APPROFONDIMENTI
La Seconda Guerra Afgana 1880
Massimo Coltrinari
Le forze in campo nella
ESERCITO
ANGLO-INDIANO
ESERCITO
AFGANO
In Afghanistan
vi era disorganizzazione completa e mancanza di una linea di comando; gli
insorti non erano ben ordinati, nè condotti da capi energici e risoluti: si può
parlare di movimento isolato di guerriglieri. Tra i comandanti, si ricorda
Mahomet-jan, un ufficiale subalterno di artiglieria ed Eiub-Khan, a capo di
reggimenti dell’esercito di Cabul. Si elencano di seguito varie etnie in lotta:
gli Afridi, la cavalleria irregolare dei Ghilzai, distinta in tre reggimenti
con a capo Pandscha-Khan, la cavalleria dei Duranai, i Mohomand e gli Usbecchi
di Transcaucasia. Le formazioni regolari si possono identificare nell’esercito
di Herat ed in quello di Cabul. Il comandante delle forze regolari afgane era
Daud Scia. Le milizie disorganizzate erano di stanza ad Herat; le altre erano
disseminate nella Transcaucasia, cioè tra l'Indocusch e l'Amu Daria di fronte
alla Russia. Nell'Herat erano presenti i soldati di Àimac e di Hesarai.
I
piani operativi
con il telegrafo o con l'eliografo.
a.
Le Forze in campo
(a)
Entità e
qualità
(b)
Dislocazione
iniziale
Le truppe disponibili
anglo-indiane per un'operazione contro l'Afghanistan toccavano circa i 34.000
uomini, dei quali 12.000 europei. Circa la collocazione dell’esercito inglese,
nel settembre 1878, lo stesso si raccolse alle frontiere dell’Afghanistan sotto
il comando di Sir G.P. Haynes. Occorreva comunque tempo per riunire le truppe
dai lontani presidi, per trascinare fino ai valichi montani sia
l’artiglieria che i carreggi. L'india
aveva due grandi linee ferroviarie strategiche: una delle quali partiva dalle
bocche del Gange e ne seguiva il corso per poi lanciarsi nella gola formata dai
deserti indiani e dall'Himalaja, a Lahore, dove incontrava l'altra ferrovia che
veniva dalle bocche dell'Indo; unite proseguivano lungo la via segnata dalle
carovane e dagli eserciti invasori, verso la frontiera afgana, verso Peschavar
e verso il passo di Cheiber. Ma alla vigilia delle ostilità, malgrado la
tendenza che sempre spiccava nella politica anglo-indiana di porre le mani
sull'Afghanistan, nonostante gli esempi dell'America o la perseverante
operosità inglese, la ferrovia non giungeva che fino a Jehlum, non vi erano
ponti sull'Indo, mancavano strade ordinarie ed i trasporti divenivano
difficilissimi proprio nel “tallone di Achille” della frontiera indiana.
i PRECEDENTI POST SONO STATI PUBBLICATI IN DATA 22,23 E 25 SETTEMBRE; E 2,3, 6 E 13 OTTOBRE 2021.
[1] Il
Comando supremo inglese prevedeva: il Comandante generale Sir G.P. Haynes, che
coordinava le operazioni da Calcutta;
sul terreno, il Comandante generale: S. r. G. Roberts; il Capo di
Stato Maggiore: Col. Macgregor; il Comandante di Artiglieria: Col. Gordon; il
Comandante di Cavalleria: Maggiore Generale Duham Masy; il Comandante della 1^
Brigata Fanteria: Maggiore Generale Macpherson; il Comandante seconda Brigata
Fanteria: Maggiore Generale Baker; il Comandante terza Brigata Fanteria: Col. F.H.
Jenkins.
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