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venerdì 25 marzo 2022

Progetto Storia in Laboratorio. Centenario del Milite Ignoto. Gli studenti scrivono II Parte

                                                                                                                                                                                                                                                                                                            NOTIZIE CESVAM

STORIA IN LABORATORIO

Si riportano gli scritti degli Studenti, sotto elencati, dell'Istituto Superiore NICOLò TRON  GIACOMO ZANELLA DI SCHIO (VICENZA), Istituto che ha aderito al progetto Storia in Laboratorio" 

 Referente: Prof. Danilo Zoncoli 

PENSIERI PERSONALI - MILITE IGNOTO

  Penso che le famiglie il cui figlio si sia disperso non abbiano mai trovato pace, ma abbiano sempre sperato fino alla fine nel suo ritorno. Vivendo così una tragedia peggiore di chi ha potuto mettersi l’animo in pace seppellendo il loro caro. Questa commemorazione è stato un modo per dare una degna sepoltura a tutti i ragazzi morti al fronte senza la possibilità di essere riconosciuti.

-Angela Ceolin

 Penso che la sepoltura del militare, all'Altare della Patria di Roma, che rappresenta simbolicamente tutti i caduti e dispersi nella Prima Guerra Mondiale. È stato quindi un modo per commemorare, ricordare e dare valore a tutti i giovani militari sconosciuti morti al fronte.

Oltretutto in questo modo tutte le sfortunate famiglie di questi ragazzi sono state riconosciute e hanno avuto la possibilità di commemorare i propri figli.

Inoltre penso sia giusto continuare a ricordare questi militari morti a causa della Guerra.

-Emma Carotta

 Dopo aver letto la raccolta di saggi sul milite ignoto ho avuto la curiosità di scoprirne l’origine e mi sono imbattuto nella storia di Maria Maddalena Blasizza in Bergamas, la donna italiana che fu scelta in rappresentanza di tutte le madri italiane che avevano perso un figlio durante la Prima guerra mondiale, del quale non erano state restituite le spoglie.

Al tempo, sia Gradisca d’Isonzo sia Trieste erano parte integrante dell’Impero austro-ungarico, suo figlio Antonio, nell’ottobre 1914 disertò riparando clandestinamente in Italia e si arruolò volontario come fante nel 2º battaglione della brigata “Re”, con cui fu sul Podgora. Mentre guidava l’attacco del suo plotone, in un combattimento sul monte Cimone di Marcesina, il 16 giugno 1916, durante l’offensiva austroungarica passata alla storia con il nome di Strafexpedition, Antonio fu raggiunto e ucciso da una raffica di mitraglia.

La salma di Antonio Bergamas fu riconosciuta e sepolta assieme agli altri caduti nel cimitero di guerra di Marcesina sull'Altopiano dei Sette Comuni. Tuttavia, a seguito di un violento bombardamento che distrusse il cimitero, Bergamas e i compagni periti con lui risultarono ufficialmente dispersi.

Dopo la guerra, Maria ebbe l’incarico di scegliere il corpo di un soldato tra undici salme di caduti non identificabili, raccolti in diverse aree del fronte. Il 28 ottobre 1921, nella basilica patriarcale di Aquileia, in quello che passerà alla storia col nome di «Rito di Aquileia», consacrandola a madre spirituale del Milite Ignoto, la donna fu posta di fronte alle undici bare allineate: appoggiò lo scialle sulla seconda bara e, dopo essere passata davanti alle prime, non riuscì a proseguire nella ricognizione e si accasciò al suolo davanti alla decima bara urlando il nome del figlio, su quella bara dunque, cadde la scelta.

Per onorare tutti i caduti di guerra, la salma prescelta fu posta all’interno della tomba del Milite Ignoto, al centro dell’Altare della Patria e sotto la dea Roma, presso il complesso del Vittoriano. La cerimonia solenne di traslazione avvenne il giorno 4 novembre 1921.

