Cerca nel blog

venerdì 3 dicembre 2021

Gli Studenti scrivono. Aida S. Agenzia Formativa "Don Angelo Teboldi" Lumezzane Brescia

 ARCHIVIO

Storia in Laboratorio/Milite Ignoto

Maria Bergamas di Aida S.

Maria Maddalena Bergamas, nata il 23 gennaio 1867 a Gradisca d’Isonzo, negli anni dell’adolescenza si trasferì a Trieste, che ai tempi faceva parte dell’impero austroungarico. Fu così che il suo unico figlio maschio si dovette arruolare nell’esercito austriaco, ma nel 1916 Antonio, così si chiamava, abbandonò l’esercito austriaco per arruolarsi nel 137° Reggimento di Fanteria della Brigata “Barletta”, sotto falso nome imposto dal Regio Esercito. Il 16 giugno 1916, mentre guidava l’attacco del suo plotone, durante un combattimento, fu ucciso da una raffica di mitraglia. Nelle sue tasche fu trovato un biglietto in cui pregava di avvisare il Sindaco della sua morte, siccome era l’unico che era al corrente della sua identità, il suo corpo fu sepolto insieme agli altri caduti nel cimitero di guerra di Marcesina, sull’Altopiano dei Sette Comuni. A seguito di un violento bombardamento che distrusse il cimitero, il suo corpo diventò introvabile.

Maria, dopo la guerra, fu incaricata di scegliere il soldato tra gli undici caduti non identificati scelti per avere la salma del Milite Ignoto da portare al Vittoriano per ricordare tutti i caduti della guerra. Il 28 ottobre 1921, nella Basilica di Aquileia, Maria fu posta davanti alle undici bare allineate. Sulla seconda bara appoggiò il suo grembiule nero, dopo essere passata davanti alle prime. Non riuscì a proseguire: alla destra della bara si accasciò sul feretro urlando il nome del figlio. Per questo motivo fu scelta quella bara per rappresentare i militi senza nome. Maria morì il 22 dicembre 1953 a Trieste. Infatti, dopo qualche anno, andò a vivere nella casa dove abitava e dove una targa ricorda che lì nacque Maria Bergamas.

Ho scelto di fare la ricerca su Maria Bergamas per il gesto che ha fatto. Accettare l’incarico che le è stato affidato, scegliere una delle undici bare e non sapere in quale e se poteva esserci il corpo del figli, è stato un gesto di solidarietà per tutte le mamme che avevano perso il proprio figlio senza avere un corpo su cui piangere: posso solo immaginare il dolore che hanno provato. Se fossi stata al posto di Maria non sarei riuscita a scegliere neanche di accettare l’incarico.

 

 

Nessun commento:

Posta un commento