UNA FINESTRA SUL MONDO
Hermann- Habib Kibangou, in La Civiltà Cattolica, n. 4119 5/19 febbraio 2022, ha
modo di focalizzare il conflitto in essere tra il potere centrale e la regione
del Tigray . In sintesi scrive che
In Africa Orientale l’attuale sociopolitica è caratterizzata
principalmente dalla guerra in Etiopia, soprattutto nel Tigray. L’Europa ha la
particolarità di essere uno Stato al tempo stesso dipendente ed indipendente,
giovane e vecchio, potente e fragile, moderno ed arcaico ma anche paradossale e
dicotomico. In effetti i recenti avvenimenti in Etiopia pongono diversi
interrogativi a causa della loro natura paradossale e della loro dicotomia.
Tutti questi paradossi hanno assunto una dimensione inquietante per la pandemia
di Covid 19 che è arrivata a confondere i politici etiopi.
Il Tigray, scrive
ancora Hermann Habib Kibangou situato
nel nord dell’Etiopia è riconosciuto come uno dei 10 Stati amministrati secondo
appartenenze etniche. Con una superficie di 50.000 kmq ed una popolazione di 6
milioni di abitanti confina con i suoi immediati vicini Eritrea e Sud Sudan,
che sono diventati stati indipendenti rispettivamente nel 1993 e nel 2011. Le relazioni con l’Eritrea non
sono buone in quanto l’Esercito eritreo è andato in soccorso dell’esercito
etiope nel conflitto in corso.
E’ bene ricordare, peraltro, che la storia etiope contemporanea
è profondamente condizionata dalla realtà del Fronte Popolare di Liberazione
del Tigray. Questo partito infatti ha governato il Paese per 27 anni
(1991-2018) Uno dei suoi leader Meles Zenawi (1955-2012) è considerato da
alcuni come il leader africano più originale ed intelligente di questi ultimi
cinquant’anni.
L’Etiopia ha grossi problemi etnici dovuti alla mancata
integrazione. “In assenza di una vera politica di costruzione della nazione e
di integrazione i leader dell’Etiopia imperiale, e quelli dell’Etiopia
rivoluzionaria” decisero di mantenere l’unità con la forza provocando il
dissenso dei nazionalismi e delle resistenze armate”. L’articolo si conclude,
dopo un ampia analisi della situazione del Tigray e dei suoi leader
con ipotesi di soluzione ai problemi conflittuali di lungo periodo come il
rompere il legame morale dell’etnia ed alcune osservazioni ( l’arrivo di Biden
ala Casa Bianca, i diritti umani, l’azione dell’Unione Africana, l’ azione non
certo apprezzabile della OMS ( Organizzazione mondiale della Sanità) e la
situazione attuale del conflitto.
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