NOTIZIE CESVAM
STORIA IN LABORATORIO
Si riportano gli scritti degli Studenti, sotto elencati,
dell'Istituto Superiore NICOLò TRON GIACOMO ZANELLA DI SCHIO (VICENZA), Istituto che ha aderito al progetto Storia in Laboratorio"
PENSIERI PERSONALI - MILITE IGNOTO
-Aurora Totti
La tomba del milite ignoto è una
sepoltura simbolica in onore di ogni singolo soldato italiano che ha
sacrificato la vita per il suo paese. Personalmente ritengo che il milite
ignoto non sia solo il simbolo di chi ha dato la vita per l’Italia, ma di
un’intera nazione che, per quanto divisa possa essere, ha dimostrato di saper
combattere unita.
-Mattia Maino
Secondo il mio parere personale,
attribuire al milite ignoto l’identità di tutti i soldati caduti in guerra e
non identificati è un gesto molto importante, compiuto a fine guerra per
ricordare che tutti i soldati sono e saranno sempre degli eroi.
-Rachele Grotto
-Zordan Jessica
-Willard Sarpong Adarkwaah
Credo che il milite ignoto sia un simbolo di solidarietà e vicinanza alle famiglie in lutto, è un importante monumento che rappresenta l’eroismo di tutti i soldati che hanno lottato per la nostra nazione.
-Gaia Prebianca
-Angelica Varalta
Ritengo che il milite ignoto sia
importante per le persone che non hanno ricevuto il corpo del familiare o amico
defunto in modo da avere una tomba su cui piangere.
Inoltre è un modo per non
dimenticare mai i caduti in guerra di cui non sono mai stati trovati i corpi e
che non hanno mai avuto una degna sepoltura e il giusto riconoscimento.
-Alessia De Marchi
Il milite ignoto, soldato non
identificato che simboleggia tutti coloro che sono morti in guerra senza essere
stati riconosciuti, rappresenta un’icona per chiunque voglia commemorare il
sacrificio del “ soldato italiano”. Il 4 novembre, giorno scelto per commemorare,
si ricorda l’eroismo e l’abnegazione dei nostri soldati. Trovo molto importante
questa festa per portare rispetto e lode a chiunque abbia sacrificato la
propria vita per la patria.
-Lucia Maule
Ritengo che questo sia un evento
importantissimo che ci ricorda quanto nessuno sia risparmiato dalla guerra. È
proprio in questa occasione che il popolo si sente unito nella sofferenza di
cui siamo tutti partecipi, quella di perdere una persona a noi cara.
-Alice Scalco
La seconda salma è partita dal
Monte Pasubio, probabilmente da un piccolo cimitero di guerra della Brigata
Liguria. Immagino questa salma trasportata a braccia e poi via via scendere in
pianura... Schio,
Bassano, Vicenza, Venezia,
Aquileia. Vedo le undici salme allineate nella basilica di Aquileia e la madre
Maria Bergamas, che con il suo profondo e struggente dolore, compie l’atto più
significativo della cerimonia, scegliendo una delle undici bare.
-Emma Barattini
Ho recentemente saputo della
ricorrenza del centenario del Milite ignoto.
Io sono Veneto e ho avuto modo di
visitare il Sacrario militare di Asiago qualche volta.
Personalmente ritengo utile la
commemorazione simbolica della salma, a memoria dei soldati italiani dispersi
durante la Grande Guerra, che è stata molto sanguinosa e dispendiosa in termini
di vite umane e risorse per la nostra nazione.
Una volta ho sentito che dopo
questo grande conflitto i gli italiani andavano a lavorare cantando, al che mi
è sembrato che ricordare i sacrifici e le sofferenze che hanno passato i nostri
nonni sia un aiuto ad apprezzare di più la nostra vita.
-Emanuele Sartori
-Angela Ceolin
Oltretutto in questo modo tutte
le sfortunate famiglie di questi ragazzi sono state riconosciute e hanno avuto
la possibilità di commemorare i propri figli.
Inoltre penso sia giusto
continuare a ricordare questi militari morti a causa della Guerra.
-Emma Carotta
Al tempo, sia Gradisca d’Isonzo
sia Trieste erano parte integrante dell’Impero austro-ungarico, suo figlio
Antonio, nell’ottobre 1914 disertò riparando clandestinamente in Italia e si
arruolò volontario come fante nel 2º battaglione della brigata “Re”, con cui fu
sul Podgora. Mentre guidava l’attacco del suo plotone, in un combattimento sul
monte Cimone di Marcesina, il 16 giugno 1916, durante l’offensiva
austroungarica passata alla storia con il nome di Strafexpedition, Antonio fu
raggiunto e ucciso da una raffica di mitraglia.
La salma di Antonio Bergamas fu
riconosciuta e sepolta assieme agli altri caduti nel cimitero di guerra di
Marcesina sull'Altopiano dei Sette Comuni. Tuttavia, a seguito di un violento
bombardamento che distrusse il cimitero, Bergamas e i compagni periti con lui
risultarono ufficialmente dispersi.
Dopo la guerra, Maria ebbe
l’incarico di scegliere il corpo di un soldato tra undici salme di caduti non
identificabili, raccolti in diverse aree del fronte. Il 28 ottobre 1921, nella
basilica patriarcale di Aquileia, in quello che passerà alla storia col nome di
«Rito di Aquileia», consacrandola a madre spirituale del Milite Ignoto, la donna
fu posta di fronte alle undici bare allineate: appoggiò lo scialle sulla
seconda bara e, dopo essere passata davanti alle prime, non riuscì a proseguire
nella ricognizione e si accasciò al suolo davanti alla decima bara urlando il
nome del figlio, su quella bara dunque, cadde la scelta.
