DIBATTITI
Il
"Folgore", posto alle dipendenze del XIII Corpo britannico, venne
schierato sulle posizioni fra il Senio ed il Santerno nella notte del 1° marzo
1945. Gli vennero assegnati rinforzi britannici.
La
linea affidata al Gruppo si estendeva per circa 14 chilometri, in un terreno
molto accidentato, dal fondo in massima parte argilloso, reso ineguale da numerosi
rilievi di altezza modesta ma inframezzati da speroni con dorsali molto ripide,
e solcato da diversi corsi d'acqua a regime torrenziale; nel centro, all'altezza
di Tossignano (punto di forza dello schieramento avversario) stavano le
posizioni contrapposte di Vena del Gesso, aspro gradino roccioso. In parole
brevi, un settore difficile per chi si proponeva di svolgervi azioni offensive,
e favorevole invece a chi vi era sistemato a difesa.
Nel
mese di marzo si ebbe una intensa attività di pattuglie da entrambe le parti. I
paracadutisti, per saggiare la capacità di reazione del nemico, assalirono di
sorpresa le posizioni "i boschi dell’Acqua Santa" e quelle di casa
Colonna.
Il
10 aprile l'intero fronte alleato era in movimento. Nuclei esploranti del
"Folgore" accertarono che il nemico si accingeva a sgomberare
Tossignano. Fu impartito l'ordine di avanzare, e i reparti del Gruppo, attraversando
campi minati, agganciarono le retroguardie nemiche. L'11 aprile venne occupata
Tossignano. Il 14, dopo aspri combattimenti, furono conquistate le posizioni di
Pieve Sant'Andrea, monte Bello, Casalpidio.
Il
19 aprile venne espugnato, dai paracadutisti, il caposaldo tedesco di Grizzano.
L'indomani il reggimento Nembo raggiunse Matteuzza e Parrocchia di Cappella,
mentre il battaglione Caorle, del reggimento San Marco occupava l'abitato di
Poggio Ribano.
Bologna
era ormai vicina, ma un ordine superiore indirizzò il Gruppo in altra zona,
mentre le ostilità volgevano ormai al termine.
Il
"Folgore", in due mesi di ininterrotto impiego, aveva subito queste
perdite: 164 caduti, 244 feriti, 14 dispersi.
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