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Iniziativa Storia In Laboratorio/Milite Ignoto
Il
rito del Milite Ignoto di Asia Z.
Non
si volevano celebrare condottieri, generali o singoli comandanti, ma
glorificare il sacrificio di sangue di un intero popolo.
In
Italia la proposta di glorificare la salma del caduto senza nome viene
sostenuta e resa pubblica nell’agosto 1920 dal colonnello Giulio Douhet. Il 4
agosto il Disegno di Legge arrivò in aula e l’onorevole Gasparotto chiese alle
parti di rinunciare ad intervenire perché il provvedimento che rendeva onore ai
caduti potesse essere approvato in silenzio. Fu Gabriele D’Annunzio a dare il
nome di “Milite Ignoto” alla salma del soldato senza nome, che nel tempo
avrebbe ricordato i sacrifici e gli eroismi della Grande Guerra. Il soldato che
avrebbe rappresentato tutti coloro che non fecero più ritorno a casa. Tutte le
famiglie italiane erano coinvolte: chi per aver perso un figlio, chi un marito,
chi un padre.
Dal
3 al 24 ottobre 1921 iniziò la ricerca delle undici salme di soldati tra i
quale scegliere il Milite Ignoto. I corpi vennero rinvenuti nei cimiteri
militari o nei campi di battaglia e per essere scelti non dovevano in nessun
modo mostrare alcun segno di riconoscimento. Il 28 ottobre 1921 le undici casse
con i resti dei dispersi vennero trasportate nella Basilica di Aquileia e nella
notte scambiate in segreto di posto, perché chi ne aveva seguito il viaggio per
un mese sarebbe stato ormai in grado di riconoscerle.
Il
giorno dopo sarebbe avvenuta la scelta di una di loro tramite la signora Maria
Bergamas, moglie, madre, donna, e sarebbe iniziato così il viaggio verso Roma
del Treno dell’Eroe con le spoglie del Milite Ignoto.
Il
28 mattina le porte della Basilica vennero aperte, le undici bare erano avvolte
nel Tricolore. Le madri e le vedove presero posto in un palco alla destra
dell’altare. All’arrivo di Emanuele Filiberto di Savoia, Duca D’Aosta, iniziò
la celebrazione.
Al
finire della funzione quattro decorati con Medaglia d’Oro al Valore Militare si
diressero verso le madri e le vedove per accompagnare la signora Bergamas a
compiere l’atto più importante di tutta la cerimonia.
Il
generale Paolini e l’onorevole Paolucci accompagnarono la donna all’altare che,
dopo aver guardato le altre madri, iniziò il suo cammino verso la scelta.
Giunta di fronte alla decima bara, la donna lanciò un urlo chiamando per nome
suo figlio Antonio e abbracciando con passione la cassa. Il rito era compiuto e
Maria Bergamas venne riaccompagnata fra le altre madri, mentre la bara scelta
fu posta su un rialzo di fronte all’altare, inserita in una cassa mandata dal
Ministero della Guerra.
Ho
scelto di approfondire questo argomento in quanto sono appassionata di riti di
ogni tipo, quindi il rituale del Milite Ignoto mi sembrava la parte più
interessante dell’intero argomento dedicato a questo centenario. Grazie a
questa ricerca ho potuto imparare una nuova piccola parte della storia del
nostro Paese, in quanto non sapevo esistesse un monumento in memoria dei caduti
senza nome. Penso che sia stata una celebrazione molto toccante ed importante,
considerando che è riuscita ad unire un intero popolo.
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