DIBATTITI
Progetto Prigionia 2017
Dopo oltre 100 anni rientrano in
Sardegna due vasi in terracotta realizzati nel campo di prigionia dell’Asinara
da un sorprendente prigioniero di guerra austro ungarico.
Giorgio Madeddu (1)
La ricerca finalizzata al
rinvenimento di materiali utili alla implementazione del progetto “La Prigionia
nella Grande Guerra” ed in particolare quelli relativi al volume “La Prigionia
austriaca in Italia” (M. Coltrinari, G. Madeddu, A. Carta), si arricchisce di
due oggetti e una storia personale davvero interessanti. Si tratta di due vasi
in terracotta realizzati nel campo di prigionia dell’Asinara da un prigioniero
di guerra austro ungarico, le ceramiche sono datate 1918, in entrambe è
visibile la firma dell’artista: Tibor de Bottlik.
Come si può osservare dalle immagini
di seguito riportate (per ragioni di spazio le altre immagini saranno pubblicate il giorno 8 febbraio 2024 su questo blog), il primo manufatto ha foggia cilindrica con decori
simmetrici, Il tappo in sommità presenta una figura maschile con corna, gambe
animali, zoccoli e coda (probabilmente una rappresentazione del Dio Pan),
seduta sulle gambe e intenta a cibarsi avidamente di un grappolo d’uva.
Il secondo vaso di forma
rettangolare, riporta ai quattro angoli dei motivi floreali, apparentemente
rose contornate di foglie, sul tappo sono presenti due corpi, uno di sembianze
umane, mentre l’altro richiama la figura già presente nel primo vaso, china sul
volto del primo corpo.
Nella parte interna dei tappi si legge: “Tibor de Bottlik prisonnier de guerre Asinara 1918”.
Il rientro in Sardegna delle due opere dell’artista che fu
prigioniero di guerra sull’Asinara è stata un’altra ulteriore occasione per
proseguire nelle attività di studio e memoria dei prigionieri di guerra
austroungarici vissuti e, in parecchi casi, deceduti in Sardegna durate la
Grande Guerra.
Grazie alla
sensibilità mostrata dal Presidente dell’Associazione Mineraria Sarda (A.M.S.)
e dell’intero Consiglio di Presidenza, le terrecotte realizzate da Tibor de
Bottlik sono state esposte per la prima volta, dopo oltre 100 anni, sabato 16
dicembre 2023 presso sede dell’Associazione ad Iglesias dove, in occasione
della tradizionale celebrazione della ricorrenza di Santa Barbara, tra le altre
attività in programma, si è tenuto un solenne ricordo del celebre prigioniero
di guerra. L’Associazione Mineraria, già in passato, e in più occasioni, aveva
trattato l’argomento della prigionia di guerra, con particolare riguardo
all’impiego dei prigionieri nelle miniere della Sardegna.
La cerimonia ha avuto inizio con il saluto del Presidente
Ing. Giampaolo Orrù alle autorità presenti e agli ospiti, per la Croce Nera
Austrica hanno partecipato il Dott. Johann Duffek delegato del Presidente
federale On. Peter Rieser, assente per improvvisa indisposizione, accompagnato
dal Delegato della Croce Nera per l’Italia il Comm. Diego D’Agostino, mentre
per il Parco Nazionale dell’Asinara erano presenti il Commissario Straordinario
Dott. Gian Carlo Muntoni e il Direttore Dott. Vittorio Gazale. Alla cerimonia
hanno inoltre preso parte il Dott. Franco Lene con una delegazione dell’Associazione
Culturale “Camineras” di Nughedu San Nicolò guidata dal Presidente Dott.
Giovanni Antonio Dussoni e la Dott.ssa Vanna Fois fondatrice della celebre casa
editrice nuorese “Ilisso”, specializzata negli studi e divulgazione sul patrimonio
artistico, etnografico e letterario della Sardegna.
Il Presidente Orrù ha letto i messaggi di auguri inviati dal
sindaco di Bocsa (Romania) Dott. Patriciu Mirel Pascu e dalla Dott. Gabriela
Serban responsabile dei servizi bibliotecari della cittadina rumena, il Presidente
Orrù, nel ringraziare il Sindaco di Bocsa per le informazioni e l’invito
ricevuto ha auspicato una fruttuosa collaborazione con la cittadina rumena che
come Iglesias vive le difficoltà della crisi mineraria.
