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lunedì 7 marzo 2022

Le vicende dei militari italiani in Russia. Volume 1. Premessa

 DIBATTITI

Progetto 2020/2 - Russia

Una colonna russa distrutta


Il vero motivo per cui questo volume ha visto la luce è la intensissima, seppur breve, collaborazione avuta a suo tempo (fine anni novanta inizio di questo secolo) con Aldo Resta. Tutta la sua passione ed il suo amore per la Storia e la ricostruzione storica ebbi modo di conoscerla in un contesto difficile, quello dell’associazionismo militare, in cui vi è tanta voglia e volontà di parlare di Storia e di Storia Militare, ma poca preparazione, poca istruzione, molta ideologia mista a nostalgia e molto militarismo di maniera che Aldo Resta aborriva.

 

Fu una collaborazione intensa, tutta incentrata sulla campagna di Russia e sulla Guerra di Liberazione, in parte sulle vicende dell’Africa settentrionale. Per sua decisione, per paura che andassero perduti, insistette per cedere all’Autore i documenti e le carte che formano oggi la base documentale di questo volume, e, si spera, quella dei volumi successivi. Rimaste sempre all’attenzione, queste carte e questi documenti servirono per numerosi scritti, articoli e anche pubblicazioni di un certo impegno. La sua idea di divulgarle così come sono, contrastata a suo tempo da figure e figuri che si stanno perdendo nell’oblio, sembra che si stia realizzando grazie alla attività sia didattica che di ricerca.

 

 Le ragioni della sua scelta nel 1948 di lasciare le Forze Armate per intraprendere una brillantissima carriera civile, lui combattente in Africa Settentrionale, in Russia nelle fila del S.I.M. e poi della Guerra di Liberazione con le Forze del Regno del Sud, nonostante i miei solleciti, non l’ha mai dette. Ora la comprendo, o penso di comprenderla, dopo oltre quaranta anni di vita militare.

 

Proprio per questa supposizione si è dato vita a questa ricerca, sostenuta da un progetto inserito nel CESVAM, a sostegno dei corsi del Master di 1° Livello in Storia Militare. È l’inizio di un percorso, di cui questo è il primo volume. In mente vi è una pianificazione che rimane però solo allo stato di intenzione, per evitare, poi, di doverla non attuare per via dei moltissimi ostacoli e difficoltà che sono presenti e che sono all’orizzonte. In questa ricerca procediamo con un obiettivo lontano da raggiungere, ma enunciando solo l’obiettivo realmente realizzabile nel brevissimo periodo. Intanto si esce con questo primo volume, poi procediamo, con il secondo, e via procedendo. Sono sicuro che Aldo Resta, nel suo pragmatismo, approverebbe questo modo di procedere

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