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venerdì 8 dicembre 2017

Marinai in Grigioverde. 1917-1918

ARCHIVIO


Si riporta un documento in possesso dell'ufficio Storico della Marina Militare in cui si sintetizza l'attività dei Marinai sul fronte terrestre durante la Grande Guerra.



“I territori occupati sul litorale del golfo di Trieste dal 1915 al 1917 furono presidiati dalla marina. Essa costituì a Grado una base navale peer naviglio silurante e per aerei e provvide alla difesa di tutte le località. Nella regione di Monfalcone tutte le batterie di grosso calibro, medio e piccolo furono impiantate ed armate dalla marina; esse provvedevano a battere le posizioni nemiche di Duino ed erano poste in luoghi paludosi o in natanti speciali che potessero spostarsi su canali interni. Presero parte a tutte le battaglie dell’Isonzo e nell’ottobre del 1917 ammontavano a 17 pezzi dei quali 61 di grosso calibro. Quando in tale epoca si rese necessaria la ritirata dall’Isonzo al Piave i reparti della Marina compirono il salvataggio di tutto il materiale guerresco e di quello di Grado costituendo dapprima sul basso tagliamento e poi sul basso Piave l’iniziale resistenza al nemico. Si temeva allora che anche Venezia potesse cadere in mano austriaca per il che furono adottati dei provvedimenti radicali. I marinai disponibili vennero inquadrati in reparti regolarmente organizzati in Reggimento fucilieri 8denominato Reggimento San marco) forte di quattro battaglioni ed  un Raggruppamento di artigliera di diversi calibri con postazioni fisse e natanti forte di 160 cannoni circa. L’insieme di questi reparti costituì la brigata Marina che, alle dipendenze della III Armata ebbe l’incarico di prolungare il fronte terrestre nella regione paludosa del Taglio del Sile alle foci del Piave. La resistenza opposta da quelle truppe nell’ansa di Zenson impedì qualsiasi penetrazione avversaria verso Venezia tanto che alla metà di novembre 1917 si poterono definitivamente consolidare i trinceramenti sul Piave vecchio. L’altro provvedimento era d’ordine precauzionale e consisteva nello sgombero da Venezia del materiale mobile e nel costituire nella regione del delta del Po una forte difesa nel caso che il fronte avesse dovuto arretrarsi ancora. Furono sistemati 221 cannoni, costruiti trinceramenti, stabiliti depositi di munizioni e di rifornimenti, fu organizzata la navigazione interna nei canali e radunato tutto il materiale mobile occorrente. Contemporaneamente si metteva in stato di difesa il porto di Ancona. La Brigata Marina mantenne il suo posto per tutto l’ulteriore corso della guerra. Nei mesi successivi il novembre 1917 l’attività del reparto si sviluppò in operazioni di dettaglio e rettifica e di inquadramento del terreno da parte delle artiglierie; fu un susseguirsi di episodi, scorrerie ardite e colpi di mano, che servivano a prevenire il nemico, a vigilare le sue mosse, a rafforzare le posizioni rendendo sempre più solida quella linea sulla quale, nel giugno, doveva infrangersi la nuova offensiva nemica. Il 15 giugno 1918 ebbe inizio la grande battaglia del Piave che si protrasse sino al 6 luglio; in essa il Reggimento marina, dislocato tra Cavazuccherina e Cortellazzo, contenne l’impeto nemico e nella successiva violenta controffensiva la ributtò al di là del Piave occupando la sponda destra fra Grisolera ed il mare. Dall’agosto all’ottobre la preparazione dei mezzi e l’organizzazione dei reparti fu intensa in vista delle nuove operazioni; allorchè l’attacco italiano di Vittorio Veneto si sviluppò nella regione pedemontana e si prodigò sincronicamente lungo tutta la linea della pianura fino al mare, l’avanzata del reggimento marina precedette quella degli altri reparti collegati. Il primo novembre essa era a Caorle con una punta di arditi sul Tagliamento, il 3 con uno sbarco avvolgente di un battaglione a Muzzana si trovava a Marano Lagunare ponendo una intera divisione austriaca nelle condizioni di arrendersi. Un reparto del reggimento era stato frattanto destinato a prendere parte alla spedizione marittima di occupazione di Trieste avvenuta il 3 novembre stesso. La forza del Reggimento San marco fu mantenuta sui 4.200 uomini; altrettanti ne contava il Raggruppamento; più di 600 furono le decorazioni al valore accordate ai componenti di tali reparti fra i quali una Medaglia d’oro al valor Militare”[1]

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org


[1] Ministero della Difesa, Stato Maggiore della Marina, Ufficio Storico, Biografie Ufficiali”, Busta 336, f. 41. Cit. in Grienti V., Merlini L., Navi al fronte. La marina Italiana e la Grande Guerra, Fidenza, 2015.

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