APPROFONDIMENTI
La Seconda Guerra Afgana 1880
Massimo Coltrinari
a.
Gli avvenimenti politici ed economici
durante le operazioni
(1)
Iniziative politiche ed economiche dei belligeranti
Si ricorda, durante le ostilità, il “trattato di
Gundamak”, il 7 maggio
(2)
Interferenze di Parti o Paesi: inesistente
(3)
Interferenze di “movimenti” simpatizzanti: inesistenti
(4)
Interforze di neutrali: inesistenti
b.
Considerazioni riepilogative
(1)
Sull’impostazione, lo sviluppo ed i risultati delle
operazioni di guerra
(2)
Sui riflessi esercitati su di esse dagli avvenimenti
politici ed economici verificatisi durante il loro svolgimento
Non
si è trattato di un trionfo inglese, anche se è difficile sostenere che
l’esercito di Londra sia stato sconfitto. L’Afghanistan uscì dal conflitto come
un Paese riconosciuto e questo può considerarsi il risultato più duraturo che
ha ottenuto. Ritornando alla figura di Rahman-Khan, lo stesso era considerato,
da entrambe le potenze in competizione, Russia e gran Bretagna, un re che non
avrebbe fatto gli interessi né degli uni né degli altri, ma solo del suo
popolo. In ciò vi era la necessità di liberarsi di un gravoso fardello,
politicamente scomodo. Dette interferenze esterne provocarono enorme confusione
interna. Rahman, noto come l’Emiro di Ferro fu lui a chiarire il dilemma in
un’autobiografia ritenuta autentica sul ruolo del suo Paese. Lo stesso non era
però accettato all’unanimità dal popolo afgano: infatti il suo controllo
comprendeva la capitale e la parte Nord del Paese. Ad Herat, il cugino Ayub
Khan iniziò autonomamente a pretendere il trono, riuscendo anche a sconfiggere
le truppe britanniche a Kandahar.
L’esercito inglese riuscì però a reagire e a cacciare dalla città le
truppe di Eiub-Khan, che fu offerta al controllo di Rahman. La stessa era
considerata crocevia fondamentale che non poteva solo essere evacuata ed
inoltre gli afgani sarebbero così stati più inclini sostenere la politica
inglese, se gli inglesi non avessero interferito negli affari
dell’Afghanistan. Abdur Rahman accettò
il ruolo di stato cuscinetto che gli inglesi diedero al Paese, non riuscendo
però a sedare definitivamente le tribù ostili che non ne riconoscevano
l’autorità. L’Emiro di Ferro accettò la perdita di regioni di confine oggetto
di contenzioso con l’India britannica, ingoiò i rospi della Durand Line, che
nel 1893 venne tracciata, stabilendo la frontiera occidentale dell’Afghanistan,
e del corridoio di Wakhan ed acconsentì a cedere alla Gran Bretagna la direzione
della politica estera afgana. In cambio l’emiro ricevette 1,2 milioni di rupie
in contributi annuali, aumentati a 1,85 milioni dopo che si inchinò davanti
all’imposizione dei confini, cosa che gli fece guadagnare di volta in volta un
premio in armamenti inglesi, riuscendo a
costituire un esercito nazionale permanente. Ma
mentre si dotava di armi moderne, impediva la nascita di scuole e ferrovie
moderne.
All’inizio degli
anni ottanta gli inglesi avevano così creato uno Stato cuscinetto
ragionevolmente stabile, che li proteggesse da interferenze russe, mettendo al
sicuro le ricchezze dell’India britannica. Gli attuali confini afgani risalgono
infatti al regno di Abdur Rahman. I russi non erano disposti a restare a
guardare. Nel 1877 la città di Kashgar era tornata a far parte dello Xinjiang,
il Turkmenistan cinese, con critiche enormi di Pietroburgo, che potè soltanto
mantenere un console nella città, avviando altresì un’intensa attività
commerciale con un vantaggio di tempo rilevante rispetto agli inglesi.
I precedenti post sono stat pubblicati in data 22,23 e 25 ottobre; e 2,3 6, 13, 14, 20, 21 otoobre 2021
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