DIBATTITI
La Germania Imperiale, dopo il crollo dell'Austria-Ungheria e la sua resa all'Italia con la firma a Villa Giusti dell'armistizio il 4 novembre, vede i suoi confini meridionali minacciati. Attraverso i valichi alpini orientali le truppe italiane sono sulla strada verso la Baviera, e stanno marciando su Vienna. Non vi sono forze militari consistenti a difendere questo confine. L'Esercito tedesco è tutto schierato sulla fronte francese. Non vi sono i tempi per evitare l'avanzata dei Corpi d'Armata italiani verso l'interno della Germania. La situazione interna diventa sempre più difficle e fuori controllo in quanto il blocco marittimo a ridotto la popolazione allo stremo. Di fronte a questa situazione i responsabili politici tedeschi chiedono l'armistizio, che molto affrettattamente,e questo si rileverà un gravissimo errore da parte dei Governi Francese e Britannico, concedono.
Fra gli esereciti alleati, l'unico esercito che ha sconfitto sul campo l'esercito avversario, è stato l'Esercito Italiano che ha costretto alla resa l'Esercito Austro-Ungarico in virtù della Battaglia di Vittorio Veneto. Una vittoria sia tattica, che si è tramutata in strategico e che ha determinato la sconfitta, ed il riconoscimento di tale sconfitta, da parte dell'Austria.
Questo non si può dire dell'esercito francese e degli altri eserciti alleati, che sul campo non hanno sconfitto l'Esercito tedesco, che, in virtù dell'armistizio, si è ritirato in ordine, essendo tutto schierato in territorio francese, in Germania rientrando nelle prorpie sedi stanziali, non riconoscendo minimamente di essere stato sconfitto, ma nutrendo fortissimi sentimenti di rivalsa per il fatto che si sentiva tradito dai "politici" di Berlino.
Una data, quella odierna, che dovrebbe essere di spunto per comprendere il ruolo dell'Italia nella Grande Guerra e come essa è terminata (massimo coltrinari)
Nessun commento:
Posta un commento