DIBATTITI
Il
“Legnano” entrò in linea il 23 marzo 1945, nel settore dell’Idice, avendo alla
sua destra la 10ª divisione indiana (8ª Armata) e alla sua sinistra la 91ª
divisione statunitense (5ª Armata), quindi nel delicato punto di saldatura fra
le due Grandi Unità alleate. Il tratto di fronte affidato al Gruppo italiano si
estendeva per circa 9 chilometri in un terreno di limitato sviluppo altimetrico,
ma dalle caratteristiche morfologiche della montagna: declivi scoscesi, avvallamenti
e calanchi profondi, creste sottili, agglomerati rocciosi a pareti verticali.
Il nemico, sistemato a difesa sulla linea Poggio Scanno-Monte Armato, dominava
l'intera zona a cavallo dell'Idice.
All'alba
del 10 aprile, in esecuzione di un piano inteso a disorientare l'avversario sui
tempi e sulle direttrici della ormai imminente avanzata generale, una compagnia
e un plotone del IX reparto d'assalto investirono Parrocchia del Vignale e q.
459.
Il
giorno 16 il "Legnano" mosse con obiettivo Bologna. Gli alpini del
battaglione "Piemonte" conquistarono il caposaldo nemico di q. 363, i
fanti del II/68° le posizioni dei roccioni di Pizzano. Il 20 aprile il
battaglione bersaglieri "Goito" espugnò il sistema difensivo di
Poggio Scanno e, mentre il battaglione alpino "L'Aquila", il IX
reparto d'assalto e i fanti del 68° raggiungevano tutti i loro obiettivi, puntò
su Bologna, facendovi il suo ingresso l'indomani alle 9.30.
L'impegno
del Gruppo si protrasse ancora. Una colonna di formazione raggiunse Brescia il
29 e Bergamo l’indomani; reparti alpini il 2 maggio entravano a Torino. Lo
stesso giorno una compagnia del I/68° fanteria ebbe la meglio su elementi
tedeschi in Val di Sabbia.
Il
ciclo operativo del "Legnano", pur esauritosi nel breve arco di
quaranta giorni, era stato contrassegnato da significativi successi. Questo fu
il bilancio delle perdite subite: 55 caduti, 279 feriti.
Nessun commento:
Posta un commento