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mercoledì 7 febbraio 2024

Prigionia di Guerra. Campo di Prigionia dell'Asinara I Parte

 DIBATTITI

Progetto Prigionia 2017

Dopo oltre 100 anni rientrano in Sardegna due vasi in terracotta realizzati nel campo di prigionia dell’Asinara da un sorprendente prigioniero di guerra austro ungarico.

Giorgio Madeddu (1)

 ( la iconografia sarà pubblicata in data 8 febbraio 2024 su questo blog)

La ricerca finalizzata al rinvenimento di materiali utili alla implementazione del progetto “La Prigionia nella Grande Guerra” ed in particolare quelli relativi al volume “La Prigionia austriaca in Italia” (M. Coltrinari, G. Madeddu, A. Carta), si arricchisce di due oggetti e una storia personale davvero interessanti. Si tratta di due vasi in terracotta realizzati nel campo di prigionia dell’Asinara da un prigioniero di guerra austro ungarico, le ceramiche sono datate 1918, in entrambe è visibile la firma dell’artista: Tibor de Bottlik.

Come si può osservare dalle immagini di seguito riportate (per ragioni di spazio le altre immagini saranno pubblicate il giorno 8 febbraio 2024 su questo blog), il primo manufatto ha foggia cilindrica con decori simmetrici, Il tappo in sommità presenta una figura maschile con corna, gambe animali, zoccoli e coda (probabilmente una rappresentazione del Dio Pan), seduta sulle gambe e intenta a cibarsi avidamente di un grappolo d’uva.



Il secondo vaso di forma rettangolare, riporta ai quattro angoli dei motivi floreali, apparentemente rose contornate di foglie, sul tappo sono presenti due corpi, uno di sembianze umane, mentre l’altro richiama la figura già presente nel primo vaso, china sul volto del primo corpo.



Nella parte interna dei tappi si legge: “Tibor de Bottlik prisonnier de guerre Asinara 1918”.

Il rientro in Sardegna delle due opere dell’artista che fu prigioniero di guerra sull’Asinara è stata un’altra ulteriore occasione per proseguire nelle attività di studio e memoria dei prigionieri di guerra austroungarici vissuti e, in parecchi casi, deceduti in Sardegna durate la Grande Guerra.

 Grazie alla sensibilità mostrata dal Presidente dell’Associazione Mineraria Sarda (A.M.S.) e dell’intero Consiglio di Presidenza, le terrecotte realizzate da Tibor de Bottlik sono state esposte per la prima volta, dopo oltre 100 anni, sabato 16 dicembre 2023 presso sede dell’Associazione ad Iglesias dove, in occasione della tradizionale celebrazione della ricorrenza di Santa Barbara, tra le altre attività in programma, si è tenuto un solenne ricordo del celebre prigioniero di guerra. L’Associazione Mineraria, già in passato, e in più occasioni, aveva trattato l’argomento della prigionia di guerra, con particolare riguardo all’impiego dei prigionieri nelle miniere della Sardegna.

La cerimonia ha avuto inizio con il saluto del Presidente Ing. Giampaolo Orrù alle autorità presenti e agli ospiti, per la Croce Nera Austrica hanno partecipato il Dott. Johann Duffek delegato del Presidente federale On. Peter Rieser, assente per improvvisa indisposizione, accompagnato dal Delegato della Croce Nera per l’Italia il Comm. Diego D’Agostino, mentre per il Parco Nazionale dell’Asinara erano presenti il Commissario Straordinario Dott. Gian Carlo Muntoni e il Direttore Dott. Vittorio Gazale. Alla cerimonia hanno inoltre preso parte il Dott. Franco Lene con una delegazione dell’Associazione Culturale “Camineras” di Nughedu San Nicolò guidata dal Presidente Dott. Giovanni Antonio Dussoni e la Dott.ssa Vanna Fois fondatrice della celebre casa editrice nuorese “Ilisso”, specializzata negli studi e divulgazione sul patrimonio artistico, etnografico e letterario della Sardegna.

Il Presidente Orrù ha letto i messaggi di auguri inviati dal sindaco di Bocsa (Romania) Dott. Patriciu Mirel Pascu e dalla Dott. Gabriela Serban responsabile dei servizi bibliotecari della cittadina rumena, il Presidente Orrù, nel ringraziare il Sindaco di Bocsa per le informazioni e l’invito ricevuto ha auspicato una fruttuosa collaborazione con la cittadina rumena che come Iglesias vive le difficoltà della crisi mineraria.

