di viaggi di studio/istruzione/motivazione storica, eccetera;

periodico: che deve diventare un vero strumento di divulgazione per il Nastro Azzurro nell’ottica di attirare lettori e conoscitori, non soltanto tesserati che forse nemmeno lo leggono;

visibilità/pubblicità: tramite la creazione di punti di incontro dotati (anche le sedi locali) di emeroteca o comunque di una biblioteca (materiale o virtuale) che dialoghi con il Nastro Azzurro, soprattutto attraverso le nuove generazioni;

educazione: ai valori del Nastro Azzurro. Bisogna insegnare alle nuove generazioni, e alle generazioni dei nuovi italiani, cos’è il Valore e il Valore Militare, non come vanagloria, ma come punto di formazione personale, anche in seno alla rinata Educazione Civica didattica;

istruzione: continuando il percorso di formazione anche degli associati, di creazione di corsi, di Master universitari e di ogni altra forma che possa mettere il Nastro Azzurro nella logica di essere punto d’incontro e di dialogo con Enti e Istituzioni. Con maggiore presenza nella scuole, ad esempio, su tutto il territorio nazionale, con specifici progetti condivisi che siano unitari per tutte le Federazioni, su modelli funzionali anche di altre tipologie di associazioni che hanno trovato una modalità di dialogo con il Ministero dell’Istruzione in tale senso, in modo organico e continuativo.

            Bisogna quindi incrementare tutto questo, facendoci riconoscere come persone che non sono nostalgiche di un passato in divisa come molti detrattori sostengono, ma come persone che credono nei valori fondanti della Costituzione della Repubblica Italiana e li perseguono in questo modo. Senza per questo negare le manifestazioni pubbliche, che siano in questa prospettiva cariche di senso e non solo di esibizione.

prof.ssa Alessia comm. Biasiolo   Sicio della Federazione provinciale di Ancona


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