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Si riporta un documento in possesso dell'ufficio Storico della Marina Militare in cui si sintetizza l'attività dei Marinai sul fronte terrestre durante la Grande Guerra.
“I territori occupati sul litorale del golfo di Trieste dal 1915 al
1917 furono presidiati dalla marina. Essa costituì a Grado una base navale peer
naviglio silurante e per aerei e provvide alla difesa di tutte le località.
Nella regione di Monfalcone tutte le batterie di grosso calibro, medio e
piccolo furono impiantate ed armate dalla marina; esse provvedevano a battere
le posizioni nemiche di Duino ed erano poste in luoghi paludosi o in natanti
speciali che potessero spostarsi su canali interni. Presero parte a tutte le
battaglie dell’Isonzo e nell’ottobre del 1917 ammontavano a 17 pezzi dei quali
61 di grosso calibro. Quando in tale epoca si rese necessaria la ritirata dall’Isonzo
al Piave i reparti della Marina compirono il salvataggio di tutto il materiale
guerresco e di quello di Grado costituendo dapprima sul basso tagliamento e poi
sul basso Piave l’iniziale resistenza al nemico. Si temeva allora che anche Venezia
potesse cadere in mano austriaca per il che furono adottati dei provvedimenti
radicali. I marinai disponibili vennero inquadrati in reparti regolarmente
organizzati in Reggimento fucilieri 8denominato Reggimento San marco) forte di
quattro battaglioni ed un Raggruppamento
di artigliera di diversi calibri con postazioni fisse e natanti forte di 160
cannoni circa. L’insieme di questi reparti costituì la brigata Marina che, alle
dipendenze della III Armata ebbe l’incarico di prolungare il fronte terrestre
nella regione paludosa del Taglio del Sile alle foci del Piave. La resistenza
opposta da quelle truppe nell’ansa di Zenson impedì qualsiasi penetrazione
avversaria verso Venezia tanto che alla metà di novembre 1917 si poterono
definitivamente consolidare i trinceramenti sul Piave vecchio. L’altro
provvedimento era d’ordine precauzionale e consisteva nello sgombero da Venezia
del materiale mobile e nel costituire nella regione del delta del Po una forte
difesa nel caso che il fronte avesse dovuto arretrarsi ancora. Furono sistemati
221 cannoni, costruiti trinceramenti, stabiliti depositi di munizioni e di
rifornimenti, fu organizzata la navigazione interna nei canali e radunato tutto
il materiale mobile occorrente. Contemporaneamente si metteva in stato di
difesa il porto di Ancona. La Brigata Marina mantenne il suo posto per tutto l’ulteriore
corso della guerra. Nei mesi successivi il novembre 1917 l’attività del reparto
si sviluppò in operazioni di dettaglio e rettifica e di inquadramento del
terreno da parte delle artiglierie; fu un susseguirsi di episodi, scorrerie
ardite e colpi di mano, che servivano a prevenire il nemico, a vigilare le sue
mosse, a rafforzare le posizioni rendendo sempre più solida quella linea sulla
quale, nel giugno, doveva infrangersi la nuova offensiva nemica. Il 15 giugno
1918 ebbe inizio la grande battaglia del Piave che si protrasse sino al 6
luglio; in essa il Reggimento marina, dislocato tra Cavazuccherina e
Cortellazzo, contenne l’impeto nemico e nella successiva violenta controffensiva
la ributtò al di là del Piave occupando la sponda destra fra Grisolera ed il
mare. Dall’agosto all’ottobre la preparazione dei mezzi e l’organizzazione dei
reparti fu intensa in vista delle nuove operazioni; allorchè l’attacco italiano
di Vittorio Veneto si sviluppò nella regione pedemontana e si prodigò
sincronicamente lungo tutta la linea della pianura fino al mare, l’avanzata del
reggimento marina precedette quella degli altri reparti collegati. Il primo
novembre essa era a Caorle con una punta di arditi sul Tagliamento, il 3 con
uno sbarco avvolgente di un battaglione a Muzzana si trovava a Marano Lagunare ponendo
una intera divisione austriaca nelle condizioni di arrendersi. Un reparto del
reggimento era stato frattanto destinato a prendere parte alla spedizione
marittima di occupazione di Trieste avvenuta il 3 novembre stesso. La forza del
Reggimento San marco fu mantenuta sui 4.200 uomini; altrettanti ne contava il
Raggruppamento; più di 600 furono le decorazioni al valore accordate ai
componenti di tali reparti fra i quali una Medaglia d’oro al valor Militare”[1]
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
[1]
Ministero della Difesa, Stato Maggiore della Marina, Ufficio Storico, Biografie Ufficiali”, Busta 336, f. 41. Cit.
in Grienti V., Merlini L., Navi al
fronte. La marina Italiana e la Grande Guerra, Fidenza, 2015.
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