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mercoledì 27 maggio 2020

L'Epopea dei Mas nel Mar Nero


ARCHIVIO
Imprese della regia marina
 nella Seconda Guerra Mondiale

EMILIO LEGNANI – MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE

Carlo Maria Magnani


La battuta d’arresto subita dalle armate tedesche attorno a Mosca e la dura prova dell’inverno 1941 aveva allarmato i comandi tedeschi. La Russia non era sconfitta e aveva dimostrato d’avere insospettabili risorse di resistenza.
La Germania non possedeva giacimenti petroliferi e la guerra in Russia aveva moltiplicato le esigenze di carburante. Accantonata la conquista di Mosca, obiettivo principale divennero i pozzi petroliferi del Caucaso e più oltre a quelli arabi del Medio Oriente.
Nel 1942, sul fronte orientale le divisioni dell’Asse salirono così a 233, per un totale di circa quattro milioni d’uomini.
L’obiettivo di contrastare il dominio aero-navale sovietico nel Mar Nero poneva la difficile soluzione dell’invio di naviglio. Le circostanze politiche impedivano il passaggio per i Dardanelli, la sola soluzione possibile era quella di ricorrere a piccoli e insidiosi mezzi siluranti da trasferire a destinazione via terra (MAS), via treno (Smg, barchini ecc..) e infine via fluviale sul Danubio. Le ardimentose azioni dei mezzi d’assalto della Marina Italiana a Gibilterra, Malta, Suda e soprattutto il grave danneggiamento delle corazzate inglesi Valiant e Queen Elizabeth ad Alessandria il 19.12.41, avevano suscitato nella Marina germanica tale ammirazione ed interesse che non tardò a giungere una richiesta formale dell’Ammiraglio Raeder ai vertici della nostra Marina per ottenere l’impiego della X Flottiglia Mas in Mar Nero.
Tale richiesta
La composizione della task force fu stabilita come segue:
- Una squadriglia di sei sommergibili da 35 tonn.
- La IV Flottiglia MAS (com.te F.Mimbelli), composta di due squadriglie:
- La XIX (com.te C.Castagnacci), MAS 570-571-572-573-
- La VIII (com.te E.Legnani),      MAS 566-567-568-569
- Una squadriglia di cinque  M.T.M.S.
- Una squadriglia di cinque  Barchini esplosivi. fu esaudita, preparata e realizzata con successo in tempi ristrettissimi.
E qui venne la prima difficoltà: essendo la Turchia neutrale e, pertanto, impossibile un trasporto dei mezzi attraverso lo Stretto dei Dardanelli, i sei sommergibili tascabili Classe CB, i cinque motoscafi siluranti e i cinque barchini esplosivi furono trasferiti via terra fino alle coste del Mar Nero, facendo base nei porti della Crimea di Jalta e Feodosja.



MAS schierati nel porto di Genova, il giorno prima di partire per il Mar Nero.




I MAS 12° Squadriglia al Passo della Cisa)

Giunta sul luogo d’operazioni, e rinominata 101 Flottiglia MAS, prese parte alle operazioni contro la città di Sebastopoli, assediata dalle truppe tedesche della Wermacht dall’ottobre 1941.

