GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE
Carta fonte: LIMES, Rivista di Geopolitica
Scheda sintetica sulla Guerra Fredda
Antonio Trogu
Per
guerra fredda si intende quell’equilibrio mondiale basato sul terrore e sulla
reciproca minaccia instaurato dai due grandi imperi nucleari, USA e URSS, a
partire dal 1947, precisamente il 2 marzo 1947. Con il messaggio del presidente
Truman al Congresso degli Stati Uniti, nel quale si esprimeva la determinazione
di "sostenere i popoli liberi che resistono ai tentativi di soggiogamento
effettuati da parte di minoranze armate o mediante pressioni esterne", si
produsse la definitiva rottura della solidarietà stretta tra gli Alleati per la
guerra contro il nazismo ed ebbe inizio la guerra tra le 2 superpotenze, una guerra cioè che non fu mai guerreggiata, una guerra di spie(i servizi segreti contrapposti,
la statunitense CIA e il sovietico KGB, cercavano di sottrarsi reciprocamente
segreti militari e tecnologici) e di propaganda(USA
e URSS si dipingevano a vicenda negativamente).Il
termine Guerra
fredda ('cold war') viene utilizzato per la prima volta
nel 1945 dallo scrittore e giornalista britannico George Orwell che in un articolo del 1945 prevedeva che
"ci sarebbe stato uno stallo nucleare tra due o tre mostruosi super-stati,
ognuno in possesso di un'arma tramite cui milioni di persone possono essere
spazzate via in pochi secondi". Negli Stati Uniti, il termine venne
utilizzato per la prima volta nel 1947.
Nell’immediato secondo
dopoguerra, sconfitto il nazifascismo, gli interessi difficilmente conciliabili
di URSS e USA, le diverse e per molti aspetti incompatibili visioni del mondo,
i reciproci sospetti nonché la parallela tendenza a sopravvalutare la forza e
le capacità l’uno dell’altro portano al formarsi di due campi antagonistici
destinati a dar vita alla costituzione di un nuovo ordine mondiale,
tendenzialmente bipolare. L’Europa ne
risulta divisa in due contrapposti blocchi di alleanze, in due aree separate e
ostili, ideologicamente avverse, caratterizzate da economie e sistemi
politico-ideologici alternativi e legate all’egemonia delle due grandi
potenze. Il confronto bipolare si allarga ben presto su scala mondiale e
gran parte del mondo viene spartito in sfere di influenza, secondo frontiere
legate essenzialmente alla capacità di USA e URSS di allargare la propria
egemonia, inserendosi e incanalando il travolgente processo di decolonizzazione
in atto, ovvero ancorando alla propria sfera le nuove nazioni
indipendenti.
Cosa
era successo? Come si è arrivati a questo? Ovvero quali furono le cause
Le conferenze
di pace successive alla seconda Guerra mondiale avevano perseguito due principi
diversi: la responsabilità dei vincitori a mantenere la pace; la divisione del
mondo in due sfere o aree d’influenza. Il primo principio portò alla creazione
dell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), il secondo, definito nelle
conferenze di Jalta e Potsdam portò alla divisione del mondo in due blocchi
distinti: quello orientale, posto direttamente sotto l’egemonia dell’Unione
Sovietica; quello occidentale, più o meno direttamente controllato dagli USA.
Dalla seconda guerra mondiale emersero due sole grandi potenze,
USA e URSS, finita la guerra contro Hitler si posero subito come Stati
antagonisti perché incarnavano due diverse visioni della società e
dell’economia, per gli americani il
comunismo è inconciliabile con la concezione di libertà che è alla base dell’
“American way of life”, per l’URSS il capitalismo non può sopportare
l’esistenza di un regime fondato sul comunismo, perché sa che questo è
destinato a vincere.
Si impongono così due
modelli di Stato completamente diversi:
modello americano: si
presenta con i contenuti della Carta Atlantica, dell’autodeterminazione dei
popoli; secondo un modello capitalistico che in Europa si afferma ancora prima
che in Usa (quindi c’è affinità). La politica americana può contare su una
forte omogeneità sociale ed economica.
Il modello dell’affermazione della democrazia liberale in regime di pluralismo
politico; il modello sovietico: era invece quello della trasformazione dei
vecchi assetti politici in nome del modello collettivistico fondato sulla
centralizzazione del potere e su un etica anti individualistica.
Quindi gli Usa hanno il vantaggio di avere in Europa un modello
affine, dove la concorrenza Urss non è credibile. L’Urss invece: ha la
pressante necessità di ricostruire dopo le distruzioni subite; per questo è
intransigente sul problema delle riparazioni e procederà nei Paesi vinti a
smantellamenti industriali, sanzioni finanziarie, trasferimento di popolazioni
come forza lavoro.
La guerra fredda fu un conflitto “congelato” (mai giunto a una
deflagrazione totale tra i contendenti) tra due Superpotenze, Stati Uniti
d’America e Unione Sovietica, portatrici di messaggi universalistici,
tendenzialmente antitetici e inconciliabili. Le Superpotenze furono capaci di
estendere la loro influenza con mezzi e metodi differenti dapprima in Europa,
poi su vaste aree del globo, e di fare di queste ultime dei campi di battaglia.
Lo scontro che acquisì progressivamente la fisionomia di una
dichiarata ostilità, affondava le sue radici nell'inconciliabilità delle
ideologie alla base dei due sistemi politico-economici, capitalismo e
comunismo, che ispiravano chiaramente interessi “geopolitici” completamente
opposti.
La guerra tra USA e URSS rimase “fredda”, cioè non si arrivò mai
ad un vero confronto militare, perché entrambi i contendenti si dotarono di un
grande arsenale nucleare.
Antonio
Trogu trogant@libero.it
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