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Imprese della regia marina
nella Seconda Guerra Mondiale
EMILIO LEGNANI – MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE
Carlo Maria Magnani
La battuta d’arresto subita dalle armate
tedesche attorno a Mosca e la dura prova dell’inverno 1941 aveva allarmato i
comandi tedeschi. La Russia non era sconfitta e aveva dimostrato d’avere
insospettabili risorse di resistenza.
La Germania non possedeva giacimenti
petroliferi e la guerra in Russia aveva moltiplicato le esigenze di carburante.
Accantonata la conquista di Mosca, obiettivo principale divennero i pozzi
petroliferi del Caucaso e più oltre a quelli arabi del Medio Oriente.
Nel 1942, sul fronte orientale le
divisioni dell’Asse salirono così a 233, per un totale di circa quattro milioni
d’uomini.
L’obiettivo di contrastare il dominio
aero-navale sovietico nel Mar Nero poneva la difficile soluzione dell’invio di
naviglio. Le circostanze politiche impedivano il passaggio per i Dardanelli, la
sola soluzione possibile era quella di ricorrere a piccoli e insidiosi mezzi
siluranti da trasferire a destinazione via terra (MAS), via treno (Smg,
barchini ecc..) e infine via fluviale sul Danubio. Le ardimentose azioni
dei mezzi d’assalto della Marina Italiana a Gibilterra, Malta, Suda e
soprattutto il grave danneggiamento delle corazzate inglesi Valiant e Queen Elizabeth
ad Alessandria il 19.12.41, avevano suscitato nella Marina germanica tale
ammirazione ed interesse che non tardò a giungere una richiesta formale
dell’Ammiraglio Raeder ai vertici della nostra Marina per ottenere l’impiego
della X Flottiglia Mas in Mar
Nero.
Tale richiesta
La composizione della task force
fu stabilita come segue:
- Una squadriglia di sei sommergibili
da 35 tonn.
- La IV Flottiglia MAS
(com.te F.Mimbelli), composta di due squadriglie:
- La XIX (com.te C.Castagnacci), MAS 570-571-572-573-
- La VIII (com.te
E.Legnani), MAS 566-567-568-569
- Una squadriglia di
cinque M.T.M.S.
- Una squadriglia di cinque Barchini esplosivi. fu esaudita, preparata e realizzata con successo in
tempi ristrettissimi.
E qui venne la prima difficoltà: essendo la Turchia neutrale e,
pertanto, impossibile un trasporto dei mezzi attraverso lo Stretto dei
Dardanelli, i sei sommergibili tascabili Classe CB,
i cinque motoscafi siluranti e i cinque barchini esplosivi furono trasferiti
via terra fino alle coste del Mar Nero, facendo base nei porti della Crimea di
Jalta e Feodosja.
MAS schierati nel porto di Genova, il giorno prima di partire per il Mar
Nero.
I
MAS 12° Squadriglia al Passo della Cisa)
Giunta sul luogo d’operazioni, e rinominata 101 Flottiglia MAS,
prese parte alle operazioni contro la città di Sebastopoli, assediata dalle
truppe tedesche della Wermacht
dall’ottobre 1941.
Caduta la città, a partire dal luglio 1942 l’unità italiana del
Comandante Mimbelli fu dislocata sul Mar d’Azov, per fornire dal mare
protezione al traffico tedesco di materiali e rifornimenti di munizioni e
uomini.
