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Storia in Laboratorio/Milite Ignoto
Le ricerche dei soldati di
Desirée B.
Il
24 agosto 1920, il generale Giulio Douhet dichiarò: “Tutto sopportò e vinse il
soldato. Perciò al soldato bisogna conferire il sommo onore, quelle cui nessuno
dei suoi condottieri può aspirare, neppure nei suoi più folli sogni di
ambizione. Nel Pantheon deve trovare la sua degna tomba alla stessa altezza del
Re e del Genio”.
Il
Decreto sulla sepoltura della salma di un soldato ignoto venne approvato dal
Parlamento del Regno d’Italia il 4 agosto 1921 all’unanimità e senza dibattito;
come luogo della tumulazione fu scelto il Monumento a Vittorio Emanuele II,
noto anche come Vittoriano. Fu stabilito che le ricerche della salma dovessero
essere condotte nelle zone più avanzate dei principali campi di battaglia, in
totale undici siti: San Michele, Gorizia, Monfalcone, Cadore, Pasubio, Campo
Sile, Alto Isonzo, Asiago, Tonale, Monte Grappa, Montello.
Fu
Gabriele D’Annunzio a dare il nome di Milite Ignoto alla salma del soldato senza
nome che avrebbe celebrato gli eroismi e i sacrifici della Grande Guerra: il
soldato che avrebbe rappresentato idealmente tutti coloro che non fecero
ritorno a casa, coinvolgendo così tutte le famiglie italiane. Venne così
istituito un Ufficio Onoranze al Soldato Ignoto e venne poi nominata una
Commissione che dal 3 al 24 ottobre si dedicò alla ricerca di undici salme di
soldati provenienti dai campi di battaglia. Quindi le ricerche iniziarono
ufficialmente il 3 ottobre 1921.
La
Commissione decise di esaminare una salma nei pressi di Rovereto, ma non venne
rinvenuta nessuna salma sepolta, e allora se ne esumò una tra quelle di ignoti
in un vicino cimitero di guerra.
La
ricerca della seconda salma si svolse nei pressi del Massiccio del Pasubio, ma
come per la prima non ci furono risultati, e allora si esumò un altro cimitero
di guerra. Per trovare la terza salma, la Commissione decise di spostarsi
sull’Altopiano di Asiago, sul Monte Ortigara, dove per la prima volta venne
trovato un caduto insepolto ma nascosto; probabilmente perché il corpo, non
potendo essere seppellito per bene, venne solo nascosto/coperto per evitare che
venisse straziato dagli animali.
La
quarta salma venne rinvenuta sotto ad una croce e non aveva alcun elemento che
favorisse la sua identificazione. Le quattro salme ritrovate fino a quel
momento vennero lasciate a Bassano, mentre la Commissione partì per Conegliano
e, facendo una sosta sul Montello, cercò la quinta salma che trovarono, però,
in un vicino cimitero di guerra. Inoltre, tra le intenzioni della Commissione
c’era quella di recuperare la salma di un caduto della Regia Marina, ma l’unica
possibilità era quella di riesumare la salma di un marinaio, e cercarono dunque
sui campi di battaglia dove i marinai combatterono a terra come fanti. La
Commissione si trasferì poi a Cortina d’Ampezzo. Dai racconti emerge che le
ricerche furono svolte sulle Tofane e sul Passo Falzaredo, ma non venne trovata
alcuna salma, e anche il corpo del settimo soldato venne esumato da un cimitero
di guerra. Il 20 ottobre la Commissione si recò sul Monte Rombon, e anche lì
venne ritrovata una croce di legno ormai marcita, che aiutò a trovare l’ottava
salma. La nona venne invece rinvenuta sul Monte San Michele, vicino alla scavo
di una trincea, al disotto di una croce. Furono poi le ricerche a Castegnevizza
del Carso, dove venne trovato un palo di legno avvolto con del filo spinato,
che fecero pensare ad una trincea, dove venne trovato il decimo corpo. Le
ricerche per l’undicesima salma si concentrarono in un tratto di fronte tra
Castagnevizza e il mare. Anche là venne ritrovata una croce e così anche
l’ultima salma fece il suo ingresso a Gorizia. Nella chiesa di Sant’Ignazio,
proprio a Gorizia, vennero celebrati gli undici soldati e tutti i caduti della
guerra in una solenne marcia funebre, come eseguita per la prima volta in
occasione dei funerali di re Umberto I.
Ritengo
che l’omaggio alla Nazione con la scelta simbolica di un soldato anonimo sia un
meraviglioso gesto di umanità e solidarietà: è come se il Milite Ignoto possa
essere il figlio, il marito, il padre dell’intera Nazione, e per quanto sia
triste il fatto che non tutti abbiano potuto seppellire i propri cari, l’idea
di averlo fatto simbolicamente può aver alleggerito gli animi, e aver dato un po’
di speranza ad ogni madre, moglie e figlia, che i soldati seppelliti fossero
proprio i loro uomini.
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