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sabato 11 dicembre 2021

Gli Studenti scrivono. Asia Z. Agenzia Formativa "Don Angelo Teboldi", Lumezzane, Brescia

 ARCHIVIO

Iniziativa Storia In Laboratorio/Milite Ignoto

Il rito del Milite Ignoto di Asia Z.

Non si volevano celebrare condottieri, generali o singoli comandanti, ma glorificare il sacrificio di sangue di un intero popolo.

In Italia la proposta di glorificare la salma del caduto senza nome viene sostenuta e resa pubblica nell’agosto 1920 dal colonnello Giulio Douhet. Il 4 agosto il Disegno di Legge arrivò in aula e l’onorevole Gasparotto chiese alle parti di rinunciare ad intervenire perché il provvedimento che rendeva onore ai caduti potesse essere approvato in silenzio. Fu Gabriele D’Annunzio a dare il nome di “Milite Ignoto” alla salma del soldato senza nome, che nel tempo avrebbe ricordato i sacrifici e gli eroismi della Grande Guerra. Il soldato che avrebbe rappresentato tutti coloro che non fecero più ritorno a casa. Tutte le famiglie italiane erano coinvolte: chi per aver perso un figlio, chi un marito, chi un padre.

Dal 3 al 24 ottobre 1921 iniziò la ricerca delle undici salme di soldati tra i quale scegliere il Milite Ignoto. I corpi vennero rinvenuti nei cimiteri militari o nei campi di battaglia e per essere scelti non dovevano in nessun modo mostrare alcun segno di riconoscimento. Il 28 ottobre 1921 le undici casse con i resti dei dispersi vennero trasportate nella Basilica di Aquileia e nella notte scambiate in segreto di posto, perché chi ne aveva seguito il viaggio per un mese sarebbe stato ormai in grado di riconoscerle.

Il giorno dopo sarebbe avvenuta la scelta di una di loro tramite la signora Maria Bergamas, moglie, madre, donna, e sarebbe iniziato così il viaggio verso Roma del Treno dell’Eroe con le spoglie del Milite Ignoto.

Il 28 mattina le porte della Basilica vennero aperte, le undici bare erano avvolte nel Tricolore. Le madri e le vedove presero posto in un palco alla destra dell’altare. All’arrivo di Emanuele Filiberto di Savoia, Duca D’Aosta, iniziò la celebrazione.

Al finire della funzione quattro decorati con Medaglia d’Oro al Valore Militare si diressero verso le madri e le vedove per accompagnare la signora Bergamas a compiere l’atto più importante di tutta la cerimonia.

Il generale Paolini e l’onorevole Paolucci accompagnarono la donna all’altare che, dopo aver guardato le altre madri, iniziò il suo cammino verso la scelta. Giunta di fronte alla decima bara, la donna lanciò un urlo chiamando per nome suo figlio Antonio e abbracciando con passione la cassa. Il rito era compiuto e Maria Bergamas venne riaccompagnata fra le altre madri, mentre la bara scelta fu posta su un rialzo di fronte all’altare, inserita in una cassa mandata dal Ministero della Guerra.

Ho scelto di approfondire questo argomento in quanto sono appassionata di riti di ogni tipo, quindi il rituale del Milite Ignoto mi sembrava la parte più interessante dell’intero argomento dedicato a questo centenario. Grazie a questa ricerca ho potuto imparare una nuova piccola parte della storia del nostro Paese, in quanto non sapevo esistesse un monumento in memoria dei caduti senza nome. Penso che sia stata una celebrazione molto toccante ed importante, considerando che è riuscita ad unire un intero popolo.

 


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