Per onorare tutti i caduti di
guerra, la salma prescelta fu posta all’interno della tomba del Milite Ignoto,
al centro dell’Altare della Patria e sotto la dea Roma, presso il complesso del
Vittoriano. La cerimonia solenne di traslazione avvenne il giorno 4 novembre
1921.
-Francesco Bortoletti
-Anna Cortese
Credo, inoltre, che aver affidato
la decisione a Maria Bergamas, una semplice donna di Trieste, sia stato molto
significativo per il popolo, proprio perché rappresentava queste persone umili,
che la guerra aveva distrutto sia economicamente, ma soprattutto moralmente.
-Vanessa Cornale
Era il 1921, la Grande Guerra si
era conclusa da appena tre anni lasciandosi dietro molti caduti e molte erano
le mogli rimaste senza marito, le famiglie senza padre e le madri senza
figli.
A peggiorare ulteriormente la
situazione molti non avevano neppure una salma su cui piangere.
Proprio per questo si decise di
recuperare dai campi di battaglia 11 corpi di soldati non identificati e di
sceglierne 1 per rappresentarli tutti.
La scelta fu affidata a Maria
Bergamas, una madre che aveva perso il proprio figlio in guerra e che
rappresentava tutte le donne italiane colpite dai lutti causati dal conflitto.
Ella scelse una delle salme il 28
ottobre 1921 nella Basilica Patriarcale di Aquileia.
Il corpo del Milite Ignoto partí
per un viaggio con soste in alcune città.
Lí molti italiani lo salutarono
identificandolo come il proprio caro disperso in guerra. Il commovente viaggio
si concluse con la sepoltura della salma nel candido marmo dell'Altare della
Patria a Roma, da allora sempre vegliato da una guardia permanente in cui si
alternano i vari corpi delle Forze Armate italiane.
A cent'anni di distanza, il
Milite Ignoto non rappresenta piú ció che significava un tempo, ovvero il
sacrificio dei giovani italiani per la Patria, ma un semplice monumento della
nostra capitale se non addirittura un'attrazione turistica.
Ma il suo significato é sentito
ancora meno dai ragazzini che pensano che la Grande Guerra sia solo un capitolo
del loro libro di storia e molti tristemente non sono neppure consapevoli
dell'esistenza di questo simbolo che, cent'anni fa, uní l'Italia nel ricordo
dei caduti per difendere la Patria.
I valori e la sacralità che
rappresenta il Milite Ignoto dovrebbero essere, invece, riscoperti e vissuti
dalle nuove generazioni troppo spesso influenzate da modelli effimeri.
-Federico Mario Galasso
In questi giorni abbiamo trattato in classe il tema del Milite Ignoto e ci siamo ritrovati a meditare su una realtà, per fortuna, a noi lontana: la guerra.
Spesso concentriamo i nostri
problemi in sciocchezze e ci dimentichiamo della fortuna che abbiamo: un paese
libero, dove possiamo vivere nel benessere e nella pace. Molte persone danno
per scontato questo privilegio e pensano che l’importante sia apparire e avere
visibilità sui social, un’attività che nella realtà non ha nessuna
concretezza.
I ragazzi di quell’epoca, come il
Milite Ignoto, non hanno avuto nessuna “evidenza” eppure sono coloro che si
sono sacrificati per la liberazione del nostro paese e sono diventati simbolo
dell’unione di tutta la nazione. Per noi giovani possono essere sicuramente un
esempio questi ragazzi che hanno saputo unirsi in un ideale, rappresentato
dalla difesa della patria, nel nome del tricolore.
-Lorenza Pavoni
storie di generazioni di ieri e
di oggi al servizio del paese che, con coraggio, impegno
e sacrificio, difendono la propria
patria e i valori in cui credono.
-Francesca Massignani
Erano ragazzi come noi o poco più
grandi ai quali fu negato il privilegio di vivere il fiore degli anni in
maniera spensierata ma grazie al cui sacrificio ora possiamo farlo noi come lo
hanno fatto i nostri genitori.
Il milite ignoto, quindi, la cui
identità rimarrà sconosciuta, merita il nostro profondo rispetto e il nostro
ricordo perché senza il suo sacrificio noi non saremmo qui a vivere una vita di
libertà e di sogni da realizzare.
-Emma Piva
-Maria Sudiro
Inoltre, il fatto che abbiano
invitato una madre a scegliere una tra le 11 bare contenenti 11 militi ignoti è
molto significativo; infatti questa donna: Maria Bergamas perse un figlio in
guerra e non le furono mai restituite le spoglie.
Il 4 novembre 2021 si è celebrato
il centenario della sepoltura del milite ignoto all’Altare della Patria, penso
che ricordare questa giornata importante sia fondamentale soprattutto per
tenere a mente tutti i sacrifici, tutte le battaglie, le guerre e i rispettivi
caduti.
-Sara Testolin
Per questo oggi il Milite Ignoto
è assolutamente importante: rappresenta un ideale sociale e le comuni
sofferenze patite nel passato dal nostro popolo e che, in noi giovani
generazioni, rischia di essere assopito dalla distanza temporale rispetto agli
eventi.Il Milite Ignoto è stato scelto tra i resti di undici soldati in modo
che non potesse essere riconosciuto e reclamato da nessuno, appunto per poter
essere il simbolo di una nazione unita dalle sofferenze e dai dolori della
guerra. Il senso di appartenenza alla nazione che provavano quei soldati e
l’intera popolazione oggi sta lentamente scomparendo e ricordare il Milite
Ignoto, che ne è il simbolo, ci permette di provare quel sentimento che ha
unito milioni di italiani.
-Lorenzo Zordan
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