SCENARI, REGIONI, QUADRANTI
Antonio Trogu
Il
Nord Stream 2 è il più grande gasdotto al mondo, lungo 1230 chilometri è stato
costruito parallelamente al Nord Stream 1, un altro gasdotto lungo 1224
chilometri. Ciò vuol dire un potenziamento
della capacità russa di rifornire la regione dell’Europa occidentale di gas
naturale ed è stato citato da Putin come la naturale soluzione all’attuale
carenza energetica. Il progetto,
però, è anche al centro di alcune importanti tensioni politiche in quanto molti politici e osservatori ritengono che la Russia
usi le esportazioni di gas naturale come un’arma politica, per espandere la
propria influenza e indebolire il blocco politico europeo.
Prima
della costruzione dei due gasdotti Nord Stream il gas russo passava via
terra, attraverso i territori di Ucraina e Bielorussia. Ora invece, con il
completamento di Nord Stream 2, il gas potrà di fatto bypassare i paesi
dell’Europa orientale con la possibilità quindi di applicare pressioni
politiche specifiche interrompendo le forniture di gas ai singoli paesi
dell’est, mantenendo però il conveniente flusso di esportazioni verso l’Europa
occidentale.
La consegna
del gas in europa avviene attraverso un unico sistema di trasporto del gas che
collega i giacimenti di gas del Nord della Russia con i paesi limitrofi. Numerosi gasdotti
che attraversano il territorio ucraino forniscono gas naturale dalla Russia ai
clienti europei ed insieme costituiscono il più grande corridoio di trasporto
del gas con una capacità progettuale di oltre 100 miliardi di metri cubi,
attraverso il quale il gas russo può essere consegnato ai consumatori in
diversi paesi europei.
Per
fornire forniture ininterrotte di gas dalla Russia ai paesi del Far Abroad, il
30 dicembre 2019, con la partecipazione diretta di Gazprom Export
LLC , è stato concluso un accordo tra Gazprom
PJSC e Naftogas Ukrainy che fornisce il trasporto di gas
naturale attraverso il territorio ucraino fino al 31 dicembre 2024.
Urengoy – Pomary –
Uzhgorod, Brotherhood, Progress
Le
consegne tramite il gasdotto Brotherhood sono iniziate nel
1967. Nel 1984, il primo gasdotto transcontinentale al mondo Urengoy –
Pomary – Uzhgorod è stato costruito con una capacità di
progettazione di 32 bcma. Nel 1988 fu costruito il
gasdotto Progress (Yamburg – confine occidentale dell'URSS) con una
capacità di 26 bcma. Sul territorio dell'Ucraina, il suo percorso coincide
con il percorso del gasdotto Urengoy – Pomary – Uzhgorod .
All'interno del corridoio ucraino, questi gasdotti forniscono il transito del
gas in direzione della Slovacchia. In Slovacchia, il gasdotto è diviso,
uno dei rami va alla Repubblica Ceca, l'altro – all'Austria.
Souyz
Questo gasdotto, che segue il
percorso da Orenburg al confine occidentale dell'URSS, è il risultato
dell'accordo di Orenburg. Il gasdotto con una capacità di progetto di 26
bcma è entrato in funzione nel 1980. La Soyuz può trasportare gas verso Slovacchia,
Ungheria e Romania.
Percorso di trasporto
del gas attraverso la Romania
Il
1986 ha visto l'inizio della costruzione di un gasdotto di transito attraverso
il territorio rumeno per fornire gas a Bulgaria, Turchia, Grecia e Macedonia
del Nord. Nel 2002 è stata costruita la seconda stringa di questo gasdotto.
Il
gasdotto Nord Stream con una capacità di 55 miliardi di metri cubi
all'anno consente il trasporto diretto di gas per i clienti dell'Europa
occidentale, aggirando gli stati di transito. La pipeline è composta da
due stringhe con una capacità di throughput di 27,5 bcma ciascuna. Il suo
percorso si trova sotto il Mar Baltico dalla baia di Portovaya vicino alla
città di Vyborg, alla costa tedesca vicino a Greifswald, per un'estensione di
1224 km. Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Francia, Danimarca e altri
stati europei sono i mercati target per le forniture attraverso questo
gasdotto.
Yamal – Europa
Il gasdotto
Yamal – Europa attraversa Russia, Bielorussia e Polonia
raggiungendo la Germania. La costruzione del gasdotto è iniziata nel 1994
vicino ai confini tedesco e polacco e le prime sezioni del gasdotto sono state
messe in funzione già nel 1996. La parte bielorussa in cui Gazprom è diventata
l'unico investitore è stata avviata nel 1997. Dopo la messa in servizio
dell'ultimo compressore stazione nel 2006, Yamal – Europa ha
raggiunto la sua piena capacità – 33 bcma.