Proprio durante il servizio sul Mar d’Azov, la flottiglia di MAS
italiani inflisse alcune delle più gravi perdite che le forze navali sovietiche
abbiano mai registrato durante tutto il corso della Seconda Guerra Mondiale:
nella notte tra il 2 e il 3 agosto 1942, il MAS 568 al comando del Tenente di
Vascello Emilio Legnani, durante un servizio di vigilanza e scorta a delle
motobettoline tedesche che stavano trasferendo un gruppo di militari verso la
linea del fronte, si trovò faccia a faccia con una grossa formazione navale
sovietica, alla ricerca delle unità italo-tedesche. Nonostante il vento
contrario e il mare mosso, l’equipaggio italiano manovrò abilmente la piccola
imbarcazione tra le cannonate e il fuoco nemico: a distanza di lancio, il
Tenente Legnani fece partire i suoi due siluri, che centrarono in pieno l’unità
maggiore, l’Incrociatore Molotov,
danneggiato gravemente. Inoltre, venne colpita anche un’altra nave sovietica,
il Cacciatorpediniere Kharkov, che
dovette essere rimorchiato dalle altre unità navali per non andare
definitivamente perduto. Per questa azione, il Tenente di Vascello Emilio Legnani fu decorato con la
Medaglia d’Oro al Valor Militare: “Comandante di MAS veloce, operante in mari
lontani, dava prova in audaci missioni di guerra di perfetta preparazione, di
sereno ardimento e di elevata perizia nella condotta del potente insidioso
strumento bellico a lui affidato. Destinato ad effettuare una difficile
missione di agguato, dirigeva decisamente per intercettare una formazione
navale sovietica, composta di un incrociatore e un cacciatorpediniere,
sfidandone con coraggio ed audacia l’intenso e ben aggiustato tiro che
inquadrava ripetutamente la piccola unità. Nonostante le sfavorevoli condizioni
di luce e la martellante azione di fuoco dell’avversario, mirava decisamente
all’obiettivo, e, giunto a breve distanza, lanciava contro la prima e più
grossa unità due siluri che, esplodendo, avvolgevano in una nube di fuoco la
nave nemica che in pochi minuti affondava. Compiuta l’eroica gesta che
rinnovava con insuperabile slancio le gloriose tradizioni dei nostri MAS, si
disimpegnava dalla furiosa reazione dell’unità nemica di scorta e dagli
insistenti attacchi aerei, raggiungendo, senza perdite, la propria base. Egli
veniva così a dimostrare come lo spirito che anima i marinai d’Italia, sappia
piegare in qualsiasi cimento la forza avversaria e su essa, osando l’inosabile,
trionfare. Mar Nero, notte sul 3 agosto 1942″.
EMILIO LEGNANI, nacque a Milano nel 1918. Figlio dell’ammiraglio di squadra
Antonio Legnani, comandante della Squadra Sommergibili nella seconda guerra
mondiale, dopo aver conseguito la maturità classica e frequentato il biennio d’ingegneria
fu ammesso all’Accademia Navale di Livorno, uscendone nel giugno 1940
guardiamarina. Alla dichiarazione di guerra era già imbarcato sulla “Giulio
Cesare”; passò poi sulla “Littorio”. Durante l’attacco di aerosiluranti contro
la flotta a Taranto il 12 novembre 1940, provvide con una piccola imbarcazione,
sotto il martellare delle bombe, a spegnere i fanali delle boe che circondavano
la sua unità ed a porre in salvo l’archivio segreto quando la nave su colpita
dai siluri. Fu decorato con una croce di guerra al valore militare. Trasferito
sulla “Vittorio Veneto” partecipò alla battaglia di Capo Teulada. Promosso
S.Ten. di vascello nel gennaio 1941, ottenne di essere trasferito ai M.A.S.
Dopo aver operato nell’Alto Tirreno, fu inviato nel Mar Nero al comando di una
motosilurante della Flottiglia del comandante Mimbelli. In missione di guerra
nella notte sul 3 agosto, riuscì con abile manovra a silurare e affondare
l’incrociatore sovietico tipo “Crimea Rosso”. Promosso Ten.V. e rimpatriato, fu destinato all’Ufficio
Operazioni del Dipartimento M.M. di Venezia. Imbarcato nuovamente quale
comandante della IX squadriglia M.A.S. ne tenne il comando fino all’agosto
1942. Per l’azione condotta nel Mar Nero fu decorato dal Re con
la medaglia d’oro al V.M. sull’Altare della Patria il 10 giugno 1943.
Nel dopoguerra prese il comando dei dragamine 303-308 e delle corvette
Sibilla-Gazzella-Daino. Continuò la sua carriera in Marina presso il C.M. di
Roma e di Genova, dove frequentò la Scuola Comando. Divenne capitano di
corvetta nel 1952 e capitano di fregata nel 1961. La sua carriera continuò in
ambito civile presso il Corpo Piloti del porto di Genova, che lo vide brillante
pilota e sottocapo pilota dal 1956 al 1982. Promosso capitano di vascello e
contrammiraglio è deceduto il 23 ottobre 2006.
E’ tradizione che in occasione dei giuramenti solenni di unità
dell’Esercito presenzi come ospite d’onore un Decorato di Medaglia d’Oro al
Valor Militare. L’ammiraglio Legnani il 12 giugno 1999 era presente ad Albenga
presso il 72° Reggimento “PUGLIE” dove ha rivolto ai militari giurandi del 4°
sc. 1999 un messaggio del Gruppo Medaglie d’Oro.
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