ARCHIVIO
ATTIVITA' INFORMATIVA OLTRE LE LINEE
La necessita di avere informazioni sul nemico, anche della situazione dietro le linee, spinse il Comando della III Armata a prendere accordi con il Comando in Capo di Venezia per risolvere il problema del trasporto degli informatori e dei sabotatori oltre le linee nemiche. Il mezzo fu individuato nell'idrovolante, e quindi fu scelto un pilota di una squadriglia che operava dall'aeroporto di Sant'Andrea. Tale pilota era il tenente di vascello Eugenio Casagrande
In breve, dopo aver effettuato vari
voli addestrativi, Casagrande fu in grado di svolgere ed assolvere il suo
compito. Per precauzione si dotò di falsi documenti identificativi e di
equipaggiamento per operare anche lui dietro le linee nemiche ella ipotesi, non
tano remota, di dover abbandonare l’aereo per cause di forza maggiore. Dal 30
luglio al 29 ottobre Casagrande compi 15 missioni, di cui alcune riuscirono
brillantemente, altre segnate da incidenti che ne compromisero i risultati. La
prima missione si svolse il 30 luglio 1918, con volo notturno porto due
ufficiali dei bersaglieri nel Canale Nicesolo, e prima dell’alba fece ritorno a
Venezia. Ogni missione consisteva nel trasportare uno o due informatori al di
la delle liee nemiche e rientrare; a volte la missione era il contrario:
recuperare informatori e riportarli a Venezia. Il Comando Supremo riceva da
questa attività un flusso informativo di estremo valore sia strategico che
tattico. Oltre al personale, fu affidato a Casagrande il compito di portare
presso i contadini le gabbie dei colombi ed altro materiale necessario che
veniva paracadutato in luoghi convenuti. Verso ottobre Casagrande ebbe il
compito di portare in territorio nemico anche dei sabotatori, che avevano il
compito, in vista della offensiva che poi si chiamerà di Vittorio Veneto, di
svolgere azioni preparatorie alla nostra avanzata. Ne furono eseguite cinque,
tutte di grande rischio, in quanto la vigilanza austriaca era notevolmente
aumentata.
L’Ultima missione fu compiuta il 29
ottobre 1918, con il recupero di due ufficiali rimasti accerchiati nelle paludi
presso il Canale di Lovi.
Per tutta la sua azione, da luglio ad
ottobre, il tenente di vascello Eugenio Casagrande ricevette, “motu proprio del
Re” la Medaglia d’Oro al Valor Militare.[1]
Un tema di ricerca avviato in ambito CESVAM riguarda la raccolta di notizie ed informazioni su coloro che svolsero questa attività, le persone che, in territorio occupato, diedero loro assistenza e ogni altra informazione pertinente, in un quadro più generale di ricerca delle formazioni d'assalto ed in particolare dei " Caimani del Piave" che furono oggetto anche di un film nel primo dopoguerra
[1]
Il testo della motivazione è su www.istitutonastroazzurro.org
/ consulta l'archivio digitale / Eugenio/Casagrande / Marina / 1918 / Medaglia
d'Oro.
Nessun commento:
Posta un commento