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martedì 7 dicembre 2021

Gli studenti scrivono. Giulia M. e Ilaria B. Agenzia Formativa "Don Angelo Teboldi", Lumezzane, Brescia.

 ARCHIVIO

Iniziativa Storia in Laboratorio/ Milite Ignoto

Aquileia di Giulia M.

Aquileia venne fondata nel 181 a.C. come colonia romana e come postazione offensiva per le operazioni militari contro i Galli, ed ebbe inizialmente la struttura del presidio militare. Aquileia acquistò importanza come emporio commerciale, che corrispose all’ampliamento dell’antico abitato, dotato di un porto fluviale e di splendidi edifici. Abili artigiani erano maestri di oreficeria, lavoravano il vetro e la terracotta, il marmo e la pietra, e realizzarono mosaici di particolare bellezza. Con l’imperatore Diocleziano divenne una delle città più grandi dell’impero Romano. Nel frattempo si formò una comunità cristiana. Il vescovo Teodoro fece costruire un complesso per il culto.

Da visitare:

-      La basilica

-      Il museo archeologico

-      Il campanile

 

Il viaggio del Milite Ignoto di Ilaria B.

Alle otto del mattino del 29 ottobre 1921 partì, dalla stazione di Aquileia un treno che entrò nella storia d’Italia. Si trattava del convoglio che, in cinque giorni, avrebbe portato la salma del Milite Ignoto a Roma per essere sepolta all’interno del Vittoriano il 4 novembre.

Un viaggio emozionante attraverso cinque regioni e centoventi stazioni, dove centinaia di migliaia di persone lungo i binari resero omaggio a quel corpo senza nome, simbolo del sacrificio per amore della Patria. Un viaggio accolto con entusiasmo e partecipazione. Il cerimoniale, proposto nell’agosto 1920 dal colonnello Giulio Douhet, ebbe come momento centrale la scelta della bara, avvenuta il 28 ottobre 1921 nella basilica di Aquileia. Protagonista fu Maria Bergamas, una donna che aveva perso un figlio durante la guerra. Sorretta da quattro militari, Maria aveva in mano un fiore bianco che avrebbe dovuto gettare su una delle undici bare contenenti i resti dei corpi ritrovati in undici luoghi simbolici della Grande Guerra (Rovereto, l’Altopiano di Asiago, Monte Grappa, Dolomiti, Montello, Basso Piave e Cadore).

Davanti alla bara prese il suo velo nero e lo appoggiò sopra, segnalando così la sua scelta. Il feretro venne così collocato sulla base d’appoggio di un cannone trainato da cavalli addobbati a lutto e, seguita da un corteo di reduci e cittadini, posta in un vagone ferroviario. Contemporaneamente le altre dieci bare furono portate all’interno del cimitero degli Eroi di Aquileia, dietro la basilica di Santa Maria degli Angeli, in cui trovò posto anche Maria Bergamas nel 1952.

Ho scelto di svolgere questa ricerca perché ero curiosa di sapere come la gente avesse accolto l’arrivo del Milite Ignoto.

Ho imparato che Maria Bergamas è stata una donna molto forte, perché, nonostante avesse perduto suo figlio, è riuscita a riconoscere la bara del Milite da onorare per tutti.


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