Blue Stream
Il gasdotto Blue
Stream è destinato alle consegne dirette di gas in Turchia,
aggirando i paesi di transito. Il gasdotto lungo 1.213 km è costituito da
una sezione terrestre e una offshore, che inizia vicino a Izobilnoye nella
regione di Stavropol e termina ad Ankara, in Turchia. La costruzione è
stata completata nel dicembre 2002 e febbraio 2003 ha segnato l'inizio del
primo flusso di gas commerciale. La capacità del progetto del gasdotto è
di 16 bcma.
Vyborg – Imatra
Il gasdotto di esportazione verso la Finlandia, con
una capacità annua di 6 miliardi di metri cubi, fa parte del sistema di
trasporto del gas della regione di Leningrado.
Tornando al Nord Stream gli
USA prima con Trump e poi con Biden lo hanno sempre osteggiato il progetto. Il Nord Stream2,
che la Germania ha voluto in questi anni nonostante l'ostilità degli Stati
Uniti e dell'Europa orientale, è stato completato lo scorso anno ma
richiede ancora un ultimo via libera. Il nuovo governo tedesco ha tuttavia
cambiato atteggiamento nei confronti dell'opera rispetto al precedente
guidato da Angela Merkel che ha sempre ignorato le richieste di abbandonare il
progetto anche se le tensioni con la Russia erano aumentate per le accuse
di spionaggio e l'avvelenamento e l'incarcerazione dell'oppositore politico
Alexei Navalny.
Ma vi sono nuovi ritardi nella certificazione
di Nord Stream 2, la conferma sui lunghi tempi di approvazione del controverso
gasdotto russo-tedesco è giunta, il
17 dicembre 2021, dallo stesso
regolatore tedesco, Bnezta (Bundesnetzagentur), incaricato di verificare che la società Nord Stream 2 AG si adatti
alla normativa tedesca ed europea. Il capo dell’ente, Jochen Homann, ha
affermato che l’operatore Nord Stream 2 AG, registrato in Svizzera, ha avviato
il processo di costituzione di una filiale in Germania, spiegando, però,
che la decisione sul gasdotto non sarà presa prima di giugno 2022. In effetti, dopo il via libera di
Berlino, i documenti passeranno all’esame della Commissione Europea. Per
iniziare a pompare gas, l’operatore del Nord Stream 2 deve ottenere
l’approvazione dal regolatore tedesco Bnezta, il quale sta verificando la
conformità del progetto alla direttiva UE sul gas. La certificazione era stata
temporaneamente sospesa, il 16 novembre, poiché l’operatore Nord Stream 2 AG, con sede
nella città svizzera di Zugo, è stato chiamato a registrare una
filiale in Germania e trasferirvi fondi. In risposta, il 17
novembre, il portavoce del
Cremlino, Dmitry Peskov, aveva dichiarato: “La società esercente è pronta a
soddisfare tutti i requisiti della normativa vigente per poter avviare quanto
prima il progetto”. Pertanto, fino a quando ciò non accadrà, il processo per la
certificazione sarà sospeso.
In
particolare la certificazione
svolta dall’Authority si è impantanata per una questione legale che prevede che
la società Nord Stream 2 AG sia regolata dal diritto della repubblica federale.
Al momento la società del gasdotto ha sede in un Paese extra-Ue, la Svizzera e
il processo di certificazione potrà riprendere solo dopo che verrà completato
il trasferimento di beni essenziali e di risorse umane alla nuova società.
Secondo la direttiva Ue sul gas, il funzionamento del gasdotto e la
distribuzione del gas devono essere separati in modo sufficiente. Non solo ma
se anche dopo l’avvenuto trasferimento dovesse arrivare luce verde dall’agenzia
federale tedesca, è comunque prevista una verifica della Commissione europea
che potrebbe durare fino a quattro mesi. I tempi per l’entrata in funzione del
Nord Stream 2, che secondo la maggior parte degli analisti dovrebbe contribuire
a frenare la carenza di gas e ad allentare le tensioni sui prezzi, rischiano
seriamente di allungarsi.
Dal punto di vista politico, il Nord Stream 2
aggira l'Ucraina, togliendo al paese circa un miliardo di euro all'anno di
introiti da tariffe di transito e, è il timore di Kiev, rimuovendo un
ostacolo a una potenziale aggressione russa. L'Ucraina, in conflitto con la
Russia dall'annessione della Crimea da parte di Mosca nel 2014, ritiene che il
Nord Stream 2 sarà utilizzato dalla Russia per esercitare pressioni
politiche.
