APPROFONDIMENTI
I Rapporti di Forza
di Massimo Coltrinari
I risultati dei primi sei mesi di guerra in un esame attento porta alla
conclusione che, dopo alternanze di successi e rovesci, non si ottenne né sulla
fronte occidentale né su quella orientale ne sul fronte balcanico la decisone
trasformando questi fronti, che dovevano essere decisivi, soprattutto q. uello
occidentale, in fronti difensivi statici. Dalla guerra di movimento, si passò
in modo generalizzato, con l’inizio di costose esperienze tendendi alla rottura
del fronte, ad operazioni che si richiamano nella sostanza ai sistemi della
guerra di assedio.
La campagna del 1914, per l’Intesa, rileva una debolezza sconcertante. La
mancanza di unità di comando, ovvero la non creazione di un Comando Unico che
impieghi tutte le forze operanti. Joffre, invece, si trovò parecchie volte a ricorrere all’intervento del suo Governo
per ottenere dai Comandi alleati la attuazione delle sue direttive. Una via
quanto mai contorta ed inefficace che portò all’indebolimento della autorità
del Comandante, che deve essere, in ogni momento, indiscussa ed indiscutibile.
Considerando il rapporto di forze all’inizio delle ostilità si rileva che
gli Imperi Centrali disponevano nel mese di agosto 1914 di circa 150 divisioni,
mentre l’Intesa potè mettere in campo circa 170 Divisioni. Il rapporto, quindi,
150/170, favorevole all’Intesa (rapporto 1,3 -1), ma è un vantaggio effimero in
quanto le forze dell’Intesa obbediscono a vari governi, combattono su fronti
diversi, ed non hanno unicità di Comando, come detto; di contro le forze
austro-germaniche hanno il vantaggio della posizione centrale e l’unicità di
comando. Questi vantaggi, però, non furono adeguatamente sfruttati dalla
Germania, se si esamina la distribuzione iniziale delle forze sui vari teatri
di operazioni.
Sul fronte francese il rapporto di forze era: 80 Divisioni tedesche
contro 70 divisioni francesi (rapporto 1,14 -1).
Sul fronte russo il rapporto di forze era: 58 Divisioni austro-tedesche
contro 60 divisioni russe (rapporto 0,97 -1).
Sul fronte serbo il rapporto di forze era: 11 Divisioni austriache contro
15 divisioni serbe (rapporto 0,79 -1)
Questi dati indicano che lo schieramento delle forze autro-germaniche non
fu nell’agosto 1914 effettuato sulla base del piano predisposto per l’attacco.
Sul fronte francese, infatti, ove la Germania cercava la decisione rapida della
guerra, la proporzione delle forze fu quasi analoga a quella esistente fra
Russia Austria e Germania su uno scacchiere che era valutato secondario ai fini
ultimi della vittoria strategica. Le divisioni schierate dalla Germania sul
fronte occidentale erano, perciò, poche, insufficienti per ottenere un risultato
concreto contro le 75 divisioni francesi, anche nella supposizione di un
contegno passivo dell’Esercito belga e di un tardo intervento dell’Esercito
britannico.
Di contro le 58 divisioni schierate sul fronte orientale erano troppe per
guadagnare solo del tempo. E’ facile concludere che se la guerra doveva essere
vinta ad agosto 1914 in Francia, sulla base dei dati sopra esposti, le sorti
dell’Austria-Ungheria e della Prussia Orientale dovevano essere decise sulla
Senna, e non sul Bug o sulla Vistola.
massimo coltrinari
(direttore.cesvam@istitutonastroazzurro.org)
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