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martedì 3 novembre 2020

IV Novembre 1918 Ricordando la Vittoria. III

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 Nella Battaglia di Vittorio Veneto:

La costante 7a Armata. — Le truppe Alpine della 5a e della 75a divisione del III Corpo, i battaglioni Tolmezzo e Monte Rosa (che celeremente marciarono su Bolzano, bloccando la 49a divisione a. u.), i Battaglioni Cuneo, Saluzzo, i bersaglieri della III Brigata (17°- 139°) del XIV Corpo d’ Armata, e le Artiglierie dell’Armata meritano speciale menzione per la celere travolgente avanzata da essi compiuta.

La valorosissima 8a Armata. — Vanno segnalati alla gratitudine nazionale tutti i Comandi e tutte le grandi Unità della 8a Armata.

L’VIII Corpo d’Armata, che, col concorso del Corpo d’Armata d’ assalto, conquistò Vittorio Veneto e forzò la stretta di Fadalto;

il XXII, che per primo passò il Piave, resistette eroicamente colle sue truppe isolate oltre il fiume ai più violenti contrattacchi e cooperò con slancio alla liberazione della conca bellunese;

il XXVII che, superate con grande valore le difficoltà del passaggio del Piave, si spinse vigorosamente nella valle del Cordevole, vincendo aspre resistenze.

Particolarmente sono da notare:

dell’VIII Corpo d’Armata:

la brigata Tevere (215°-216°); il 112° Reggimento fanteria (brigata Piacenza); il V e il XXV Riparto d’ assalto; il III e XI battaglione bersaglieri ciclisti; il 52° reggimento artiglieria da campagna e il XXIII Gruppo artiglieria da montagna; il II gruppo squadroni del Reggimento Lancieri di Firenze (9°) ed il 6° squadrone dei Cavalleggeri di Piacenza (18°); il 73° e il 92° battaglione zappatori del genio; la 140a Compagnia Telegrafisti;

del XXII corpo d’armata:

la 1a divisione d’ assalto (I Raggruppamento d’ assalto, III battaglione bersaglieri ciclisti, 5° squadrone Cavalleggeri di Piacenza, IX gruppo artiglieria da montagna, 91° battaglione zappatori, 122° compagnia telegrafisti).

Le brigate Pisa (29°-30°) e Mantova (113°-114°) della 57a divisione; Piemonte (3°-4°) e Porto Maurizio (253°-254°) della 60a divisione.

Il LXXII Riparto d’ assalto; tutta l’artiglieria da campagna e da montagna del Corpo

d’ Armata; la 32a compagnia telegrafisti, che, sotto il tiro nemico e contro la violenza del fiume, lavorò 24 ore per tentare di collegare telefonicamente le due opposte rive del Piave finchè riuscì nell’ intento;

del XXVII Corpo d’Armata:

le brigate Cuneo (7°-8°), Reggio (45°-46°) e Campania (135°-136°).

La fida 9a Armata. — La 9a Armata, costituente la riserva, che per ragioni di schiera- mento non aveva potuto trovar posto sulla prima linea, concorse sempre efficacemente al- l’azione inviando alle Armate avanzate i suoi valorosi reparti; splendidamente addestrati.

L’audace 10a Armata. — Tutti i Corpi di questa Armata assolsero mirabilmente il loro compito e meritarono pertanto l'onore della citazione sul bollettino di guerra: il valoroso XIV Corpo d’Armata britannico (7a e 23a divisione) già gloriosamente partecipe alla battaglia svoltasi nello scorso giugno sull’ altipiano di Asiago, e l' XI Corpo d’ Armata Italiano con la sua 37a divisione e con la 23a divisione, che conquistarono le Grave di Papadopoli, sfondarono la «Kaiserstellung » sulla sinistra del Piave dilagando arditamente nella pianura; il XVIII Corpo d’Armata Italiano (33a e 56a divisione), che inviato dal Comando dell’8a Armata a rafforzare la 10a  Armata allo scopo di aprire gli sbocchi della Priula all’VIII Corpo d’ Armata, eseguì con mirabile impeto il mandato affidatogli.

La brigata Como (23°-24°) e l’XI Riparto d’ assalto si distinsero per il loro slancio. Il giovane e ardito 332° Americano affermò il suo valore gareggiando in bravura con le nostre fanterie.

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