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Nella Battaglia di Vittorio Veneto:
La costante 7a
Armata. — Le
truppe Alpine della 5a e della 75a divisione del III
Corpo, i battaglioni Tolmezzo e Monte Rosa (che celeremente marciarono su
Bolzano, bloccando la 49a divisione a. u.), i Battaglioni Cuneo,
Saluzzo, i bersaglieri della III Brigata (17°- 139°) del XIV Corpo d’ Armata, e
le Artiglierie dell’Armata meritano speciale menzione per la celere travolgente
avanzata da essi compiuta.
La
valorosissima 8a Armata.
— Vanno segnalati alla gratitudine nazionale tutti i Comandi e tutte le grandi
Unità della 8a Armata.
L’VIII Corpo d’Armata, che, col
concorso del Corpo d’Armata d’ assalto, conquistò Vittorio Veneto e forzò la
stretta di Fadalto;
il XXII, che per primo passò il
Piave, resistette eroicamente colle sue truppe isolate oltre il fiume ai più
violenti contrattacchi e cooperò con slancio alla liberazione della conca
bellunese;
il XXVII che, superate con grande
valore le difficoltà del passaggio del Piave, si spinse vigorosamente nella
valle del Cordevole, vincendo aspre resistenze.
Particolarmente sono da notare:
dell’VIII Corpo d’Armata:
la brigata Tevere (215°-216°); il
112° Reggimento fanteria (brigata Piacenza); il V e il XXV Riparto d’ assalto;
il III e XI battaglione bersaglieri ciclisti; il 52° reggimento artiglieria da
campagna e il XXIII Gruppo artiglieria da montagna; il II gruppo squadroni del
Reggimento Lancieri di Firenze (9°) ed il 6° squadrone dei Cavalleggeri di
Piacenza (18°); il 73° e il 92° battaglione zappatori del genio; la 140a
Compagnia Telegrafisti;
del XXII corpo d’armata:
la 1a divisione d’
assalto (I Raggruppamento d’ assalto, III battaglione bersaglieri ciclisti, 5°
squadrone Cavalleggeri di Piacenza, IX gruppo artiglieria da montagna, 91°
battaglione zappatori, 122° compagnia telegrafisti).
Le brigate Pisa (29°-30°) e Mantova
(113°-114°) della 57a divisione; Piemonte (3°-4°) e Porto Maurizio
(253°-254°) della 60a divisione.
Il LXXII Riparto d’ assalto; tutta
l’artiglieria da campagna e da montagna del Corpo
d’ Armata; la 32a
compagnia telegrafisti, che, sotto il tiro nemico e contro la violenza del fiume,
lavorò 24 ore per tentare di collegare telefonicamente le due opposte rive del
Piave finchè riuscì nell’ intento;
del XXVII Corpo d’Armata:
le brigate Cuneo (7°-8°), Reggio
(45°-46°) e Campania (135°-136°).
La fida 9a
Armata. — La 9a
Armata, costituente la riserva, che per ragioni di schiera- mento non aveva
potuto trovar posto sulla prima linea, concorse sempre efficacemente al-
l’azione inviando alle Armate avanzate i suoi valorosi reparti; splendidamente
addestrati.
L’audace
10a Armata.
— Tutti i Corpi di questa Armata assolsero mirabilmente il loro compito e
meritarono pertanto l'onore della citazione sul bollettino di guerra: il
valoroso XIV Corpo d’Armata britannico (7a e 23a divisione)
già gloriosamente partecipe alla battaglia svoltasi nello scorso giugno sull’
altipiano di Asiago, e l' XI Corpo d’ Armata Italiano con la sua 37a
divisione e con la 23a divisione, che conquistarono le Grave di
Papadopoli, sfondarono la «Kaiserstellung » sulla sinistra del Piave dilagando
arditamente nella pianura; il XVIII Corpo d’Armata Italiano (33a e
56a divisione), che inviato dal Comando dell’8a Armata a
rafforzare la 10a Armata allo
scopo di aprire gli sbocchi della Priula all’VIII Corpo d’ Armata, eseguì con
mirabile impeto il mandato affidatogli.
La brigata Como (23°-24°) e l’XI
Riparto d’ assalto si distinsero per il loro slancio. Il giovane e ardito 332°
Americano affermò il suo valore gareggiando in bravura con le nostre fanterie.
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