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domenica 3 dicembre 2023

Giorgio Madeddu Il parco delle Rimembranze a Iglesias

APPROFONDIMENTI

Il centenario del Parco e Viale della Rimembranza di Iglesias, 

3 dicembre 1923 – 3 dicembre 2023

Giorgio Madeddu

 

In una cittadina di circa 23.000 abitanti di cui oltre 3.000 chiamati alle armi, 321 caduti in combattimento, morti in prigionia o per causa di guerra, lasciano un vuoto incolmabile nel tessuto sociale di quella realtà.

L’elaborazione del lutto fu lunga e dolorosa, la nascita di numerose sezioni dell’associazionismo combattentistico e d’arma, delle associazioni delle madri e delle vedove dei caduti, contribuì al processo con azioni tendenti alla glorificazione dei caduti e la realizzazione di monumenti e luoghi della eterna memoria.

Nell’immediato dopoguerra, le cronache coeve danno conto di imponenti cerimonie con cortei di oltre seimila persone che, dal centro della Città, raggiungevano il cimitero dove il Vescovo con tutto il Capitolo della Cattedrale, celebrava la Messa in suffragio dei caduti, al termine della funzione, i presenti rendevano omaggio alla lapide commemorativa, voluta dal Comune di Iglesias alla conclusione del conflitto, lapide di cui oggi in cimitero non vi è più traccia.

Le vicende nazionali, si riflettono nella Città, in particolare vi è l’adesione all’idea “nobilissima e pietosa” di creare in ogni città e paese d’Italia “la strada o il Parco della Rimembranza” al fine di ricordare ciascun caduto con l’impianto di un albero. Il progetto prende forma con la Circolare del 27 dicembre 1922 indirizzata ai Regi Provveditori agli Studi affinché le “scolaresche d’Italia si facciano iniziatrici dell’attuazione” dell’idea dei Parchi e Viali.[1]

La successiva circolare n. 73 riportava le “Norme per i viali e Parchi della Rimembranza”. Oltre alle tante disposizioni sull’impianto, la circolare evidenziava anche che era intento del Ministero preservare un “aspetto uniforme e caratteristico nelle diverse località d’Italia”, fissando tassative disposizioni estetiche.

Si stabiliva inoltre, che a ciascun albero impiantato fosse associata una targhetta che riportasse, in ordine, il grado militare, il nome e cognome del caduto, la data della morte e il nome della battaglia o del luogo ove questa avvenne.

Nella circolare, al fine della riduzione dei costi, si confidava che l’apertura delle buche, il trasporto del pietrame e dei calcinaci, il riempimento delle buche e il collocamento delle piantine fossero svolti con “fraterna premura” dalle Associazioni dei Combattenti e dei Fasci di combattimento.

Ad Iglesias veniva così costituito il prescritto “Comitato esecutivo” che assumeva la denominazione di “Comitato Pro Ricordo ai Caduti In Guerra”.

In pochi mesi, con i contributi di associazioni cittadine, società minerarie, parenti dei caduti nonché tantissimi cittadini, fu raggiunto l’obiettivo di raccogliere la somma necessaria alla realizzazione del Parco della Rimembranza, la somma, come risulta dagli atti conservati presso l’Archivio storico comunale di Iglesias, ammontava a ben 722,50 lire.  Il Parco venne realizzato in un’area posta di fronte al cimitero comunale, parallelamente alla via Cappuccini, sul lato opposto a tale via veniva realizzato il Viale della Rimembranza, lungo circa 350 metri e largo circa 4, delimitato da due filari di Cupressus sempervirens.

Come da disposizioni ministeriali a ciascun cipresso venne associata una targhetta dedicata alla memoria del caduto con incisi il grado militare, i dati anagrafici e di morte. Il Viale era originariamente racchiuso da due cancelli che ne delimitavano gli ingressi, cancelli che successivamente furono rimossi.

Il 3 dicembre 1923, alla presenza del Sottosegretario alla Pubblica Istruzione On. Dario Lupi, autore tra l’altro del volume “Parchi e Viali della Rimembranza – Bemporad 1923”, si tenne la cerimonia di inaugurazione del Parco e del Viale della Rimembranza. La pioggia costrinse le orazioni ufficiali all’interno del Cinema Eden, presenti oltre a numerose autorità, migliaia di cittadini che non poterono tutti essere accolti all’interno del locale.

I saluti al Sottosegretario Lupi furono portati dal minatore, medaglia d’Argento al Valore Militare Giuseppe Boi distintosi nel fatto d’armi del Col del Rosso il 28 gennaio 1918.

A seguire, salutarono l’illustre ospite l’Ispettore scolastico Prof. Corona e, per i combattenti, l’ing. Virgilio Nurchis, anch’egli medaglia d’Argento al V. M..

L’On. Lupi nell’esprimere soddisfazione per il traguardo raggiunto nella realizzazione del Parco e Viale, dopo alcuni cenni alla politica contemporanea del regime, tra gli applausi e la commozione della platea, si rivolse ai bambini presenti, “alla speranza, alla giovinezza italica del domani glorioso”, ricordando che le future generazioni, grazie alla realizzazione del Parco e del Viale, avrebbero potuto perpetuare la memoria dei caduti leggendo i nomi apposti sulle targhette di ciascun albero del Viale e “… i morti sorrideranno di quella gloria e di quel cammino segnato dalle aquile imperiali di Roma”.

