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domenica 17 maggio 2020

Giacomo Nasatti Biografia 3 La fine della guerra, la nascita della repubblica Italiana e gli anni della pensione

DIBATTITI
Un alpino combattente e decorato
 ricordato dal figlio

di  MARIO NASATTI*

Albania, 9 maggio 1941,
Nasatti Giacomo, M.B.V.M. (sul campo)
per l’azione del 24 gennaio a quota 926 di Sqimari

 Biografia Nasatti Giacomo


Fine della guerra, nascita della Repubblica Italiana
 2 giugno 1946,  l’Italia, dalle macerie della guerra, rinasce come Repubblica libera e democratica fondata sul lavoro. Fra i padri costituenti il dott. Giuseppe Lazzati, ufficiale degli Alpini, reduce dai Lager nazisti.
Giacomo, congedato dopo 90 mesi passati al servizio della Patria, viene assunto come operaio falegname presso la Società elettrica Orobia, in seguito diverrà ENEL. Luglio 1946 nasce mia sorella Ada.  Nel 1950 insieme al fratello Galdino, (anch’egli reduce di guerra e prigionia) acquista una porzione terreno a Valmadrera. Lo zio muratore e papà falegname si rimboccano le maniche e, con l’aiuto di amici e parenti, costruiscono due casette ognuna col suo orticello. Ricordo la gioia di mamma e l’orgoglio di papà per la nostra casa. In quegli anni riceve visite dai suoi ex commilitoni. Il sindaco, nelle ricorrenze patriottiche, invita papà accanto a sé. Nel 1957 nasce mio fratello Fabrizio e il Gruppo Alpini Valmadrera di cui Giacomo è cofondatore e capogruppo.  
Due anni dopo, nel 1959, partecipa alla consacrazione della Chiesetta votiva del Battaglione “Morbegno” al Pian delle Betulle in Valsassina. Quella domenica ero presente anch’io, sedicenne, col gagliardetto del Gruppo Alpini Valmadrera. Ricordo la moltitudine di Alpini e persone sul prato antistante la nuova Chiesetta e il toccante incontro di mio padre con alcuni suoi Alpini i quali in segno di stima e sincera amicizia formarono un gruppetto vicino a Giacomo,il loro sergente”, che nei Lager nazisti aveva rifiutato i vantaggi di capo baracca per non lasciarli soli, sull’esempio del Beato Teresio Olivelli e del Venerabile  Giuseppe Lazzati.
Negli anni a seguire, ogni prima domenica di settembre, Giacomo salirà in pellegrinaggio al Pian Betulle presso la Chiesetta Votiva del “Morbegno” per ritrovarsi con i suoi Alpini e ricordare i commilitoni Caduti e quelli “andati avanti”.

Gli anni della pensione
Nel  1974, il Presidente ENEL consegna a Giacomo la “Medaglia d’Argento per i 25 anni di effettivo servizio e operosa attività. Con la pensione avendo più tempo a disposizione, incapace di stare inattivo, amante della Montagna e della natura, oltre collaborare con le varie Associazioni Alpinistiche locali, adotta una porzione di terreno agricolo in stato d’abbandono sulle pendici del Monte Moregallo, con incantevole vista lago. Dopo aver estirpato erbacce e sterpi realizza una casetta in legno tipo “Baita alpina” al servizio dei famigliari e dei numerosi amici fra cui i reduci per trascorre momenti in lieta compagnia con l’amato Tricolore, il cappello Alpino e i suoi cani, sempre meticci trovatelli.
Nel 1979, riceve dal “Ministero della Difesa il distintivo d’onore per i patrioti “Volontari della Libertà” istituito con decreto luogotenenziale n.350 del 3-5-1945; essendo stato deportato nei lager ed avendo rifiutato la liberazione per non servire l’invasore e la repubblica sociale durante la resistenza”.
Mio padre è “andato avanti” nel 1990, dopo una vita laboriosa accanto alla sua sposa, ai suoi figli e numerosi nipoti, lasciando il ricordo di una persona attiva e disponibile con i bisognosi, rispettosa di sé, degli altri e della natura che ci circonda. Combattente valoroso e reduce dall’internamento nazista per la conquista della Libertà e Democrazia dell’amata Patria. Beni imprescindibili da custodire con amore e trasmettere intatti alle future generazioni.

“PER NON DIMENTICARE”
La Repubblica Italiana, dopo decenni di colpevole oblio, con la Legge n. 296 del 26 dicembre 2006, ha istituito la “Medaglia d’Onore” a titolo di riconoscimento, soprattutto morale, ai militari italiani che dopo l’8 settembre 1943, furono catturati e internati nei lager in territorio germanico destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra del Terzo Reich.
la Federazione dell’Istituto Nastro Azzurro di Lecco, in linea con gli scopi dello Statuto, da alcuni anni svolge, volontariamente, le ricerche dei Fogli Matricolari relativi ai militari che nelle guerre del secolo scorso hanno servito la Patria con atti d’eroismo, senso del dovere e dell’onore. Grazie alla fattiva collaborazione con l’Archivio di Stato di Como, dal 2012 ad oggi, sono state consegnate 120 Medaglie d’Onore agli IMI (Internati Militari Italiani) in massima parte alla (memoria) cui va aggiunta la posa di 34 “marmette” votive presso la Chiesetta del Battaglione “Morbegno” al Pian delle Betulle.

Valmadrera, 12 maggio 2020

Mario Nasatti
(marionasatti@virgilio.it)

(Le note precedenti sono state pubblicate con
in data 15 e 16 maggio 2020)

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