DIBATTITI
Un alpino combattente e decorato
ricordato dal figlio
Biografia Nasatti
Giacomo
Fine della guerra, nascita della Repubblica Italiana
2 giugno 1946, l’Italia, dalle macerie della guerra, rinasce
come Repubblica libera e democratica fondata sul lavoro. Fra i padri costituenti il dott. Giuseppe
Lazzati, ufficiale degli Alpini, reduce dai Lager nazisti.
Giacomo, congedato dopo 90 mesi passati al servizio della Patria,
viene assunto come operaio falegname presso la Società elettrica Orobia,
in seguito diverrà ENEL. Luglio 1946 nasce mia sorella Ada. Nel 1950 insieme al fratello Galdino, (anch’egli
reduce di guerra e prigionia) acquista una porzione terreno a Valmadrera. Lo
zio muratore e papà falegname si rimboccano le maniche e, con l’aiuto di amici
e parenti, costruiscono due casette ognuna col suo orticello. Ricordo la gioia di
mamma e l’orgoglio di papà per la nostra casa. In quegli anni riceve visite dai
suoi ex commilitoni. Il sindaco, nelle ricorrenze patriottiche, invita papà
accanto a sé. Nel 1957 nasce mio fratello Fabrizio e il Gruppo Alpini
Valmadrera di cui Giacomo è cofondatore e capogruppo.
Due anni dopo, nel 1959, partecipa alla consacrazione della Chiesetta
votiva del Battaglione “Morbegno” al Pian delle Betulle in Valsassina. Quella
domenica ero presente anch’io, sedicenne, col gagliardetto del Gruppo Alpini
Valmadrera. Ricordo la moltitudine di Alpini e persone sul prato antistante la
nuova Chiesetta e il toccante incontro di mio padre con alcuni suoi Alpini i
quali in segno di stima e sincera amicizia formarono un gruppetto vicino a Giacomo,
“il loro sergente”, che nei Lager nazisti aveva rifiutato i vantaggi di
capo baracca per non lasciarli soli, sull’esempio del Beato Teresio Olivelli
e del Venerabile Giuseppe Lazzati.
Negli anni a seguire, ogni prima domenica di settembre, Giacomo
salirà in pellegrinaggio al Pian Betulle presso la Chiesetta Votiva del
“Morbegno” per ritrovarsi con i suoi Alpini e ricordare i commilitoni Caduti e quelli
“andati avanti”.
Gli anni della pensione
Nel 1974, il
Presidente ENEL consegna a Giacomo la “Medaglia d’Argento per i 25 anni di
effettivo servizio e operosa attività. Con la pensione avendo più tempo a
disposizione, incapace di stare inattivo, amante della Montagna e della natura,
oltre collaborare con le varie Associazioni Alpinistiche locali, adotta una
porzione di terreno agricolo in stato d’abbandono sulle pendici del Monte Moregallo,
con incantevole vista lago. Dopo aver estirpato erbacce e sterpi realizza una
casetta in legno tipo “Baita alpina” al servizio dei famigliari e dei numerosi amici
fra cui i reduci per trascorre momenti in lieta compagnia con l’amato Tricolore,
il cappello Alpino e i suoi cani, sempre meticci trovatelli.
Nel 1979, riceve dal “Ministero della Difesa il distintivo
d’onore per i patrioti “Volontari della Libertà” istituito con decreto luogotenenziale
n.350 del 3-5-1945; essendo stato deportato nei lager ed avendo rifiutato la
liberazione per non servire l’invasore e la repubblica sociale durante la
resistenza”.
Mio padre è “andato avanti” nel 1990, dopo una vita
laboriosa accanto alla sua sposa, ai suoi figli e numerosi nipoti, lasciando il
ricordo di una persona attiva e disponibile con i bisognosi, rispettosa di sé, degli
altri e della natura che ci circonda. Combattente valoroso e reduce dall’internamento
nazista per la conquista della Libertà e Democrazia dell’amata Patria.
Beni imprescindibili da custodire con amore e trasmettere intatti alle future
generazioni.
“PER NON DIMENTICARE”
La Repubblica Italiana, dopo decenni di colpevole oblio, con
la Legge n. 296 del 26 dicembre 2006, ha istituito la “Medaglia d’Onore”
a titolo di riconoscimento, soprattutto morale, ai militari italiani che dopo
l’8 settembre 1943, furono catturati e internati nei lager in territorio
germanico destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra del Terzo Reich.
la Federazione dell’Istituto Nastro Azzurro di Lecco, in
linea con gli scopi dello Statuto, da alcuni anni svolge, volontariamente, le
ricerche dei Fogli Matricolari relativi ai militari che nelle guerre del
secolo scorso hanno servito la Patria con atti d’eroismo, senso del dovere e
dell’onore. Grazie alla fattiva collaborazione con l’Archivio di Stato di
Como, dal 2012 ad oggi, sono state consegnate 120 Medaglie d’Onore agli IMI
(Internati Militari Italiani) in massima parte alla (memoria) cui va
aggiunta la posa di 34 “marmette” votive presso la Chiesetta del Battaglione
“Morbegno” al Pian delle Betulle.
Valmadrera, 12 maggio 2020
Mario Nasatti
(marionasatti@virgilio.it)
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