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Dal Presidente della Federazione di Torino
Avv. Domenico Baldassarre
riceviamo questo contributo
Michele Centofanti, in una foto di studio
di Ing, Roberto Centofanti
Non dimentichiamo i nostri Eroi.
Noi facciamo parte di una generazione che non ha vissuto direttamente gli
orrori della guerra. È vero, abbiamo dovuto lottare contro continue crisi
economiche, ma tutto sommato, siamo stati più fortunati dei nostri genitori e
dei nostri nonni. Il minimo che possiamo fare dunque, è quello di ricordare le
persone che sono morte per la nostra Patria. Ricordarsi di loro ci aiuta ad
essere più riconoscenti verso chi ha combattuto per un futuro migliore, quel
futuro che loro stessi non hanno mai visto, né potuto godere. Tra questi Eroi,
troviamo Michele Centofanti di Introdacqua, è stato Alfiere degli Arditi Alpini
e ha combattuto nelle “Fiamme Verdi”, nella prima guerra mondiale. L’Ufficiale
Alfiere Centofanti, fu colpito da arma da fuoco il 4 aprile 1916, nell’audace azione
condotta contro la quota “S. Giovanni”, in zona Monte Grappa. Per capire chi
fosse è sufficiente leggere la lettera, che riporto qui di seguito, che scrisse
alla sorella poco tempo prima di immolarsi. Fa riflettere la nobiltà d’animo
con la quale si esprime, tipica dei valori del tempo. Valori che vorremmo si
perpetuassero, per sempre.
Ing. Roberto
Centofanti – Federazione di Torino
Dal fronte 15 – 2 – 1916
Sorella carissima,
Nuove
lotte ci attendono. Il mio umile servizio alla Patria ricomincia, mi avvicino
di nuovo nei luoghi dove tuona il cannone, crepita la fucileria. Coraggio e avanti:
Viva l’Italia! Viva il suo esercito.
Sino
a quando una stilla di sangue scorrerà nelle nostre vene noi sapremo sempre
impugnare un’arma e slanciarci contro il vile nemico. Vittoria dovrà essere la
nostra, vittoria completa, santa ideale.
E
tu, o sorella, tu che non puoi col braccio difendere la nostra bella Italia, tu
che non puoi dare la vita per essa, tu dovrai renderti utile alla Patria in
modo diverso ...e sai come? Così, sii forte, sii orgogliosa d’ avere un
fratello al fronte, e scrivi a lui lettere piene d’ entusiasmo; digli che tu
preghi per lui, digli che combatta da forte, che vinca, che torni vittorioso.
Non piangere per esso, ma ridi di gioia quando ti ricorderai che lui pugna per
la Patria.
È
così che deve mostrarsi la sorella d’ un volontario, d’un giovane che ama la
giustizia, che ama la sua Italia. E tu agendo in questo modo recherai al mio
cuore tanta gioia, e nello stesso tempo ti rendi utile all’ Italia perché invii
il sorriso di contento al soldato che combatte, il quale sentirà meno le
fatiche della guerra. Sì, sorella, scrivimi che tu non piangi ma che sei
contenta ch’io sono al fronte. Però ricordati che dovrai scrivermelo solo
quando ciò lo senti, e non scrivermelo per farmi contento. Pensa alle
condizioni dell’Italia, ricorda la tirannia dell’Austria sulla divisa Italia,
lo sprezzo con cui i nostri fratelli vennero trattati dal vile nemico, e quando
tu avrai compreso tutto ciò che noi abbiamo sofferto sotto il giogo Austriaco,
quando le parole, strozzate dal capestro, del giovane Oberdan, scenderanno nel
tuo cuore come musica divina, allora, solo allora, tu potrai dirmi: “son
contenta che sei in guerra, combatti e vinci”.
E
alle tue parole il mio viso si coronerà di gioia, il mio coraggio si
raddoppierà, e con la tua angelica visione in mente, saprò ancor di più pugnare
e vincere. E mentre io sulle belle terre di redenzione ornate di sangue
combatterò, tu pregherai perché sia vincitore e torni a te.
Coraggio e speranza, grida con me:
Viva l’Italia – Viva l’Esercito.
Baci affett.mo fratello
Michele
Saluti ad Elisa ed amiche.
(federazione.torino@istiutonastroazzurro.org)
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