Particolare ringraziamento è stato rivolto alla Prof.ssa
Marinella Lorinczi per la sua costante disponibilità e vicinanza
all’Associazione Mineraria Sarda. Nel concludere il Presidente ha formulato
auguri di pronta guarigione al Presidente federale della Croce Nera On. Peter
Rieser.
La mattinata ha avuto seguito con gli interventi del
consigliere Dott. Giampaolo Atzei e delle Dott.sse Lucia Orrù e Francesca
Contini che con la Dott.ssa Angela Messina del Polo Regionale del Sistema
Bibliotecario Nazionale, hanno illustrato le attività di recupero,
catalogazione e digitalizzazione della Biblioteca storica dell’A.M.S.
A seguire il Perito Minerario Sergio Ottelli ha ricordato,
con commozione, l’incidente occorso il 13 ottobre 1982 presso il deposito di
esplosivi di “Bega Gonnesa”, illustrandone le cause e gli insegnamenti
conseguenti.
Il ricordo dell’artista Tibor de Bottlik è stato tenuto dalla
Prof.ssa Marinella Lorinczi che, in premessa, ha raccontato delle attività
messe in campo per la ricerca di informazioni sul conto dell’ex prigioniero di
guerra Tibor de Bottlik. L’artista ha vissuto gran parte della sua esistenza a
Bocsa, città della Contea di Caras Severin nella regione del Banato e in questa
Città deceduto.
E’ stato contatto il Sindaco di Bocsa, Dott. Patriciu Mirel
Pascu che ha subito incaricato la Dott.ssa Gabriela Serban responsabile dei
servizi bibliotecari di fornire ogni notizia utile sul conto dell’illustre concittadino.
Tibor de Bottlik nacque a Fehértemplom - Bela Crkva (attuale Serbia)
il 16 ottobre 1884, da famiglia molto agiata, il padre, laureato, era regio
notaio e secondo alcune fonti appartenente alla nobiltà con titolo di barone. Compiuti
gli studi superiori in istituti artistici di primo piano a Budapest, frequentò
l'Accademia delle Belle Arti di Vienna (1903) e affinò i suoi studi presso la
Reale Accademia Bavarese di Monaco (1906). Tra il 1907 e il 1914 frequentò gli
ambienti artistici e culturali di Parigi dove entrava il contatto con gli “impressionisti”.
A Parigi si appassionava alla paesaggistica, all'arte scultoria anche
monumentale, all’uso del marmo, della terracotta, delle pietre naturali,
calcaree.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale venne chiamato alle
armi ed inviato alla scuola ufficiali di Timisoara e successivamente comandato
sul fronte italiano dove, a Doberdò, fu fatto prigioniero. Trasferito nel campo
di concentramento sull’Isola dell’Asinara, dove si tratterrà per 30 mesi,
grazie alle sue spiccate doti artistiche e culturali e la conoscenza di molte
lingue, ottenne rispetto e grande ammirazione, tanto che il Comandante del campo
gli consenti di svolgere attività artistiche.
Dalla Relazione[1]
del Generale Ferrari si apprende della presenza di considerevoli quantità di
terre argillose in località Stretti e Tumbarino impiegate per la fabbricazione
di terre cotte, nelle due località vennero realizzate delle piccole fabbriche
per la produzione e cottura dei manufatti, molti dei quali andarono a far parte
della collezione del “Museo dei lavori” appositamente costituito sull’Isola.
Durante il periodo di prigionia, a causa della grave crisi
economia della Romania, conseguente alla Grande Guerra, andò perduto il
patrimonio di famiglia. Al rientro dalla prigionia, ormai privo di risorse economiche,
De Bottlik si stabilì a Boksánbánya – Bocşa, antica cittadina mineraria, dove aprì
un modesto studio artistico e iniziò la realizzazione di dipinti ad olio,
tempere, acquarelli, ritratti, schizzi e numerose opere scultoree.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il barone Tibor Bottlik cedete
tutti i suoi residui beni allo Stato romeno. Fu organico al Partito Operaio
Romeno, occupandosi della propaganda[2].
