Il
teatro di guerra è costituito da un terreno
intricatissimo: regione che per più di 500 km si estende dal Baltico ai
Carpazi, nel quale occorre aggirare gli ostacoli, in specie lacustri, e dove le
distanze che separano i centri abitati sono assai forti. Siffatte caratteristiche
indicano come la difensiva manovrata abbia avuto in quella zona, ed in specie
nella Prussia orientale, un campo di azione impareggiabile.
La Russia
aveva provveduto a sistemare difensivamente la propria frontiera per
avere modo di coprire la mobilitazione e la radunata, rese lente per le grandi
distanze e la mancanza di comunicazioni. E ciò specialmente verso la Germania,
sia per l'importanza del suo esercito, sia per l'andamento della frontiera che
avvolgeva la Polonia a guisa di tenaglia con la Prussia orientale a Nord e con
la Slesia a S. O., avvolgimento completo e assai minaccioso se accanto alla
Germania fosse scesa in campo l'Austria.
Nella
regione settentrionale, verso la Prussia Orientale, la linea di difesa era
rappresentata dal Niemen con il campo trincerato di Kowno e le due teste di
ponte di Olita e Grodno.
Più
a sud, mancando verso il confine una linea naturale di ostacolo,
l'organizzazione difensiva dovette essere portata più indietro, lungo la Narew,
il Bug e la Vistola, abbandonando così, senza protezione, tutta la Polonia
occidentale e meridionale. Quest'organizzazione comprendeva il cosiddetto "Triangolo"
ai cui vertici erano i campi trincerati di Ivangorod (Vistola), Brest Litowsk
(Bug), Novo Georgiewsk (Vistola) e che intercettavano e fiancheggiavano le
direttrici di marcia provenienti sia dalla frontiera tedesca, sia da quella
galiziana. Così era garantita la radunata e lo schieramento dell'esercito e
costituita una base di operazione per eventuali operazioni offensive.
Il
triangolo polacco era collegato con le fortificazioni del Niemen a mezzo di piazze o teste di ponte intermedie
(Lomka, Ostrolenko, Pultusk).
A
sud lo scacchiere della Volinia, che appoggiato ad Ovest alla Vistola e a nord
e a est alle paludi di Pinsk, era rafforzato verso S. O. dalle piazze forti di
Luzk e di Rowno, e più a Sud dalle piazze di Podolsk e di Chotin.
Dalla
parte del mare vi erano fortificazioni nel golfo di Finlandia, intese
essenzialmente alla difesa della capitale; più a sud, sulla costa della Curlandia
la piazza di Libau.
Da parte
tedesca, sulla Vistola le piazze di Thorn, Graudenz, Danzica e più ad
oriente Konigsberg, a garanzia del possesso della Prussia orientale e minaccia
per il nemico vittorioso procedente verso Ovest. In 2° linea sulla Warta, il
campo trincerato di Posen, più indietro, sull'Oder, le due piazze di Kustrin e
di Glogau, e in costruzione quella di Breslavia.
Da parte
austriaca, più per ragioni politiche che per ragioni militari,
l'organizzazione difensiva era stata proiettata sul ripiano galiziano,
addensando gli afforzamenti in corrispondenza ai Carpazi occidentali, molto
ricchi di comunicazioni ordinate e ferrate.
E
così si avevano nella Galizia occidentale le piazze di Jaroslaw e di Przemysil
sul San e di Cracovia sulla Vistola: e nell'orientale le piazze di Leopoli e di
Tarnapol.
Gli
imperi centrali erano dunque in condizioni vantaggiose di fronte alla Russia.
La Germania dalla Prussia orientale minacciava direttamente la grande via
Baltica e, da Nord, il centro della pianura polacca. L'Austria poteva, in
Galizia, radunare le proprie forze al coperto in parte dalla Vistola, in parte
dalla regione paludosa fra questo fiume ed il Bug. Pur tenendo conto della
minaccia che l'esercito russo avrebbe potuto esercitare dal "triangolo"
un'azione combinata dell'esercito austriaco con quello germanico avrebbe messo
a dura prova la Russia.
La
frontiera naturale austro-germanico-russa è segnata dalla Vistola e dai
Carpazi: la frontiera del 1914 aveva perciò in sè quanto induceva gli eserciti
avversari a raggiungere questa linea naturale: giacchè Prussia orientale e
Galizia erano destinate ad essere invase dalla Russia, e la Polonia dalle
armate tedesche e austriache.
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