-Francesco Bortoletti

 Trovo che celebrare il milite ignoto sia un gesto davvero importante nei confronti di tutta la comunità italiana e nei confronti di tutti i soldati morti in guerra e delle loro famiglie. E’ fondamentale ricordare e rispettare tutte le persone che hanno dato la vita per salvare noi e il nostro paese, e la scelta di prendere come simbolo un corpo appartenente ad una persona di cui non si sa il nome trovo sia giustissimo, perché facendo ciò si dà lo stesso rispetto e onore ad ogni militare, senza fare preferenze e senza far sembrare una persona più importante di un’altra.

-Anna Cortese

 Con la ricorrenza del centenario della sepoltura del Milite Ignoto, in classe abbiamo discusso della storia e l’importanza di questo personaggio. Personalmente ritengo che l’aver scelto il Milite Ignoto tra dei soldati non identificabili, sia stato un gesto molto rispettoso verso tutte le famiglie che avevano perso delle persone care in guerra, infatti proprio perché questi erano irriconoscibili, nessuno poteva avere il privilegio di affermare di avere un parente o un amico sepolto nell’Altare della Patria. Questo porta un senso di unità tra queste famiglie che riconoscono il Milite Ignoto come vittima comune di una guerra distruttiva  e straziante.

Credo, inoltre, che aver affidato la decisione a Maria Bergamas, una semplice donna di Trieste, sia stato molto significativo per il popolo, proprio perché rappresentava queste persone umili, che la guerra aveva distrutto sia economicamente, ma soprattutto moralmente.

-Vanessa Cornale

 Quest'anno ricorre il centenario della sepoltura del Milite Ignoto, un capitolo importante della storia recente italiana.

Era il 1921, la Grande Guerra si era conclusa da appena tre anni lasciandosi dietro molti caduti e molte erano le mogli rimaste senza marito, le famiglie senza padre e le madri senza figli. 

A peggiorare ulteriormente la situazione molti non avevano neppure una salma su cui piangere.

Proprio per questo si decise di recuperare dai campi di battaglia 11 corpi di soldati non identificati e di sceglierne 1 per rappresentarli tutti.

La scelta fu affidata a Maria Bergamas, una madre che aveva perso il proprio figlio in guerra e che rappresentava tutte le donne italiane colpite dai lutti causati dal conflitto.

Ella scelse una delle salme il 28 ottobre 1921 nella Basilica Patriarcale di Aquileia.

Il corpo del Milite Ignoto partí per un viaggio con soste in alcune città.

Lí molti italiani lo salutarono identificandolo come il proprio caro disperso in guerra. Il commovente viaggio si concluse con la sepoltura della salma nel candido marmo dell'Altare della Patria a Roma, da allora sempre vegliato da una guardia permanente in cui si alternano i vari corpi delle Forze Armate italiane.

A cent'anni di distanza, il Milite Ignoto non rappresenta piú ció che significava un tempo, ovvero il sacrificio dei giovani italiani per la Patria, ma un semplice monumento della nostra capitale se non addirittura un'attrazione turistica.

Ma il suo significato é sentito ancora meno dai ragazzini che pensano che la Grande Guerra sia solo un capitolo del loro libro di storia e molti tristemente non sono neppure consapevoli dell'esistenza di questo simbolo che, cent'anni fa, uní l'Italia nel ricordo dei caduti per difendere la Patria.

I valori e la sacralità che rappresenta il Milite Ignoto dovrebbero essere, invece, riscoperti e vissuti dalle nuove generazioni troppo spesso influenzate da modelli effimeri.

-Federico Mario Galasso

In questi giorni abbiamo trattato in classe il tema del Milite Ignoto e ci siamo ritrovati a meditare su una realtà, per fortuna, a noi lontana: la guerra.

Spesso concentriamo i nostri problemi in sciocchezze e ci dimentichiamo della fortuna che abbiamo: un paese libero, dove possiamo vivere nel benessere e nella pace. Molte persone danno per scontato questo privilegio e pensano che l’importante sia apparire e avere visibilità sui social, un’attività che nella realtà non ha nessuna concretezza. 

I ragazzi di quell’epoca, come il Milite Ignoto, non hanno avuto nessuna “evidenza” eppure sono coloro che si sono sacrificati per la liberazione del nostro paese e sono diventati simbolo dell’unione di tutta la nazione. Per noi giovani possono essere sicuramente un esempio questi ragazzi che hanno saputo unirsi in un ideale, rappresentato dalla difesa della patria, nel nome del tricolore.

