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giovedì 14 ottobre 2021

L'Afganistan e le guerre dell'800. 8a Parte 1880

APPROFONDIMENTI

 La Seconda Guerra Afgana 1880

 Massimo Coltrinari

Le forze in campo nella

ESERCITO ANGLO-INDIANO

La Gran Bretagna, in India, aveva 60000 unità circa di truppe europee, con nr. 6000 ufficiali inglesi. In complesso, unitamente alle forze indigene, l’esercito anglo-indiano si componeva di 186.000 uomini(146000 fanti, 23000 cavalieri, 13000 artiglieri e 3600 pionieri). Inoltre vi erano 300.000 uomini dipendenti, ma su cui non si poteva fare affidamento, in quanto male armati e poco addestrati.[1]

ESERCITO AFGANO

 In Afghanistan vi era disorganizzazione completa e mancanza di una linea di comando; gli insorti non erano ben ordinati, nè condotti da capi energici e risoluti: si può parlare di movimento isolato di guerriglieri. Tra i comandanti, si ricorda Mahomet-jan, un ufficiale subalterno di artiglieria ed Eiub-Khan, a capo di reggimenti dell’esercito di Cabul. Si elencano di seguito varie etnie in lotta: gli Afridi, la cavalleria irregolare dei Ghilzai, distinta in tre reggimenti con a capo Pandscha-Khan, la cavalleria dei Duranai, i Mohomand e gli Usbecchi di Transcaucasia. Le formazioni regolari si possono identificare nell’esercito di Herat ed in quello di Cabul. Il comandante delle forze regolari afgane era Daud Scia. Le milizie disorganizzate erano di stanza ad Herat; le altre erano disseminate nella Transcaucasia, cioè tra l'Indocusch e l'Amu Daria di fronte alla Russia. Nell'Herat erano presenti i soldati di Àimac e di Hesarai.

 

I piani operativi

Si evidenzia che tra le tre colonne anglo-indiane, che alla fine del 1878 aprirono le ostilità contro l'Afghanistan, vi era preminenza di cavalleria ed artiglieria rispetto alle proporzioni ordinarie del tempo; preponderanza della cavalleria, per meglio esplorare largamente dinanzi ed ai fianchi, guardarsi le spalle, conservare un vivace e continuo servizio di raccordo. Inoltre era necessario controbattere la numerosa cavalleria irregolare dei Ghilzai e dei Duranai, specie nel centro dell' Afghanistan; ciò dal momento che in quel paese, così vario e convulso, pieno di alti o bassipiani era inevitabile l’impiego dell'arma veloce per eccellenza. L'artiglieria era preponderante particolarmente nella colonna del sud, perché con i lunghi, precisi ed efficaci tiri, esercitava un grande prestigio morale e materiale, anche perché gli afgani si fortificano ovunque e quindi necessitava abbattere le loro rozze trincee e sgominarne i difensori. Le tre colonne erano destinate ad operare a enormi distanze l’una dalle altre, separate da tali ostacoli geografici, da non essere in grado di comunicare fra loro neppure con 

con il telegrafo o con l'eliografo.

a.    Le Forze in campo

(a)     Entità e qualità

(b)     Dislocazione iniziale

Le truppe disponibili anglo-indiane per un'operazione contro l'Afghanistan toccavano circa i 34.000 uomini, dei quali 12.000 europei. Circa la collocazione dell’esercito inglese, nel settembre 1878, lo stesso si raccolse alle frontiere dell’Afghanistan sotto il comando di Sir G.P. Haynes. Occorreva comunque tempo per riunire le truppe dai lontani presidi, per trascinare fino ai valichi montani sia l’artiglieria  che i carreggi. L'india aveva due grandi linee ferroviarie strategiche: una delle quali partiva dalle bocche del Gange e ne seguiva il corso per poi lanciarsi nella gola formata dai deserti indiani e dall'Himalaja, a Lahore, dove incontrava l'altra ferrovia che veniva dalle bocche dell'Indo; unite proseguivano lungo la via segnata dalle carovane e dagli eserciti invasori, verso la frontiera afgana, verso Peschavar e verso il passo di Cheiber. Ma alla vigilia delle ostilità, malgrado la tendenza che sempre spiccava nella politica anglo-indiana di porre le mani sull'Afghanistan, nonostante gli esempi dell'America o la perseverante operosità inglese, la ferrovia non giungeva che fino a Jehlum, non vi erano ponti sull'Indo, mancavano strade ordinarie ed i trasporti divenivano difficilissimi proprio nel “tallone di Achille” della frontiera indiana.


i PRECEDENTI POST SONO STATI PUBBLICATI IN DATA 22,23 E 25 SETTEMBRE; E  2,3, 6 E 13 OTTOBRE 2021.


[1] Il Comando supremo inglese prevedeva: il Comandante generale Sir G.P. Haynes, che coordinava le operazioni da Calcutta;  sul terreno, il Comandante generale: S. r. G. Roberts; il Capo di Stato Maggiore: Col. Macgregor; il Comandante di Artiglieria: Col. Gordon; il Comandante di Cavalleria: Maggiore Generale Duham Masy; il Comandante della 1^ Brigata Fanteria: Maggiore Generale Macpherson; il Comandante seconda Brigata Fanteria: Maggiore Generale Baker; il Comandante terza Brigata Fanteria: Col. F.H. Jenkins. 

 

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