La pianificazione del 2022 si sta attuando. Con il mese di marzo esce il terzo volume dei sei programmati alla pubblicazione. Con vero piacere si riporta una delle conclusioni tratte alla Tavola Rotonda del Convegno del 26 marzo ultimo scorso dal tema "Chi siamo, cosa vogliamo, cosa facciamo dove andiamo", tema che si riprenderà alla Tavola Rotonda del Convegno dedicato alla Giornata del Decorato: Tutti hanno il diritto di parlare, ma parla solo chi lavora."
Nel mese di marzo ha visto la pubblicazione del volume "Riflessioni sulla Grande Guerra. Verso la Guerra. Ne alleati ne amici." Edizioni Nuova Cultura. Università Sapienza, Roma. Questo il teso della Iv di Copertina:
"L’Italia, nel 1915, fu accusata di non aver tenuto fede agli
accordi sottoscritti nell’ambito della Triplice Alleanza. Accordi in essere dal
1882. Austria e Germania giunsero a queste accuse, senza tenere conto che,
l’anno precedente, avevano commesso un grosso errore: quello di non coinvolgere
nei loro piani l’Italia. Vari ed influenti circoli politico-militari a Vienna
avevano già nel 1908 proposto una guerra preventiva contro l’Italia, prostata
dal terremoto di Messina. Nel 1912 la stessa proposta fu di nuovo avanzata, in
quanto l’Italia era impegnata nella guerra di Libia. Si voleva riprendere non
solo il Veneto, ma anche la Lombardia e parte dell’Italia centrale. Alcuni
vagheggiavano anche Napoli ed il meridione. Ovvero annullare il processo
unitario italiano e ridurre di nuovo l’Italia “una semplice espressione
geografica”. Nel marzo 1914 era stata rinnovata la convenzione militare che
prevedeva l’invio di 180.000 soldati sul fronte austro-tedesco oppure un
attacco alla neutrale Svizzera in caso di guerra alla Francia. Cadorna nel
giugno-luglio 1914 in modo occulto aveva iniziato i movimenti verso il confine
francese, in previsione della guerra alla Francia che si fermarono solo il 2
agosto con la proclamazione della nostra neutralità. Perché Germania ed Austria
non inserirono nei loro piani i termini della convenzione militare del marzo
1914? Perché la Germania non utilizzò i 180.000 soldati italiani contro la
Francia? Perché ci chiesero di rimanere neutrali nel 1915, quando potevamo
essere loro alleati nel 1914? Perché non ci vollero al loro fianco? Il volume
vuole rispondere a questi interrogativi e discutere sulla presunta infedeltà
italiana, che in realtà è lo specchio di errori grossolani, sovra valutazione
delle proprie possibilità e della arroganza di Berlino sommato il tutto alla
mai sopita ostilità antitalianità di Vienna, retaggio del periodo
risorgimentale."
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