Caduta la città, a partire dal luglio 1942 l’unità italiana del Comandante Mimbelli fu dislocata sul Mar d’Azov, per fornire dal mare protezione al traffico tedesco di materiali e rifornimenti di munizioni e uomini.
Proprio durante il servizio sul Mar d’Azov, la flottiglia di MAS italiani inflisse alcune delle più gravi perdite che le forze navali sovietiche abbiano mai registrato durante tutto il corso della Seconda Guerra Mondiale: nella notte tra il 2 e il 3 agosto 1942, il MAS 568 al comando del Tenente di Vascello Emilio Legnani, durante un servizio di vigilanza e scorta a delle motobettoline tedesche che stavano trasferendo un gruppo di militari verso la linea del fronte, si trovò faccia a faccia con una grossa formazione navale sovietica, alla ricerca delle unità italo-tedesche. Nonostante il vento contrario e il mare mosso, l’equipaggio italiano manovrò abilmente la piccola imbarcazione tra le cannonate e il fuoco nemico: a distanza di lancio, il Tenente Legnani fece partire i suoi due siluri, che centrarono in pieno l’unità maggiore, l’Incrociatore Molotov, danneggiato gravemente. Inoltre, venne colpita anche un’altra nave sovietica, il Cacciatorpediniere Kharkov, che dovette essere rimorchiato dalle altre unità navali per non andare definitivamente perduto. Per questa azione, il Tenente di Vascello Emilio Legnani fu decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare“Comandante di MAS veloce, operante in mari lontani, dava prova in audaci missioni di guerra di perfetta preparazione, di sereno ardimento e di elevata perizia nella condotta del potente insidioso strumento bellico a lui affidato. Destinato ad effettuare una difficile missione di agguato, dirigeva decisamente per intercettare una formazione navale sovietica, composta di un incrociatore e un cacciatorpediniere, sfidandone con coraggio ed audacia l’intenso e ben aggiustato tiro che inquadrava ripetutamente la piccola unità. Nonostante le sfavorevoli condizioni di luce e la martellante azione di fuoco dell’avversario, mirava decisamente all’obiettivo, e, giunto a breve distanza, lanciava contro la prima e più grossa unità due siluri che, esplodendo, avvolgevano in una nube di fuoco la nave nemica che in pochi minuti affondava. Compiuta l’eroica gesta che rinnovava con insuperabile slancio le gloriose tradizioni dei nostri MAS, si disimpegnava dalla furiosa reazione dell’unità nemica di scorta e dagli insistenti attacchi aerei, raggiungendo, senza perdite, la propria base. Egli veniva così a dimostrare come lo spirito che anima i marinai d’Italia, sappia piegare in qualsiasi cimento la forza avversaria e su essa, osando l’inosabile, trionfare. Mar Nero, notte sul 3 agosto 1942.


EMILIO LEGNANI, nacque a Milano nel 1918. Figlio dell’ammiraglio di squadra Antonio Legnani, comandante della Squadra Sommergibili nella seconda guerra mondiale, dopo aver conseguito la maturità classica e frequentato il biennio d’ingegneria fu ammesso all’Accademia Navale di Livorno, uscendone nel giugno 1940 guardiamarina. Alla dichiarazione di guerra era già imbarcato sulla “Giulio Cesare”; passò poi sulla “Littorio”. Durante l’attacco di aerosiluranti contro la flotta a Taranto il 12 novembre 1940, provvide con una piccola imbarcazione, sotto il martellare delle bombe, a spegnere i fanali delle boe che circondavano la sua unità ed a porre in salvo l’archivio segreto quando la nave su colpita dai siluri. Fu decorato con una croce di guerra al valore militare. Trasferito sulla “Vittorio Veneto” partecipò alla battaglia di Capo Teulada. Promosso S.Ten. di vascello nel gennaio 1941, ottenne di essere trasferito ai M.A.S. Dopo aver operato nell’Alto Tirreno, fu inviato nel Mar Nero al comando di una motosilurante della Flottiglia del comandante Mimbelli. In missione di guerra nella notte sul 3 agosto, riuscì con abile manovra a silurare e affondare l’incrociatore sovietico tipo “Crimea Rosso”. Promosso Ten.V.  e rimpatriato, fu destinato all’Ufficio Operazioni del Dipartimento M.M. di Venezia. Imbarcato nuovamente quale comandante della IX squadriglia M.A.S. ne tenne il comando fino all’agosto 1942. Per l’azione condotta nel Mar Nero fu decorato dal Re con la medaglia d’oro al V.M. sull’Altare della Patria il 10 giugno 1943.
Nel dopoguerra prese il comando dei dragamine 303-308 e delle corvette Sibilla-Gazzella-Daino. Continuò la sua carriera in Marina presso il C.M. di Roma e di Genova, dove frequentò la Scuola Comando. Divenne capitano di corvetta nel 1952 e capitano di fregata nel 1961. La sua carriera continuò in ambito civile presso il Corpo Piloti del porto di Genova, che lo vide brillante pilota e sottocapo pilota dal 1956 al 1982. Promosso capitano di vascello e contrammiraglio è deceduto il 23 ottobre 2006.



E’ tradizione che in occasione dei giuramenti solenni di unità dell’Esercito presenzi come ospite d’onore un Decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare. L’ammiraglio Legnani il 12 giugno 1999 era presente ad Albenga presso il 72° Reggimento “PUGLIE” dove ha rivolto ai militari giurandi del 4° sc. 1999 un messaggio del Gruppo Medaglie d’Oro.


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