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domenica 21 gennaio 2024

6. Internamento Il Processo di disumanizzazione dell’Internato

DIBATTITI

  Massimo Coltrinari

Non possibile eliminare una parte significativa della popolazione ( sia essa presente o immigrata, o di passaggio) senza tener conto delle reazioni dell’altra restante parte della popolazione stessa. Se non vi sono troppi oppositori, si può dar luogo alla eliminazione  o allo stesso sterminio di massa. E’ ciò che è accaduto in Germania dal 1933 al 1945 per gli Ebrei, i Malati, Gli Zingari, gli Omosessuali, i  considerati “diversi” in genere. Ma anche è accaduto in Ruanda con gli Hutu, a cui è stato concesso di essere o vittime o esecutori e i Tutsi, ove gli Hutu moderati sono stati uccisi come i Tutsi. Per arrivare a questo occorre avviare un processo di disumanizzazione delle vittime individuate, che si manifesta in sette fasi.

Prima fase: la definizione. E’ il fenomeno del capro espiatorio, con il binomio “Noi” –“Gli  altri

 Seconda Fase: Il censimento del “diverso” identificato. Si impone anche un segno distintivo;

Terza fase: la designazione. E’ la fase in cui la popolazione “sana” prende atto, capisce chi                      è il diverso, fenomeno che deve essere su larga scala;

 Quarta Fase: restrizione dei diritti politici, economici, sociali. Il diverso deve essere                       spogliato di ogni cosa, a vantaggio del resto della popolazione, che vi vede anche dei buoni affari e opportunità allettanti

 Quinta Fase: l’esclusione. Il “Diverso” deve essere escluso dalla collettività “sana”

 Sesta fase: l’isolamento sistematico. Ecco l’utilizzo del campo di concentramento, ove                     all’isolamento si aggiunge anche lo sfruttamento coatto e schiavizzato del lavoro del “diverso.

 Settima Fase: sterminio di massa del “Diverso” fino alla sua estinzione. Il campo di concentramento concorre allo sterminio ma non è sufficiente. Vi si muore per stenti, fame, freddo, percosse ecc, ma vi si può ance sopravvivere. Occorre per non correre questa eventualità creare appositi campi: i campi di sterminio. Ecco la differenza tra campi di concentramento e campi di sterminio (che può essere oggetto di ricerca apposita).

 

L’attualità di questa ricerca è evidente: l’extra comunitario o l’emigrato oggi in Italia è considerato “diverso”. La ricerca potrebbe individuare in quale fase del processo di disumanizzazione siamo: sicuramente la prima fase è stata completata; si oscilla tra la seconda e la terza.

Sotto il profilo storico, come base di ricerca si può dire che in ogni tempo ed in ogni Paese questo processo è stato attuato nelle sue prime sei fasi. Solo in Germania (1933-45) è stato attuato nelle sue sette fasi.

 Bibliografia: Jean-Nichel Lecomte, La Storia dell’Olocausto, Roma, Sapere 2000 Edizioni Multimediali, 2002, AA, AA, Spostamenti di popolazione e deportazione in Europa, Bologna, 1987.

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