Particolare ringraziamento è stato rivolto alla Prof.ssa Marinella Lorinczi per la sua costante disponibilità e vicinanza all’Associazione Mineraria Sarda. Nel concludere il Presidente ha formulato auguri di pronta guarigione al Presidente federale della Croce Nera On. Peter Rieser.

La mattinata ha avuto seguito con gli interventi del consigliere Dott. Giampaolo Atzei e delle Dott.sse Lucia Orrù e Francesca Contini che con la Dott.ssa Angela Messina del Polo Regionale del Sistema Bibliotecario Nazionale, hanno illustrato le attività di recupero, catalogazione e digitalizzazione della Biblioteca storica dell’A.M.S.

A seguire il Perito Minerario Sergio Ottelli ha ricordato, con commozione, l’incidente occorso il 13 ottobre 1982 presso il deposito di esplosivi di “Bega Gonnesa”, illustrandone le cause e gli insegnamenti conseguenti.

Il ricordo dell’artista Tibor de Bottlik è stato tenuto dalla Prof.ssa Marinella Lorinczi che, in premessa, ha raccontato delle attività messe in campo per la ricerca di informazioni sul conto dell’ex prigioniero di guerra Tibor de Bottlik. L’artista ha vissuto gran parte della sua esistenza a Bocsa, città della Contea di Caras Severin nella regione del Banato e in questa Città deceduto.

E’ stato contatto il Sindaco di Bocsa, Dott. Patriciu Mirel Pascu che ha subito incaricato la Dott.ssa Gabriela Serban responsabile dei servizi bibliotecari di fornire ogni notizia utile sul conto dell’illustre concittadino.

Tibor de Bottlik nacque a Fehértemplom - Bela Crkva (attuale Serbia) il 16 ottobre 1884, da famiglia molto agiata, il padre, laureato, era regio notaio e secondo alcune fonti appartenente alla nobiltà con titolo di barone. Compiuti gli studi superiori in istituti artistici di primo piano a Budapest, frequentò l'Accademia delle Belle Arti di Vienna (1903) e affinò i suoi studi presso la Reale Accademia Bavarese di Monaco (1906). Tra il 1907 e il 1914 frequentò gli ambienti artistici e culturali di Parigi dove entrava il contatto con gli “impressionisti”. A Parigi si appassionava alla paesaggistica, all'arte scultoria anche monumentale, all’uso del marmo, della terracotta, delle pietre naturali, calcaree.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale venne chiamato alle armi ed inviato alla scuola ufficiali di Timisoara e successivamente comandato sul fronte italiano dove, a Doberdò, fu fatto prigioniero. Trasferito nel campo di concentramento sull’Isola dell’Asinara, dove si tratterrà per 30 mesi, grazie alle sue spiccate doti artistiche e culturali e la conoscenza di molte lingue, ottenne rispetto e grande ammirazione, tanto che il Comandante del campo gli consenti di svolgere attività artistiche.

Dalla Relazione[1] del Generale Ferrari si apprende della presenza di considerevoli quantità di terre argillose in località Stretti e Tumbarino impiegate per la fabbricazione di terre cotte, nelle due località vennero realizzate delle piccole fabbriche per la produzione e cottura dei manufatti, molti dei quali andarono a far parte della collezione del “Museo dei lavori” appositamente costituito sull’Isola.

Durante il periodo di prigionia, a causa della grave crisi economia della Romania, conseguente alla Grande Guerra, andò perduto il patrimonio di famiglia. Al rientro dalla prigionia, ormai privo di risorse economiche, De Bottlik si stabilì a Boksánbánya – Bocşa, antica cittadina mineraria, dove aprì un modesto studio artistico e iniziò la realizzazione di dipinti ad olio, tempere, acquarelli, ritratti, schizzi e numerose opere scultoree.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il barone Tibor Bottlik cedete tutti i suoi residui beni allo Stato romeno. Fu organico al Partito Operaio Romeno, occupandosi della propaganda[2]. Nel 1964, per i suoi meriti artistici veniva nominato membro dell’Associazione degli scultori romeni e nel 1972 gli venivano attribuiti dei riconoscimenti statali.

