UNA FINESTRA SUL MONDO
“LA PROTEZIONE
DEGLI ASSETTI CIVILI E MILITARI IN ZONE A RISCHIO INSORGENZA: AREA TAJIKISTAN –
UZBEKISTAN”
Il Tagikistan ha una
Storia antica: dal 600 a.C. Imperi e Califfati si succedettero con Kamboja,
Achemenidi, Ellenici, Arabi, Mongoli, Turchi, Persiani/Bukhara. Da Provincia
russa a RSS Tagika dopo la Rivoluzione del 1917; con la resistenza dei ribelli
islamici (Basmachi), nel '29 il Paese viene riconosciuto dall'URSS. Le
città Bukhara e Samarcanda (antiche capitali culturali iraniche in Asia
Centrale) furono spostate fuori Tagikistan dall'amministrazione sovietica, in
RSS Uzbeka, e Dušanbe divenne Capitale tagika. Movimenti legati al Sufismo
attuarono la resistenza culturale del Paese, creando nel '70 il Partito
Islamico della Rinascita con ribellioni e disordini fino all'uscita del
Tagikistan dall'URSS (1991). La Guerra Civile tra islamici e democratici
risultò in: devastazione del Paese, pulizia etnica controversa, 100.000 morti,
1,2 milioni di profughi. Nel '97 il Pres. Emomali Rahmon (dal 1994) firma con
l'Opposizione il Cessate il Fuoco. Nel 1999 si ebbero elezioni pacifiche ma
segnalate ingiuste dagli oppositori e Rahmon venne rieletto. Dopo l'11/09/2011
truppe di USA, India e Francia giunsero nel Paese, e fino all'estate 2005
truppe russe difesero il confine con l'Afghanistan. Situato in Asia Centrale,
senza sbocchi sul mare, confina a N con Kirghizistan, a S con Afghanistan, a E
con Cina e a O con Uzbekistan. Dati: sup. tot. 142.600 kmq, capitale
Dušanbe, pop. tot. 9.126.600 ab. (2018), dens. 64 ab/kmq, lingua Tagico (uff.),
Russo, Uzbeco; relig. Islam (magg.), Cristiani, Ebrei, Zoroastriani,
altre/atei. Più del 90% montuoso, il Paese ha le vette più alte dell'Asia
Centrale (Picco Ismail Samani 7495 m). A SO e NO vi sono aree
pianeggianti. Nel 2011 il Paese cede 1000 kmq di terra tagika alla Cina. Il
Tagikistan appartiene all'antica regione Transoxiana, delimitata dai grandi
fiumi Amudar'ja e Syrdar'ja. Il clima del Paese è in generale continentale
(alpino in quota) con grandi escursioni termiche, poche piogge (a ovest) e
inverni miti. Il Paese ha 4 Province: Dushanbe (Capitale), Suğd, Chatlon,
Gorno-Badachshan (aut.), divise nei Distretti Chujand, Dushanbe, Bochtar, Choruğ.
Etnie: Tagiki, Uzbeki, Kirghisi, Russi, Turkmeni, Arabi/Tatari, Yagnobi/altri.
Il diffuso allevamento compensa la poca terra coltivabile (cotone). Le risorse
minerarie sono tante e, nonostante l'industria poco sviluppata, il potenziale
idroelettrico è alto (4 grandi dighe). Vitali le rimesse di emigrati in Russia.
Cina e Russia stanno consolidando la loro presenza militare nel Paese.
Nonostante lo sviluppo positivo del Paese dopo la Guerra Civile 1992-1997, è
sempre probabile un rapido peggioramento della sicurezza, con tensioni
economiche e criticità. Le Autorità, per possibili attentati terroristici,
vietano viaggi in alcune zone. La situazione pare calma e fluida: massima
cautela però, specie fuori dalla Capitale in zone frontaliere e isolate, poiché
il rischio terrorismo è elevato e vi sono numerosi arresti di sospettati appartenenti
a cellule estremiste islamiche. La crisi economica e il rientro di emigrati
aumentano l'insicurezza generale (aggressioni a Polizia Locale a Dušanbe/dintorni).
Rari i reati contro stranieri. Zone pericolose: confine col Kirghizistan
(guerriglia interetnica), Provincia Aut. Kuhistoni-Badakhshon (traffici
illegali/scontri/aree minate/ordigni inesplosi), confine con Afghanistan
(infiltrazioni di terroristi), confine con Uzbekistan (scontri interetnici/mine
anti-uomo); criminalità e microcriminalità sono in leggero aumento (Dušanbe).
