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martedì 16 maggio 2023

Takrouna. aprile 1943

 DIBATTITI

Battaglia di Takrouna (Tunisia) condotta dai fanti del 66° Reggimento nelle fasi finali del ripiegamento italiano in Africa Settentrionale nel corso della II Guerra Mondiale (Aprile-Maggio 1943)

 


Solo Enfidaville separa l’8a armata da Tunisi. Si sta avvicinando l’ora dell’offensiva finale. Alle 21.30 del 19 aprile, un tremendo tambureggiamento annuncia un nuovo attacco. Il I° Btg. del 66° Rgt. fanteria (Cap. Politi), rinforzato da 2 Compagnie di “Folgorini”, un reparto di granatieri e una ventina di tedeschi, resiste superbamente per due giorni a una Divisione neozelandese sull’impervio pilastro di Takrouna, facendo fallire il piano di sfondamento di Montgomery che è rimandato solo di qualche giorno. 

Il 20 aprile 1943, il Comandante della Divisione “Trieste”, Generale La Ferla, affidò ad alcuni reparti di formazione, tra cui i resti della Divisione Paracadutisti Folgore, il compito di prestare man forte al 66° Reggimento Fanteria che rischiava di perdere il controllo del villaggio di Takrouna situato su un picco roccioso che si erge in mezzo alla piana di Enfidhaville. Nel villaggio infuriava il combattimento tra gli italiani e le truppe anglo-neozelandesi. Riconquistato il villaggio, oramai decimati dall'incessante fuoco nemico, i fanti del 66° Reggimento, i Paracadutisti ed un’ultima compagnia di Granatieri giunta in rinforzo, riuscirono a resistere fino alla sera del 21 aprile. La mattina del 22 aprile, dovettero tuttavia soccombere per mancanza di rifornimenti.

Radio Londra, per giustificare il ritardo dell’avanzata verso Tunisi, affermò che l’Italia aveva schierato laggiù i suoi migliori soldati.

Durante la 2^ Guerra Mondiale, inquadrato nella 101^ divisione "Trieste", 66° Reggimento Fanteria partecipa alla campagna in Africa settentrionale, contendendo il terreno all'8^ armata da El Alamein alla Tunisia dove, durante la battaglia di Takrouna, il 1° Battaglione al comando del Capitano Mario Politi, si copre di gloria tenendo in scacco una divisione nemica per diversi giorni e cedendo soltanto dopo aver terminato le munizioni, meritando così la Medaglia d'Oro al Valore Militare.

Oggi il 66° e’ il primo ed unico Rgt. f. Aeromobile della Forza Armata.




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