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Nella Battaglia di Vittorio Veneto
La ferrea 12a
Armata. — Vanno
ricordate, per l’ardimento e il valore dimostrato nella gagliarda lotta
vittoriosamente sostenuta, superando gravi difficoltà ed aspre resistenze, la
23a Divisione francese che coi suoi reggimenti 78°, 107°, 138°,
conquistò le alture a nord ovest di Valdobbiadene ; la 70a divisione
italiana con le brigate Re (1°-2°) e Trapani (149°-150°), che in sette giorni
di aspri, cruenti combattimenti espugnarono sulla destra del Piave il sistema
fortificatorio costruito a difesa della stretta di Quero, catturando numerosi
prigionieri, molti cannoni e mitragliatrici e infliggendo al nemico perdite
gravissime; la 52a divisione, e segnatamente i battaglioni Bassano,
Verona, Stelvio, Tirano, Morbegno, M. Baldo, Sette Comuni del I Raggruppamento
; i battaglioni Vestone, Spluga, Valtellina del II Raggruppamento; la 742a
compagnia mitragliatrici, che, fianco a fianco con la 23a divisione
francese, varcarono il Piave, respinsero il nemico dalle fortissime posizioni
di riva sinistra, espugnarono M. Cesen, difeso da ostinate retroguardie,
ridiscesero al Piave a monte di Feltre, e, trovato il ponte di Busche
distrutto, varcarono il fiume con passerelle improvvisate, continuando
instancabili a incalzare il nemico.
Il
vigile e fiero Corpo di cavalleria.
— Tutte le truppe componenti il corpo di cavalleria meritano essere segnalate.
Degni di particolare menzione sono i seguenti reparti:
II° brigata, coi suoi reggimenti
Genova Cavalleria (4°) e Lancieri di Novara (5°);
i reggimenti: Savoia Cavalleria
(3°), Lancieri Vittorio Emanuele (10°), Cavalleggeri di Sa-luzzo (12°), di
Monferrato (13°) e Guide (19°); Lancieri di Mantova (25°) e di Vercelli (26°);
le batterie a cavallo, e
segnatamente la 2a e la 4a batteria, il I° gruppo
bersaglieri ciclisti (battaglioni IV, V e XII);
la 7a e l’8a squadriglia
autoblindomitragliatrici;
la 1a, 2a e 3
a Sezione da ponte per cavalleria.
I fedeli e saldi Carabinieri Reali. — Impavidi, come sempre, al loro
posto di dovere, nell’ infuriare della battaglia, forti delle loro eroiche tradizioni
i carabinieri reali furono costante esempio di alto senso di abnegazione e,
cogliendo con entusiasmo l’occasione di partecipare direttamente al
combattimento, diedero prove di fulgido valore.
I
gloriosi rappresentanti dei popoli oppressi. — Il reggimento Esploratori Czeco-slovacchi (39°), fin
dal Marzo impiegato in prima linea a nuclei dalle varie armate italiane,
combattè valorosamente anche in questa battaglia.
La Compagnia volontari romeni,
aggregata alla 8a Armata, meritò encomio solenne per le magnifiche
prove di bravura date, concorrendo alla rotta del comune nemico.
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