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giovedì 16 novembre 2023

Guerra di Liberazione. Il gruppo di Combattimento Cremona

 DIBATTITI



           

Il "Cremona" fu inviato in linea ancora incompleto di organici nel gennaio 1945, inquadrato nel I Corpo canadese.  Il tratto di fronte affidato alla Unità italiana si estendeva dalla ferrovia Alfonsine-Ravenna   al mare.

Gli ordini degli Alleati furono, per i primi mesi, quelli di esercitare una resistenza passiva. Il 13 gennaio il nemico attaccò la linea appena occupata da due battaglioni del 21° fanteria; riuscì a conquistare diversi caposaldi avanzati, subito però ripresi dai nostri reparti. Nei giorni successivi i Tedeschi insistettero nelle loro azioni di disturbo, che estesero al settore del 22° fanteria. Ebbero la meglio su alcuni presidi minori; quello che difendeva Casal Martini non retrocedette di un palmo, immolandosi sul posto.

A fine febbraio il "Cremona", che temporaneamente inquadrò la brigata partigiana "Mario Gordini", passò alle dipendenze del V Corpo inglese.

Il 2 marzo la Unità italiana mosse all’attacco, con due battaglioni, del saliente nemico dal passo di Primaro all'Adriatico. I nostri fanti, superate le prime resistenze, vennero fermati dalla decisa reazione avversaria e dalla presenza di numerosi campi minati che rendevano ardua l'avanzata dei carri assegnati in appoggio. Ripetuta l'indomani, l'azione si concluse con pieno successo.

Dal 10 al 13 aprile il "Cremona" prese parte alla operazione "Sonia", contribuendo alla rottura della linea del Senio ed al forzamento del Santerno. Furono liberate Fusignano e Alfonsine, dove entrarono i fanti del 21° reggimento, comandato dal col. Musco. La via per Ferrara era aperta.

Il Gruppo venne poi schierato fra la 56ª divisione inglese (sulla destra) e la brigata "Mario Gordini" e unità di commandos inglesi (sulla sinistra), col compito di conquistare Ariano Polesine.

Il 21° fanteria attraversò il Po di Volano con mezzi di circostanza e su una passerella gettata dagli abitanti di Massa Fiscaglia, e nel tardo pomeriggio del 23 aprile raggiungeva Ariano. All'alba dell'indomani investì le posizioni tedesche, e dopo averle espugnate costituì una testa di ponte al di là del Po di Goro. L'avanzata del Gruppo non ebbe soste. Fu liberata Adria, venne forzato il ponte di Cavarzere.  Infine, tra l’entusiasmo della popolazione, fu raggiunta Venezia.

Il “Cremona" aveva subito queste perdite: 208 caduti, circa 400 feriti.       


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