EDITORIALE
In genere il mese di dicembre è dedicato a tracciare dei bilanci sulla attività svolta. Si elenco i successi ottenuti, quello che non è andato e si tracciano le linee future. Superiamo questa impostazione nelle prime due parti. Molti sono i motivi. Il primo è scaramantico: ogni volta che raggiungi un successo, inevitabilmente inizia la parabola discendente che ti porta ad un insuccesso, anche per tante forze oscure che si mettono in moto a cominciare dalla invidia e dagli altri sei peccati capitali. Di quello che non è andato bene, è meglio non parlare sia perché è andato male sia perchè nell'analizzare gli errori che hanno portato all'insuccesso spesso emerge il fatto che le valutazione fatte su persone e cose spesso sono sopravalutazioni e questa nostra incapacità di vedere prima quello che si considera positivo e che invece era negativo comincia ad essere una costante che dovrebbe essere contrastata. Il passato dovrebbe averci insegnato qualche cosa, ma spesso gli errori si continuano a commettere.
Parliamo quindi di futuro. Nel 2024 cade il decennale del CESVAM. Sono dieci anni che si opera e se ci si volta indietro di strada ne abbiamo fatta. Ora siamo tutti chiamati, Ordinari e Associati, a cercare di vedere come procedere, sia perchè l'età avanza e molti di noi si avvicino ai "settanta", altri agli "ottanta", qualcuno viaggia verso i "novanta". In pratica dobbiamo vedere, nella data anniversaria del decennale, quali cose portare avanti e quali lasciar perdere, ma soprattutto decidere insieme quali iniziative prendere, essendo il nostro carnet già molto pieno.
Un primo obbiettivo a cui personalmente indico come irrinunciabile, è quello di stilare gli indici delle pubblicazioni, articoli, note e saggi pubblicati prodotte dal 2014 ad oggi. Giovanni Spadolini sosteneva che un volume senza gli Indici dei Nomi non è un volume, ed una aggregazione culturale senza gli indici periodi di quello che pubblica non ha ragione di essere.
Da gennaio il dibattito è aperto, nello spirito che ci anima e soprattutto in quello spirito che è alla base del nostro operato, ovvero per riceve tocca sempre dare, e che davanti ad una difficoltà o ad un problema un uomo vincente trova una soluzione, un uomo perdente accampa giustificazioni. In questa sociètà liquida che ci circonda in cui topi affamati si fiondano con avidità su quei pochi pezzetti di formaggio che la medesima offre perchè ha sperperato tutto, il vero traguardo è quello di passare oltre e riuscire ad essere sereni, vivere i nostri valori e serenamente continuare ad essere coerenti con quanto dice Kipling nella sua celebra lirica "Se", vero codice d'onore degno di ogni considerazione. (massimo coltrinari)
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