-Lorenza Pavoni

 Credo sia importante celebrare il centenario del Milite ignoto perché rappresenta le

storie di generazioni di ieri e di oggi al servizio del paese che, con coraggio, impegno

e sacrificio, difendono la propria patria e i valori in cui credono.

-Francesca Massignani

 Il milite ignoto rappresenta tutti quei ragazzi che hanno sacrificato la propria vita per un ideale di libertà  e per per permettere alle generazioni future di vivere in un paese democratico. Nella prima metà del secolo scorso migliaia di uomini hanno rinunciato alla propria giovinezza, agli anni migliori della propria vita per combattere contro altrettanti uomini che, seppur dalla parte opposta, perseguivano gli stessi ideali.

Erano ragazzi come noi o poco più grandi ai quali fu negato il privilegio di vivere il fiore degli anni in maniera spensierata ma grazie al cui sacrificio ora possiamo farlo noi come lo hanno fatto i nostri genitori.

Il milite ignoto, quindi, la cui identità rimarrà sconosciuta, merita il nostro profondo rispetto e il nostro ricordo perché senza il suo sacrificio noi non saremmo qui a vivere una vita di libertà e di sogni da realizzare.

-Emma Piva

 Il Milite Ignoto rappresenta tutti i soldati, spesso giovani o giovanissimi, morti durante le battaglie, che non hanno potuto avere una tomba per ricordare il sacrificio della loro vita. Il monumento è un monito a commemorare tutte le vittime dei conflitti, che solo del Novecento hanno causato milioni di morti e a ricordarci quanto siamo fortunati a vivere in un lungo periodo di pace nel nostro Paese.

-Maria Sudiro

 Io penso che il milite ignoto abbia un’importanza rilevante, esso infatti rappresenta tutti quei soldati caduti in battaglia di cui noi non conosciamo la loro identità, rappresenta l’importanza che si attribuisce a ogni singolo caduto, rappresenta il rispetto verso le famiglie e i soldati stessi.

Inoltre, il fatto che abbiano invitato una madre a scegliere una tra le 11 bare contenenti 11 militi ignoti è molto significativo; infatti questa donna: Maria Bergamas perse un figlio in guerra e non le furono mai restituite le spoglie.

Il 4 novembre 2021 si è celebrato il centenario della sepoltura del milite ignoto all’Altare della Patria, penso che ricordare questa giornata importante sia fondamentale soprattutto per tenere a mente tutti i sacrifici, tutte le battaglie, le guerre e i rispettivi caduti.

-Sara Testolin

 Il Milite Ignoto rappresenta un concetto che esula dalla raffigurazione di una persona o di un gruppo di persone in quanto nel corso dei decenni si è elevato ad un ideale e rappresenta il sentimento di appartenenza alla nazione di tutto il popolo italiano. È la raffigurazione di un principio oggi ancor più importante perché, con il passare delle generazioni, esiste il rischio di affievolire in tutti noi il sentimento che ha guidato migliaia di giovani italiani nella difesa della patria. Sentimento, questo, che all’epoca era ben più radicato nelle anime di tutti essendo che le popolazioni della giovane Europa erano abituate a frequenti battaglie.

Per questo oggi il Milite Ignoto è assolutamente importante: rappresenta un ideale sociale e le comuni sofferenze patite nel passato dal nostro popolo e che, in noi giovani generazioni, rischia di essere assopito dalla distanza temporale rispetto agli eventi.Il Milite Ignoto è stato scelto tra i resti di undici soldati in modo che non potesse essere riconosciuto e reclamato da nessuno, appunto per poter essere il simbolo di una nazione unita dalle sofferenze e dai dolori della guerra. Il senso di appartenenza alla nazione che provavano quei soldati e l’intera popolazione oggi sta lentamente scomparendo e ricordare il Milite Ignoto, che ne è il simbolo, ci permette di provare quel sentimento che ha unito milioni di italiani.

-Lorenzo Zordan

( La prima parte è stata pubblicata in data 24 marzo 2022

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