Le Autorità consigliano di rafforzare le misure di sicurezza aziendale. Vigono
disposizioni giuridiche particolari (divieto fotografia, ecc.). Il Paese è in
una zona sismica attiva, è soggetto a inondazioni (piogge abbondanti),
valanghe, colate fangose, caduta massi/frane, isolando località per giorni. Le
strutture mediche non soddisfano gli standard: attrezzature sanitarie
inadeguate, molti farmaci irreperibili, igiene carente. Malattie/ferite serie
necessitano cure fuori Stato. Diffusa la malaria.
L'Uzbekistan
è uno dei più antichi territori abitati da 40-50 mila anni fa, origine dei
popoli indoeuropei. La sua lunga Storia ha visto grandi migrazioni, ascese e
cadute di imperi e dinastie, invasioni, guerre, Califfati ed Emiri, producendo
grandi cambiamenti nella costituzione etnica. Il Paese lo stesso percorso del
Tagikistan con Samanidi Persiani, Karakhanidi, Turchi Selgiuchidi, Impero
Corasmio, Mongoli e Turco-Mongoli (Gengis Khan), Impero Timuride (Tamerlano).
Con gli Arabi, Samarcanda è il primo centro musulmano di produzione cartacea.
Dal 1813 il Paese fu centro del Grande Gioco tra Inglesi e Russi, finito
con la Convenzione Anglo-Russa (1907). Nel 1916 gli Uzbeki si ribellano
ai Russi, ma l'annessione all'Impero creò buone relazioni socio-culturali,
scambi commerciali, trasporti ferroviari, istruzione, industria e veloce
sviluppo economico. Nel '24 i Russi creano la RSS Uzbeka includendo il
Turkestan (in parte) e le Repubbliche Bukhara e Khorezm (ex-Khanati). Nel '29
la RSS Tagika uscì dall'Uzbekistan. Il Paese ebbe una forte russificazione col
trasferimento di gente e industrie pesanti. Nel 1989 scoppiano scontri
interetnici (Pogrom) nella Valle Fergana contro i Turchi-Mescheti
(georgiani), che fuggono. Il Paese è indipendente dal 31/08/1991 (01/09/91).
Dal '91 al 2016 il Pres. Islom Kamirov (1990-1991 Pres. RSS Uzbeka) vietò i
partiti oppositori e represse l'Islam, controllando e censurando i media ed
attuò misure di antiterrorismo supportando gli USA nel 2001 con basi per
operazioni in Afghanistan, ottenendo aiuti strategici-economici. Ritornato
pro-Russia nel 2005, ha tensioni con i vicini Stan per la leadership
nell'area. Morto Kamirov (2016) sale il Pres. Šavkat Mirzijaev con cambiamenti
politici. Situato in Asia Centrale, senza sbocchi sul mare, confina a N e NO
con Kazakistan, a S con Afghanistan e a SO con Turkmenistan, a E e SE con
Kirghizistan-Tagikistan. A O c'è la Rep. Aut. del Karakalpakstan. Dati:
sup. tot. 444.103 kmq; capitale Taškent (città indip.); pop. tot. 33.905.242
ab. (2020), dens. 76,35 ab/kmq; lingua Uzbeco (uff.), Russo, Tagico; relig.
Islam (magg.), Cristiani Ortodossi, atei/altri. Il territorio è 4/5 desertico
al centro con a E i monti Tian Shan e a NO il Lago d'Aral (era uno dei più
grandi al mondo) e gli antichi Sir-Darya e Amu-Darya. Qui il clima continentale
ha lunghe estati calde e freddi inverni. La flora è quella tipica desertica. Si
hanno la Rep. Autonoma Karakalpakstan e 12 Regioni: Andijan, Bukhara, Jizzax,
Fergana, Kashkarsaya, Khorezm, Namangan, Navoiy, Samarcanda, Sirdaryo,
Surxondaryo, Taškent. Etnie: Uzbeki, Tagiki, Kazaki, Russi, Caracalpaki,
Kirghisi, Coreani, Tatari, Turkmeni, Ucraini, altri. Nel 2017-2018 Mirzijaev
fece riforme per favorire investimenti esteri e la libera economia. Il cotone è
la coltura principale, oltre pomodori, ortaggi, frumento, frutta. Nota la
pregiata pecora Karakul turkmena, una delle più antiche (Babilonesi XV
a.C.). Il suolo è ricco di gas, petrolio, uranio, lignite e tanti metalli
lavorati nelle industrie pesanti. Oggi il Paese è stabile grazie alle politiche
di Kamirov; Mirzijaev si aprì democraticamente aspirando alla guida dei 5 Stan
assieme a Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan verso un'economia
comune per rapportarsi a UE-USA, compensando influenze di Cina-Russia; tutti
attraversati da rotte della Belt & Road Initiative (mega-progetto di
Xi Jinping nel 2013 per logistica Europa-Asia), mentre Russia, Azerbagian,
Kazakhstan, Iran e Turkmenistan (20 anni di trattative) si dividono Mar Caspio
e risorse, impedendo presenze militari estere. Oggi il Paese è lo Stan
più popoloso e il suo Governo è modello per gli altri. Sono possibili tensioni
politiche e il rischio terrorismo è alto dato l'instabile Afghanistan. Al
confine col Kirghizistan si hanno scontri tra etnie. Taškent, Samarcanda,
Khiva, Nukus e Bukhara sono sicure e unità speciali di Polizia Locale (Safe
Tourism Units) assistono i turisti. Presenti Movim. Islamico
dell'Uzbekistan e Akramia. Campi minati non segnati/mine anti-uomo
piazzate sulle frontiere con Afghanistan/Tagikistan/Kirghizistan. Probabili
bersagli: strutture militari/civili, personale FF.AA., strade, ambasciate
estere, ecc.; consigliate misure di sicurezza aziendale rafforzate. Vi è
attività sismica frequente, il tempo muta rapidamente isolando le località. A
Taškent il livello delle strutture sanitarie è discreto, fuori è sotto la media
europea, ma aumentano quelle private estere; negli anni si è progredito nella
prevenzione/contrasto di malattie infettive.