Tibor Bottlik morì a Bocşa il 13 ottobre 1974 dove oggi riposa nel locale cimitero in una tomba sulla quale è stato posizionato un busto dell’artista.

A Bocşa, all’incrocio per i paesi minerari di Ocna de Fier e Dognecea sorge la statua denominata “Monumento del Minatore”, opera posta su un alto basamento raffigurante un minatore intento a perforare un blocco di roccia. Dello stesso artista a Bocşa è presente l’imponente monumento ai caduti in guerra, posto proprio davanti al municipio. Numerose opere del Maestro Bottlik sono presenti in tutta la città di Bocşa.

Molte delle opere di Tibor Von Bottlik sono conservate nei musei di Parigi, Vienna e Praga, e due acqueforti sono custodite nella Galleria Nazionale Ungherese.

Concluso l’intervento della Prof.ssa Lorinczi, in un simpatico fuori programma, ha preso la parola il Dott. Lorenzo Ottelli che ha gentilmente voluto condividere con i presenti alcuni passi delle memorie del nonno paterno che, militare presso il campo dell’Asinara, ebbe modo di partecipare, con le competenze di tecnico minerario, alle attività di estrazione del calcare e produzione di calce per usi sanitari.

Il Dott. Franco Lene e il Presidente dell’Associazione Culturale “Camineras” Dott. Giovanni Antonio Dussoni hanno invece illustrato il lavoro di ricerca storica condotto nel paese di Nughedu San Nicolò. La ricerca ha riportato alla luce la storia, ormai dimenticata, dei prigionieri di guerra austro ungarici impiegati per lavori nel paese. L’Associazione intende valorizzare questa ricerca ed avviare dei momenti di memoria attiva, anche in collaborazione con la Croce Nera Austrica.

A seguire prendevano la parola il Direttore del Parco Nazionale dell’Asinara Dott. Vittorio Gazale e il Commissario Straordinario Dott. Gian Carlo Muntoni, che dopo la proiezione di un breve documentario, hanno illustrato la storia dell’isola con particolare riferimento alle vicende della prigionia della Grande Guerra e le attività che il Parco mette costantemente in essere per la conservazione e fruizione dei luoghi della memoria.

Concludeva la mattinata l’intervento del rappresentante della Croce Nera Austriaca Johann Duffek, che ha ringraziato l’Associazione Mineraria per l’invito a partecipare alla cerimonia e, dopo aver illustrato gli scopi della Croce Nera, ha evidenziato l’esigenza di collaborazione tra istituzioni, associazioni e tutti i soggetti della società contemporanea, per azioni condivise di memoria attiva, necessarie per non dimenticare il sacrificio di tanti giovani e trarre insegnamento dalla storia. In questa ottica la delegazione della Croce Nera, accompagnata dal vicesindaco di Iglesias Dott. Francesco Melis, prima dell’inizio della cerimonia presso l’Associazione Mineraria, si era recata nel Parco della Rimembranza per rendere gli onori ai prigionieri di guerra austro ungarici deceduti nella Città di Iglesias. A conclusione dell’intervento il Presidente Duffek e il Comm. D’Agostino hanno conferito prestigiose onorificenze al Commissario Straordinario Dott. Gian Carlo Muntoni e al Direttore Dott. Vittorio Gazale per l’impegno profuso dal Parco dell’Asinara nella valorizzazione della memoria dei prigionieri di guerra austro ungarici caduti nell’isola, ulteriori onorificenze sono state concesse all’Ing. Giampaolo Orrù e all’Ing. Ignazio Masala in riconoscimento dell’opera svolta in memoria dei prigionieri di guerra caduti in Sardegna.

 (1) Ingegnere, Dottore Laureato al Master di 1° Liv in "Storia Militare Contemporanea" /2019), Ricercatore Cesvam, (dal 2020).  Attivo nel Progetto Prigionia 2017 e 2020. Con il Dott. Alberto Maria Carta ha in preparazione i volumi dedicati alla Prigionia Austriaca in Italia di prossima pubblicazione



[1] Giuseppe Carmine Ferrari, Relazione del campo di prigionieri colerosi all'Isola dell'Asinara nel 1915 – 1916, Provveditorato Generale dello Stato, Roma 1929

[2] Traduzione da “Artistul plastic Tiberiu Bottlik, un baron devenit membru de partid, de Dușan Baiski, 2006-02-03”


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