Cerca nel blog

venerdì 3 dicembre 2021

Gli Studenti scrivono. Giulia B. Agenzia Formativa "Don Angelo Teboldi" Lumezzane Brescia

ARCHIVIO

Iniziativa Storia In Laboratorio/Milite Ignoto 

Il Milite Ignoto. Approfondimento su Maria Bergamas di Giulia B.

La Commissione incaricata di designare quale madre dovesse divenire “mamma spirituale del Milite Ignoto” inizialmente fece ricadere la sua scelta su Anna Venturini Feruglio, udinese, madre di due figli dispersi in guerra, alla quale si preferì poi una popolana, Maria Bergamas di Trieste, il cui figlio irredento era per lei il suo massimo sostegno e speranza.

Maria Maddalena Bergamas, nata a Gradisca d’Isonzo il 23 giugno 1867, visse a Trieste dove si era trasferita in gioventù e dove risiedeva allo scoppio della Grande Guerra.

Ella era vedova e quando suo figlio Antonio fu arruolato non ebbe più nessun sostegno per lei e la figlia Anna.

È stata la donna italiana che fu scelta in rappresentanza di tutte le madri italiane che avevano perso un figlio durante la prima guerra mondiale, del quale non erano state restituite le spoglie. Maria morì poi il 22 dicembre del 1953 a Trieste.

Al tempo dello scoppio della guerra, sia Gradisca d’Isonzo che Trieste erano parte dell’impero austro-ungarico, perciò suo figlio Antonio fu arruolato nell’esercito austriaco. Egli era ricordato per il suo impeto e la sua passione politica e ai primi segnali di guerra tra Austria e Italia, nel 1916, disertò, varcò clandestinamente il confine, fuggì in Italia e si arruolò volontario nel 137° Reggimento di Fanteria della Brigata Barletta, con il nome fittizio di Antonio Bontempelli, una falsa identità imposta dal Regio Esercito per accogliere tra le sue file gli irredentisti (coloro che hanno aiutato il riscatto dalla dominazione straniera).

Mentre guidava l’attacco del suo plotone, durante un combattimento alle falde del Monte Cimone di Tonezza, il 18 giugno 1916 (alcune fonti citano il 16 giugno), il sottotenente Bergamas fu raggiunto e ucciso da una raffica di mitraglia.

Al termine della battaglia, nelle sue tasche fu trovato un biglietto nel quale si pregava di avvisare della sua morte il sindaco di San Giovanni di Manzano, l’unica persona al corrente della sua reale identità. La salma di Antonio Bergamas fu dunque riconosciuta e sepolta assieme agli altri caduti nel cimitero di guerra di Marcesina, sull’Altopiano dei Sette Comuni.

Tuttavia, a seguito di un violento bombardamento che distrusse il cimitero, Bergamas e i suoi compagni con lui sepolti risultarono ufficialmente dispersi.

Dopo la guerra, Maria ebbe l’incarico di scegliere il corpo di un soldato tra undici salme di caduti non identificabili, raccolte in diverse aree del fronte.

Il 28 ottobre 1921, nella basilica di Aquileia, in Friuli Venezia-Giulia, la donna fu posta di fronte alle indici bare allineate: appoggiò lo scialle sulla seconda bare e, dopo essere passata davanti alle prime, non riuscì a proseguire e si accasciò al suolo davanti alla decima, urlando il nome del figlio; per questo motivo fu scelta quest’ultima.

La salma prescelta fu posta all’interno del Monumento al Milite Ignoto, presso il Vittoriano a Roma, a ricordo dei caduti della guerra, e la cerimonia solenne avvenne il 4 novembre 1921, dopo il lungo viaggio in treno rallentato per permettere a tutta Italia di rendere onore alla bara.

Secondo la testimonianza della figlia, Maria era decisa a scegliere l’ottava o la nona bara, poiché quelli erano i numeri che ricordavano la nascita e la morte del figlio, ma giunta dinanzi alle bare provò un senso di vergogna e, poiché nulla dovesse ricordare suo figlio, scelse la decima, affinché il simbolo che si sarebbe portato a Roma fosse davvero un soldato ignoto.

L’anno successivo alla morte di Maria, il 3 novembre 1954, la sua salma fu riesumata e sepolta nel cimitero di guerra di Aquileia, retrostante la Basilica, vicino ai corpi degli altri militi ignoti, come da lei richiesto, per sentirsi più vicina al figlio.

A Gradisca d’Isonzo, in Via Bergamas 39, esiste ancora la casa dove Maria e i figli abitarono. Una targa ricorda: “In questa casa nacque Antonio Bergamas che irradiata la giovinezza dell’ideale di Mazzini il XVIII giugno MCMXVI nel nome santo d’Italia suggellava sul Cimone la sua fede col sangue”.

Ho scelto di approfondire questo argomento perché mi interessa conoscere le persone della storia, coloro che la storia l’hanno fatta. Penso sempre al fatto che dietro a un personaggio c’è una persona e approfondirne la vita è, per me, molto interessante. Questo lavoro mi ha fatto conoscere nuovi termini relativi alla guerra, mi ha fatto approfondire parti di storia che normalmente non vengono studiate e mi ha lasciato la voglia di scoprire sempre di più, e di visitare i luoghi citati nel tema. Ho apprezzato lo svolgimento di questo compiti e penso mi piacerebbe affrontarne altri simili.


Nessun commento:

Posta un commento