Concluso il discorso tra gli applausi, improvvisamente è silenzio, un coro costituito da una folta rappresentanza di bambini delle scuole elementari, suddiviso in tre squadre, ciascuna rappresentante un colore della bandiera nazionale, irrompe con canzoni che “diradano le ombre di dolore, che la cerimonia ha portato con sé.”[2]

Alle ore 11 il Sottosegretario Lupi si recava a visitare e inaugurare il Viale della Rimembranza.

Nei primi anni dell’impianto la cura degli alberi fu costante, una Deliberazione del Commissario del Comune di Iglesias del luglio 1926 rende noto che un mutilato di guerra sarà assunto in servizio per alcuni mesi “per curare l’inaffiamento della Piante del Viale della Rimembranza e la pulizia e conservazione di questo” con impegno di spesa a carico dell’Amministrazione Comunale.[3]

Il Parco e il suo Viale furono per tanti decenni luogo di culto della memoria dei caduti, le madri, le vedove e quanti avevano avuto un proprio famigliare disperso o sepolto in “continente”, si raccoglievano in preghiera dinanzi al cipresso dedicato al proprio caduto e i cortei delle cerimonie patriotiche, uscendo dal cimitero, percorrevano il Viale da sud verso nord, per poi raggiungere il Monumento dei caduti realizzato nel centro della Città.

Con il trascorrere del tempo, le targhette in metallo sulle quali erano incisi i nominativi dei caduti, sono andate perdute, alcuni cipressi hanno sofferto lo stato di abbandono e si sono seccati e la cancellata che preservava il Viale è stata eliminata lasciando l’intera area monumentale al triste degrado.

La funzione di perpetuazione della memoria nel corso del tempo è andata sempre più affievolendosi sino ad escludere il Viale dalle cerimonie istituzionali.

Un primo intervento di manutenzione e recupero dell’area avvenne negli anni Ottanta ma, il pur lodevole sforzo, non mutò le sorti del luogo che continuava a permanere un’area distante dal sentire comune della Città.

Con l’avvicinarsi delle attività di commemorazione del centenario della Grande Guerra, nell’area del Parco si sono susseguiti alcuni interventi di riqualificazione con lo scopo di renderlo usufruibile ed attrattivo per la cittadinanza. Tra il 2015 e il 2017, nel Parco, furono installati dei giochi per bambini e le aree a verde furono manutenzionate e in parte rinnovate.

In questo contesto si concretizzò l’idea di realizzare un “Memoriale dei caduti” sostitutivo delle targhette sui cipressi ormai ridotti in un numero inadeguato al ripristino dei nominativi originari.

La decisione di realizzare il “Memoriale” lungo il percorso del Viale della Rimembranza è stata anche l’occasione per sanare due storiche ingiustizie: la prima, relativa alla dedica delle piante votive ai soli militari caduti per ragioni di guerra e non anche ai morti per motivi diversi riconducibili, comunque, a causa di guerra; la seconda, il mancato omaggio alla memoria dei prigionieri di guerra e degli internati civili provenienti dall’Impero austro ungarico deceduti in Città durante la Grande Guerra.[4]

Il 3 giugno 2022, alla presenza di autorità civili, militari e religiose provenienti da molte località della Sardegna e di una folta delegazione della Croce Nera Austrica guidata dal suo Presidente Federale Peter Rieser, all’intero del Viale della Rimembranza sono stati inaugurati il Memoriale ai caduti e la Croce di Leopoldo donata alla Città di Iglesias dalla Croce Nera Austriaca in ricordo dei soldati austro ungarici caduti.[5]

E’ indubbio che piccoli passi verso la salvaguardia della memoria dei caduti della Grande Guerra e la perpetuazione del ricordo anche nelle giovani generazioni lontane da quelli eventi, siano stati fatti. Molto ancora si dovrebbe fare per restituire alla Città un tassello del suo passato che oggi più che mai si fa presente nelle tragiche immagini delle guerre che si riaccendono in varie parti del mondo.

Purtroppo, duole constatare che in occasione del centenario dell’inaugurazione del Parco e del Viale della Rimembranza, sia alle associazioni preposte che all’Amministrazione Comunale è sfuggita l’opportunità fornita dalla data centenaria per fare il punto e proseguire nella strada intrapresa della valorizzazione di questo luogo carico di significati simbolici e ideali.

Rimane la speranza che, se pur in ritardo, il centenario dell’inaugurazione del Parco e del Viale della Rimembranza, sia degnamente celebrato.



[1] D. Lupi, Parchi e Viali della Rimembranza, R. Bemporad e Figlio, Firenze 1923

[2] L’Unione Sarda 5.12.1923

[3] Archivio Storico Comune di Iglesias, Documenti relativi al Parco e Viale della Rimembranza

[4] G. Madeddu, https://valoremilitare.blogspot.com/2021/12/giorgio-madeddu-memoriale-del-viale.html

[5] G. Madeddu, Inaugurato ad Iglesias il Memoriale dei Caduti della Grande Guerra in I Quaderni del Nastro Azzurro, Anno LXXXIII, Supplemento XXIV, 2022 n. 3, 24° della rivista (luglio - settembre 2022)


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