Dopo
tutte le analisi nascono così Riflessioni e Valutazioni per Scenari
Futuri.
In Tagikistan
è fondamentale proteggere e sorvegliare i confini per impedire infiltrazioni di
terroristi/guerriglieri da Paesi vicini. Ciò contribuisce a ridurre la minaccia
terroristica, traffici illeciti transfrontalieri di soggetti terzi legati a
ribelli/criminali, oltre a controllare maggiormente viavai di gente da/per il
Paese. Le infrastrutture sono vitali per lo Stato: bisogna provvedere a
rinforzarne la sicurezza per continuare la loro funzione in ottime condizioni.
La sanità pubblica dovrebbe essere migliorata da ogni punto di vista,
rispettando standard minimi per apparecchiature e qualità igienico-sanitaria
del servizio, così da non dover per forza evacuare all'estero per curare malattie/ferite
gravi, incrementando le strutture sanitarie in tutto lo Stato, anche in zone
isolate e remote. È bene riparare/migliorare periodicamente l'assetto stradale
su tutto il territorio nazionale e potenziare i collegamenti
radio-telefonici/logistici con ogni località, oltre a pattugliamenti continui
di FF.AA. per controllare la presenza di IED sopra/sotto il manto stradale. Va
incentivata la stabilità economico-securitaria, aprendo collaborazioni con
investitori di altri Paesi diversi da Russia/Cina. Se le Istituzioni di Governo
funzionano bene e la situazione si considera sicura, si attirano aziende
straniere nel Paese e ciò fa girare l'economia con turismo e flussi
commerciali. Con l'elevato pericolo sui confini nazionali, bisogna potenziare
l'organico delle FF.AA. a fronte di qualsiasi eventuale minaccia
esterna/interna, assicurando stabilità e sicurezza permanenti su tutto il
territorio. Si raccomanda di tenere sempre operative FF.AA./Polizia locale nel
pattugliare e mettere in sicurezza i vari centri abitati (rurali/grandi città),
non invasivamente nella vita quotidiana, per creare più consapevolezza che il
Governo tiene alla sua gente e può proteggerla. Un Paese sicuro dove lavorare e
vivere più tranquillamente dà la possibilità di un futuro migliore e riduce
l'uscita dei cittadini in cerca di fortuna all'estero.
In Uzbekistan
sarebbe ottimo se l'area economica comune dei 5 Stan divenisse anche
cooperazione militare garantendo sicurezza e stabilità in tutta la Regione,
contrastando terrorismo e crimine con operazioni congiunte (ogni Paese però ha
interessi nazionali diversi). Per la mancanza di sicurezza fuori dalle grandi
città e in aree rurali è bene sorvegliare e pattugliare di continuo il
territorio per prevenire e contrastare eventuali attacchi a civili, ripulire le
strade da IED e bonificare campi minati. Bisogna difendere le infrastrutture
del Paese per assicurare funzioni ottimali di Governo e mantenere la stabilità
socio-economica già traballante. È vitale migliorare la sanità statale, almeno
secondo standard minimi internazionali, da non dover evacuare per
malattie/ferite gravi, aumentando strutture in tutto il Paese.
Questi
Paesi riescono ad avere un Esercito coeso e unito? Tagikistan e
Uzbekistan hanno eserciti ereditati dalla vecchia Armata Rossa, con una
consistenza robusta e compatta.
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