Dopo
un incontro con il vice primo ministro polacco Jacek Sasin a Varsavia il
vicecancelliere, ministro dell'Economia e del clima tedesco Robert Habek ha
affermato che la situazione geopolitica potrebbe influenzare il lancio del
gasdotto Nord Stream 2, la sua certificazione avverrà esclusivamente in
conformità con il diritto dell'UE. Verranno effettuati controlli tecnici e
legali in conformità con gli standard dell'UE. Nella situazione attuale, la
geopolitica non può essere ignorata quando si tratta del funzionamento di
questo gasdotto, ha affermato Khabek.
Molti
analisti non sono d'accordo sui vantaggi economici e ambientali di Nord Stream.
Un rapporto del 2018 del think tank tedesco Diw ha affermato che il progetto
non era necessario e si basava su previsioni che "sopravvalutano
significativamente la domanda di gas naturale in Germania e in Europa".
La
ministra degli Esteri Annalena Baerbock ha lanciato un chiaro avvertimento che
il Nord Stream 2 non inizierà a pompare gas se la Russia
invaderà l'Ucraina, nonostante la grave crisi energetica che ha fatto
salire alle stelle i prezzi del gas in Europa. In caso di aggressione, ha
affermato Baerbock, "prepareremo un pacchetto di sanzioni forti", che
includono "anche Nord Stream 2".
Secondo
molti osservatori l'infrastruttura aumenterà la dipendenza
dell'Europa dal gas russo mentre l'Ucraina l'ha definita come
un'"arma geopolitica". L'esatto contrario di quello che disse, lo
scorso mese di luglio, l'allora Cancelliera Merkel al presidente Usa Joe Biden:
"Non sarà usata per scopi politici".
Negli anni Duemila l’UE ha intensificato le
iniziative per rafforzare la propria politica energetica, con l’obiettivo
primario di diversificare le fonti di approvvigionamento rispetto al gas
proveniente dalla Russia in quanto la preoccupazione principale era che Mosca
potesse avere le chiavi della politica europea e che il Cremlino, tramite i
rubinetti del gas, potesse influenzare le scelte strategiche dei singoli
Paesi. Nel corso degli anni,
quindi, lo sviluppo di un Corridoio Meridionale del Gas, indipendente da Mosca,
è diventato il principale banco di prova per l’ambiziosa azione di Bruxelles in
questo settore e la Commissione europea ha riconosciuto il
Corridoio quale “una delle più alte priorità dell’Unione in campo energetico”,
sottolineando la necessità di una cooperazione tra la Commissione stessa, gli
Stati membri e i Paesi fornitori coinvolti.
Il 21 dicembre dello scorso anno,
secondo i dati dell’operatore di trasporto del Paese, Gascade le consegne di
gas naturale russo alla Germania, attraverso il gasdotto Yamal-Europe, sono
state completamente interrotte. Inoltre sempre secondo
i dati dell’operatore di rete tedesco Gascade il
2 gennaio, il gasdotto Yamal-Europe che
di solito fornisce gas all’Europa Occidentale, per il 14° giorno consecutivo ha
ordinato il transito nella direzione opposta, verso Est, e a partire dal 21
dicembre il gas è stato
trasportato in modalità inversa, mentre i prezzi energetici nel mercato europeo
hanno registrato nuovi picchi.
La
capacità massima di trasporto del gasdotto Yamal-Europe è di 89 mmc al giorno
ma, nella giornata del 20 dicembre, il transito di gas è stato di soli 3,8
milioni di metri cubi di gas, ossia solo
il 4% della capacità totale del gasdotto. A causa di tali sviluppi, la Russia è
stata accusata di aver limitato le forniture di gas verso l’Europa con lo scopo
di sfruttare la situazione di crisi per ottenere la rapida approvazione dell’UE
del controverso gasdotto Nord Stream 2. Inoltre, Gazprom aveva riferito che le
forniture verso l’UE si stavano avvicinando a volumi record e aveva
giustificato il carente approvvigionamento, che comunque era conforme ai
contratti sottoscritti con il blocco, con il fatto di voler dare la precedenza
al rifornimento degli impianti di stoccaggio del gas della Federazione.
La
Germania, principale economia europea, importa circa il 40% del proprio gas
dalla Russia e ritiene che il gasdotto abbia un ruolo nella transizione
energetica da carbone e nucleare alle rinnovabili. L'ex cancelliere Gerhard
Schroeder è presidente del comitato degli azionisti del Nord Stream.
Oggi,
con i prezzi dell'energia in aumento in tutta Europa e la Russia che come
appare sta limitando le forniture di gas per esercitare pressioni
sull'Occidente, fermare il Nord Stream 2 sembra un rischio per Berlino.
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