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giovedì 25 gennaio 2024

La battaglia di Balaclava (1954) La Sottile Linea Rossa IV Parte

APPROFONDIMENTI




Fase 2: La Sottile Linea Rossa

Pur preoccupato da una possibile azione dimostrativa dei Russi circa un attacco diretto contro le difese interne di Balaclava, dopo la presa del sistema dei fortini in quota, il Raglan decise con riluttanza e ritardo di far muovere 2 Divisioni verso valle. Tali unità, particolarmente lente nella preparazione e nel movimento, non raggiunsero mai la zona degli scontri a sud del sistema dei fortini, lasciando le unità residue del Campbell da sole a sbarrare l’accesso a Balaclava. Uno schieramento anomalo (su due linee piuttosto che in quadrato, come si usava all’epoca,per fronteggiare le cariche della cavalleria avversaria), denominato poi la “sottile linea rossa” e l’intuito del Comandante consentirono ad un piccolo dispositivo di fronteggiare e respingere un attacco dei russi con la cavalleria impiegata a massa.

In effetti, le forze russe, localmente prive di fanteria, temevano la presenza di fanterie avversarie trincerate e, nonostante la schiacciante superiorità numerica e la fuga di molti soldati turchi (in preda al panico) schierati dal Campbell ai fianchi dello dispositivo, furono prese alla sprovvista circa l’orientamento dello schieramento difensivo avversario (reso flessibile). Ciò, unitamente ai timori citati, amplificò molto la sensazione di smarrimento e confusione tra i ranghi russi lanciati all’offensiva, tanto da smorzarne l’impeto e da trasformarne l’avanzata in un disordinato e incredibile ripiegamento.

Anche in questo caso, si ritiene che il mancato conseguimento di ciò che in termini odierni verrebbe identificato come situational awareness, ha assunto una valenza determinante a partire dalla dimensione delle percezioni falsate dalla confusione fino alla concretizzazione di una sconfitta altrimenti inspiegabile. Tuttavia si osserva che tutto ciò si verificava nonostante la spasmodica ricerca di posizioni di dominio in quota sia per l’osservazione e la direzione delle operazioni, sia per muovere azioni offensive o imbastire dispositivi difensivi. In altri termini, lo sfruttamento di tali posizioni non risultò coerente con l’importanza che, sulla carta, vi veniva conferito dai comandanti di entrambi gli schieramenti. Infine, quale elemento certamente imponderabile ma innegabilmente altrettanto decisivo, si inserisce il mero caso o la situazione fortuita, non “pianificata”. Lo studio del terreno, la trasmissione corretta e tempestiva degli ordini e il coordinamento tra le unità di uno schieramento di forze mirano appunto a minimizzare l’imponderabile, a prescindere dallo stadio di evoluzione tecnologica raggiunta. Oggi, infatti si menziona sovente la necessità di sviluppare tecnologia, forze e soprattutto mentalità atte ad impostare la propria manovra sull’azione piuttosto che sulla reazione, sul dominio degli eventi, sull’iniziativa. E, ancora una volta, tutto ciò sottende alla necessità di acquisire prima e in maniera più esaustiva dell’avversario il quadro di situazione (appunto situational awareness).


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