Nel 1964, per i suoi meriti artistici veniva nominato membro dell’Associazione
degli scultori romeni e nel 1972 gli venivano attribuiti dei riconoscimenti
statali.
Tibor Bottlik morì a Bocşa il 13 ottobre 1974 dove oggi
riposa nel locale cimitero in una tomba sulla quale è stato posizionato un
busto dell’artista.
A Bocşa, all’incrocio per i paesi minerari di Ocna de Fier e
Dognecea sorge la statua denominata “Monumento del Minatore”, opera posta su un
alto basamento raffigurante un minatore intento a perforare un blocco di
roccia. Dello stesso artista a Bocşa è presente l’imponente monumento ai caduti
in guerra, posto proprio davanti al municipio. Numerose opere del Maestro
Bottlik sono presenti in tutta la città di Bocşa.
Molte delle opere di Tibor Von Bottlik sono conservate nei
musei di Parigi, Vienna e Praga, e due acqueforti sono custodite nella Galleria
Nazionale Ungherese.
Concluso l’intervento della Prof.ssa Lorinczi, in un
simpatico fuori programma, ha preso la parola il Dott. Lorenzo Ottelli che ha
gentilmente voluto condividere con i presenti alcuni passi delle memorie del
nonno paterno che, militare presso il campo dell’Asinara, ebbe modo di
partecipare, con le competenze di tecnico minerario, alle attività di
estrazione del calcare e produzione di calce per usi sanitari.
Il Dott. Franco Lene e il Presidente dell’Associazione
Culturale “Camineras” Dott. Giovanni Antonio Dussoni hanno invece illustrato il
lavoro di ricerca storica condotto nel paese di Nughedu San Nicolò. La ricerca
ha riportato alla luce la storia, ormai dimenticata, dei prigionieri di guerra
austro ungarici impiegati per lavori nel paese. L’Associazione intende
valorizzare questa ricerca ed avviare dei momenti di memoria attiva, anche in
collaborazione con la Croce Nera Austrica.
A seguire prendevano la parola il Direttore del Parco
Nazionale dell’Asinara Dott. Vittorio Gazale e il Commissario
Straordinario Dott. Gian Carlo Muntoni, che dopo la proiezione di un breve
documentario, hanno illustrato la storia dell’isola con particolare riferimento
alle vicende della prigionia della Grande Guerra e le attività che il Parco
mette costantemente in essere per la conservazione e fruizione dei luoghi della
memoria.
Concludeva la mattinata l’intervento del rappresentante della
Croce Nera Austriaca Johann Duffek, che ha ringraziato l’Associazione Mineraria
per l’invito a partecipare alla cerimonia e, dopo aver illustrato gli scopi
della Croce Nera, ha evidenziato l’esigenza di collaborazione tra istituzioni, associazioni
e tutti i soggetti della società contemporanea, per azioni condivise di memoria
attiva, necessarie per non dimenticare il sacrificio di tanti giovani e trarre
insegnamento dalla storia. In questa ottica la delegazione della Croce Nera,
accompagnata dal vicesindaco di Iglesias Dott. Francesco Melis, prima
dell’inizio della cerimonia presso l’Associazione Mineraria, si era recata nel
Parco della Rimembranza per rendere gli onori ai prigionieri di guerra austro
ungarici deceduti nella Città di Iglesias. A conclusione dell’intervento il
Presidente Duffek e il Comm. D’Agostino hanno conferito prestigiose
onorificenze al Commissario Straordinario Dott. Gian Carlo Muntoni e al Direttore
Dott. Vittorio Gazale per l’impegno profuso dal Parco dell’Asinara nella
valorizzazione della memoria dei prigionieri di guerra austro ungarici caduti
nell’isola, ulteriori onorificenze sono state concesse all’Ing. Giampaolo Orrù
e all’Ing. Ignazio Masala in riconoscimento dell’opera svolta in memoria dei
prigionieri di guerra caduti in Sardegna.
[1] Giuseppe
Carmine Ferrari, Relazione del campo di prigionieri colerosi all'Isola
dell'Asinara nel 1915 – 1916, Provveditorato Generale dello Stato, Roma 1929
[2]
Traduzione da “Artistul plastic Tiberiu Bottlik, un baron devenit membru de
partid, de Dușan Baiski, 2006-02-03”
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